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Joel-Peter Witkin







user39791
avatar
inviato il 20 Febbraio 2017 ore 18:54

Le immagini di Joel-Peter Witkin causano uno squarcio alle comuni visioni di Bellezza e Ordine. L'opera provocatrice di Witkin costruisce brutali visioni apocalittiche che decantano l'anomalia e la deformità. Il fotografo americano crea un mondo al tempo stesso spaventoso e affascinante. Nato a Brooklyn il 13 Settembre del 1939, figlio gemello di padre ebreo e madre cattolica, Witkin frequenta la Grover ClevelandHigh School. Tra il 1961 e 1964 lavora come fotografo di guerra durante la Guerra del Vietnam. Successivamente prosegue gli studi alla CooperUnion di New York specializzandosi in scultura. Ottiene una borsa di studio che gli permette di concludere gli studi con un Master in fotografia e storia dell'arte presso l'Università del New Mexico di Albuquerque.

L'opera dell'artista americano è un'esaltazione della diversità: dalle deformità fisiche, congenite o acquisite, alle devianze psicologiche e sessuali. La ricerca di una bellezza nell'orrore, la costante ossessione della morte, i continui rimandi alla simbologia cristiana e alla vulnerabilità corporea costituiscono la base concettuale di opere che si confrontano costantemente con alcuni autori della storia dell'arte, tra i quali Bosch, Goya, Velasquez, Miro, Botticelli e Picasso.

Utilizzando immagini e simboli del passato, Witkin costruisce quadri che trascendono l'aspetto macabro e morboso. Vita e morte, attrazione e repulsione, erotismo e disgusto si alternano. Parti di oggetti e parti di corpi umani entrano nelle composizioni in modo dissacrante e scandalosamente normale.

Ogni immagine viene disegnata inizialmente su carta, al fine di organizzare minuziosamente ogni dettaglio della scena. Una volta fotografata, Joel-Peter Witkin passa ore in camera oscura, graffiando, incollando, pitturando e perforando i suoi negativi, per reinterpretare l'idea originale in un ultimo atto di adorazione.

Occhi, nani, carcasse amputate, costituiscono parti di una partitura, barocca e ridondante, fatta di segni e di significati da decifrare. Per chi volesse approfondire rimando al documentario "Joel-Peter Witkin: An An Objective Eye" .
fotogartistica.blogspot.it/2013/06/joel-peter-witkin-maestri-della.htm


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www.baudoin-lebon.com/cspdocs/artwork/vignettes/joelpeterWitkin_BL2927
www.vincentborrelli.com/pictures/100125_5.jpg?v=1416422997
bizzarrobazar.com/wp-content/uploads/2013/01/joel-peter-witkin-1996.jp
edelmangallery.com/manager/templates/edelman/artwork/witkin/Photograph
barbarapicci.files.wordpress.com/2015/07/joel-peter-witkin-2.jpg
pictures.abebooks.com/VPBORREL/1585966282_3.jpg
weirdposse.files.wordpress.com/2013/03/joel_peter_witkin_gods_of_earth
pbs.twimg.com/media/CmHS7RpWMAEEKGN.jpg
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2.bp.blogspot.com/-9EsaoRXBCaw/UtGxkXg3IgI/AAAAAAAAAu4/N8KD6fVKOmQ/s16


avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2017 ore 9:37

è uno dei miei fotografi preferiti, ha una potenza nei suoi scatti che pochi raggiungono, una delle mie foto preferite è leda:
www.dirgemag.com/wp-content/uploads/2016/05/leda-and-the-swan-joel-pet
fa parte della serie in cui vengono create reinterpretazioni fotografiche di episodi e personaggi mitologici, ci sono anche citazioni di botticelli:
theredlist.com/media/database/photography/history/outstanding/joel-pet

Witkin ha ricevuto un'educazione religiosa molto rigorosa e gioca spesso con concetti come redenzione e condanna, spesso gioca su una liberta che era presente e ora scomparsa come in Woman once a Bird
www.artnet.com/WebServices/images/ll296616llgPxG32CfDrCWvaHBOAD/joel-p

si oppone a una società che venera il bello come buono e lo mostra in foto come Venus preferred to Christ
www.artnet.com/WebServices/images/ll296597llgPxG32CfDrCWvaHBOAD/joel-p

il crocifisso non è centrale come nelle normali rappresentazioni e cristo è solo un feto che quindi non può dare redenzione, Venere come da titolo è preferita a Cristo.

Ricrea anche nature morte rifacendosi alla pittura settecentesca usando spesso parti di cadaveri, in questa foto vengono accostati gigli simbolo di purezza, da sempre accomunati alla figura di Maria alla morte in una sorta di memento mori:
s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/b3/fe/b5/b3feb593922318f5b2629b16409

Sulle sue foto autore si è sempre detto stupito della loro reputazione:
"Non sono affatto lugubri si tratta solo della condizione umana: mistero e miseria"


avatarjunior
inviato il 21 Febbraio 2017 ore 10:17

Lo adoro anche io.
Una sua produzione recente:
www.artnet.com/artists/joel-peter-witkin/imperfect-thirst-a-NUT7V8Q60f

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2017 ore 11:55

Alcune interviste:

Qual è la genesi del pensiero-Witkin?

“Scatto le mie fotografie al fine di stupire me stesso, per il bene dell'uomo e per la gloria di Dio. Non sono un fotografo di strada. Io porto il mondo nel mio studio, dove creo la narrazione, la storia che riguarda lo scopo stesso della vita.

La maggior parte delle fotografie prodotte sono inutili perché non hanno alcun fondamento nei fatti o non hanno uno scopo ben preciso. Le mie, invece, riflettono la storia della civiltà occidentale e le conseguenze morali delle decisioni prese nel corso della storia stessa. Ho sviluppato la mia singolare visione nel corso di anni di crescita personale e di ricerca estetica. Inoltre, la fede cattolica è sempre stato il mio punto d'osservazione sulla vita.”

Le intenzioni originali delle sue composizioni…?

“Con il mio lavoro presento gli estremi del bene e del male, la bellezza e il grottesco. Ho fotografato il corpo umano nudo sotto tutti i punti di vista, seguendo le scie di tutte le influenze culturali. Il soggetto del mio lavoro, però è, e resta l'animo umano.”

Diane Arbus ha dedicato tutta la sua vita artistica ai “soggetti storicamente non rappresentabili”. Rispetto alle sue intenzioni, a quale distanza si pongono le opere della Arbus?

“Lei era una street photographer, io invece sono un fotografo “di narrazione”. Con la sua opera Diane Arbus mi ha insegnato che l'unica cosa che è anormale nella vita è il male.”

Lei è in parte lituano e in parte italiano. Cosa ha ereditato dalle culture d'origine dei suoi genitori?

“Mia madre mi ha dato il genio dell'arte italiana. Mio padre mi ha lasciato il dramma della mia visione.”

Nelle sue immagini è spesso in primo piano la deformità…

“Mia nonna italiana – che mi ha cresciuto – era storpia. L'amavo per la sua anima, non per il suo aspetto. Quando avevo sedici anni ho scattato le mie prime fotografie in un Freak Show – detesto questo termine, perché è demoralizzante – a Coney Island, nello stato di New York. Per me queste persone andavano oltre il normale perché mostravano il genio di Dio e il nostro bisogno di amare.”

Splendore e Miseria nei nudi di Witkin?

“Splendore e miseria per me sono l'Alfa e l'Omega della vita, gli estremi del bene e del male. I miei modelli sono di solito nudi perché solo in questo modo sono senza tempo.”

Osservando i suoi lavori più famosi, possiamo trovare la presenza – molto rara – del tema del viaggio. Penso a immagini come Satiro, A Day in the Country o Los Angelese Death: queste opere ruotano attorno all'idea del viaggio, della ricerca. Continua a essere influenzato, durante il processo di creazione, dall'atto del viaggiare?

Ho sempre viaggiato e continuerò a farlo durante la lavorazione delle mie opere perché persone provenienti da diverse società occidentali guardano, si emozionano e reagiscono alle mie idee in modo molto diverso. Sono in uno stato di costante ricerca, per creare fotografie che rendano immortale ciò che è mortale. Questa è sempre stata la missione degli artisti di tutte le epoche e luoghi.

La sua estetica è influenzata dalla pittura classica ma possiamo anche vedere un legame con l'arte dell'Europa Centro Orientale (come ad esempio la scuola grafica polacca degli anni Cinquanta e Sessanta), e ovviamente la presenza del Messico è molto importante nei suoi lavori. Ma dove stanno gli Stati Uniti nelle sue immagini?

I miei lavori non sono mai sembrati quelli di un artista americano perché non coinvolgono direttamente dei luoghi specifici. La ragione di questa scelta sta nel fatto che il mio lavoro coinvolge piuttosto la presenza della coscienza e dell'anima delle persone che includo nelle mie fotografie. Questo perché le mie immagini sono fatte per mostrare la lotta tra Tempo e Anima.

Le sue opere hanno influenzato una buona parte della cultura audiovisiva nordamericana degli anni Novanta (basti vedere, per esempio, il video musicale per Closer dei Nine Inch Nails diretto da Mark Romanek). Pensa che il pubblico statunitense abbia capito il suo lavoro?

No, e questo è un bene perché viviamo in un'epoca di vacuo escapismo. Molte persone non vogliono pensare, non vogliono essere messi alla prova e non vogliono conoscere la Verità dell'Arte.

Sembra che l'Europa abbia bisogno sempre di più della sua arte, cosa c'è nel futuro di Joel-Peter Witkin?

La mia filosofia fotografica è «sono un buon fotografo nella misura in cui è buona la mia ultima fotografia». Creo per sorprendermi e per condividere ciò che di meglio ho trovato nella vita.

user39791
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inviato il 21 Febbraio 2017 ore 11:59

Grazie per il contributo.

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2017 ore 12:42

Non sono affatto d'accordo sull'uso che fa dei corpi - viventi o meno - degli animali non umani in fotografia, in pose quantomeno ambigue, il che costituisce un'estensione del dominio che esercitiamo su di loro: e questo è tanto più grave per un artista, che dovrebbe conoscere "del bene e del male"; scheletro nell'armadio (una volta tanto, neppure troppo metaforicamente) di chi vuole segnalare le criticità del nostro comune sentire, ma finisce per conformarsi sotto quest'aspetto alla cultura dominante.

Per il resto: rigoroso e terribile, crea un'ampia "estetica negativa"; la sua ricerca spasmodica di bellezza nell'orrore - come la definisce giustamente Filiberto - è quasi un grido di dolore di chi non riesce a trovare un senso alla follia del mondo e lo rappresenta com'è, nei suoi aspetti deteriori: indifferente alla caducità dei corpi, invariabile e invariante nell'esito mortifero.

user39791
avatar
inviato il 21 Febbraio 2017 ore 20:44

Non è un autore facile.

user132716
avatar
inviato il 28 Febbraio 2021 ore 10:22

un genio!
detestabile,apprezzabile o ripudiante, discutibile o amabile...Oddio..amabile...anche no!
comunque un genio sfrontato ,ma centrato ,se non fosse un fotografo che sa quel che fa , sarebbe uno psicopatico ..
dunque genio e follia...oltre alla fotografia ...
questa non è fotografia , questa è arte fotografata, dunque va oltre il saper cogliere..
è un creare .
chiamare tutti:fotografi ,è un grosso errore ,c'è chi fotografa e chi crea, nel suo immaginario ,ancor prima di costruire una scena, che poi immortala e poi c'è Steve McCurry che è un bravo fotografo, come molti altri...
come si può chiamare tutti allo stesso modo"fotografi"?
datemi un punto di appoggio e..........il mondo.
ecco i grattacieli di Hong Kong da un punto preciso ,ed avendo accesso a tutto li fotografiamo anche noi...
sono li!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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