| inviato il 18 Febbraio 2017 ore 0:00
“ Io quando leggo qualcosa che riguarda Leica ci capisco sempre meno.
Ma la presunta superiorità della Leica a cosa si deve ?
Al telemetro ? Ma poi mi si dice che comunque c'é il live view e quindi non servono cornicette, lentini e mirini.
Alle lenti ? Ma le lenti con adattatore si possono montare ormai su molti corpi.
Al sensore ? Non direi proprio data la sua tenuta a ISO considerati dai più come "normali" (non parliamo se poi ci si spinge sopra i 3200 !).
Al prezzo ? Non credo sia sostenibile.
All'ergonomia ?
Ai SW ?
A cosa ?
Illuminatemi „
Chiedi di essere illuminato, ma lo fai in maniera retorica perché tu un'idea di cosa voglia dire scattare con una Leica ce l'hai già e ben chiara. L'hai usata in passato e poi hai deciso che non faceva per te. 
Io rispondo in base al mio punto di vista, dato che non credo che esistano regole assolute su un argomento del genere.
1) mi permette di mettere a fuoco a mano con il telemetro nella maniera più gradevole ed istintiva che uno possa mai immaginare (per me è un valore assoluto, pur avendo usato autofocus per diversi anni in una fase digitale "intermedia"). Nessun'altra lo fa così bene e in maniera così chiara, semplice e funzionale.
2) mi permette di usare lenti la resa delle quali ritengo essere di valore assoluto (oltre che per fortuna manual-focus)
3) ha un mirino ottico di una lucentezza commovente
4) ha talmente poche modalità d'uso e sono talmente concrete che quello che ci fai si riduce ad essere essenza stessa dell'atto di fotografare e controllo completo di ciò che accade all'interno del tuo fotogramma. Non è un robot pieno di parametri ed opzioni, molte delle quali userei se va bene una volta all'anno e che il resto del tempo ti stanno sempre fra i piedi (ergonomicamente e fotograficamente parlando).
Qualcuno dice "ma quella volta all'anno lì, quella opzione ti aiuta a portare a casa la fotografia" .
Risposta "se è un ammennicolo che ti aiuta a portare a casa una fotografia una volta all'anno a cambiare la qualità del tuo lavoro fotografico, allora sarà il caso di riflettere attentamente sul tuo approccio alla fotografia".
4) non si rompe mai un diamine di niente: mai successo nulla in oltre otto anni di utilizzo intenso di fotocamera e lenti (ti risparmio il paragone con una Canon 5D e relativi obiettivi serie L usati per circa quattro anni prima di Leica o con la Fuji X100 che ho posseduto per due anni), se si eccettuano quei cinque minuti di passione in cui da solo con una chiave a brugola ho regolato il telemetro all'infinito. Un "lingotto" impressionante, la M9 e le sue lenti.
5) Non mi tradisce mai. Fa sempre e solo quello che le dico, praticamente nel momento in cui lo penso.
5bis) Quando negli spigoli va via la cromatura nera, a furia di usarla, viene fuori puro ottone. 
6) Non faccio fotografie per le quali necessito di particolare assistenza in esecuzione da parte della macchina. Le cose quindi mi piace sbagliarle da me e non aspettare che sia un meccanismo servoassistito a farlo al posto mio. Per fortuna, non mi capita di sbagliarne troppe. I "robot" non mi servono. Mi serve qualcosa che traduca in esecuzione quello che è il mio pensiero, in maniera diretta, velocemente, efficacemente, senza fronzoli e meccanismi che fotografano al mio posto.
Questo il motivo per cui io, pur non essendo ricco, i soldi per una M9 li ho spesi volentieri e li spenderei nuovamente.
Ho risparmiato prendendo un'automobile più piccola. |
user80653 | inviato il 18 Febbraio 2017 ore 1:27
Bellissimo il post di Pierfranco!
Sono tutte cose che condivido perché illustrano impressioni e sensazioni autentiche che ho provato anch'io, tali e quali, con le Leica analogiche.
Nelle pagine precedenti ho espresso qualche perplessità non già sulla qualità, robustezza, esclusività delle M digitali, ma solo sul loro prezzo e su quello le mie perplessità restano.
Ciò non toglie che molto spesso - e questo è il caso di Pierfranco - la soddisfazione che si ricava dall'uso di una Leica è superiore al prezzo pagato per acquistarla e qui è inutile andare a fare le pulci al prezzo perché la soddisfazione non ha prezzo. Io invece le pulci al prezzo le faccio perché, purtroppo, le sensazioni che mi dava una Leica analogica non me le darebbe più una Leica digitale e quei soldi mi parrebbero mal spesi.
Poi va a finire che, a forza di leggere Pierfranco, cambio idea e mi compro una Leica digitale.
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user86191 | inviato il 18 Febbraio 2017 ore 2:02
“ Poi va a finire che, a forza di leggere Pierfranco, cambio idea e mi compro una Leica digitale.;-)
„
da quello che io ho visto la M9 e quella che più si avvicina ad una resa da rullino ed il costo con due ottiche usate e importante ma non folle. Nò, sapendo scegliere le Leica non sono prodotti da ricchi, ma non siamo più negli anni 70 e ora c'é chi usando le stesse ottiche Leitz va forse anche meglio spendendo meno, però Leica e appagante anche come oggetto e filosofia d'uso, quindi capisco e condivido quello che prova Pierfranco
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| inviato il 18 Febbraio 2017 ore 8:28
Mi ritrovo pienamente su quanto scritto da Pierfranco, anche se sono un fotografo molto più scarso di lui.
In compenso mi sono potuto permettere la M(typ 240) perchè l'automobile me la fornisce l'azienza gratis. |
| inviato il 18 Febbraio 2017 ore 8:43
@maurizio e Pablo
Come orologio ho un vecchio rolex day date degli anni 70 che metto ogni tanto e ogni volta che lo metto ci vogliono 10 minuti per rimettere apposto ora dat e giorno in quanto non ha automatismi ma mai lo cambierei con uno Swatch.
Come "scooter" ho una vespa 150 super del 69 che si ingolfa e almeno una volta l'anno è dal meccanico. Inoltre bisogna farsi la miscela e sul bagnato bisogna andare piano piano ( tanto veloce vuol dire 70 km\h). Ovviamente mi è costata il triplo di uno scooter.
Questo per dire che ci sono scelte evidentemente non razionali ma che toccano corde diverse. |
| inviato il 18 Febbraio 2017 ore 8:55
Il problema di micromosso della Sony di cui parla Tonyrigo, essendo di risonanza come dici, mi pare un problema grave perché credo impedisca l'uso di tempi lenti anche su treppiede ed eventualmente scompare con tempi lunghissimi.
Qui un paio di file della Fujifilm x-100s Monochrome.
Non so per quale motivo ma il convertitore con bilanciamento del bianco da fotocamera tira fuori un bianco e nero caldo.
s22.postimg.org/cc46j4roh/DSCF1761.jpg
s7.postimg.org/pjamfeu8r/DSCF1839_2.jpg |
| inviato il 18 Febbraio 2017 ore 9:05
@Lelino.ge
Assolutamente no, risparmia il colpo!
Con le ottiche da Te indicate la A7 liscia e la A7.2 (ed anche la A7R) vanno benissimo, per 2 ordini di ragioni:
- sono grandangoli non spinti (al massimo 28mm, da quanto vedo);
- sono ottiche per reflex.
Forse non mi sono spiegato, ma il problema esiste solo con super i grandangoli spinti (da 21mm in giù di solito, e bisogna provare caso per caso e che chiamerò d'ora innanzi SWA - Super Wide Angle) e non retrofocus (RF d'ora innanzi).
I SWA non RF sono solo quelli per le telemetro (range finder), mentre quelli per le reflex sono tutti RF.
RF vuol dire in poche parole un tele rovesciato.
I SWA non RF come (ad esempio) un VOIGTLAENDER 21/4 COLOR SKOPAR essendo un 21mm ha la sua lente posteriore a circa 2cm dal sensore, con grandangoli ancora più spinti degli anni 40-50 si arriva a 6-7mm, tanto che va verificato che la tendina non collida con la lente.
Capite bene che con una lente così vicina i raggi luminosi al centro sono ovviamente ortogonali al sensore, ma ai lati arrivano fortemente inclinati.
Poiché il sensore e composto da fotodiodi sensibili alla luce che sono posti in una specie di nido d'ape, se i raggi arrivano molto inclinati, non eccitano direttamente il fotodiodo, ma "sbattono" e riflettono contro la parte del nido d'ape.
Da qui la vignettatura ed il color casting.
Il fenomeno è massimo nella A7R perchè ha 36MPX e quindi un nido d'ape più fitto, minore nella A7 da 24MPX, e poco rilevante nella A7S da 12MPX perchè il nido d'ape è ben più largo.
Viene eliminato nella A7R.2 perchè ha un sensore "rovesciato", senza nido d'ape e per cui anche i raggi molti inclinati non mettono in crisi i lati del sensore.
Con le ottiche per le reflex (come quelle della serie LEICA R) il problema non si pone, perchè i raggi non arrivano per nulla inclinati, visto ili tiraggio molto maggiore.
Poi ci sono altri fattori, ma il problema principale è in questi termini.
Spero di essermi spiegato. |
user86191 | inviato il 18 Febbraio 2017 ore 9:20
“ Il problema di micromosso della Sony di cui parla Tonyrigo, essendo di risonanza come dici, mi pare un problema grave perché credo impedisca l'uso di tempi lenti anche su treppiede ed eventualmente scompare con tempi lunghissimi.
„
Tonyrigo grazie per la tua esaustiva spiegazione sulla resa dei grandangoli R ed M su a7 ma Roberto F credo sia in dubbio per il problema del micromosso che si dice affligga la a7r.
Da quello che io so, il problema e meno evidente che nella Nikon 810 che monta lo stesso sensore, però le mie sono informazioni da sentito dire. |
| inviato il 18 Febbraio 2017 ore 9:20
Ottima spiegazione Tony, mi permetto solo di correggere leggermente il discorso sul "nido d'ape"
In realtà' ovviamente i fotodiodi sono separati uno dall'altro anche nei sensori BSI. Quello che fa la differenza e' che si e' riusciti, spostando i vari layer metallici "in basso" ad avere l'imbuto del fotosito più largo e allo stesso tempo molto molto meno profondo... In questo modo si massimizzano i raggi luminosi che colpiscono l'elemento fotosensibile e si minimizzano quelli che "sbattono sulle pareti del fotosito"
Una figura vale più' di mille parole
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| inviato il 18 Febbraio 2017 ore 9:29
“ a7 ma Roberto F credo sia in dubbio „
In dubbio in che senso?
Sulla mia affermazione?
Sul problema della risonanza, che non conoscevo, leggendolo mi viene da pensare quanto ho affermato.
La risonanza non è un problema di mosso causato dal fotografo, ma è ben più grave.
Poi non so se effettivamente è così come ho affermato. Mi viene da pensare anche che sarebbe incredibile che una fotocamera non possa lavorare a tempi relativamente lenti.
Quindi mi piacerebbe sapere da chi la usa come si comporta con tempi intorno al secondo.
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| inviato il 18 Febbraio 2017 ore 10:30
Grazie dell'intervento LUCA, sempre molto preciso ed esaustivo.
Il mio era per semplificare e banalizzare.
Hai ovviamente perfettamente ragione Tu.
ROBERTO, come ho detto il problema del micromosso con la A7R è un pò un falso problema: se lo conosci, lo eviti.
La AK-47 ha una sua frequenza di risonanza che come ho scritto è intorno ad 1/100 con oscillazioni in più ed in meno a seconda dei singoli esemplari.
Bisogna solo fare delle prove.
La mia ad esempio era a 1/125.
Basta evitare quel tempo di scatto e sopra e sotto il problema sparisce.
Nel mio caso scattavo a 1/60 o 1/250 saltando il 1/125 e tempi vicini.
Personalmente Ti dirò però che non ho mai provato a fare pose di 1/1 con la A7R, al massimo ¼, forse ½.
E con quelle velocità di esposizione nessun problema.
Preciso che, proprio perchè è un problema di risonanza, il micromosso c'è anche con lo stativo (meno, ma c'è) al tempo di otturazione "critico". |
| inviato il 18 Febbraio 2017 ore 11:29
Belin che spiegazione Tonyrigo! Ho riletto bene ed inteso tutto. Grazie per le delucidazioni. In questo momento la A7 è la mia salvezza e lo sarà per un po'....appena ho il corpo macchina posterò delle foto e vedremo i risultati  ! Appena potrò una M9 sarà sempre gradita...
Si sotto il 28 di Leica non ho nulla.
Ho un 24 f2 canon s.s.c.
Il 17 l'ho venduto e anche il 24 f2.8 sempre Canon (ieri)
Una cosa interessante è vedere le differenze tra due "doppioni" che ho:
Zeiss Distagon T* 28mm f/2.8 (C/Y)
Leica Elmarit-R 28mm f/2.8
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| inviato il 18 Febbraio 2017 ore 11:37
Si si vediamo i risultati, tanto voi della a7 il colore della Fujifilm ve lo potete scordare! |
| inviato il 18 Febbraio 2017 ore 11:41
Come Estetica Fuji batte sony....per i colori intendi del corpo???? |
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