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valori LAB per incarnato


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user122476
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inviato il 06 Aprile 2017 ore 15:46

no le campagne AD non le seguo, se non in passato ma solo a livello di impaginazione per le riviste...
seguo la linea che va sul sito e commerce ed ogni tanto dei look-book


E noi lo sappiamo quanto l'E-Commerce....... fa...... MrGreenMrGreen
Ero sicuro curassi quella parte visto la consequenzialità dei lavori.
Che non è un limite eh, anzi, solo che ADV è un'altra cosa.
Anche perchè un'ora di Retouch di quelle foto, costa mediamente 600€.
Sono circa 10 ore a foto, per un totale di 6.000€ di retouch per singolo scatto se tutto va bene.
Queste sono le cifre che pagava molto tempo fa D&G in un'agenzia famosa di Milano che poi ha aperto anche a NY.

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2017 ore 15:49

Nel caso che hai postato hai un ciano con valori tra il 16/20%.
Sono valori che valgono solo per questo caso?
no in generale vanno bene, la proporzione è questa, se salgono devono salire in proporzione tutti assieme (foto + scura) se scendono, scenderanno sempre in proporzione (foto + chiara) ma la sostanza è quella.
L'unica cosa per variare un po' i toni è scombinare quei valori, se ti piace la pelle + fredda aumenti il cyan ed abbassi il giallo (altrimenti ti viene verde)

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2017 ore 15:54

Queste sono le cifre che pagava molto tempo fa D&G in un'agenzia famosa di Milano che poi ha aperto anche a NY.
non conosco l'agenzia che sta dietro a gucci, generalmente però anche per fare gli scatti se ne vanno a NY, fa fashion MrGreen

un agenzia qua che conosco che fa adv per aziende non così grosse, ma comunque benestanti diciamo, sono sempre fissi in "ammerica" a scattare

user122476
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inviato il 06 Aprile 2017 ore 15:58

" non conosco l'agenzia che sta dietro a gucci, generalmente però anche per fare gli scatti se ne vanno a NY, fa fashion MrGreen

un agenzia qua che conosco che fa adv per aziende non così grosse, ma comunque benestanti diciamo, sono sempre fissi in "ammerica" a scattare


Si, verissimo.

NY però è sempre stata meta ambita, come Parigi, ma MIAMI sta esplodendo.

Miami è la nuova Milano.

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2017 ore 16:07

L'unica cosa per variare un po' i toni è scombinare quei valori, se ti piace la pelle + fredda aumenti il cyan ed abbassi il giallo (altrimenti ti viene verde)


se mi piace la pelle + calda...abbasso il cyan e aumento di + il giallo rispetto al magenta?

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2017 ore 16:12

@N0k1
I lavori di Gucci che hai postato sono color correction totalmente differente da quello che è stato trattato fino ad ora in topic. Non ha nulla a che vedere con il bilanciamento della skin in lab.
Quelle immagini hanno una color correction basata su livelli di regolazione, "tanti", dodge and burn, maschere di luminosità, viraggi selettivi e fotoritocco puro. E' grafica. Ben fatta si intende. E quel tipo di grafica non è alla portata di chi edita solo file raw a livello basic. E' vera e propria post produzione grafica, spesso anche accentuata per valorizzare quello che poi sarà l'immagine su riviste cartellonistica o simile. Ma credo che sia scontato dirlo. Solo che il topic era indirizzato da tutt'altra parte. Sorriso

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2017 ore 16:14

il giallo sta sempre qualche punto sopra al magenta, se no ti ritrovi una pelle troppo rosina...

esempio, qui hai qualche punto sotto il giallo al magenta, lo vedi anche dal fondale che non è neutro, ma rosato e quindi ti becchi la pelle rosata





qua invece il giallo abbonda MrGreen se non hai interessi di ADV, ti consiglio di non andare oltre 5 punti di giallo oltre al magenta ;-)



user122476
avatar
inviato il 06 Aprile 2017 ore 16:27

I lavori di Gucci che hai postato sono color correction totalmente differente da quello che è stato trattato fino ad ora in topic. Non ha nulla a che vedere con il bilanciamento della skin in lab.
Quelle immagini hanno una color correction basata su livelli di regolazione, "tanti", dodge and burn, maschere di luminosità, viraggi selettivi e fotoritocco puro. E' grafica. Ben fatta si intende. E quel tipo di grafica non è alla portata di chi edita solo file raw a livello basic. E' vera e propria post produzione grafica, spesso anche accentuata per valorizzare quello che poi sarà l'immagine su riviste cartellonistica o simile. Ma credo che sia scontato dirlo. Solo che il topic era indirizzato da tutt'altra parte.


No attenzione Fireshoot, quella roba li la fai sia in CYMK, sia in RGB, sia in LAB.
Non c'entra la post produzione, io ho messo delle foto solo per notare il colore della pelle, anche la foto che ho post prodotto io zero su tutto se non sulla tonalità colore (un pò di contrasto e basta).

Non si tratta di grafica, questa è solo post produzione.
Ogni volta che sistemi qualcosa che esiste all'interno dello scatto, si tratta di post produzione.
Se diversamente devi aggiungere un aereo sulle nuvole, allora diventa grafica.

La Color Correction rientra nel processo post produttive, almeno quanto le "pellicole" di una volta.
Fare una cosa fatta bene, non significa fare grafica MrGreen

Ho postato quelle foto, perchè quelle come altre di Versace sono state per anni un punto di riferimento di tutti i retoucher al mondo che volevano spremersi fino all'inverosimile, cercando di arrivarci.
Retoucher, non grafici MrGreen
Mio fratello fa il grafico, e si occupa di quello che fa anche Husqy, quindi anche impaginazione.
(ecco perchè una mentalità molto orientata ai numeri, poi lui è un caso a parte perchè stampa pure, quindi ha il complesso dello stampatore offset, che comprendo anche).

Non si tratta di quello che devono imparare a fare, è come se insegnandoti le tabelline ti dicessi che si conta fino a 30, perchè tanto i numeri oltre il 30 non li userai mai, e poi c'è la calcolatrice.

Preferisco insegnarti a contare fino a un trilione, e poi sarai tu che vedrai fino a dove ti serve contare, ma a quel punto sarà sicuramente più semplice arrivare a 10.
Se le loro esigenze sono di contare fino a 10, è solo perchè sono limitati nel potenziale conoscitivo.

E' il concetto dello stress test, è il motivo per il quale si fanno scoppiare le macchine contro i muri a 100Km/h, per renderle sicura a 50.

Il mio consiglio è di dimenticarsi del LAB, dei numeretti e di qualsiasi cosa abbia a che vedere con la matematica.
Prendete un example di una foto che vi piace di tonalità, mettetela accanto, e provate a riprodurla.




avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2017 ore 16:33

Il mio consiglio è di dimenticarsi del LAB, dei numeretti e di qualsiasi cosa abbia a che vedere con la matematica.
si ok, ma... così fai quello che vuoi, riproduci ciò che ti piace, ma se parliamo di toni corretti, beh con piccole variazioni, i numeri so quelli MrGreen

Prendete un example di una foto che vi piace di tonalità, mettetela accanto, e provate a riprodurla.
vedi in sostanza è lo stesso consiglio che do io, solo che non ho necessità di mettermi a fianco la foto, leggo i numeri e capisco quando ci sono, in questo modo, per assurdo potrei correggerti una foto anche col monitor in bianco nero ;-)

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2017 ore 16:40

Grande Husqy! Tutto chiaro...questa sera faccio delle prove.
ciao

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2017 ore 18:18

No attenzione Fireshoot, quella roba li la fa sia in CYMK, sia in RGB, sia in LAB.
Non c'entra la post produzione, io ho messo delle foto solo per notare il colore della pelle, anche la foto che ho post prodotto io zero su tutto se non sulla tonalità colore (un pò di contrasto e basta).


Si, so benissimo che si fai in CYMK RGB e LAB. Lavoro in PP da molti anni quindi conosco le regolazioni nei vari metodi colore. Per me post produzione, qualunque sia rientra nelle competenze grafiche e non parlo di impaginazione, ma di post produzione fotoritocco. E' chiaro, è post applicata all'editing fotografico e non la realizzazione di una brochure, ma rientra anche nelle competenze di un grafico fotoritoccatore, almeno parlo per esperienza personale. Durante il mio workflow, lavoro in un metodo che varia tra RGB e LAB a seconda del tipo di lavorazione, ma sempre effettuando un soft proof nel profilo colore di stampa per avere il gamut sotto controllo. E qui viene in gioco quello che dice Hqsqv. Ma è impensabile lavorare senza riferimenti numerici e solo ad occhio, solo per il semplice fatto che per quanto un monitor sia calibrato, l'immagine finale avrà un indirizzo. Se è la stampa DI SICURO, bisognerà valutare le percentuali di CYMK. Se è per il web è tutt'altra storia, puoi andare anche a percezione se si ha un monitor calibrato. La stampa va invece analizzata in modo molto più accurato; dall'analizzare CYMK, neri puri o composti, eventuali tinte piatte, processi di sharpening pre e post e profili colore da utilizzare in stampa. Quindi dipende a cosa ci riferiamo. A percezione, lascia il tempo che trova. Per la stampa valgono purtroppo i numeri.

user122476
avatar
inviato il 06 Aprile 2017 ore 18:42

Si, so benissimo che si fai in CYMK RGB e LAB. Lavoro in PP da molti anni quindi conosco le regolazioni nei vari metodi colore. Per me post produzione, qualunque sia rientra nelle competenze grafiche e non parlo di impaginazione, ma di post produzione fotoritocco. E' chiaro, è post applicata all'editing fotografico e non la realizzazione di una brochure, ma rientra anche nelle competenze di un grafico fotoritoccatore, almeno parlo per esperienza personale. Durante il mio workflow, lavoro in un metodo che varia tra RGB e LAB a seconda del tipo di lavorazione, ma sempre effettuando un proof nel profilo colore di stampa per avere il gamut sotto controllo. E qui viene in gioco quello che dice Hqsqv. Ma è impensabile lavorare senza riferimenti numerici ............................................. etc



Nessun retoucher al mondo, utilizza i numeri. Sono gli stampatori che lavorano con i numeri.
Ho avuto la fortuna di imparare da uno dei retoucher di Testino , nonchè lo stesso che ha ritoccato negli anni decine di copertine di Vogue, ed è stato il mio insegnante. Negli anni ho studiato con i più bravi retoucher internazionali di ogni dove, ognuno di loro con metodologie diverse, ma alla fine i contenuti erano sempre gli stessi identici.
Ho avuto modo anche di studiare/fotoritoccare anche scatti delle più importanti campagne che vedi in giro avendo studiato con queste persone spesso utilizzavamo example di campagne, e quindi so bene come escono visto che i workflow li ho fatti dalla "A" alla "Z", con le "Y" in mezzo moltiplicato per 1 miliardo.
I Numeri sono cose da stampatori, da grafici, punto.
Il retoucher non si occupa di questo. I monitor calibrati nascono proprio per dare UN SUPPORTO VISIVO, altrimenti ci si mette a fotoritoccare sullo schermo della fotocamera, tanto è la stessa cosa.

Che senso ha dire "eh ma se non vedi i numeri non sai che valori ci sono".
Che senso ha calibrare i monitor se poi bisogna andare a guardare i numeri? Suvvia.
Il monitor serve e nasce per questo, altrimenti come diceva Husqy, lavoreremmo su monitor Bianco e Nero, tanto non cambia nulla, ci stanno i numeretti che fanno tutto per noi.
E invece no, osservare il colore cambia tutto.

FireShoot per me queste sono seghe mentali, e non ce l'ho assolutamente con te eh, anzi.
A tal proposito ti direi di mostrarmi anche solo uno skin tone che hai eseguito, in modo da rendermi conto di cosa parliamo. Il Proof in CYMK lo faccio anche io alla fine della color correction per vedere se c'è qualcosa che non va, ma per tutto il resto, uso gli occhi, non i numeri, e come me posso elencare almeno 1 milione di retoucher al mondo.

Husqy lo capisco perchè si occupa di totalmente altro, fa lavori "seriali" che devono combaciare (classico dei siti in E-Commerce con 100 fotografi diversi che si presentano con 1000 files completamente disomogenei) e si occupa di stampa ed impaginazione.

Quello che fa Husqy non ha niente a che vedere con il "bello", ma lo pagano per questo.
A voi non vi pagano per fare cose di questa monotonia, godetevi il monitor e lavorate senza calcolatrici.

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2017 ore 20:27

Naa ma non è un discorso di monotonia o altro, i numeri sono lì per controllo, io li uso perché so che quel determinato colore in stampa va riprodotto con quei preciso numeri, la conversione senza interventi successivi può andare bene per una stampa digitale, ma non certo per una rivista o un catalogo, o comunque per la perfezione... se io nella pelle non voglio neanche una punta di nero, perché in stampa mi sporca la pelle, devo convertire l'immagine e lavorarci sopra a modo, sono io che scelgo il tono colore, non il caso o la conversione fatta da chissà chi col profilo pinco pallino.

Poi ogni ritocco è a gusto, se viene un cliente e mi dice fammi la foto come quella rivista non ce problema si fa, ma non mi viene in mente di stare dietro alla moda del momento per allinearmi ai big;-)

user122476
avatar
inviato il 06 Aprile 2017 ore 20:42

Naa ma non è un discorso di monotonia o altro, i numeri sono lì per controllo, io li uso perché so che quel determinato colore in stampa va riprodotto con quei preciso numeri, la conversione senza interventi successivi può andare bene per una stampa digitale, ma non certo per una rivista o un catalogo, o comunque per la perfezione... se io nella pelle non voglio neanche una punta di nero, perché in stampa mi sporca la pelle, devo convertire l'immagine e lavorarci sopra a modo, sono io che scelgo il tono colore, non il caso o la conversione fatta da chissà chi col profilo pinco pallino.


Sulla riproduzione dei colori sui prodotti sfondi una porta aperta, sono il primo.
Poi lo sai Husqy, abbiamo fatto scuole diverse io e te, quindi ci troveremo sempre con opinioni diverse, che però rispetto lo sai.
Tuttavia, stiamo parlando di Skin Tone, dove esiste solo una parola : il gusto.
O come nel tuo caso, che ti danno da fare l'Ecommerce e che 90% dei casi sono sempre neutralissimi.

Tanti anni fai quando iniziai moda, ci davano i PDF sui quali studiare a casa, stavo cercandolo prima, ne ho ritrovato uno.

Anche a "scuola" (poi sul lavoro si fa quello che si vuole senza regole, sono stato il primo a non rispettare le regolette) l'unica nota su cui fare attenzione, e che nessuno cita, è il rapporto contrasto 1:4, che in CYMK è un pò problematico.

Per il resto, divertitevi.




avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2017 ore 21:04

@N0k1
Hai postato un png non consultabile.Sorriso
Non sono comunque daccordo, "in parte". Forse proprio perchè conosco il lato prestampa e stampa posso dirti che molti fotoritoccatori che non controllano i numeri, hanno numerosi problemi con cambiamenti spiacevoli poi in fase di stampa e spesso guarda un pò, sono proprio i fotografi, che conoscendo solo il mondo dell'RGB e parzialmente quello del LAB e quasi nulla del CYMK si pongono la domanda dello spiacevole cambiamento a cosa è dovuto. Sia chiaro, non è un male, perchè giustamente non necessariamente bisogna conoscere la prestampa o la stampa e il suo processo, ma credo che un'infarinatura di base bisogni averla se poi si dovesse decidere di stampare anche una sola brochure e non parlo di cataloghi. Perchè uno stampatore di cataloghi offset o meglio il grafico della stampa offset, non può stampare un catalogo con foto tutte fuori gamut e inizierà la trafila dei perchè e come è possibile etc etc. Per cui anche se posso lavorare uno skin tone senza farmi troppe seghe mentali, sfruttando il lato percettivo, so benissimo di cosa parlo quando poi devo riportare il tutto in stampa. Sia se si tratta di stampa offset, sia digitale sia fineart dove il tutto è esattamente l'opposto dell'offset. Capisco che molti lavorano senza peoccuparsi del CYMK, tanto ci pensa il grafico. Ma ti posso assicurare che conoscere anche cosa accade nel processo cymk ci si muove in modo molto più preciso, scrupoloso e attento rischiando meno perdite di tempo quando poi si dovrà stampare una qualsiasi cosa. Non la trovo una nota positiva che un fotoritoccatore conosca solo il mondo RGB e non conosca altro, non interessandosi di profili colore, profili di stampa, profili di carta etc. Fanno parte di un processo molto più complesso che non si limita per l'appunto solo a numeri di un file. Opinioni personali chiaramente e null'altro.

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