| inviato il 23 Aprile 2017 ore 12:02
Ciao Filtro46,
non credo che i grandi fotografi del passato facessero fare ai loro soggetti, personaggi famosi, quello che avevano in mente per scattare la foto che avevano previsto di fare. Semplicemente li seguivano, li osservavano, magari parlavano loro, e al momento giusto: click. Così riuscivano a cogliere la loro essenza. Probabilmente cercavano una location favorevole, però li lasciavano liberi di muoversi, sennò addio spontaneità.
Nella pubblicità si fa esattamente il contrario: si dice al soggetto cosa fare e poi si pretende che sembri spontaneo...
Ciao, Roberto |
| inviato il 23 Aprile 2017 ore 12:22
ma io la penso esattamente come te skylab,almeno sulla parte conoscitiva,poi sono quasi sicuro che lui fosse talmente bravo da metterli proprio per valorizzarli al massimo...se così non fosse saremmo tutti degli Avedon.
a me ad esempio non piace moltissimo la foto in studio,trovo i risultati fatti ad arte ma con poca verità e personalità,almeno la maggior parte dei casi s'intende.
non mi piacciono particolarmente le foto perfettine,mi dicono poco,in ambito ritratti. |
| inviato il 23 Aprile 2017 ore 13:34
Mia idea di ispirazione non è legata solo all'immagine, ora cerco di capire senso e contesto in cui la foto è stata fatta, poi magari ha senso rielaborare l'idea o provare a trovarne una propria grazie anche a quello che è stato fatto.
|
| inviato il 23 Aprile 2017 ore 15:46
A mio avviso, ci sono due tipi di ritratti:
 quello che si ispira alla pubblicità, e che dice: guardate guanto sono bravo e quanto è bella la modella .
quello spontaneo, che nasce dalla situazione e/o dalla volontà di registrare uno stato d'animo, oppure una persona speciale. Quello che riesce a comunicare qualcosa che non è solo forma, tecnica e bellezza.
In questo secondo caso non è importante la perfezione assoluta, ma quanto delle sensazioni o del carattere del soggetto riesce a passare attraverso l'obiettivo.
Ciao, Roberto
|
| inviato il 23 Aprile 2017 ore 16:10
Ovviamente la padronanza tecnica aiuta, come in tutte le arti, anzi, è indispensabile. Quindi gli esercizi di stile (chiamiamoli così) sono utili per imparare, come gli studenti d'arte delle varie accademie vanno nelle gallerie d'arte antica e copiano pari-pari le opere esposte. Il risultato di questo lavoro non è un'opera d'arte, ma un esercizio, finalizzato all'apprendimento. Quindi imitare lo stile di Pinco Pallino può essere utile, ma come esercizio. Chi imita lo stile delle pubblicità, proponendo gli scatti come il risultato finale della propria ricerca, nella maggior parte dei casi vuole farsi notare e sogna un lavoro come fotografo di moda.
Ciao, Roberto
|
user14286 | inviato il 23 Aprile 2017 ore 17:41
ma ormai questa è la storia del mondo moderno; la stragrande maggioranza di quelli che si avvicinano all' arte (che si tratti di Fotografia, di Poesia, di Canto, di Musica, di Pittura, di Danza) lo fanno con la prospettiva di "diventare qualcuno" e quindi di ottenere una qualche forma di riconoscimento sociale che li tiri fuori da un angoscioso anonimato, dimensione considerata oramai inaccettabile laddove non addirittura patologica. Ecco quindi il fine della ricerca degli aspiranti artisti "de noantri", pronti a prostituirsi intellettualmente per un pezzo di fama.
Non è un caso che abbia preso prepotentemente largo l' era dei "talent show", che ormai uccidono quel poco che rimane della Televisione che fu, e che in molti casi dà chiara rilevanza al fenomeno; prendiamo x-factor, un esempio tra tutti, che io seguo in quanto appassionato di voci: quei pochi aspiranti che riescono a superare le selezioni e che hanno realmente un minimo di personalità vengono "piallati" senza pietà nelle fasi successive dello show, dove della loro unicità e personalità non rimane neppure il lontano ricordo; impupazzati ad arte live dopo live per scimmiottare pateticamente stili e attitudini che non gli appartengono...perchè interessa che vendano, non che abbiano qualcosa da dire.
E quel che è peggio, è che soprattutto i giovanissimi assumono questi come modelli di riferimento: perchè arrovellarsi a cercare la propria improbabile chiave espressiva...finisce che magari porta sulla strada dell'impopolarità, dello scarso gradimento di pubblico...un dramma inenarrabile... |
| inviato il 23 Aprile 2017 ore 18:23
Veleno sembra che tu scopra ora che si lavora pagati.
Chi fa il fotografo come lavoro non vive di arte ma di commissioni.
Ovvio che i bravi impongono il loro stile o che riescono a essere sempre riconoscibili ma è sempre stato cosí e non solo in fotografia
Poi sono concorde con te su una cera omologazione, i paesaggi sono fatti in un certo modo, idem nella ritrattistica, è indubbio che ci siano certi stili che piacciono, funzionano e la gente si accoda.
Io credo che non bisogna essere per forza originali, ma interessanti o provare a dire qualcosa.
Non è semplice, ma comunque credo che non ci dia nemmeno nulla di male nel fare uno scatto che si prefigge solo di essere esteticamente piacevole
Vero che ci si sente bravi e artistici senza aver fatto nulla degno di nota, secondo me il fenomeno è piú visibile perchè ora la fotografia è piú diffusa, ma credo che stesso fenomeno ci sua anche in pittura |
user14286 | inviato il 23 Aprile 2017 ore 19:15
ma non è scritto da nessuna parte che dell' arte si debba fare una professione. anzi, è proprio ciò che inquina e appiattisce.
poi, ovvio, nessuno dice che tutti quelli che si dedicano ad un arte debbano farlo per "cercare se stessi", esiste indubbiamente anche una dimensione hobbistica e leggera, bisogna solo stare attenti a non confondere le due cose; sembra scontato, ma non lo è. |
| inviato il 23 Aprile 2017 ore 20:21
Io credo che unico modo di dedicare davvero tempo a proprie creazioni è riuscire a farne un lavoro.
Comunque per me la distinzione è il risultato ottenuto, ci sono bravi e meno bravi, ottimi venditori di se stessi e sconosciuti.
Un hobbista può fare ottime cose se ha talento e riesce a comunicare o a creare qualcosa da valido.
Tutto questo per dire che confine non è definito, magari qualcuno farà solo un grande lavoro nella vita, altri saranno piú introspettivi e efficaci
Concordo però che fare foto sull'onda di quello che la gente vuole vedere anche facendo una bella ricerca in merito non porta effettivamente alla creazione artistica |
| inviato il 24 Aprile 2017 ore 10:54
Ciao Labirint, ciao Veleno,
sono pienamente concorde con le vostre affermazioni.
Probabilmente è proprio la ricerca del consenso e dell'affermazione personale che porta una gran parte di persone ad inseguire gli stilemi che tirano e a tralasciare completamente quella piccola ricerca personale, che a mio avviso è l'unica che può dare un minimo di originalità e di qualità vera. Ovviamente gli stilemi che tirano sono utilizzati nel contempo anche dai pubblicitari, per puri motivi economici, di sicuro non artistici.
Ciao, Roberto |
| inviato il 26 Aprile 2017 ore 19:50
Penso che la pubblicità possa influenzare il modo di cosa e come fotografare degli oggetti o addirittura le persone. La mia opinione, definitiva, è che la fotografia non si deve adattare alla pubblicità o alla moda del momento. Infatti i grandi fotografi hanno sempre fotografato tutto seguendo la scuola della fotografia e non il contrario... |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |
Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |
JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.
