| inviato il 09 Novembre 2016 ore 17:03
Ciao, sono un vecchio ragazzo di 28 anni e ho sbagliato a fare scelte che mi hanno portato ad essere una nullità, scazzato, palloso e che non so bene cosa fare, anche perchè certe cose non le ho capite presto e mi trovo a quasi 30 anni a sperare di fare qualcosa che mi piaccia... Non ho nessuna esperienza, ma le cose che andrò ad elencare sono le uniche cose che mi mettono un pò di entusiasmo e voglia di vivere, perchè altrimenti potrei pure suicidarmi o fare l'eremita, tanto non mi piace neanche uscire e mi annoio, perchè dovrei fare un lavoro "normale"? Vorrei entrare nel mondo del cinema, della musica e dei videogiochi, fondere queste passioni insieme, a me piace scrivere trame e ultimamente mi sto informando sulla fotografia e sulla regia. Corsi e scuole per fare ciò costano parecchio, vorrei piuttosto mestierare in qualche modo e nel giro di qualche anno selezionare dei collaboratori che mi permetterano di creare ciò che io ho in testa, fare una casa indipendente per poi appoggiarsi eventualmente a finanziatori e produttori interessati. Non vorrei stare esclusivamente in Italia, anzi, soprattutto in Brianza, che ok è vicino a Milano e le possibilità in qualche modo ci sarebbero o ci sarebbero state, ma la mentalità generale non mi piace. Preferirei andare in Uk o in Canada. In Canada entro fine mese non credo sarà più possibile prenotarsi per il Working Holiday, che mi servirebbe più che altro per poter provare a lavorare la. Se andassi senza quel visto avrei solo i soldi che mi sono messo da parte e nessuna possibilità di racimolare qualche soldo in più con qualche lavoretto. Comunque per il Canada pensavo a Vancouver o comunque l'Ovest: British Columbia, Alberta. L'altra strada sarebbe andare in Uk, adesso no so Brexit e mica brexit quanto convenga, ma chi è informato saprà qualcosa e al momento della decisione seria potrei informarmi. Londra non so quanto convenga, ci sono anche altre città/zone, oppure la Scozia. Sono stato in Irlanda un paio di anni fa e dicono che comunque non è malissimo sui settori che mi interessano, non mi è dispiaciuta per niente, ci vivrei, solo che forse l'Uk ha una marcia in più. Vorrei andare verso primavera, se tutto va bene. Se riuscissi a trovare qualcosa che mi tenesse impegnato e mi farebbe guadagnare anche un minimo sarebbe perfetto... ma senza esperienza non saprei cosa potrei fare, dovrei raccattare gente e creare subito un team di neofiti o di gente che comunque capisca che ho le mie potenzialità e dovrò dimostrarle. Altrimenti dovrei fare qualcosa di marginale, che mi faccia impratichire ed intanto fare un lavoro part time per pagarmi l'affitto e le spese. Qualche soluzione? L'eremitismo e il suicidio forse sarebbero più realiste come soluzioni? |
| inviato il 09 Novembre 2016 ore 17:44
“ L'eremitismo e il suicidio forse sarebbero più realiste come soluzioni? „ Ciao, posso capire molto da vicino il tuo stato d'animo. Siamo coetanei e come te ho purtroppo fatto scelte sbagliate nella vita. Prima di tutto l'università, che si mi ha dato una cultura ma non certamente un lavoro. Proprio il lavoro è il problema. Ti svegli alla mattina e ti chiedi se il problema è questa Italia, dove non c'è lavoro, oppure il problema sei te, e questo ti fa sentire sbagliato, inadeguato, inadatto. Non chiedi poi tanto, solo una vita normale, un lavoro decente che ti permetta di poter vivere, ma ti ritrovi a quasi 30 anni che in mano non hai nulla. Credo davvero che la nostra situazione, che poi coincide con quella di tanti altri ragazzi e ragazze, sia una situazione difficile e complessa. Però se posso dirti una cosa con enorme franchezza, non parlare nemmeno per scherzo di suicidio, è una cosa orribile anche solo pensarla come cosa. Detto questo non so rispondere alla tua domanda, spero solo che te possa riuscire a essere felice il prima possibile. |
| inviato il 09 Novembre 2016 ore 18:10
hai provato a battere la strada del Crowdfunding ? sei hai una idea valida provi a farti finanziare il progetto... |
| inviato il 10 Novembre 2016 ore 2:40
“ hai provato a battere la strada del Crowdfunding ? sei hai una idea valida provi a farti finanziare il progetto... „ Prima vorrei creare un team però, io da solo, oltre che a fare una testa tanta su come vorrei le cose, spiegate alla carlona, non saprei che fare realmente, verrebbe fuori una schifezza, non so chi mi possa dare retta in questo modo. Quindi io dovrei trovare persone che prima mi conoscano e conoscano le mie idee ed insieme potremmo trovare un compromesso per lavorare insieme. “ Ciao, posso capire molto da vicino il tuo stato d'animo. Siamo coetanei e come te ho purtroppo fatto scelte sbagliate nella vita. Prima di tutto l'università, che si mi ha dato una cultura ma non certamente un lavoro. Proprio il lavoro è il problema. Ti svegli alla mattina e ti chiedi se il problema è questa Italia, dove non c'è lavoro, oppure il problema sei te, e questo ti fa sentire sbagliato, inadeguato, inadatto. Non chiedi poi tanto, solo una vita normale, un lavoro decente che ti permetta di poter vivere, ma ti ritrovi a quasi 30 anni che in mano non hai nulla. Credo davvero che la nostra situazione, che poi coincide con quella di tanti altri ragazzi e ragazze, sia una situazione difficile e complessa. Però se posso dirti una cosa con enorme franchezza, non parlare nemmeno per scherzo di suicidio, è una cosa orribile anche solo pensarla come cosa. Detto questo non so rispondere alla tua domanda, spero solo che te possa riuscire a essere felice il prima possibile. „ So che tirare in ballo il suicidio è pesante e ho sbagliato forse, però vorrei dire che mi lascerei totalmente andare. Non ho voglia e non sono manco capace di trovarmi una ragazza e mi dispiacerebbe riem× di paranoie sulla vita, ecc. Non ho voglia di farmi una famiglia, soprattutto adesso che sono una persona che ancora non sta facendo del bene a se stesso prima di tutto, una persona che può ritenersi soddisfatta almeno di stare inseguendo realmente e mettendo in pratica le sue passioni. Non mi sento neanche bene a dire che per adesso sto lavoricchiando cercando il momento giusto per provare ad andare da qualche parte all'estero, oppure che voglio fare l'artista seriamente. Troppa poca gente ti prende sul serio purtroppo... Dico questo perchè una ragazza potrebbe stimolare la mia voglia di fare le cose, ma la gente non ha mica voglia di stare dietro ai mezzi depressi insoddisfatti. Sono ancora abbastanza giovane e soprattutto i miei sono ancora giovani, quindi questi esperimenti di viaggio che dico sarei ancora in tempo a farli con meno rimorsi, trovando accordi con loro, ecc. Quello che mi fa pensare al peggio è l'andare avanti con questi rimorsi, quando poi si hanno i genitori che hanno bisogno di essere aiutati, tu che magari ti senti troppo stabilizzato nella solita vita dall'aver troppa paura per cambiarla, ecc. Basta. Non si potrà fare più niente, se non rimpiangere il passato peggio di come sto facendo ora. Io veramente mi innervosisco perchè mi chiedo a cosa pensassi 10 anni fa. Mi ricordo che pensavo a ste cose, ma non avevo fretta e non ci credevo, pensavo fosse qualcosa di speciale, che avrei dovuto lavorare normalmente... Ho sbagliato tutto. Certamente mi sono fatto una cultura che 10 anni fa non avevo, però solo negli ultimi 3 anni ho pensato che veramente avrei potuto fare qualcosa, ma il carattere mi blocca forse. Ripeto che faccio ancora in tempo a fare quello che voglio, sarà dura, ma non c'è bisogno neanche di anni per iniziare, bisogna prendere solo la strada buona e percorrerla. Sono cose che si possono imparare in pochi mesi, affinarle richiederà molto tempo e saper lavorare con vari tipi di persone richiederà del tempo, ma se riuscissi a trovare almeno delle persone chiave che mi completino la strada sarà più percorribile. |
| inviato il 10 Novembre 2016 ore 14:23
Ciao Rottentrip, capisco benissimo la tua situazione essendo passato anch'io per una fase simile anni fa... mesi e anni di sfiducia e paranoia che mi hanno poi portato a dare un taglio netto con tutto - studi, affetti etc - e a trasferirmi proprio in UK per ricominciare da zero. Mi riesce molto difficile darti un consiglio purtroppo... come dice uno dei miei scrittori preferiti, "i consigli sono doni pericolosi, anche se scambiati fra i saggi". Al massimo posso condividere la mia esperienza nella speranza che tu ci trovi qualche spunto di riflessione. Da un lato ti dico che per me sicuramente la fuga dall'Italia e il cambiamento totale di stile di vita e abitudini sono stati utilissimi - anche solo il fatto di doversi inserire in una società diversa impone una specie di "reset" mentale... diciamo che quando hai mille problemi pressanti (trovare subito casa e lavoro, metterti in regola con il fisco etc) il tuo cervello ha meno tempo per girare a vuoto e mandarti in confusione. I primi due anni a Londra sono stati idilliaci in questo senso - facevo un lavoro del cavolo che però mi consentiva almeno di vivere indipendentemente, e mi sembrava di essermi tolto una tonnellata dalle spalle e cinque anni all'anagrafe. Poi ci sono state altre fasi molto meno piacevoli e ci ho messo un bel po' per riuscire a trovare un percorso che mi desse davvero qualche soddisfazione. Dall'altro lato però metti in conto il fatto che la situazione qua in UK è tutt'altro che facile al momento. A parte le preoccupazioni immediate dovute al Brexit, l'Inghilterra è un paese allo sbando, anche se per motivi diversi dall'Italia. Dal punto di vista lavorativo, nel campo che interessa a te, fuori da Londra c'è davvero poco, e comunque l'esperienza e soprattutto una rete di contatti nel settore sono fondamentali, e te lo posso assicurare conoscendo un po' di gente che lavora in ambito fotografico o di produzione video - in Italia la chiamiamo raccomandazione e fa brutto, qua si chiama "networking" ed è considerato un fenomeno naturale come la legge di gravità. Anche partendo ben coperti, poi, c'è da mettere in conto una gavetta durissima fatta di stage su stage pagati spiccioli quando va di lusso e lavori × per portare a casa almeno i soldi per l'affitto - a Londra questo significa spesso doversi adattare a vivere in condizioni al limite dell'umano e dover competere con gente del luogo che ha 5-10 anni meno di te e magari una famiglia a cui appoggiarsi... insomma, più che una strada in salita oggi come oggi è un sesto grado in freeclimbing. Sia chiaro non voglio assolutamente smontarti, anzi ti auguro davvero il meglio se decidi di tentare questa strada - la soddisfazione che puoi ottenere se riesci a superare questi ostacoli non ha prezzo, ma devi mettere in conto sudore, lacrime e sangue. E soprattutto quotone per “ non parlare nemmeno per scherzo di suicidio, è una cosa orribile anche solo pensarla come cosa „ . Nemmeno per scherzo, fidati: è scherzare col fuoco. La chiudo qui per ora, ma se hai domande specifiche contattami pure in MP. |
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 14:36
Vero, i consigli sono sempre da prendere con le pinze, ognuno alla fine ha il suo modo di mettere in pratica le cose, però parlarne può far riflettere e si potrebbe pensare su ed analizzare l'esperienza altrui. Scriverò un papiro probabilmente, cercando anche di esprimere le mie preoccupazioni e la sfiducia che è in me. Io comunque mi sarò rotto un pò, ho pochi amici e sono sempre senza soldi, quindi non andiamo mai da nessuna parte di particolare. non che me ne freghi molto, però almeno ogni tanto, piuttosto che andare nei soliti posti, si potrebbe andare a spendere i soldi risparmiati dai soliti 20-50 euro settimanali, per spenderne 200 una volta al mese in qualche gita o qualche posto più interessante. Anche perchè siamo i soliti, non facciamo mai conoscenze e siamo sempre nel raggio di 20km. Io mi vorrei staccare, ma appunto qua un pò tutti sono così, e se poi si vuole fare qualche progetto non c'è nessuno che sia particolarmente interessato, se voglio fare qualcosa devo creare io l'entusiasmo e non è che ne sia pieno. Non mi dispiacerebbe girare perchè gli impegni del mio mestiere me lo facciano fare, ad esempio: Quando esco e vedo gente che balla, ride e che si diverte nei concerti, nei pub e nelle discoteche penso che io avrei fatto meglio ad essere quello sul palco, per evitare di scegliere i posti dove uscire e di dover far finta di divertirmi, avrei preferito essere impegnato a proporre ciò che avevo creato, piuttosto che girare locali e passare serate mosce che non mi entusiasmano, perchè ognuno si fa i cavoli suoi e fare conoscenze no è facile come sembra. Sia con gli amici, ma anche conoscenti casuali, finchè si parla delle solite cose ok, ma sul lato creativo poi è difficile trovare qualcuno che sia sulla propria lunghezza d'onda, che tappi i buchi, che colmi le mie lacune. Curiosando su youtube ho trovato dei video di un tizio che mette le motivazioni di personaggi famosi per aver successo e ho visto Tarantino, Scorsese e Spielberg, che hanno detto cose che io penso, sia sul cinema che sulla vita in generale, solo che loro lo dicono dal punto di vista di persone che sono riuscite a fare qualcosa, io invece sono bloccato in una posizione dove non so come fare. Dicono tutti che bisogna ascoltare ciò che ti senti di fare, perchè è giusto, poi solo provando capirai quanto è giusto, dicono che bisogna trovare assolutamente delle persone che ti aiutino, che capiscano cosa vuoi, soprattutto nel loro campo, perchè è così, se fai tutto da solo non finirai mai o verrebbe fuori una schifezza che ti ha fatto perdere tempo, il che può starci all'inizio, per fare esperienza, ma poi se fai qualcosa di buono e lo diffondi, c'è chi può apprezzarti e venirti in contro, non che sia facile, ma ce n'è tanti e poche persone alla fine hanno buon gusto e talento e ancora meno sanno come fare apprezzare la propria arte senza per forza ricorrere a trovate commerciali frivole. Credo che quando si cominci a trovare delle persone che invece di scoraggiarti, perchè pensano anche loro che la vita è una merda e che per fare cose di un certo tipo bisogna aiutarsi, tutto potrà sembrare più stimolante, certo sarà sempre dura, ma il livello sarà di sfida, ci sarà la motivazione che sarà tenuta anche viva da persone che te lo ricordano quando molli. Sono cose che penso e cose che pensa anche gente che ci lavora da anni nel settore, il mio problema è solo il dover lasciar perdere una vita, lasciarmela alle spalle, per intraprenderne una nuova e sfruttare la vecchia vita per non dimenticare che so cosa vuol dire sentirsi inutili e persi. Tarantino dice di andarsene da un posto dove è difficile trovare persone che ti facciano sentire un pesce fuor d'acqua, di cercare un posto popolato da gente creativa. Io avrei potuto sfruttare Milano sicuramente, ma la mentalità in generale che c'è in Italia non mi aggrada più di tanto, non abbiamo cultura su certe cose che mi interessano, come musica e cinema, ciò non vuol dire che non ci siano stati grandissimi artisti, anzi, un individuo o una generazione può anche crearsela e assimilarla una cultura su qualcosa, ma col passare del tempo, se non si mantiene viva si perde, gli italiani, dagli anni 80 in poi che sono venuti fuori, raramente sono paragonabili a quelli del passato, siamo stati sommersi dagli Usa e dal Giappone su tutti i fronti, troppa importazione dall'estero, poca esportazione nell'Italia stessa, siamo più abituati a vedere la falsa famiglia tipo americana piuttosto che conoscere come si vive fuori dalla nostra zona, ci siamo circondati di tecnologia giapponese, quando in Italia avevamo ingegneri e scienziati invidiati da tutto il mondo, avevamo l'Olivetti e la Ferrari. Ringrazio moltissimo gli Usa e il Giappone per tante di queste cose che mi piacciono, dovrei ringraziare anche gli italiani che hanno permesso l'importazione di tutto ciò, ma mi dispiace che abbiano attuato questa politica, piuttosto che trovare accordi più prolifici e conveniente per alimentare ed esportare il Made in Italy. L'Italia non è stato più un posto adatto per alimentare il proprio nido creativo. In generale tutto è un pò calato, tante cose sono frivole e tendenti al commerciale, ma se un paese come gli Usa sforna 100 artisti, ad esempio, quei 20 nell'Underground riescono a vivere di quello che fanno e riescono ad avere un buon seguito, c'è sempre chi prova a finanziare. In Italia invece non riescono a venirne fuori 100, ma solo 60 e tra quei 60 ci saranno solo 5-10 che non si adegueranno alle tendenze e difficilmente riusciranno ad avere un buon supporto. Quei registi comunque non vedono come un male che oggi sia più facile girare un video, rispetto ai loro tempi, perchè loro sono convinti che in pochi poi veramente vorrebbero farlo come mestiere e in meno ancora verrebbero riconosciuti come top del settore. Mi è piaciuta come visione, perchè altre persone, soprattutto nella musica vedono la tecnologia a portata di tutti come qualcosa di demonizzante, il che ci può stare, perchè certe persone campano di obrobri, però sta anche all'intelligenza della gente che ha un certo gusto saper riconoscere chi sa fare qualcosa o no. Il mondo sta un pò tutto andando a buttane, capisco che anche l'Uk non sia il top, è ormai troppo satura forse, Londra soprattutto, infatti si diceva che momentaneamente era messa meglio l'Irlanda, ma è comunque un paese molto meno influente è qualcosa di instabile, secondo me. Il nordamerica, nonostante tutto è ancora attivo su questi campi, il Canada è un'ottima alternativa agli Usa, penso che valga la pena provare, senza sperare niente, ma giusto per crearsi un networking di base, in qualche modo. Adesso che so pressapoco cosa fare, se riuscissi a crearmi un networking di persone, frequentando posti adatti, potrei almeno setacciare il campo. Se riuscirò comunque farò un piccolo periodo a Londra e in Uk in generale, prima di andare in Canada, sperando di fare ancora in tempo per il Working Holiday, che potrebbe anche non servirmi, però se dovessi andare la per stare un pò, potrebbe tornarmi utile per provare a cercare un lavoro momentaneo, giusto per recuperare i soldi spesi. |
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 18:48
Odio i commenti buonisti, odio il generalizzare e i luoghi comuni usati come scusa. Quindi probabilmente con questo post mi meriterò un ban a vita dal forum. Se tu fossi mio ospite e mi facessi de visu un discorso del genere, ti indicherei la vasca da bagno e ti lascerei una lametta dopo averti ricordato che i tagli si devono fare longitudinalmente e non trasversalmente, e che l'acqua deve essere bollente per non far rimarginare i tagli. Sono sicuro, da come scrivi che non ne avresti il coraggio. Detto ciò, non è vero che in italia non si possa fare nulla senza avere conoscenze, bastano idee valide. Non è vero che l'estero sia il paradiso e che l'estro italiano predomini sui bifolchi anglosassoni. Puoi essere il miglior grafico, fotografo, operatore video, regista al mondo, ma se non sai venderti e metterti in gioco fino in fondo non emergerai mai, soprattuto all'estero, in mercati aperti dove c'è più concorrenza e soprattutto professionalità. In Italia alla fine si aggiusta tutto a baci e abbracci, in altri contesti, più competitivi se sgarri sei fuori, con tutte le conseguenze (anche economiche), i contratti li sanno fare bene, e nella loro lingua. Nei paesi anglosassoni è più facile fare impresa, è più facile ottenere finanziamenti, vero. Ma se proponi modelli vecchi, che magari in Italia sono ancora di tendenza, non ti considerano. Sai quanti conoscenti coetanei (sono dell'80) sono partiti alla tua età o più giovani per trovare fortuna in UK? Tantissimi, sai quali sono quelli che ci sono rimasti? Quelli che avevano solide competenze su un ambito professionale specifico, fossero programmatori, designer o laureati in economia. Gli alti si sono scontrati con la lingua, e sono finiti a fare i lavapiatti, a vivere a 1 ora di metro dal lavoro, a dividere la casa con 5 o 6 persone, cosa che in italia non avrebbero mai fatto. Poi dopo un po' sono tornati perché non sopportavano più il meteo o il cibo spazzatura. Gli amici che tuttora vivono all'estero, sia in UK, USA, ma anche Germania o Francia erano persone che avevano già dimostrato qualcosa qui, e che si sono trasferite per migliorare, non sono andate via con la valigia di cartone. Poi 1 su 1000 può anche riuscirci partendo dal nulla, ma è molto più difficile che iniziare in italia perché qui almeno (si spera) puoi contare su una padronanza linguistica che la ti mancherebbe, qui si presume conosca la mentalità delle persone con cui ti relazioni, mentre all'estero dovresti imparare tutto. In brianza con 1500 euro al mese e un po' di sacrifici riesci ad affittare un bilocale, a pagare le rate di un'auto, fare la spesa etc.. A Londra con 1500 £ vivresti in condivisione, faresti ore di metro (che non è regalata), non avresti la macchina (e se non ti muovi dal greater london non ti servirebbe nemmeno) e mangeresti di mer*a. Il mio consiglio è prima decidi tra tutte le tue passioni quella che vuoi perseguire. Trova altre persone con cui condividerla e avere scambi di opinioni Cerca di scoprire se qui c'è un mercato per il progetto specifico che avrai elaborato Poi eventualmente cerca opprotunità all'estero. Non basta dire: "voglio girare un film", "voglio fare un libro fotografico" per trovare qualcuno che ci metta i soldi. Se vuoi che qualcuno ti finanzi, questo deve vedere un margine di guadagno. Fatti sempre la domanda: se fossero soldi tuoi ce li metteresti? Non correre dietro a sogni di gloria, il risveglio spesso è brusco. Sei ancora giovane, puoi sempre trovare un lavoro monotono e di routine per sopravvivere e sviluppare un progetto nel tempo libero, in modo da poter iniziare in modo soft, poi se i riscontri ci sono buttartici anima e corpo. Però da unskilled è più facile trovare qualcosa qui, che all'estero. Se proprio vuoi migrare, valuta anche i paesi emergenti o in via di sviluppo, offrono molte più opportunità di economie già mature, spesso hanno meno concorrenza e professionalità già formate e costa meno viverci mentre si realizza il progetto, Mi rendo conto però che vivere a Dakar o Tegucigalpa a sia meno figo che vivere a Vancouver o Londra. Prima di affrontare un salto del genere devi documentarti, avere un progetto comprensivo di risorse economiche adeguate. A anni fa avevo avuto la stessa tua idea di trasferirmi a Londra sono andato diverse volte a prendere contatti, considerano che all'epoca si poteva anche speculare di più sulla valuta (produrre qui e vendere la). Il prezzo che mi offrirono un prodotto che proponevo era 4 al pezzo, con costi di produzioni 2, a cui andavano aggiunti il trasporto. Così per curiosità andai a contattare anche clienti simili in Italia, vicino a casa. Sai quanto viene pagato qui lo stesso prodotto? dai 5 ai 16, in media 12, con gli stessi costi di produzione, e si vende bene come la, con minori costi logistici etc.. Perché questo? Perché il mercato londinese per quel determinato prodotto era molto molto più competitivo che qui. Nei prossimi anni non escludo di ripropormi la, visti i quantitativi che comunque un mercato come Londra più portare, ma potendomi permettere anche di fallire nell'impresa. Comunque non è vero che la Lombardia non sia ricettiva nei confronti dei lavori artistici, l'imprenditore Milanese se fiuta guadagno sa ascoltare molto bene. |
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 18:51
“ Sono sicuro, da come scrivi che non ne avresti il coraggio. „ Chissà quante persone che non ci sono più si sono sentite dire questa frase. |
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 19:02
“ Chissà quante persone che non ci sono più si sono sentite dire questa frase. „ Purtroppo ho conosciuto diverse persone che hanno fatto il gesto estremo, tra cui un cugino di primo grado, e nessuna di queste aveva manifestato in maniera spudorata un'intenzione del genere, nemmeno alle persone intime e care. Mentre invece pensieri suicidari, non reali intenzioni di suicidio, credo siano passati per la testa se non di tutti, quasi. Anche tra le persone che fanno il passo successivo, poche veramente lo fanno con l'intenzione di andare fino in fondo, ma come gesto dimostrativo/richiesta di attenzione . Tipo prendere una scatola di sonniferi e berci sopra, cosa che nella maggior parte dei casi si risolve in pronto soccorso (e non è un segreto). Detto ciò ritengo che il suicidio sia una scelta coraggiosa e vigliacca allo stesso tempo. Sicuramente più degna di chi si lascia vivere dando sempre la colpa al mondo per le sue disgrazie. |
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 19:05
Aggiungo, spesso e volentieri il rimandare a domani decisioni importanti è sintomo di qualcosa di profondo, radicato in traumi infantili o rapporti conflittuali non risolti. Un buon terapeuta potrebbe essere un investimento migliore che un biglietto aereo. |
| inviato il 12 Novembre 2016 ore 10:54
Spostarsi, lasciare la propria cerchia, costruita in decenni di fatiche è difficile. Te lo dice uno che è "emigrato" all'interno dell'Italia. Fai fatica ad inserirli, i gruppi sono già formati e tu fai fatica ad entrarci, quando fanno battute su amici comuni, tu non ne sai un piffero, quando ricordano i bei tempi, tu sei out. Se sei un brillantone, magari in una decina d'anni c'è la fai. Tu non sei più giovane, che che se ne pensi qui in Italia, per cui all'estero ti sbranano o finisci a fare lavori che qui non faresti fare nemmeno ad un immigrato. Già, perché questo saresti a Londra, un immigrato, a cui la gente dà la colpa se ha perso la capacità di acquisto di prima della Brexit. E, come hai detto sei senza conoscenze specifiche. Fatti la domanda: se fossi tu a dover scegliere se assumere/pagare te o uno tra i 5 connazionali con laurea, master ed esperienza con 3 anni meno di te, quante chances ti daresti? Vuoi tagliare davvero? Australia, capisci cosa vuol dire vivere fuori, impari la lingua, ti "fai", come si diceva da noi, e poi, se hai ancora voglia provi il giro in UK, US o Canada. O anche più semplicemente considera che non sempre quello che è distante da noi è la soluzione. Scappare per scappare l'ho sempre considerato uno scappare da se stessi. E da te stesso non scappi, al limite cresci. |
| inviato il 12 Novembre 2016 ore 12:31
Del suicidio non volevo parlare, era un qualcosa di esagerato per dire che è quasi inutile vivere, se le possibilità di fare quello che vuoi sono nulle. Cioè dopo anni ho capito perchè non riesco ad integrarmi con certe persone e in tutti i lavori che ho fatto non riesco a trovare il flusso. Fare conoscenze e frequentare gente che non ci aggrada, lavori, ecc. dovremmo affrontarli sempre nella vita, ma se in più siamo succubi di queste cose, diventa pesante e logorante, certo c'è gente che sta peggio per altre cose, ma psicologicamente, quando non riesci a trovare i tuoi spazi, stimoli ed entusiasmo, per ogni momento della giornata ci si chiede il perchè bisogna vivere, perchè rompersi le palle. Io non voglio scappare ma semplicemente non me ne frega più niente della gente che ho intorno, non ho più voglia di dare spiegazioni, trovare scuse, discutere, ecc. Voglio poi vivere un pò in un posto dove ci sia ispirazione o che credo che me la dia, non voglio fare amicizie nuove per divertirmi, perchè coi miei amici non mi diverto, ma voglio qualcosa che mi impegni, che non mi faccia pensare a cosa fare e cosa non fare, ma solo a ciò che devo fare perchè io voglio farlo. Io non sto parlando di trovare direttamente investitori e finanziatori, ma trovare gente nuova con la quale costruire una realtà creativa, gente sulla mia lunghezza d'onda. Non posso farlo rimanendo dove sono. Se potessi girerei tutto il mondo per trovare i collaboratori ideali; non è una questione di scappare o no quindi, ma una ricerca di me stesso e di persone che potrebbero più facilmente trovarsi in posti dove le cose che mi interessano sono una realtà, come in brianza fare il falegname, il mobiliere o il tappezziere. “ Comunque non è vero che la Lombardia non sia ricettiva nei confronti dei lavori artistici, l'imprenditore Milanese se fiuta guadagno sa ascoltare molto bene. „ Certamente, ma secondo me prima di trovare un imprenditore di questo tipo, bisogna trovare qualcuno che non gliene frega niente del guadagno, inizialmente e poi proporsi/farsi conoscere a questo tipo di gente. Insomma fare qualcosa con quello che si ha, cercando un piccolo aiuto, per poi cercare un grosso aiuto. “ Vuoi tagliare davvero? Australia, capisci cosa vuol dire vivere fuori, impari la lingua, ti "fai", come si diceva da noi, e poi, se hai ancora voglia provi il giro in UK, US o Canada. O anche più semplicemente considera che non sempre quello che è distante da noi è la soluzione. Scappare per scappare l'ho sempre considerato uno scappare da se stessi. E da te stesso non scappi, al limite cresci. „ In Australia sono andato per 2 mesi da solo 4 anni fa, organizzandomi all'ultimo e prendendola troppo alla leggera, mi è servito come ricordo e come avventura, ma non so quanto mi abbia fatto le ossa, più che altro perchè il tempo è stato poco. Nonsotante mi sia organizzato alla buona, con i soldi al minimo inidispensabile, con un pò di impegno ce l'avrei fatta a stare di più. Un viaggio simile dovrei rifarlo e organizzato meglio, con più soldi e più improntato a fare conoscenze utili. Avevo pensato per quello al Canada. Anche la Nuova Zelanda avevo in mente, ma mi convince di meno, troppo fuori dal mondo, più dell'Australia. Non è la soluzione andare distante, ma una prova, che come ho già detto sopra potrebbe servirmi, soprattutto cercando di curiosare in posti dove quello che voglio fare io è la normalità o quasi. Il mondo è nostro, le possibilità ci sono e dobbiamo andare incontro a queste possibilità: Se avessi voluto fare lo sciatore avrei dovuto allenarmi nei campi di pannocchie a 300 metri da casa, oppure avrei dovuto fare dei weekend o stagioni tra le alpi? |
| inviato il 13 Novembre 2016 ore 9:48
“ Se avessi voluto fare lo sciatore avrei dovuto allenarmi nei campi di pannocchie a 300 metri da casa, oppure avrei dovuto fare dei weekend o stagioni tra le alpi? „ Dipende, se hai il fisicoallai Tomba o alla Benigni. Nel primo caso hai ragione tu, nel secondo, prima di andare magari un po' di giri di corsa attorno a quel campo li avrei fatti. Se non hai santi in paradiso e non hai esperienza, vedi tu... Poi, se hai la stoffa, il denaro e una buona dose di fortuna, magari riesci a mettere su la realtà creativa che pensi. Se vuoi davvero andare in UK, chiedi direttamente con umiltà direttamente alle persone del forum che già ci vivono. Per gli US, oggi come oggi starei in stand-by: non vorrei finissi in una caccia alle streghe. In Canada forse è meglio ma il rischio è che tu non abbia la possibilità di entrare, visto che la caccia alle streghe di cui sopra. Ah, il First certificate aggiornato c'è l'hai, vero? |
| inviato il 13 Novembre 2016 ore 12:15
“ Dipende, se hai il fisicoallai Tomba o alla Benigni. Nel primo caso hai ragione tu, nel secondo, prima di andare magari un po' di giri di corsa attorno a quel campo li avrei fatti. Se non hai santi in paradiso e non hai esperienza, vedi tu... Poi, se hai la stoffa, il denaro e una buona dose di fortuna, magari riesci a mettere su la realtà creativa che pensi. Se vuoi davvero andare in UK, chiedi direttamente con umiltà direttamente alle persone del forum che già ci vivono. Per gli US, oggi come oggi starei in stand-by: non vorrei finissi in una caccia alle streghe. In Canada forse è meglio ma il rischio è che tu non abbia la possibilità di entrare, visto che la caccia alle streghe di cui sopra. Ah, il First certificate aggiornato c'è l'hai, vero? „ Mi sarò spiegato male, ma non voglio andare a fare carriera lì per forza ed essere visto come uno che "ruba il lavoro", ma a sondare il terreno, farla lì l'esperienza, capire come funziona un posto dove non è difficile trovare qualcuno che fa quel mestiere, conoscere gente, trovare qualcuno il quale, una volta tornato in Italia e non avendo più problemi di visti e mica visti, potrei comunque sentire. Il First Certificate, perchè dovrebbe servire? Comunque quando si arriva a discutere in questo modo mi da l'idea che voi pensiate: Ma questo chi si crede di essere, cosa vuole fare? E' un ingenuo sognatore. Fatto sta che se veramente la vita fosse così, senza possibilità già in partenza, allora è normale che mi venga in mente di fare qualcosa di estremo nel mio futuro, nel senso, che cavolo vivo a fare allora? Andrò a fare l'eremita o andrò a fare il volontario in qualche paese povero, stare qua a sentire le solite cazzate non ho più voglia. |
| inviato il 13 Novembre 2016 ore 23:36
Il first certificate ti serve per trovare un lavoro e restare là. Se vuoi fare il turista, ok, ma se vuoi andare in Canada per lavoro, il discorso è diverso. A meno che tu non voglia fare il clandestino, ma non mi pare. Posso capire che tu ti senta bloccato in un paesino della Brianza, dove tutti si conoscono e si sa tutto di tutti, e che tu te ne voglia andare dall'Italia, paese che non offre le prospettive che tu desideri. E posso pure comprendere che tu voglia andare dove sembra che tutto avvenga, non nel Burkina-Faso o nel Burundi, che offrono qualcosa meno. Non è questione di essere sognatore né tanto meno di chi ti credi di essere. Ognuno ha il diritto di sognare e di essere (e di voler essere) ciò che crede, IMHO. Voglio solo farti capire che una volta lì, come molti di noi, saresti un bellissimo signor nessuno. Come ti ho detto, e non mi hai smentito, non ti assumeresti nemmeno tu. Quindi una volta arrivato lì cosa faresti? Considera che entri con un visto turistico, hai 3 mesi di tempo per trovarti un lavoro. Sono 90 gg. Hai abbastanza soldi per vivere 90 gg senza far nulla? Se si, bene, prova ad andare a bussare da qualche parte. Ma dove? Lo sai già o devi cercartelo lì per lì? Ottimo. Vai, alla peggio ti sei fatto una bella esperienza, ma non credo ti facciano arrivare a vedere quello che stanno facendo, ricordalo, per loro tu sei quello che è per te un egiziano. Se no, ti devi trovare un lavoretto. E il tempo per cercare ecco che evapora, i giorni passano, arrivi a 90 e.. Game Over. Torni a casa sapendo parlare un po' meglio la lingua, e non hai fatto una bellissima esperienza. Ti sto solo dicendo che magari con un po' di attenzione e di volontà, certe esperienze te le potresti cominciare a fare pure qui in Italia. Di aziende che fanno videogiochi ce ne sono anche in Italia, di aziende che fanno software (e i videogiochi lo sono) ad alto livello pure. Anche a Milano. E di gente che scrive software di alta qualità, l'Italia è piena. Te la sentiresti di fare quello che faresti all'estero qui in Italia? Se dovessi provarci, che faresti? Accetteresti un lavoro non pagato pur di imparare? Fallo. Per mantenerti fai lo stesso che faresti all'estero: credo gli stessi tipi di lavoro li troveresti anche qui. Poi, quando hai capito come gira e se ti piace veramente, cosa che non sai ancora, allora si che puoi pensare di partire e arricchire la tua esperienza all'estero. Si chiama esperienza, ed è quella che ti manca. Fondare una startup con dei dilettanti, e tutti senza esperienza, è un suicidio. Ti sei mai letto un po' di autopsy.io? Le possibilità te le crei tu, non vengono loro da te. |
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