| inviato il 28 Marzo 2017 ore 19:23
Ciao a tutti, visto il gran parlare che si fa attorno alle mirrorless ho pensato di condividere con voi la mia esperienza dopo il passaggio da reflex. Aggiungo che con piacere torno a seguire ed intervenire su un Forum dopo anni di assenza più o meno voluta, ultimamente frequentando questi lidi ho riscoperto la ricchezza del confronto con gli altri. Visto che vorrei parlare della mia esperienza diretta (tecnicismi e approfondimenti seri li lascio a chi è più competente) faccio una premessa sul mio "essere fotografo": sono appassionato di fotografia in tutte le sue forme ed ho un rapporto con il fare fotografia piuttosto ondivago. Circa 5 anni fa ho acquistato una Canon 600d e frequentato un corso base per apprendere i rudimenti della tecnica (fotografo comunque da quando sono bambino, con lunghe pause di inattività). Dopo i primi entusiasmi iniziali e le sperimentazioni di rito mi sono accorto che la macchina prendeva più polvere che luce, lasciando molto spazio allo smartphone. Ecco, fino a qualche mese fa per anni ho pensato di aver smesso di fotografare, poi mi sono accorto che il mio profilo Instagram ed il rullino dell'iPhone erano pieni di foto, quindi mi sono detto che era arrivato il momento di ripensare al mio modo di fare fotografia. Ho amato e mi piace tantissimo tuttora il cosiddetto "punta e scatta", mi da quella sensazione di immediatezza e velocità di esecuzione che raramente ho provato con la reflex. Tuttavia mi rendo conto che, per svariati motivi di cui si è già ampiamente discusso, la resa di una foto scattata con il telefonino ancora non restituisce la sensazione di una fatta con una macchina con sensore più grande e performante, o comunque questa era ed è la mia sensazione. Detto questo, ho iniziato a spulciare in rete cosa era successo negli anni nel mondo delle reflex e mi sono imbattuto nel fenomeno mirrorless. La faccio breve, dopo aver letto articoli su articoli, versus di qua, confronti di la, mi sono convinto a vendere il mio piccolo corredo Canon (Eos 600d, 18-55mm, 24mm, 50mm) e passare ad una Olympus M10 mk II. La scelta è stata dettata sia da alcune considerazioni tecniche ma anche da aspetti economici (occasione di un buon usato dai sempre eccellenti RCE Padova) e sentimentali (la prima reflex regalatami a 12 anni era una OM-101). Da circa due mesi mi sento di essere in qualche modo rinato, non penso soltanto perché ho fatto il salto da reflex a mirrorless quanto perché ciò ha riacceso una passione mai sopita. Tuttavia, credo che il passaggio da un formato all'altro un po' abbia inciso, in quanto cercavo qualcosa di leggero da avere quasi sempre con me e che avesse una buona qualità dal punto di vista delle ottiche, permettendomi di spaziare maggiormente rispetto ad uno smartphone. Dopo questo sproloquio veniamo però alla seconda parte del post, ovvero il primo viaggio a Londra con la nuova arrivata, che cercherò di riassumere in alcune considerazioni in ordine rigorosamente sparso: - parliamo di ingombri: corpo macchina, due obiettivi, due caricabatterie e tre batterie tutto in una borsa veramente modesta nell'ingombro e nel peso, la schiena ringrazia!! - le mirrorless hanno un serio problema con le batterie, sono trooooooppo energivore - leggerezza significa anche avere la macchina sempre, e sottolineo sempre, con me. Di giorno durante le esplorazioni urbane, alla sera seduti per l'aperitivo, in un museo, a cena, sempre e comunque a disposizione e con la piacevolezza di usarla in molti contesti diversi - rispetto a quanto mi sarei aspettato, ho utilizzato maggiormente lo zoom (12-50) del fisso (25). Sarà che si trattava di fotografia "da viaggio", con l'intento di immortalare il mio modo di vivere e vedere questa due giorni londinese evitando le classiche foto da cartolina, però pensavo che avrei sentito maggiormente l'impulso a mettere su il mio amato 25mm (cosa che mi succede invece nelle mie passeggiate padovane e veneziane) - In giro si vedono ancora poche ML, mi sono dato un'occhiata attorno e direi che a spanne su 10 fotocamere 7 sono reflex digitali, 2 analogiche (!!) e solo una ML (fatta eccezione per le turiste orientali, quasi tutte hanno un compatta o ML con ottica pancake) - Tanta, troppa gente fotografa con l'iPad (niente da dire, si fa fotografia con tutto secondo me, ma è proprio una questione di estetica) - Non ho praticamente scattato foto con l'iPhone. Questa per me è stata una rivelazione. Ripeto, mi piace molto l'immediatezza del fare fotografie con lo smartphone, credo abbia la stessa dignità di qualunque altra fonte con cui catturiamo ciò che ci colpisce, tuttavia mi sono stupito tornando a casa e trovando il rullino con pochissimi scatti e solo qualche video. Di getto mi è venuto da pensare che ho fatto bene a passare ad un sistema più leggero, che quindi mi avvicina di più al modo in cui ho usato il telefono per le foto negli ultimi anni dandomi però più ampio margine di espressione (poter cambiare le ottiche è per me ancora qualcosa di insostituibile), tuttavia potrei rivedere questa considerazione tra qualche mese, chissà - Lo schermo orientabile è una figata pazzesca. All'inizio pensavo che non lo avrei usato molto, sulla Canon l'ho pure odiato perché mi pareva fragile ed instabile, adesso mi concedo sperimentazioni che il più delle volte mi portano a fare delle inquadrature assurde ma talvolta becchi lo scatto giusto che ti da una grande soddisfazione - Ho ancora tanto da imparare nella fotografia di notte o in scarsa quantità e qualità di luce, più che la macchina poco performante credo sia il fotografo ad avere ancora molta strada da fare - Sono ancora indeciso su tutta la questione della post-produzione. Da un lato mi dico che non ho tempo per star dietro a filtri, maschere, correzioni ed un po' è così, lavoro e famiglia giustamente chiedono il loro spazio. Quindi opterei per l'utilizzo del JPEG cercando di fare il miglior lavoro possibile prima e durante lo scatto. Poi però mi accorgo che certe foto che non dicono niente di primo acchito se ben sviluppate tirano fuori dal RAW un carattere ed un'intensità che sarebbe un peccato rimanessero inespressi. Detto ciò per questo viaggio ho optato per l'assoluta ambivalenza, scattando in JPEG+RAW, pensando di intervenire solo su una selezione di scatti (selezionandoli in maniera ancora del tutto a me non chiara) - Ultima considerazione: Londra per un appassionato di fotografia è assolutamente una sinfonia di colori, forme, stimoli, impressioni che per le prime sei ore ti stende e lascia senza fiato - Ultimissima considerazione: fotografare è un'esperienza unica, al di là di tecnicismi, attrezzature, manuali, corsi, ricorsi e discussioni, stare la fuori nel mondo e guardarlo da un'obiettivo è terapeutico!! - Giuro che questa è l'ultima considerazione: cercare di immortalare un piccione in uno scatto interessante non ti fa sembrare Matt Stuart... |
| inviato il 28 Marzo 2017 ore 19:31
A Milano invece Mirrorless Sony ed Olympus di fascia bassa (le 5000 e le pen epl) se ne vedono un sacco in giro. Anche tantissime alpha 7 fra i turisti giapponesi. |
| inviato il 28 Marzo 2017 ore 19:35
Anche a Venezia se ne vedono tante ma sopratutto appunto tra turisti giapponesi o comunque asiatici, ovviamente la mia osservazione su Londra è stata molto limitata, mi ha stupito non vedere corredi di ML importanti, forse ero io che mi aspettavo di più |
| inviato il 28 Marzo 2017 ore 19:38
A Milano si vedono anche seriosi street photographers con una Fuji X100S/T/F. Credo anche di aver intravisto fra questi uno X-photographer. Comunque in generale le macchine che vanno per la maggiore sono le reflex Canikon da supermercato: la rebel e la d3300. |
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