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sfocato umano e disumano, cosa cerchiamo?


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avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2016 ore 15:28

la capacità della vista umana di sfocare un certo piano, tenendo almeno un elemento a fuoco, è notevolmente inferiore a quella che permette la fotografia.
nelle condizioni più frequenti sfochiamo molto poco, in condizioni particolari sfochiamo di più.
le condizioni in cui sfochiamo di più sono in presenza di bassa luce o condizioni piacevoli, situazioni in cui la pupilla si dilata.
A questa si può aggiungere la distanza ravvicinata di messa a fuoco, con la conseguente sfocatura del piano lontano.
Ma anche nei casi più estremi e favorevoli non sfochiamo tanto quanto può sfocare la fotografia.

Allora si prescinde dalla visione naturale, e si attua una tecnica sottrattiva www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1591217 che ha un suo significato nella volontà di attenuare uno sfondo/piano, per evidenziare maggiormente il punto di interesse.

Il primo aspetto su cui voglio mettere l'accento è che appunto queste condizioni portano ad elementi compositivi che prescindono dal normale vedere. Così mi chiedo se di questo si è sempre consapevoli.
Il secondo riguarda il significato di sfocare, quanto e quando è importante farlo. Mi chiedo se è un certo tipo di linguaggio che per certi aspetti è molto più vicino all'artefatto del naturale, quindi anche se non prevede post produzione è molto vicino all'elemento aggiuntivo, che trascende dal normale vedere.
è una scelta dosarlo , oppure c'è una rincorsa al più sfoco e meglio è? e quindi non è giustificabile con la famosa frase " faccio in modo che tutti e 2 gli occhi siano a fuoco ". Daccordo, ma il resto del campo quanto realmente lo volevi sfocare?

Così mi domando se non ci sia una tendenza a farsi prendere un po' la mano verso la voglia degli f1,2 quando non sono addirittura sogni di f1.0, oppure quanto realmente si usi a coscienza compositiva lo sfocato.

avatarjunior
inviato il 07 Novembre 2016 ore 18:03

"quanto e quando" sfocare per non allontanarsi dal naturale sinceramente a me non interessa molto, per me la fotografia non è realtà e non m'interessa nemmeno che la rappresenti,
Detto questo in tutte le discipline artistiche "visive" per mettere in evidenza un elemento si lavora per contrasti, che possono essere di tipo cromatico (caldo/freddo, colori complementari, triadi etc...) Tonale (chiaro/scuro, luci/ombre)
o di definizione (nitido/sfocato), in fotografia spesso quest'ultimo è abusato perchè reso facile dalla semplice apertura di un diaframma e spesso, non sempre, rende le persone "pigre" e le foto banali.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2016 ore 18:03

Aggiungerei che si va anche alla ricerca di uno sfocato che ci piaccia e non solo uno sfocato che confonda lo sfondo, quindi penso sia anche una questione creativa e non solo la rincorsa alla massima apertura (anche se piacerebbe a tutti avere un f1.0 in corredo). Non lo paragono alla post produzione, lo sfocato lo si fa intenzionalmente al momento di scatto, in base a quello che decide il fotografo e che può fare l'attrezzatura in quel momento, non dopo, seduti su una sedia in ore di click, non é il computer che dona l'effetto magico al momento dello scatto ma solo l'obiettivo che abbiamo montato

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2016 ore 19:54

Federicof, quidi seconso te accade che troppo spesso ci si fa prendere la mano dal mezzo?
Colo500, ho avvicinato il surplus di sfocato che esime dall'umano naturale percepire alla post produzione, pur sapendo che non lo è affatto.
in un certo senso lo si può considerare forse più correttamente un elemento compositivo dato dal mezzo.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2016 ore 20:11

Possiamo giustamente dire che é un elemento compositiva dato dal mezzo, ma credo che siamo sempre noi a domarlo e gestirlo, e non credo si possa esagerare, potremmo fare lo stesso ragionamento per quanto riguarda la macrofotografia, il nostro occhio non vedrà mai quello che vede un qualsiasi obiettivo macro, ma noi scegliamo di avvicinarci alla farfalla di turno per vederla in ogni suo bellissimo e microscopico dettaglio, oppure, con lo stesso obiettivo, possiamo fotografarla da un po' più lontano immortalandona con dettagli che il nostro occhio vedrebbe anche normalmente, alla fine é una scelta di piacere potremmo dire, come lo é in se tutta la fotografia

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2016 ore 20:23

si certo, non sono quello che alza gli stendardi nella rincorsa a quanto la fotografia debba ricalcare l'umana percezione visiva.
ho spesso scritto "la fotografia non è realtà ma non è neanche menzogna".
Anche l'uso del panning, o l'effetto esploso fattibile con uno zoom, sono tutti elementi compositivi dati dal mezzo.
solo che il diaframma open sembra essere particolarmente a grilletto facile.
trovi molti più TA rispetto ai panning, o agli esplosi.
La gente pare annoiarsi molto di più per gli effetti seta (anche questi elementi compositivi dati dal mezzo) dei rivoli fotografati a 10s ma si entusiasma per gli ipersfocati.
Ma perchè, cosa cerchiamo?
dipende dal fatto che è facile (+ della seta nell'acqua) e ci si fa prendere la mano?
dal fatto che piace davvero tanto?
dal fatto che "altrimenti cosa l'ho preso a fare un f1,2?
dal fatto, "che si veda bene la differenza rispetto al telefonino"?
dal fatto "così abbasso gli iso"?

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2016 ore 20:39

Credo un po' tutti i motivi che hai elencato, ma principalmente, secondo me, la fa da padrona il fatto che piace, l'effetto che da mettere a fuoco solo gli occhi é molto piacevole, e poi, come dici anche tu é più facile di fare dell'acqua con effetto seta dove bisogna perder tempo ad avvitare filtri, aprire cavalletto, pensare e ripensare la composizione ecc, a F1.2 si scatta quasi senza pensarci, tempi sempre veloci anche con scarsa luce, anche se l'illuminazione non é ottimale lo sfocato, in parte, rende comunque passabile la foto

avatarjunior
inviato il 07 Novembre 2016 ore 20:49

quidi seconso te accade che troppo spesso ci si fa prendere la mano dal mezzo?

più che altro secondo me molti, non tutti, spesso risolvono il "problema" compositivo e creativo semplicemente affidandosi al "magico sfocato", ma quello è il carattere della lente non il loro, e quando lo sfocato esasperato è solo un escamotage risulta stucchevole.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2016 ore 20:57

Amen

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2016 ore 21:43

ma quello è il carattere della lente non il loro

questa frase mi riporta ad una mia considerazione fatta sulla personalità degli obiettivi (confinante con la magia).
ho sostenuto la predilezione per lenti senza personalità, perchè le vedo come ostacolo alla mia.
Non che centri un granchè forse una lente iperaperta, ma mi è tornato in mente.

Quindi questo f1,... sembra più una comodità che un accessorio compositivo?
Ne sta uscendo malconcio oppure ci sta sfuggendo qualcosa?

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2016 ore 21:58

dipende da cosa devi farci, Ghirri diceva che lo sfocato era volgare ;-)
la verità che a volte si è tanto presi dall'attrezzatura che alla fine non si pensa al senso della foto che si fa.
Poi ognuno è giusto che usi quel che gli serve

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2016 ore 22:20

Io personalmente, cerco verità e verosimiglianza.
Ciò che il mio occhio intravede sullo sfondo, sfocandolo, è ciò che mi ripropongo quando faccio foto, con l'aggiunta di un piccolo accento (licenza) artistica che mi permette una interpretazione più personale.
Talvolta mi concedo qualcosa di più spinto, in termini di sfocatura.
Il mio sogno è riuscire a fare un bel ritratto (testa-spalle) con tutto lo sfondo ben visibile, e che non sembri un artefatto noioso.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2016 ore 22:23

Io cerco disumanità

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2016 ore 10:44

mi interessa questa tua risposta Dario, mi piacerebbe approfondire discorso, in che modo provi a farla?
te lo chiedo perchè mi sembra argomento interessante e mi piacerebbe vedere un'esempio

user39791
avatar
inviato il 08 Novembre 2016 ore 10:50

Ritorniamo, sotto un'altra forma, al solito tema trito e ritrito della fotografia come (o non come) riproduzione fedele della realtà. Dato che lo vedo più che superato dalla presa di coscienza comune che la fotografia non è la rappresentazione fedele della realtà, vedo superato anche questo dubbio. Lo sfocato fa parte dell'interpretazione della realtà e del tentativo di produrre fotografie artistiche.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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