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Il ritorno della pellicola fotografica.


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avatarjunior
inviato il 22 Agosto 2018 ore 7:43

A proposito di "analogico" e "digitale", ricordiamo che tutte le foto nascono analogiche, sia che derivino da una macchina a pellicola o con supporto CCD o Cmos, Foveon che sia. Una foto diventa digitale solo dopo che un processore ha reso discreto (cioè trasformato in "numeri") il flusso luminoso continuo che ha colpito il sensore. Pertanto nella vecchia pellicola tutto il processo era analogico, nelle nuove fotocamere si ha dapprima la fase analogica e poi quella digitale.

avatarsenior
inviato il 22 Agosto 2018 ore 9:08

Precisazione inutile Pablo, la fotografia è sempre la stessa perchè anche nel caso di una immagine digitale la stessa esiste grazie alla luce ... che ovviamente funziona sempre allo stesso modo: in sostanza ciò che cambia, alla fin della fiera, è solo il supporto di registrazione.

Ma questo, francamente, credo sia un presupposto noto a tutti ...

avatarjunior
inviato il 22 Agosto 2018 ore 10:41

Nella fotografia analogica c'era amore passione e sacrificio……..ma la soddisfazione alla fine era enorme.
Un capolavoro digitale spesso lo fa il computer , il programma, certo anche l'uomo ma in maniera molto meno personale , in camera oscura lo facevi tu, giocando con i tempi, con la carta, con i bagni, è molto diverso, c'era più manualità ed inventiva, giocare con le maschere, con i filtri…..ora usi il topo fai un click ed il gioco è fatto…….

avatarsenior
inviato il 22 Agosto 2018 ore 12:47

giocando con i tempi, con la carta, con i bagni,
cioè con cose prestabilite, esattamente come con gli strumenti di un software; è solo una questione di adattare la nostra mentalità ad utilizzare strumenti diversi con la medesima inventiva, ma per poterlo fare bisogna imparare a capire come agiscono, proprio come accadeva con tempi, carta e bagni.
Un capolavoro digitale spesso lo fa il computer
anche questo è un mito da sfatare, perché se fosse così, allora tutti quelli che fotografano in digitale sfornerebbero capolavori (a meno che non esistano computer con maggiori o minori capacità artistiche); il computer è uno strumento, il mouse pure, la tavoletta grafica anche: il risultato è sempre proporzionale alle capacità di chi usa gli strumenti, non agli strumenti in quanto tali.

avatarsenior
inviato il 22 Agosto 2018 ore 13:22

Concordo, non basta un clic, il PC è solo uno strumento, alla pari del l'ingranditore, o della tank di sviluppo.

avatarsenior
inviato il 22 Agosto 2018 ore 14:19

[QUOTEMamma mia sentire parlare di "fotografia" in questi termini: programmini che in cinque minuti fanno tutto, scatti senza pensarci tanto in digitale è tutto facile…...Io ho cominciato quando per realizzare una foto era come un parto lungo e travagliato, in primis 36 scatti, quindi dovevi evitare lo spreco e scattare con l'occhio ma anche con la testa, poi la sensibilità della pellicola, dovevi saperla gestire al meglio, poi lo sviluppo della stessa ed anche qui a lottare con il grado in + o in - , i tempi di sviluppo, poi la fase di stampa, l'odore degli acidi, la luce rossa (non cose porno !!) la scelta della carta, la giusta esposizione e poi l'eterna nemica , LA POLVERE !! quando trovavi la giusta combinazione avevi fatto le ore piccole e quante ne ho fatte chiuso in bagno con la puzza dell'acido acetico Per me quella è fotografia non ora, ora siamo tutti professionisti, un cellulare, un programmino 5 minuti e sei il genio delle scatto, ci mettevo passione ed amore e quanta soddisfazione ne traevo, ora è vuota senza emozioni, senza il giusto sale delle cose…..milioni in attrezzature per poi fare clik e lasciare fare tutto ad una macchina …...che tristezza] "


ma tutti questi passaggi tecnici cosa centrano con la FOTOGRAFIA ???


errore comune confondere il valore del risultato con la difficoltà nel raggiungere un qualsivoglia risultato non tenendo conto del risultato.


avatarsenior
inviato il 22 Agosto 2018 ore 14:25

Alla fine con entrambi i sistemi il risultato si può aggiustare a posteriori ... anche se è indubbio che con la fotografia chimica è tutto un pochino meno facile e, soprattutto, sono molte meno le cose che si possono aggiustare.
Ed è per questo motivo che io ho sempre preferito le diapositive, con esse io so esattamente quello che voglio e so esattamente quello che mi ridaranno ... ma so pure che se non sto molto ben attento a ciò che faccio (direttamente in fase di ripresa) il risultato non lo porto a casa a prescindere!

avatarjunior
inviato il 22 Agosto 2018 ore 17:26

Concordo con Paolo su questo punto. Fra i tanti motivi che mi fanno preferire le diapositive uno importante è proprio che dopo aver aperto l'otturatore nel bene o nel male lo scatto per me è finito. Io ho un'idiosincrasia verso la post produzione, sarà un mio limite, ma non sopporto rimettere mano dopo la ripresa. Composizione,esposizione,ecc per me sono da fare tutte in fase di scatto. La foto è finita quando tolgo l'occhio dal mirino...... Magari sbaglio e certo non critico chi passa ore in post, se piace..... Ma per me la fotografia è questa. Genuina e senza rimaneggiamenti. Magari qualche volta verrà meno bene..... Ma preferisco così ;-)

avatarjunior
inviato il 22 Agosto 2018 ore 18:03

...e io concordo con Kirk84. Ricordo (con nostalgia) che era molto più stimolante non vedere subito il risultato, avere il limite delle 36 pose e delle varie sensibilità -.Ci si metteva più impegno, più testa , più occhio.
Ora mi sento di dire (vale per me) che sono più superficiale, scatto con maggior libertà , faccio vari scatti modificando i parametri tanto in un modo o nell'altro (post-produzione) avrò il risultato che mi soddisfa.

D'altra parte ho anche malinconia delle auto senza servofreno e servosterzo, con i vetri che scendevano con la manovella e non avevano l'aria condizionata.
Penso anche a quando per telefonare se eri fuori casa dovevi avere i gettoni e trovare un cabina.

Per farla breve la mia malinconia è dovuta agli anni che sono passati e i ricordi di gioventù mi mettono tristezza. Triste



avatarsenior
inviato il 22 Agosto 2018 ore 18:26

Anche per me è stimolante non vedere subito il risultato. Continuo a immaginarlo, a desiderarlo... Il piacere si prolunga. Devo aspettare che riapra il laboratorio prima di potergli portare i rulli fatti in vacanza (a dirla tutta un paio iniziati ad aprile, nel precedente viaggio, e non li avevo ancora finiti); quando finalmente vedrò il risultato sarà come tornare in vacanza di nuovo.
Risultato subito? No grazie!!!!

user90373
avatar
inviato il 22 Agosto 2018 ore 19:21

@ Matteo Fiorelli

errore comune confondere il valore del risultato con la difficoltà nel raggiungere un qualsivoglia risultato non tenendo conto del risultato.


Ad ogni buon conto tengo sempre a specificare ad eventuali osservatori che la/le foto, buone o cattive che siano, che stanno osservando, parlo di mostre, le ho ottenute seguendo il processo analogiargentichimico, se e quanto questa informazione possa influire sugli stessi non mi è dato sapere.

avatarsenior
inviato il 22 Agosto 2018 ore 19:22

"Su digitale ormai si va verso l'immagine pre-visualizzata, c'è già il risultato ancora prima di fare click. Spero rimanga almeno quel click che distingue la foto da un fermo immagine dii una ripresa video."

Ora qualcuno si offenderà, e me ne scuso in anticipo, non è mia intenzione, ma non trovo altro modo per esprimere ciò che penso riguardo alla pre-visualizzazione nel mirino dell'immagine digitale: roba per fotografi incapaci.
(Aiutooooo mi stanno libciando, aiutoooo).

user90373
avatar
inviato il 22 Agosto 2018 ore 19:58

@ Speedking

Concordo, non basta un clic, il PC è solo uno strumento, alla pari del l'ingranditore, o della tank di sviluppo.


Non mi risulta che ingranditore e computer siano "alla pari" non foss'altro per il fatto che usando l'ingranditore si continua ad usare la luce sia nel processo negativo-positivo che positivo-positivo (stampa da dia) esponendo il supporto sensibile per più o meno secondi, mascherando qua e la, talvolta chiudendo o aprendo il diaframma, con il PC si vanno a modificare dei valori numerici e, per me, non è esattamente la stessa minestra. Non ne faccio una questione soggettiva di comodità, prestazioni, modernità, risultati, ma oggettiva di mezzi, procedimenti, materiali e competenze.

avatarsenior
inviato il 22 Agosto 2018 ore 20:20

Io ho una decina di rullini esposti in frigo e aspetto... aspetto...
Il rito della luce rossa, dei guanti, del giocare al piccolo chimico, e poi la stampa, il timer, la carta, gli acidi, le bestemmie per aver buttato (investito) sette fogli per una stampa meno che decente... Si smadonna, ma quando la cosa riesce... Non c'è n'è per nessuno.

avatarsenior
inviato il 22 Agosto 2018 ore 21:26

usando l'ingranditore si continua ad usare la luce
si, ma il negativo è ormai fissato definitivamente; tutto quello che fai sotto l'ingranditore è cercare di modificare secondo le tue aspettative qualcosa che è già fissato. Che tu lo faccia usando altra luce (che non è quella presente sulla scena dello scatto) o che tu lo faccia usando l'elettronica, è sempre un tentativo di modificare quello che lo scatto ha già fissato: a me interessa questo aspetto, con quale mezzo lo si faccia è questione di lana caprina.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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