| inviato il 05 Maggio 2017 ore 9:04
Grazie per il contributo, Massimiliano. Purtroppo non riesco ad accedere al secondo link, ma quanto emerge dal primo filmato è un chiaro esempio di quello che, usando un termine di Ruben, ci viene quotidianamente "rifilato". Ciao Walter |
| inviato il 05 Maggio 2017 ore 9:13
Bisogna essere consapevoli che quello che si vede in una fotografia spesso non è quello che sembra, specie ai giorni nostri dove tutto viene manipolato per le più svariate ragioni. (Il Puma al guinzaglio però non si può vedere....) |
| inviato il 05 Maggio 2017 ore 9:31
Grazie per le segnalazioni. Due brevi commenti che mi vengono in mente reattivamente: Da una parte è evidente come è sempre più difficile distinguere ciò che è reale da ciò che è finto. Dall'altra parte, nel nostro piccolo dovremmo riflettere su quali modelli vogliamo seguire, quale tipo di fotografia vogliamo proporre. Anche noi spesso siamo tentati di proporre delle foto spettacolari, magari senza ricorrere alle soluzioni estreme del primo video, ma proponendo di fatto fotografie belle ma vuote. Tanto per fare due esempi, i tanti bellissimi uccelli fotografati su un posatoio "artificiale" che dicono poco della loro reale vita, o insetti vari cosparsi di rugiada (sempre vera?) .... (non voglio offendere nessuno, anch'io ho fatto foto su posatoi) |
| inviato il 05 Maggio 2017 ore 9:44
Esprimo il mio pensiaro molto personale, relaitvvamente al mio approccio alla naturalistica La fotografia naturalistica è quella che mi emoziona maggiormente in fase di scatto...La ricerca dell'animale, lo studio delle sue abitudini, l'appostamento e la trepidante attesa dell'incontro... E' fantastico, intimo, indescrivibile. La mia grande passione è soprattutto per la fanuna del mio appennino. Passeriformi, rapaci, ungulati, lo sfuggente lupo.... Quello ceh però mi anima è prima di tutto l'amore per la natura, una passione profonda...Lo scatto viene dopo...questa passione mi porta a nn usare esche, non fare mangiatoie stabili, non frequentare nidi e rendez vous...Non battere troppo assiduamente un unico appostamento... Tutto questo influisce chiaramente sui risultati, che però quando arrivano sono una immensa gratificazione...Di molto superiore a qualsiasi EP o a qualsiasi like... Sul web ci sono foto di animali sbalorditive, incredibili... Talvolta la spiegazione è semplicemente legata l luogo in cui si scatta (in altre nazioni la fauna è molto meno timorosa), in moltissimi altri casi la spiegazione la hai data tu Npw con il contributo video... Talvolta le pratiche adottate per realizzare lo scatto wow non disturbano particolarmente la vita dell'animale, altre invece interferiscono pesantemente e sono da condannare... questo deve essere il punto...Ciascuno di noi può sviluppare la sua passione per la fotografia naturalistica come meglio crede...Usare un approccio etico e solitario, usufruire di capanni a pagamento, intraprendere viaggi esotici con guide che ti portano nei luoghi perfetti...Ma quello che non deve mai mancare è solo il rispetto... Sarebbe anche bello che chi scatta e posta una foto descrivesse, almeno in ambito fauna, come la ottenuta, indicando ambiente, tipo di appostamento, condizioni al contorno.... |
| inviato il 05 Maggio 2017 ore 9:52
@Angus come non stra-quotarti... purtroppo credo che x moltissimi l'unico interesse sia prendere qualche like, quindi non gli importa molto tutto l'etica che ci deve essere dietro. Ps.. complimenti per il tuo approccio, molto apprezzabile e da evidenziare. |
| inviato il 05 Maggio 2017 ore 10:04
Grazie Max! Pago lo scotto però eh, inutile dirlo...Pochi scatti wow! Per evitare di cadere nel turbine del rastrellamento di like mi sono imposto di non utilizzare canali social per i miei scatti di fauna..:così come si suol dire ho tagliato la testa al toro! E raramente qui metto un like ad una foto di fauna... |
| inviato il 05 Maggio 2017 ore 10:16
Vero che paghi lo scotto, questa strada porta diretti verso poca visibilità e poca attenzione specie nei social e nei forum. Però guadagni in stima, per chi conosce le tue intenzioni. |
| inviato il 05 Maggio 2017 ore 10:20
Se riuscite ad andare sul secondo link, che porta ad una bella discussione su FB, vedrete che non è solo la foto naturalistica a subire questa nefasta moda dei like, anzi quella di viaggio e reportage è forse messa peggio, sicuramente non meglio. |
user108700 | inviato il 05 Maggio 2017 ore 10:32
@Angus: Ottima disamina e sarebbe auspicabile che tutti i fotografi che cercano la foto "in natura" approccino la cosa come te, ma come detto anche da Max, temo che una grossa fetta di praticanti non abbia fatto un ragionamento etico o morale elaborato quanto il tuo. Il che è una tristezza, ma visto come gira il mondo di questi tempi e l'esasperazione dell'esibizionismo a tutti i costi (complici anche i mezzi di comunicazione ormai fuori controllo)... non è che la cosa mi stupisca più di tanto. Volendo anche io, si spera presto, addentrarmi in questa tipologia di foto, spero di riuscire ad accostarla con il tuo stesso spirito (di certo l'amore per la natura vera non mi manca) e umiltà. Cheers |
user108700 | inviato il 05 Maggio 2017 ore 10:34
Se riuscite ad andare sul secondo link, che porta ad una bella discussione su FB, vedrete che non è solo la foto naturalistica a subire questa nefasta moda dei like, anzi quella di viaggio e reportage è forse messa peggio, sicuramente non meglio. Non mi stupisce. Ho visto vari articoli sugli assembramenti di fotografi, professionisti o meno, nei vari "punti caldi" della fotografia di paesaggio o di viaggio. cheers |
| inviato il 05 Maggio 2017 ore 11:11
@Angus condivido anche io il tuo pensiero e spero che qui ci si apra maggiormente alla trasparenza, perché quando fai notare qualcosa tutti si chiudono a riccio |
| inviato il 05 Maggio 2017 ore 11:44
La scala e l'entita' del danno non sono paragonabili. Nell'ambito del fotogiornalismo la stessa mancanza di etica rappresenta un fatto immensamente piu' grave. Ogni singola foto di reportage o fotogiornalismo costruita (senza nemmeno arrivare alle taroccate come le ultime di Datta e McCurry), ha un effetto devastante su piu' livelli. Prendete il video di Ruben Salvadori (primo link del secondo intervento). Per le persone che vivono in aree di conflitto, quelle immagini non sono uno scherzo.. quelle immagini possono alimentare la tensione. Sono benzina sul fuoco..in un posto dove ci scappa il morto gia' troppo di frequente. La mancanza di etica diventa di fatto complice delle stesse atrocita' che si vorrebbe documentare. La scala del danno e' poi ormai di fatto globale. Nessuno ha piu' fiducia nella fotografia. Smargiassi giustamente dice (riferendosi alla foto taroccata di Datta): " ..un episodio del genere non ha altro risultato che incidere ancora di più nel marmo dell'opinione pubblica l'idea che non esistano altro che fotografie inventate. " In questo caso la mancanza di etica favorisce la nuova moda del negare l'evidenza. Finche' si tratta di foto di lupi addomesticati fatti passare per lupi selvatici.. ok, non mi piace ed e' giusto riflettere sulle implicazioni. Ma se si tratta di persone morte in modo orribile dopo un attacco con armi chimiche e l'opinione pubblica tentenna e perche' non sa piu' se fidarsi delle prove..ecco questo e' un disastro. Quest'ultimo esempio e' estremo lo so (ci sono altri fattori in gioco).. ma comportamenti irresponsabili che antepongono il successo personale all'etica possono concorrere a causare danni di una dimensione difficile da comprendere. Se l'etica e' morta, dovra' essere rimpiazzata quanto prima da regole (o persino leggi) ben precise.. altrimenti la vedo male. |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |