| inviato il 21 Giugno 2017 ore 11:54
Diebu Grazie dalla spiegazione, penso che mi tocca studiare un po' 
Ettore grazie dal sito, c'è di tutto 
Mickey Grazie, dopo il lavoro ci passo a comprare qualche rullino e do una occhiata |
| inviato il 21 Giugno 2017 ore 12:01
Prima di impelagarti in un mare magno, nel quale peraltro fin da subito rischieresti di annegare, comincia con delle ottime dia, se ne possono ricavare di eccellenti dalla stragrande maggioranza delle comuni pellicole negative B/N, e se la cosa davvero ti intriga quando avrai le idee un tantinello più chiare deciderai da solo la via da prendere. |
| inviato il 21 Giugno 2017 ore 12:33
Prima cosa lascia perdere digitalthru
Non impelagarti con mille prodotti che ti creano solo confusione inutilmente.
Inizia con una 400 e una 100 con un rivelatore (sviluppo) tipo d76 o id11 (in polvere) o concentrati tipo rodinal ,kodak hc110. (forse piu' comodi)
Inizialmente vanno bene i dati forniti dai produttori come tempi di sviluppo e sensibilita' delle pellicole, in realta non e' cosi.
La catena esposizione va tarata in corso d'opera .
Fai piu' scatti in braketing dello stesso soggetto in modo che ti rendi conto come agisce lo sviluppo sulle parti esposte.
Generalmente le pellicole hanno una sensibilita' che e' la meta' del nominale e i tempi di sviluppo vanno ridotti.
E' il contrasto della scena che ci dice come dobbiamo operare.
Per esempio per scene ad alto contrasto i tempi di sviluppo vanno ridotti anche del 4o%
Se il contrasto e' basso i dati nominali forniti vanno bene.
Piu' sviluppi e piu' stampi piu' capisci il sistema .
Io credo che il medio formato sia una buona via di mezzo per gestione e qualita'.
Per le dia da BN devi usare un processo di inversione ( non credo sia ideale per uno che inizia e che e' gia nei casini)
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| inviato il 21 Giugno 2017 ore 13:33
Per le dia da BN devi usare un processo di inversione ( non credo sia ideale per uno che inizia e che e' gia nei casini)
E perché mai?
L'Agenzia Luce di Trieste, o il mio amico Sandro Presta di Genova possono risolvere la stragrande maggioranza dei problemi senza obbligare chicchessia a impelagarsi in quel mare magno di sviluppi, arresti, carte, ingranditori, ottiche per gli stessi e soprattutto ore e ore perse in CO.
Con le diapositive infatti, e come certamente ben sai, basta avere sottomano un proiettore per diapositive all'altezza della situazione e ritrovi le stesse identiche sensazioni che avresti osservando le migliori stampe per di più, e questo è un vantaggio che alla lunga si dimostra veramente irresistibile, osservando ingrandimenti di qualsiasi dimensione il tuo schermo, e il tuo spazio disponibile, siano in grado di consentirti! |
| inviato il 21 Giugno 2017 ore 13:45
“ Diapositive? In realtà avevo le cose abbastanza chiare, una canonet, rullini BN 400 scattare e sviluppare, non pensavo a lastre, infrarossi, diapositive... „
Ho un rullino sviluppato da una settimana e stasera farò le prime stampe !
La cosa bella di questo antico sistema sta, prima ancora che nello sviluppo e nella stampa, nell'approccio diverso allo scatto! Ci puoi mettere anche un mese o due a fare le 36 pose di un rullino, lo scatto lo pensi e lo organizzi diversamente!
Il mio maestro estremizza, lui scatta con scatole auto costruite con foro stenopeico!
In 4 anni ha fatto 20 (diconsi venti  ) foto!
Dalla frenesia digitale odierna, della condivisione social, c'è più di un'era geologica!
Eppure è sempre fotografia ed i principi sono sempre i soliti!
Per ora voglio che il risultato finale sia sempre e comunque una stampa, ma ho in mente di procurarmi uno scanner serio per negativi e DIA... mentre il proiettore già lo ho dagli anni '90
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| inviato il 21 Giugno 2017 ore 14:29
X Paolomcmlx
Certo se ti affidi a persone capaci come quelle che hai citato non ci sono problemi .
Ma mi pare che Pedro volesse cimentarsi in proprio per imparare i processi di sviluppo e stampa.
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| inviato il 21 Giugno 2017 ore 17:31
Si Speedking, questo che dici mi è chiaro, ma visto che nel suo caso si tratterebbe di ricominciare tutto da capo, ex novo insomma, il mio consiglio gli servirebbe per capire fino in fondo se quello che vuole fare gli interessa davvero o se non è piuttosto un fuoco di paglia destinato ad avvampare velocemente per poi spegnersi con altrettanta, se non maggiore, rapidità. |
| inviato il 21 Giugno 2017 ore 17:40
A proposito Pedro, quelle che io ho definito ore perse in CO non le ho definite tali perché le reputi perse nel senso letterale del termine, le ho così definite perché partendo dal presupposto che un po' tutti noi si debba fare degli sforzi immani per ritagliarci un poco di tempo da dedicare alla nostra passione creativa, se questo tempo poi finiamo per doverlo dividere fra il tempo da dedicare alla ripresa e quello, casomai pure maggioritario, da dedicare alla stampa puoi ben comprendere come questo impegno finisca per divenire decisamente eccessivo, oltre che dispersivo. |
| inviato il 21 Giugno 2017 ore 17:43
A meno che, ovviamente, il tuo interesse non sia indirizzato più al lavoro in camera oscura che a quello sul campo! |
| inviato il 21 Giugno 2017 ore 19:57
Paolo, nel digitale finisco per accumulare parecchie foto per poi passare giorni davanti a lightroom lavorandole, creando nuovi preset e mi diverto quasi tanto a farle come mi diverto a lavorarle dopo.
Certo che è difficile trovare tempo per se stesso e capisco che sia impegnativo perciò so che non mi dedicherei a scattare esclusivamente in analogico ma sarebbe una cosa in più, avevo pensato anche a un progetto di una foto al giorno per non farlo diventare pesante, e magari qualche rullino di street occasionale, in tutto due o tre al mese, sviluppare a casa ( ho visto che è abbastanza facile) e poi affittare la camera oscura una mattinata ogni mese/due mesi... Forse non mi rendo conto del lavoro che c'è dietro e sviluppare 100 foto, stampare provini e una ventina di 20x30 forse è il lavoro una settimana, non due mattinate e devo ridimensionare il tutto
Pensate che sia possibile? O è qualcosa di molto impegnativo? |
| inviato il 22 Giugno 2017 ore 0:08
Credo di averlo fatto l'ultima volta a 10 anni, 40 anni fa, ma credo che da mia madre ci sia ancora tutto. Chissà se la plastica si è rovinata .. |
| inviato il 22 Giugno 2017 ore 9:37
Come in tutte le cose caro Pedro anche per padroneggiare la CO occorre una certa pratica per cui stai certo che all'inizio, per ottenere una ventina di 20x30 di buona qualità, potrebbero volercene anche due di settimane salvo poi, una volta cioè che tutti i passaggi ti saranno ben chiari e ti verranno quindi quasi in automatico, per le stesse venti stampe potresti impiegarci anche solo una ventina di minuti! |
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