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Staged Photography







avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 17:29

Questa discussione nasce da altro topic relativamente ad alcune foto di messa in scena di Gregory Crewdson, ma sarebbe interessante allargare la discussione a un contesto più generale.
Questo tipo di fotografia può anche essere definita come fotografia allestita, preparata, messa in scena.
Ci sono molti fotografi che lavorano in questo genere, creano a volte complessi set per comunicare qualcosa che può essere un'atmosfera, un'idea o anche una posizione politica.
Sicuramente genere deve parte della sua popolarità a Jeff Wall che presenta fotografie di grande formato retroilluminate con enormi light box, Wall si rifà alla pittura, nelle sue foto non c'è mai una spettacolarizzazione,tutte le scene sono interpretate da attori, rappresentate in grandi set, riprese fotograficamente, e qualche volta assemblate o postprodotte digitalmente

www.stedelijk.nl/upload/persbeeld/jeff-wall/JW_The%20Flooded%20Grave_1
www.thebroad.org/sites/default/files/art/wall_dead_troops_talk_1991-92
www.metmuseum.org/toah/images/hb/hb_2006.91.jpg

Altra importante esponenente del genere è Cindy Sherman che con i suoi autoritratti in costume ha creato una vera e propria cariera, con il suo lavoro richiama l'attenzione sullo stereotipo della donna come appare nella cinematografia, nella televisione e sui giornali, per scelta autrice non manipola in nessun modo gli scatti contrapponendo la finzione della scena ripresa

upload.wikimedia.org/wikipedia/en/a/a9/Cindy-sherman-untitled-153.jpg
fotografiaisafirenze.files.wordpress.com/2013/03/cindy_sherman.jpg
content.ngv.vic.gov.au/col-images/api/EPUB000758/xxl

Abbiamo gia ben approfondito Gregory Crewdson e il suo concetto di fotografia iperealistica
particolari sono le scene allestite da Sandy Skoglund, la sua opera si può definire True Fiction, quello che mostra è tutto reale non artificio della post produzione e minuziosamente costruito nei mesi precedenti lo scatto come lei stessa dice:

“Spesso mi chiedono perchè non realizzo le mie immagini al computer: cambierebbe il significato. Sapere che ciò che guardiamo è esistito davvero, modifica la nostra percezione
dell'immagine. Si pensi ai film si Hollywood: se sappiamo che lo sfondo è costruito al computer la nostra esperienza della scena cambia; un'immagine costruita elettronicamente viene percepita in modo diverso rispetto a un'immagine fotografata. Di per sè non sono contro i computer come strumento, ma, per quanto riguarda il mio lavoro, l'immagine allo specchio dell'installazione ha un valore determinante"


Crea dimensioni surreali ed ossessive in cui dominano colori uniformi e irreali che poi fotografa, rendendole ancora più agghiaccianti attraverso l'appiattimento dei rapporti luce/ombra in sede di ripresa e lo sfruttamento dei colori vivi delle grandi cibachrome su alluminio

www.pacicontemporary.com/www/images/artisti/skoglund/Revenge.jpg
mymodernmet.com/wp/wp-content/uploads/archive/K0sookyCYnXjWJ-c4A5M_108
boxandline.files.wordpress.com/2010/06/sandyskoglund_5.png

Altro maestro del genere è indubbiamente Joel Peter Witkin, la sua estetica è molto più forte e legata alla morte, ma il suo simbolismo e la cura nelle messe in scena da lui creata è poco comune:
c300221.r21.cf1.rackcdn.com/leda-and-the-swan-joel-peter-witkin-142849
chulavista.mx/wp-content/uploads/2014/10/joel-peter-witkin-the-kiss.jp
www.artvalue.com/photos/auction/0/43/43182/witkin-joel-peter-1939-usa-

Autore interviene fisicamente sulle immagini in fase di sviluppo.

Grazie anche a questi autori innumerevoli sono le nuove figure emerse in questo campo nell'ultimo ventennio come Adi Nes che è particolarmente conosciuto soprattutto per le sua raccolta di fotografie omoerotiche dal titolo Soldiers, che rappresentano soprattutto modelli israeliani dalla pelle scura, che sono spesso oggetto di discriminazione poiché appaiono come "arabi"
www.praz-delavallade.com/files/img/8/Adi_Nes_1203089701_1.jpg
www.phaidon.com/resource/lastsupper.jpg
www.grafica.beniculturali.it/wp-content/uploads/2012/09/3.Untitled1995

Si possono aggiungere ancora moltissimi autori con la loro visione, per ora per mancanza di tempo mi fermo qui ma sicuramente aggiungerò altro



avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 17:48

Sei un grande Labirint.

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 17:56

Anzi, mi permetto ti rincarare la dose (e vi assicuro che Labirint non mi ha pagato) MrGreen

La cultura fotografica in una mente fertile produce bellissime cose, ne volete una dimostrazione? Guardate la galleria di Labirint.

;-)

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 18:03

Buon inizio, grazie d'aver aperto un thread specifico, seguo.

user39791
avatar
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 18:11

Mi permetto di aggiungere un autore che amo particolarmente.

Leslie Krims www.leskrims.com/


www.google.it/search?q=Leslie+Krims&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahU

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 18:16

Seguo

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 18:43

Seguo con estremo interesse. Grazie Labirint....sono in cerca di ispirazione ;-)

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 18:55

Sono riuscito a vedere meglio la serie di foto, le foto di Sandy Skoglund le trovo interessanti

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 19:44

Gli autori citati possono certamente essere considerati "vicini" perchè facenti parte di una certa corrente artistica (una volta si sarebbe detto così), solo che affrontarli in blocco credo risulti molto difficile

Nel senso che pur essendo di base fotografi "di messa in scena", hanno stili talmente tanto diversi da necessitare una disamina approfondita per ognuno di essi poichè alla fine molto distanti tra loro. La Sherman per esempio mi viene ostica da considerare insieme ai succitati fotografi.

Non è ovviamente una critica, solo una constatazione personale.

Quello che volevo scrivere nell'altro topic a questo punto lo scrivo qui, ed è relativo a Crewdson.
Premetto che i risultati in sè per sè non mi fanno impazzire, cioè il risultato estetico diciamo così.

Quello che mi piace molto è che usa la realtà come fosse una specie di stampante 3D del concetto/ pensiero che vuole esprimere: attraverso la creazione della scena, lo studio delle luci, la posizione dei soggetti, l'inquadratura eccetera rende reale un pensiero.. ovviamente la cosa varrebbe anche se fosse per esempio uno scultore, al limite anche un pittore, usando però la fotografia crea una "doppia realtà": la scnea è stata davvero creata, è reale, e viene tradotta in 2D dalla fotografia per poter essere fruita.

Trovo che tutti questi passaggi siano molto interessanti.

Se il discorso si svilupperà ulteriormente magari intervengo ancora, perchè per esempio molte delle immagini (le chiamerei creazioni in senso assolutamente positivo) di Witkin mi fano impazzire.. le trovo belle, di una loro estetica tutta particolare, e forti.. molto emozionanti.

avatarjunior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 21:54

Mi ponevo una domanda...: Ma si può affermare che alcuni autori si servono della fotografia nel senso del mezzo tecnico per mandare un messaggio..o più semplicemente per provocare pensiero...altri invece sono espressamente fotografi che attraverso un mezzo propongono una realtà esistente, per questo già visibile ai più, ma usando appunto, un mezzo, la macchina fotografica, con tale maestria da stupire mostrando una realtà possibilmente "migliore"? (spero di non aver fatto confusione) . In questo senso mi riferisco, ad esempio, a quei fotografi matrimonialisti di 40 e più anni or sono...che al tempo erano "solo" coloro che facevano un mestiere..ma che oggi, visti con gli occhi di questo tempo vengono considerati precursori...artisti (?)

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 22:41

Labirint, grazie per l'articolo e i relativi esempi. Un po' per pigrizia, un po' per casini intercorrenti, ho abbandonato lo studio. Quanto scrivi mi è di stimolo per riprendere.

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2017 ore 8:15

Mi ponevo una domanda...: Ma si può affermare che alcuni autori si servono della fotografia nel senso del mezzo tecnico per mandare un messaggio..o più semplicemente per provocare pensiero...altri invece sono espressamente fotografi che attraverso un mezzo propongono una realtà esistente, per questo già visibile ai più, ma usando appunto, un mezzo, la macchina fotografica, con tale maestria da stupire mostrando una realtà possibilmente "migliore"?

Anche io ho in testa una divisione simile. Tra fotografo e artista che da le foto. Crewdson mi sembra di aver letto che manco "pigia il bottone"... Praticamente è lo scenografo/regista.
Ma alla fine si trovano sempre contaminazioni e autori che sfuggono alle catalogazioni.
C'è anche per dire chi propone una realtà esistente per mandare un messaggio non solo "reportagistico" ma anche "artistico".

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2017 ore 8:23

Grazie Labirint sei un grande..
Veramente un'utile panoramica.
Certo poi sono autori abbastanza indigesti anche presi singolarmente.
Andrebbero approfonditi con calma uno a uno.
La terza foto di Wall per dire... si intuisce un qualche riferimento alla pittura ma l'immagine non mi comunica niente in particolare. Eppure, ricordo, compariva sul libro di Angier dove c'era un'analisi di un paginone abbondante in cui venivano sviscerati un sacco di aspetti interessanti. Ma sono un po' arrugginito... dovrei ripassare un po' Sorriso

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2017 ore 9:00

Crewdson mi sembra di aver letto che manco "pigia il bottone"... Praticamente è lo scenografo/regista.

nei video dei backstage lui è sempre dietro macchina e cura inquadratura, poi difficile sapere realtà.
Wall è autore complesso, non lo amo troppo, ci sono tanti riferimenti e molte scelte nelle sue foto, ma alcuni libri fotografici che ha fatto non riesco a digerirli, cioè posso arrivare a capire alcune foto, altre le capisco dopo spiegazione, altre mi piacciono da subito, ma ce nè sono alcune che proprio non riesco ad apprezzare, anche se lui è citato in qualunque libro che si avvicini alla foto con un certo approccio.

mi piace maggiormente autore come Philip Lorca diCorcia, in alcuni casi come in questo usa persone normali per creare i suoi scatti:
1.bp.blogspot.com/-JA7hL90foBg/Tx7bKN75_wI/AAAAAAAACgw/8uC_XOpsCSQ/s16

In altri casi ovviamente atmosfere sono molto studiate:
d5wt70d4gnm1t.cloudfront.net/media/a-s/artworks/philip-lorca-dicorcia/


images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/81qphhLAPQL.jpg

Particolare è il lavoro Hustlers tra il 1990 e il 1992 Philip-Lorca diCorcia ha girato in macchina per Hollywood, nelle zone frequentate dai marchettari. Anche se molte delle foto sembrano scattate sul momento, prima di cercare un soggetto da mettere in ogni ambiente diCorcia aveva selezionato le location ed effettuato prove di illuminazione con un assistente.

DiCorcia avvicinava i suoi soggetti nella "Boystown" di Los Angeles, una zona di West Hollywood dove, negli anni Ottanta e Novanta, con pochi soldi si potevano rimediare ragazzi che stazionavano lungo il Santa Monica Buolevard. Invece di pagarli per fare sesso, lui li pagava per fare foto. Gli uomini che aveva trovato arrivavano a Los Angeles da tutto il paese, convinti che Hollywood avrebbe offerto loro una vita più glamour. Le didascalie delle foto includono i nomi dei soggetti, l'età, la città natale e il prezzo pagato per le loro prestazioni.

timedotcom.files.wordpress.com/2013/10/x18689-box-003j-pl-n3a.jpg?qual
timedotcom.files.wordpress.com/2013/10/x18689-box-004j-pl-n4a.jpg?qual
cphmag.com/-/2014/02/diCorcia_Hustlers05.jpg


Essendo le fotografie Hustlers frutto di una pianificazione, esse sono inoltre diventate parte di un dibattito accademico sul ruolo della fotografia come rappresentazione affidabile della realtà. Nei tardi anni Novanta, diCorcia rispose alla questione disegnando una X su un marciapiede di New York, illuminando il punto con flash portatili nascosti e montando la sua macchina fotografica su un treppiede con un lungo obiettivo. Per due anni, ogni giorno fotografò le persone che passavano sulla X. Il risultato furono 17 ritratti che divennero la serie Heads e che gli valsero un'accusa per violazione della privacy (tre appelli dopo diCorcia riuscì a vincere la causa).

s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/cb/ed/64/cbed64b0eafa36ffdc8ede
s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/cf/ea/be/cfeabe923f3778ee95977c
s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/9b/6c/9c/9b6c9c137d1745b2fe2bb4

ma che oggi, visti con gli occhi di questo tempo vengono considerati precursori...artisti (?)

non vedo nulla di artistico in linea generale nelle foto di matrimonialisti dei tempi passati, bravi a trovare luce e magari a scattare soggetti non proprio perfetti, ma da li a parlare di qualcosa di artistico direi proprio di no

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2017 ore 9:21

Grazie per l'interessante 3D!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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