user90373 | inviato il 01 Marzo 2017 ore 8:45
Bisogna però ammettere che i Signori del marketing conoscono bene i loro polli. Sono riusciti a far credere che scattare una fotografia non costi nulla per farci spendere di più. Purtroppo chi investe in dotazioni si accorge ben presto che qualcosa non quadra, mentre chi chiede un servizio lo pretende al minor prezzo possibile:- " Tanto cosa vuoi che costi una foto? Nulla!" |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 8:52
Pare quando a me dicono che abbiamo gli stessi attrezzi per i lavori in casa, senza rendersi conto che se sei professionista, ovvero ci lavori, ti tocca spendere per la qualità, e che tra il mio trapano e il loro ci son dieci ordini di grandezza... |
user90373 | inviato il 01 Marzo 2017 ore 9:20
@ Skylab59 Il problema non è chi ci deve campare, sono quelli che, per vivere, fanno un'altro mestiere. Queste persone, convinte dal marketing che il mezzo professionale sia un valore aggiunto ai loro scatti, acquistano, per poi rendersi conto che moltissimi si accontentano dei risultati ottenuti con mezzi ben più modesti ma a "gratis". A questo punto non resta che svalutare il prodotto, magnificandone però la qualità formale e, contemporaneamente, alzando il livello del gratuito. |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 9:37
Per piccoli lavoretti non sono necessari costosi mezzi professionali, serve però il tempo per far bene il lavoro, e la tecnica per eseguire degli scatti ben inquadrati, illuminati correttamente, che corrispondano a quello che al cliente veramente serve. In tutti gli ambiti c'è il secondo lavoro, fatto la sera, il sabato, per arrotondare. C'è chi fa pulizie, chi dipinge appartamenti, chi taglia l'erba, ecc. Il problema della concorrenza sleale non si manifesta quindi solo nella fotografia. Dipende un po' di cosa parliamo: di quelli che vogliono iniziare e farsi strada, oppure di quelli che semplicemente vogliono arrotondare? Sono due cose diverse e anche la qualità del prodotto è diversa. Il livello del gratuito non si alza con una reflex da 2000 euro, ma con un lavoro fatto con cura, anche se la reflex vale solo 600 euro. Non si diventa professionisti con 10 corsi serali e un corredo da 5000 euro, e non si sfonda lavorando gratis. Si diventa professionisti frequentando una scuola seria, lavorando bene e sodo, e impegnandosi a trovare clienti seri. Bisogna anche imparare a riconoscere i clienti poco seri e a lasciarli perdere. Ciao, Roberto |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 9:38
vediamo un po'... quanti sono i laureati che prima di intraprendere una carriera devono fare praticantato gratuito? tanti... una volta il ragazzotto andava a bottega quasi gratis... etc etc.. Son fenomeni che son sempre esistiti...da che mondo e' mondo devi fare pratica e fare pratica ti "costa". Voi parlate di "regalato" ma per chi ha intenzione o il "sogno" di avviare una professione quei soldi non sono "regalati o persi" sono investiti. Nessuno di noi sano di mente si getterebbe in un salto nel vuoto.. chiunque farebbe dei test o dei "lavoretti" giusto per verificare se l'idea funziona. Siamo tutti concordi nell'accettare il campione omaggio o la connessione "sottocosto" o gratis a sky per i primi sei mesi con diritto di recesso... Per me quello dei "costo zero" lo ripeto e' un falso problema. Il problema vero e' che dei millemila "pro veri" che fino a ieri campavano bene oggi resistono meno della meta' e tutti gli altri boccheggiano e annaspano perché non sono in grado di cambiare e di riconvertirsi. Facile poi rivolgersi imprecando a quel mercato che fino a ieri era snobbato proprio perché non remunerativo.. lamentarsi del fatto che alcuni con le braccine corte diano lavoro a torme di fotografi gratuiti.. non e' la soluzione. La soluzione e' vendere qualcosa che il mercato chiede ...non il ghiaccio agli esquimesi... |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 10:04
La consuetudine di non pagare il giovane che sta facendo pratica è una vera porcheria, specialmente se il datore di lavoro ha un buon reddito. Bisognerebbe che TUTTI si rifiutassero di farlo. Per conto mio è una pratica scandalosa. E' vero Salt, il mercato è in continua evoluzione, e chi non si adegua è perso. A meno che abbia la sua nicchia, e che non gli manchi molto alla pensione... Non bisogna offrire qualcosa e sperare che a qualcuno serva: bisogna trovare e riconoscere i bisogni ed esaudirli nel migliore dei modi, ma non gratis. Sapere cosa veramente serve alla gente e alle varie società non è poi così difficile. Basta tenere occhi e orecchie ben aperti. Forse agli esquimesi il ghiaccio non serve, ma al giorno d'oggi anche a loro servono frigoriferi e congelatori. Ciao, Roberto |
user90373 | inviato il 01 Marzo 2017 ore 10:08
@ Skylab59 Mi sono spiegato male, con "“ alzare il livello del gratuito „ " intendo dire che se prima bastava avere "a gratis" la foto fatta con la compatta ora, sapendo che in giro c'è chi, sempre "a gratis", adopera la D5 Sx mega plus ecco che quello dalla compattina ha perso un "cliente". Il mio ragionare riguarda la realtà di quei fotoamatori che come me, magari senza velleità professionali, si ritrovano a dover cedere gratuitamente servizi, molte volte anche di buon livello visivo, per il semplice fatto che oggi come oggi, nell'immaginario collettivo, produrre un file non costa nulla tanto la dotazione tecnica l'avevamo già per "giocarci a fare il fotografo". |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 10:12
Non fare l'esempio dei laureati e la pratica, perché non regge. Un praticante no fa concorrenza agli avvocati perché non può né firmare autonomamente, né presentare progetti, ne gestire una causa senza l'avvallo del Professionista presso cui fa pratica. Tra l'altro professionisti tutelati dall'ordine. Il discorso più pertinente e simile è sempre nell'ambito del giornalismo. Fare giornalismo costa. Scrivere un articolo ben documentato e circostanziato costa. Verificare le fonti costa. Il settore è in profonda crisi, le vendite crollano, le pubblicità anche e gli incassi delle ADV online spesso non compensano. Di conseguenza si risparmia sulla qualità dei giornalisti. Il risultato sono gli articoli che si trovano anche su testate nazionali dove ci sono errori di battitura, errori forma, e spesso tutto l'impianto dell'articolo è sbagliato. |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 10:22
Ettore la verità è che se regalato anche un prodotto che fa schifo potrebbe essere meglio di qualcosa di decente che costa anche solo poco. Se poi non lo vogliono nemmeno regalato allora deve essere qualcosa di inquadrabile. Tu dici che devi cedere gratuitamente i servizi.. te lo ha prescritto il dottore? Il tribunale? |
user90373 | inviato il 01 Marzo 2017 ore 10:41
@ Fabiopol “ Tu dici che devi cedere gratuitamente i servizi.. te lo ha prescritto il dottore? Il tribunale? „ Personalmente non faccio nulla su commissione, questa è e resta una passione. Ma ho amici che vengono chiamati a far foto ad eventi e manifestazioni varie e alla fine della giostra "un panino, una birra e poi..... alla prossima". Mi è invece capitato di scattare in occasione di partecipazione casuale (non con fini fotografici) ad eventi e, una volta stampate alcune immagini, di esporre il lavoro alla successiva edizione e di sentirmi richiedere qualche immagine. Offerta libera, ma non "a gratis". |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 10:52
va bene. il laureato e' "costretto" dalla legge ad un praticantato sottopagato. L'artigiano pero' impiega il ragazzino/apprendista e per lui e' spesso un costo più che un guadagno. Insomma.. si continua a girare intorno al finto problema... il decoratore che ti dipinge la stanza, se dovesse lavorare a libretti e a tariffa professionale troverebbe solo più i lavori importanti.Quelli dove serve una capacita' e l'esperienza. Chiunque di noi sa imbiancare una cucina... o trovi l'amico che ti sgrava dal fastidio per due lire o,se costa troppo, te lo fai da solo in una domenica di paura. Pensare di fare il decoratore professionista imbiancando solo cucine e' utopia.. funziona solo fino a che tutti hanno di meglio da fare. In fotografia e' lo stesso.. pretendere di fare il fotografo solo sui matrimoni a pizza e fichi e' oramai anacronistico. Prendi lo stesso amatore..hobbista doppiolavorista.. e fagli fare il servizio sottopagato sulla nuova alfa romeo.. e vediamo se e' in grado di reggere il colpo.. |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 10:59
Il laureato è costretto dalla legge a fare un praticantato. La legge non obbliga a sottopagarlo. Quelle poche volte che ho tenuto praticanti ho cercato di far loro fare lavori che a me fossero utili e pagati, in modo da poterli pagare a mia volta. Nessuno ha mai lavorato gratis per me. E' questione di organizzazione e correttezza. Tutto il resto sono alibi e palle da furbetti. |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 11:03
Mi pare di averlo scritto prima che il fotografo "bottegaio" che vive di matrimoni e ed eventualmente stampa è morto. Conosco fotografi mediocri, che si sono specializzati in una nicchia e sono autorità in quella. Giocano secondo regole diverse. Alla fine per sbarcare il lunario, se sei specializzato in un settore ad alto yield non servono così tanti clienti. Ovvio che se uno decide di specializzarsi in "fotografia di gattini", "fotografia di tramonti" avrà vita dura. |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 11:10
Non è facile fotografare veramente bene un gatto! Secondo me invece hai avuto una buona idea. Per i tramonti ti do ragione (stanno fermi) ... Se si è piccoli, non è necessario fare chissà cosa, basta farlo bene, subito e a costi accettabili. Se si ambisce a chissà quali posizioni e si punta diritto in quella direzione, beh, allora la strada è molto in salita. Nota: il tutto e subito non funziona. |
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