| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 20:09
Ciao a tutti, mi sto avvicinando al mondo della fotografia faunistica e sebbene si trovino molte discussioni sull'attrezzatura consigliata per questo genere, ho trovato poco materiale sulla preparazione che sta a monte dello scatto. Sicuramente i più esperti non sono troppo propensi a elargire i trucchi che hanno imparato con l'esperienza, ma forse qui potremmo raccogliere alcune informazioni di base per la preparazione all'escursione fotografica. Veniamo ai dubbi che mi sono posto sulla parte organizzativa: - è preferibile puntare su un parco naturale (Adamello, Stelvio, Gran Paradiso...) per riuscire a fotografare animali in libertà? - Se il parco è la vostra scelta, come stabilite quale sia il punto ottimale dove appostarsi in attesa di fotografare la fauna presente? Un parco è pur sempre una porzione di territorio molto estesa. - Vi affidate alle guide locali? - Vi fermate per più giorni? Sono di Bolzano e fortunatamente nelle vicinanze ci sono diversi parchi naturali dove teoricamente le probabilità di vedere la fauna sono maggiori rispetto ai boschi che non rientrano nella tutela: avete esperienze di fotografia faunistica in Alto Adige o Trentino? Non è mia intenzione "bruciare le tappe" dell'esperienza sul campo assorbendo la vostra, vorrei solo discutere di quella parte affasciante di questo genere fotografico che non riguarda prettamente la fotocamera e l'obiettivo, ma anche aneddoti e suggerimenti su questi elementi sono ben accetti I miei primi scatti ad animali li ho fatti ai cervi della riserva di Paneveggio, li trovate nella mia galleria. Ovviamente gli animali lì sono recintati perciò la soddisfazione è minima, ma è stata comunque una bella esperienza che vorrei ripetere e amplificare con l'emozione di vedere gli animali wild and free . Grazie a chiunque vorrà contribuire con esperienze, dubbi e racconti Nicolò |
| inviato il 15 Gennaio 2017 ore 18:12
Caspita tutti abbottonatissimi |
| inviato il 15 Gennaio 2017 ore 18:45
Purtroppo non sono delle tue parti ma per quel che è la mia piccola esperienza posso dare questi suggerimenti approfondire la conoscenza dei soggetti che vuoi fotografare studio comportamento ed abitudini degli animali. Conoscenza del territorio: esplorare osservando le tracce per capire quali sono i luoghi piu' frequentati, fondamentale acquisire info dalle persone locali (purtroppo specialmente dai cacciatori), partendo da zero può non essere male cominciare affidandosi a guide locali che organizzano escursioni specifiche per osservazione della fauna. Tieni conto che le zone frequentate cambiano anche con le stagioni. Nei parchi solitamente gli animali sono meno diffidenti ed in certe zone risulta veramente facile avvistarli. Soprattutto tante uscite dove non riuscirai a fotografare nulla ma che ti permetteranno di entrare in sintonia con l'ambiente le sue atmosfere i suoi tempi e con suoi abitanti ed i risultati arriveranno. Specialmente per gli ungulati quali cervi e caprioli essere disposti a levatacce in quanto spesso le ore migliori sono le ore del crepuscolo e le prime ore di luce. Spero di esserti stato minimamente utile Saluti |
user28347 | inviato il 15 Gennaio 2017 ore 20:28
per i cervi il libertà è molto difficile,non metterti profumi o deodorante,appostati e stai fermo per ore in un posto e non fumare,se no come me in auto con musica jazz e aspetti e qualche cosa trovi lo stesso |
| inviato il 15 Gennaio 2017 ore 20:31
Grazie mille le tue info sono preziose. Mi hai fatto meditare sul fatto che è importante conoscere in anticipo il territorio riconoscendo le tracce degli animali che si vuole incontrare. Ti ringrazio! |
| inviato il 15 Gennaio 2017 ore 20:33
Grazie anche a te sapf! Avevo letto di non profumarsi troppo per andare nei boschi! Fortunatamente non fumo, immagino che stare fermi a lungo in attesa sia snervante a maggior ragione per un fumatore... |
| inviato il 15 Gennaio 2017 ore 23:53
Oramai in rete si trova tutto! Inizia dai luoghi più conosciuti, di cui si trovano notizie e documentati sul comportamento degli animali che potrai trovare. Anche da questo forum puoi ricavare tante informazioni... Preparati ad uscire prima dell'alba e magari tornare senza aver scattato nemmeno una foto. Ma non mollare fai esperienza che le soddisfazioni verranno!!! Purtroppo non ti posso essere più di aiuto, frequento altre zone. Ciao Belle le foto dei cervi! |
| inviato il 16 Gennaio 2017 ore 0:33
Sicuramente nei parchi é più facile (tu hai a poca distanza Brenta-Adamello e Stelvio!!). Come ti hanno già detto, é fondamentale conoscere le abitudini dei selvatici e imparare come avvicinarsi/nascondersi. Per i cervi é molto più facile nel periodo del bramito (settembre-ottobre) I caprioli, nelle tue montagne, si avvistano e fotografano abbastanza facilmente, Alba e tramonto sono i momenti migliori, ho una casa in alto Adige e le mie gallerie ne sono piene. Ciao |
| inviato il 16 Gennaio 2017 ore 0:44
I più facili da fotografare, una volta trovati, son gli stambecchi; d'estate ovviamente è più semplice: stanno a prendere il sole e ti lasciano avvicinare molto. Chiedi a qualche alpinista della tua zona; io ne ho trovato un bel gruppo sul Piz Lad, verso il lago di Resia (agosto 2015 però). Camosci e caprioli son meno confidenti ed hanno distanze di fuga più elevate, anche se si incontrano con discreta frequenza. Io ho pratica con questi, da alpinista/escursionista. |
| inviato il 16 Gennaio 2017 ore 8:50
Grazie mille Fabio, sì uscire prima dell'alba credo sia imprescindibile! Cadl le foto faunistiche nelle tue gallerie sono tutte scattate in Alto Adige? Piacerebbe vedere anche a me la volpe! Complimenti. Mauro ti ringrazio. Gli stambecchi sono solitamente a quote più elevate rispetto a cervi e caprioli, o sbaglio? Il Piz Lad è piuttosto alto, ricordi a che quota eri? |
| inviato il 16 Gennaio 2017 ore 9:54
Credo che, prima di tutto, occorre levarsi dalla testa la convinzione che gli animali sia più facile fotografarli nei parchi piuttosto che in altri luoghi. Io penso, per esperienza, che, invece, nei parchi sia molto più difficile. Nei parchi, gli animali sono molto più diffidenti nei confronti dell'uomo, perché di uomini ne vedono pochi e scappano appena ne scorgono, anche di lontano, la sagoma o l'odore. Le volpi è molto facile trovarle mentre cercano qualcosa da mangiare vicino alle zone industriali, dove sono abituate a dividere il territorio con auto e mezzi di trasporto pesanti. Nei dintorni di Venezia, specie come i porciglioni, le pantane o altro, si fotografano molto facilmente e da vicino, dietro alla pista di accelerazione dell'aeroporto di Tessera: col rumore che fanno gli aerei, non sentono quello del fotografo che si avvicina. Di cervi, daini e caprioli ne ho visti e fotografati molti di più dall'auto lungo le trafficate statali, piuttosto che in lunghe camminate sui sentieri dei parchi naturali. Le migliori foto di pettegole (altri uccelli acquatici) le ho scattate dall'auto, mentre mi trovavo in coda sulla trafficatissima SS. Romea per andare a Cervia. |
| inviato il 16 Gennaio 2017 ore 11:25
Lupolu, sostieni che nei parchi ci sia minore presenza umana che nel resto dei boschi? È vero che nei parchi ci sono meno strade carrabili, ma la presenza di escursionisti dovrebbe essere maggiore rispetto ad altre aree, anche perchè altrimenti verrebbe meno il senso dei parchi, cioè luoghi tutelati dove la fauna può vivere indisturbata, o comunque più tranquilla che altrove. Correggimi se sbaglio |
| inviato il 16 Gennaio 2017 ore 12:30
Sì, certo, nei parchi la fauna vive tranquilla, ma, essendo abituata alla tranquillità, è decisamente meno avvicinabile dall'uomo rispetto ad altri posti dove la fauna stessa si è invece abituata a vivere accanto all'uomo e a condividere la sua presenza e i suoi rumori. Per quanto riguarda il "senso" dei parchi, ci sarebbe molto da discutere. Pensa solo che, nel Parco di Paneveggio e Pale di San Martino, è vietato tutto: a piedi puoi solo percorrere la strada sterrata dove fanno la spola i fuoristrada che portano i clienti al rifugio/ristorante, respirando la polvere. Non puoi uscire dalla strada e i sentieri li hanno tutti distrutti. Questo, naturalmente, per conservare la "natura". |
| inviato il 16 Gennaio 2017 ore 12:40
Ciao Nico, per esperienza, e' da oltre 40 anni che giro per monti, d'estate e d'inverno, confermo che mi e' risultato molto piu' difficile a volte avvistare animali nei parchi piuttosto che altrove perche' secondo me: i parchi specialmente in alcune ore sono affollatissimi (anche di persone con cani al seguito alla faccia dei divieti) e quindi gli animali sono almeno "infastiditi". Anche nei parchi nazionali (mi piacciono molto anche i paesaggi) mi reco alle prime ore dell'alba anche perche' spesso affronto lunghe escursioni via dalla "pazza folla" e per quanto riguarda le tutele ne avrei da dire in proposito: quello che e' tutelato spesso e' l'uomo non certo l'animale che spesso e' sempre piu' ristretto in areee limitate e se ti rechi in valtellina (Parco dello Stelvio) oppure nel Gran Paradiso ne trovi di strade carrabili costruite e volute appunto dall'uomo per poter raggiungere meglio i rifugi oppure gli alpeggi per caricare il proprio bestiame alla faccia del parco |
| inviato il 16 Gennaio 2017 ore 12:42
Ciao..io vengo dall'abruzzo..per quel che ti posso dire..io mi studio prima il territorio.in base al periodo della stagione..in inverno generalmente gli animali al mattino cercano zone soleggiate per riscaldarsi..ovviamente in zone dove ci sono pozze di acqua..magari dei laghi...poi ovviamente l ideale sarebbe un punto ampio e senza alberi per poter controllare meglio la zona..infine studiare gli animali che si ha intenzione di fotografare..vedere le loro abitudiini..generalmente le ore migliori sono alle prime luci del giorno e al tramonto..io in genere vado con minimo un'altra persona ad un massimo di 3..visto che piu persone ci sono e più e facile che gli animali ti vedano e sentano..altro consiglio è sfruttare il vento contrario che non fa arrivare gli odori agli animali..poi ci vuole anche fortuna..non sempre si riesce a vederli.. |
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