| inviato il 01 Marzo 2017 ore 16:25
“ Il credente ha fede e l'ateo ha convinzioni prive di riscontro „ quindi se un'ateo ha fede nelle sue convinzioni chi dei due ha basi più solide? Mi sembra un bel pareggio. |
user86191 | inviato il 01 Marzo 2017 ore 16:31
“ Il credente ha fede e l'ateo ha convinzioni prive di riscontro. „ e una frase mal riuscita, perché chiaramente le convinzioni prive di riscontro valgono per entrambe le parti. Amen |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 16:42
perle ai porci Win, perle ai porci! p.s. ah, io sono tra i porci purtroppo eh, ben inteso...e ci sta pure Rcris! ...e pure Rigel!! |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 17:40
a me pare invece una frase ben riuscita, poichè nel termine stesso "fede" è incluso il non riscontro ma la fiducia/volontà nell'averlo, che di per sè, razionalmente parlando, non è una garanzia. |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 19:35
“ p.s. ah, io sono tra i porci purtroppo eh, ben inteso...e ci sta pure Rcris! MrGreenMrGreen ...e pure Rigel!! „ Hei tu porco, levale le mani di dosso!!! |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 19:43
....ma non se ne parla proprio!!!...........metti che domani vedo qualcosa di inspiegabile e divento come Paolo Brosio........ |
user86191 | inviato il 01 Marzo 2017 ore 19:50
“ razionalmente parlando, non è una garanzia. „ appunto quindi perché commentare una fede che non capiremo nei fatti entrambe le posizionino equivalgono, perché non dimostrabili l'unica posizione logica e pragmatica e quella dell'agnostico |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 20:57
quella dell'agnostico sembra un po' la posizione di colui che prende la posizione di non prendere posizione allo scopo di non sbagliare. Un proverbio dice "chi non fa nulla non sbaglia mai" a parte gli scherzi, l'agnosi forte la trovo un po' come il rifiuto del pensiero induttivo, quello che ti porta ad avere delle conoscenze, certo non perfette ma comunque valide nell'umano pensare. L'agnostico dovrebbe vagliare tutte le ipotesi e poi non abbracciarne alcuna prima di definirsi tale, altrimenti si passa dall'agnosi allo sbattimento di p....e. e siccome vagliarle tutte è veramente un compito difficile, ci sono molti più che se ne sbattono che veri agnostici tra coloro che si definiscono tali. Diciamo che comunque la posizione dell'agnostico va bene per persone che vivono sotto una campana di vetro e non devono prendere alcuna decisione. Non puoi, non sapendo a che ora c'è il treno o il bus, rifiutarti di uscire perchè non lo sai. Devi uscire e per strada prenderai una decisione, diventerai bussofilo o trenofilo dell'ultima ora, pur non sapendo. Se devi decidere, pur non avendo garanzie assolute ti comporterai come colui che fa delle scelte e di conseguenza ha abbracciato una scelta, giusta o sbagliata che sia. L'esempio bus-treno e giusto un esempio. Ma lascio a chiunque intendere che nella vita vissuta, ci si muove sulla base di scelte fatte, giuste o sbagliate, canoniani, olympionici, nikonisti, ecc... e che dire sulle fedi calcistiche... Che dire sulla scelta dell'alimentazione, del gentil sesso, della casa, dell'abbigliamento. Una donna non gira nuda perchè non sa se è meglio gonna o pantaloni, indosserà comunque qualcosa. Essere agnostici va bene come supervisore, ma quando devi mettere le mani in pasta l'agnosi vola via. |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 21:46
“ nei fatti entrambe le posizionino equivalgono, perché non dimostrabili „ Il ministro presbiteriano Kirk (vissuto verso la fine del XVII secolo) credeva nell'esistenza di fate e folletti, e nel suo libro " Il regno segreto " (edizioni Adelphi, l'ho qui davanti) ne ha raccontato usi e costumi, seriamente. Possiamo dimostrare l'inesistenza di fate e folletti, ovvero che Kirk aveva assolutamente torto? no. Neppure possiamo dimostrare l'inesistenza di Babbo Natale o dei rettiliani, dei fantasmi, o della Borda (il mostro che si trova negli scarichi dei lavandini, me lo raccontava mia nonna). Ovviamente non possiamo neppure dimostrare l'inesistenza di Dio, il personaggio principale di un libro intitolato "La Bibbia". Penso al drago nel garage di Carl Sagan... " Che senso ha la mia asserzione dell'esistenza del drago se non esiste alcun modo per invalidarla, alcun esperimento concepibile per confutarla? Il fatto che non si possa dimostrare che la mia ipotesi è falsa non equivale certo a dimostrare che è vera. Le affermazioni che non possono essere sottoposte al test dell'esperienza, le asserzioni non "falsificabili", non hanno alcun valore di verità, per quanto possano ispirarci o stimolare il nostro senso del meraviglioso. Quello che io vi chiedo, dicendovi che nel mio garage c'è un drago, è in pratica di credermi sulla parola, in assenza di alcuna prova. " Consiglio il capitolo sul "drago nel garage", tratto da uno dei suoi libri più belli, purtroppo fuori catalogo e molto difficile da trovare, " Il mondo infestato dai demoni ": www.diegocuoghi.com/Sagan-drago.htm |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 22:58
Il tema della discussione non è incentrato sull'esistenza di Babbo Natale o dei folletti. Si continua erroneamente a ragionare in termini terreni e umani. Dunque la posizione agnostica va bene riferita all'ultraterreno, non certo per ogni cosa. Ma se per i folletti, spiriti, fantasmi e altro non abbiamo prova dell'esistenza, abbiamo invece prova o perlomeno vediamo che l'universo esiste. Esiste la Terra e un incalcolabile numero di altri pianeti che viaggiano a velocità incredibili per distanze e tempi per noi infiniti. Dunque non possiamo certo spiegare chi o cosa abbia generato tutto questo, ma sappiamo per certo che è possibile e che esiste una forza potentissima in grado di farlo. Non si può non prendere in considerazione un'evidenza come questa quando si parla di altri mondi, UFO, viaggi interplanetari etc.. La visione umana e terrena è tremendamente limitata. Possiamo capire dell'universo non più di quanto un polpo nella sua tana ne capisca del nostro mondo. Del resto è solo da pochi decenni che, grazie ai satelliti, abbiamo visione del nostro pianeta. Siamo come primitivi che giusto ieri hanno scoperto lo specchio, che ne vogliamo sapere di universo, UFO, alieni etc.? In questo campo tutto può essere. Gli avvistamenti possono essere sonde aliene mandate da qualche miserabile popolo leggermente più progredito del nostro. Chi possiede la forza che ha creato il nostro universo non penso che viaggi su microscopici dischi volanti. Per quanto ne sappiamo potremmo essere rilevanti per l'universo quanto per noi lo sono i batteri presenti in uno schizzo d'acqua. |
user86191 | inviato il 02 Marzo 2017 ore 0:29
non me ne importa nulla se esistono altre forme di vita intelligente, se il nostro universo e uno tra infiniti universi, se finirà in una morte termica oppure imploderà in un big crunch..... quello che voglio sapere se lo chiedevano anche 3000 anni fa, e la scienza non può rispondere perché esiste la realtà che ci circonda ? |
user14286 | inviato il 02 Marzo 2017 ore 7:30
è una domanda senza risposta. perchè segamentalizzarsi?... |
user86191 | inviato il 02 Marzo 2017 ore 8:26
forse hai ragione tu, ma non smetterò mai di chiedermelo, questa domanda mi assilla fin da quando ero bambino |
| inviato il 02 Marzo 2017 ore 8:42
“ perché esiste la realtà che ci circonda ? „ la mia risposta è che non è là fuori, siamo noi. La domanda potrebbe essere giarata diversamente Perchè mi sento separato dal resto? esiste tanto tempo e tanto spazio per fare si che la nostra determinazione d'individuo, meta cui si arriva dopo miliardi di anni d'evoluzione, possa finalmente essere dissolta nella consapevolezza che non siamo una goccia in un fiume poichè una goccia in un fiume è il fiume stesso una volta che si è capito di farne parte. |
| inviato il 02 Marzo 2017 ore 8:42
“ perché esiste la realtà che ci circonda ? „ Puoi fare di meglio, prendi esempio da Philip Dick che si chiedeva " esiste la realtà? ". "Come costruire un universo che non cada a pezzi in due giorni" www.diegocuoghi.com/Dick-Universo.htm |
|
Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |