| inviato il 28 Agosto 2012 ore 17:53
Ciao a tutti , ce qualcuno con tanta buona volontà da volermi spiegare il funzionamento della F nella modalità manuale ? Io ho una nikon d3000 . E anche l'ISO come funziona piu e basso maggiore e la qualità e viceversa se lo si aumenta ? Grazie |
| inviato il 28 Agosto 2012 ore 18:22
Nel manuale dovresti trovare tutte le info del caso Ciao Fabio |
| inviato il 28 Agosto 2012 ore 18:32
Sono una novizia anche io, e ti riporto quel poco che so. In condizioni di luce buona o piena, consigliabile usare ISO 100 (o anche meno, se la tua macchina lo prevede), anche per foto su cavalletto (es. notturni). Se aumenti gli ISO, puoi si alzare i tempi di scatto per evitare il mosso o il micromosso in condizioni di luce scarsa, ma allo stesso tempo il "rumore digitale" aumenta. Riguardo alla f/, più il valore è basso (dipende dal tuo obiettivo) e più il diaframma è aperto, e minore sarà la profondità di campo. Per ritratti, o per mettere in evidenza un soggetto rispetto allo sfondo, si usano valori bassi (f 3.5 - f.4 o anche più bassi) mentre per la foto di un paesaggio ed avere tutto a fuoco si deve chiudere il diaframma e quindi usare f con valori più alti (f.8 - 9 - 11 o più). Questo è quel poco che so... Ciao |
| inviato il 28 Agosto 2012 ore 18:42
Ciao Formula, l'ISO più è basso maggiore è la qualità ma minore è la sensibilità del sensore quindi se la luce è scarsa devi aumentare il tempo di posa o aprire di più il diaframma per avere un esposizione corretta. il triangolo dell'esposizione è ISO - Diaframma - Tempo di posa... Per La "f" non riesco a capire cosa intendi... è un pulsante sulla macchina? o parli di f in quanto diaframma??? saluti |
| inviato il 28 Agosto 2012 ore 18:45
@Bzanna tutto corretto quello che dici tranne "Se aumenti gli ISO, puoi si alzare i tempi di scatto" in realtà se aumenti gli ISO puoi abbassare i tempi di scatto per evitare il micromosso... |
| inviato il 28 Agosto 2012 ore 18:49
@Superalvi: hai ragione, mi sono sbagliata nel confondermi! |
| inviato il 28 Agosto 2012 ore 19:41
Grazie si superavi per f intendo il diaframma . Cmq grazie per le risposte |
| inviato il 29 Agosto 2012 ore 0:12
f rappresenta l'apertura del diaframma, piu il numero è basso, più il diaframma è aperto, ciò comporta minore profondità di campo (ovvero lo sfocato prima e dopo del punto di messa a fuoco) viceversa più il diaframma è chiuso più sarà tutto a fuoco... ovviamente non è cosi semplice, perchè se lo chiudi troppo potresti avere bisogno di più luce esterna onde evitare tempi di posa elevati e potresti incorrere in un degradamento della qualità foto a causa della diffrazione, insomma per farla breva devi trovare un equilibrio tra ISO Diaframma e tempo di posa, non scoraggiarti basta un pò di abitudine e tante prove... |
| inviato il 29 Agosto 2012 ore 0:28
“ ce qualcuno con tanta buona volontà da volermi spiegare il funzionamento della F nella modalità manuale „ Ciao, La modalità manuale non c'entra. Questo simbolo si chiama apertura relativa e si riferisce all'apertura del diaframma ovvero del buco di dimensione variabile che si trova dentro l'obiettivo. Più grande è il buco (considerando lo stesso obiettivo), maggiore è la luce che entra. Perché si chiama apertura relativa ? La spiegazione viene se guardi il simbolo: di solito esso è f: oppure f/ che vuol dire lungezza focale diviso... La f sta per lunghezza focale , il numero che viene dopo rappresenta di quante volte la lunghezza focale viene divisa per ottenere il valore assoluto (diametro) del buco. Per es., se hai un obiettivo di 50mm, f/4 vuol dire che il diametro del buco è 50/4=12.5mm; se hai un 100mm, f/8 corrisponde di nuovo a 12.5mm Per via delle leggi dell'ottica, la quantità di luce che passa attraverso l'obiettivo non è proporzionale al diametro del buco, bensì alla sua apertura relativa - ecco perché si usano i numeri f/ anziché semplicemente il valore del diametro. Negli obiettivi di un tempo, i numeri del diaframma erano ordinati in una "strana" sequenza: f/2, f/2.8, f/4, f/5.6... ogni numero cioè è uguale al precedente moltiplicato per 1.4, che è una prima approssimazione della radice quadrata di due. Infatti la quantità di luce è proporzionale all'area del buco e l'area è proporzionale al quadrato del suo diametro. In questo modo, passando da 2 a 2.8, si raddoppia l'area e quindi si raddoppia la luce, e via di seguito. |
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