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Colorimetro pensavo che....


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avatarjunior
inviato il 03 Ottobre 2016 ore 10:16

Ho fatto una ricerca per non aprire nuovi topic su questo argomento e non immaginavo che questo strumento potesse dare problemi di compatibilità o proprio di risultati.
Io ne dovrei acquistare uno, i nomi sono i soliti ma vorrei sapere prima di tutto se è possibile calibrare laptop e monitor nella stessa maniera senza dovere smanettare troppo.
Dunque prima di tutto mi servirebbe un consiglio sul colorimetro da acquistare, anche sopra i 100 euro, per calibrare un DELL U2412M per uso non professionale di PP con PS/LR e vari plugin. Al momento devo dire che i colori del monitor così per come sono mi piacciono, caldi ma non troppo, mentre su laptop collegato a questo, un ASUS ROG da 17 con WIN10 e Nvidia770M i colori sono decisamente freddi. Avevo individuato il ColorMunky come buon compromesso ma leggo di software a corredo scadente e poco supporto in caso di problemi. C'è la possibilità di bypassare la questione con altri software oppure vado su un altro colorimetro? Il mio desiderio sarebbe di trovarne uno che dia buoni risultati già con le impostazioni automatiche in modo che possa lavorare subito sulle foto in attesa di approfondire l'argomento per personalizzare la calibrazione a mio gusto.
Grazie

avatarsenior
inviato il 03 Ottobre 2016 ore 18:17

Se non hai troppe pretese i software a corredo sia del "colormunky display" che del "datacolor spyder 5" vanno bene, altrimenti puoi usare l'interfaccia displaycal con Argyll CMS.
Unico consiglio, evita il Colormunki Smile.
È il vecchio Gretag Macbet eye one display 2,
È uno "scolorimetro", da nuovo va bene, ma con il tempo (neanche tanto) scoloriscono le gelatine al suo interno e perde precisione.

avatarsenior
inviato il 03 Ottobre 2016 ore 18:57

Ma dopo una attenta indagine e certosina inchiesta tra i vari fotografi sia amatoriali che professionisti che conosco e che hanno monitor molto professionali, i monitor Dell escono già di fabbrica con una ottima calibrazione , come da attestati che si trovano all'interno delle confezioni.
Il colorimetro o calibratore di schermi da parecchi eurini che si trovano in commercio , se usati in casa con stampanti economiche o al massimo per i file jpg da inviare a stamperie online , mi dicono che non servono a nulla.
Cominciano ad essere indispensabili quando hai almeno 2 monitor da gestire con ps/lt e sfruttando con una percentuale superiore al 40% il vero potenziale dei programmi usati, ma noi piccoli amatori che ne sfruttiamo al massimo dal 5 al 8% , e sono già molte, sarebbero soldi buttati.
Comunque attendiamo anche altre risposte.
saluti.



avatarjunior
inviato il 04 Ottobre 2016 ore 11:03

@Maucos in effetti avevo scritto che i colori del Dell non mi dispiacciono affatto, mi sembrano molto naturali. Sul laptop Asus invece sono freddi e lì sicuramente c'è bisogno di una qualche regolazione. Beh mi dici una cosa nuova, ho sempre letto che il colorimetro è essenziale...cmq io non stampo al momento ma lì sarebbe tutto un altro mondo e ci vorrebbe credo un prodotto più avanzato e costoso. Al momento, sì, cercavo qualcosa di medio buono solo per visualizzazione e non stampa.

@Makmatti grazie per il consiglio sul software alternativo, del colormunky ho letto che col tempo la parte che va a contatto con lo schermo tende a deteriorarsi e a non fare più presa, ma potrebbe essere il giudizio su un prodotto difettoso. Naturalmente spero siano entrambi perfettamente compatibili con win10.

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2016 ore 11:37

Ma dopo una attenta indagine e certosina inchiesta tra i vari fotografi sia amatoriali che professionisti che conosco e che hanno monitor molto professionali, i monitor Dell escono già di fabbrica con una ottima calibrazione , come da attestati che si trovano all'interno delle confezioni.


corcordo ho il DellU2413!
Ti consiglio il i1Display Pro...spendi di più ma hai un prodotto professionale che ti dura una vita.
ciao

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2016 ore 12:40

Non so l'i1 display ha lo stesso chassis del colormunki, é piú veloce, e ha software più completo ma costa di più.

La scelta del colorimetro é personale, come il monitor buono.
Per la propria passione, se uno passa tempo a postprodurre, per me magari ha senso prendere un colorimetro, quanto prendere un obbiettivo più costoso rispetto ad un altro perché più nitido. Da la possibilità di dare un valore aggiunto alle foto, sta poi all'utente decidere quanto valore aggiunto dare, e alle sue capacitá sfruttarlo.

Al limite prova a cercarne uno usato a buon prezzo (se trovi lo smile, prendilo che non abbia più di un anno), o trova un amico con cui dividere la spesa e lo rivendete.

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2016 ore 13:06

Concordo Makmatti! parole sante...io avevo il colormunki poi sono passato all'i1 perchè cercavo uno strumento + professionale.
ciao

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2016 ore 13:35

Ma dopo una attenta indagine e certosina inchiesta tra i vari fotografi sia amatoriali che professionisti che conosco e che hanno monitor molto professionali, i monitor Dell escono già di fabbrica con una ottima calibrazione , come da attestati che si trovano all'interno delle confezioni.
Il colorimetro o calibratore di schermi da parecchi eurini che si trovano in commercio , se usati in casa con stampanti economiche o al massimo per i file jpg da inviare a stamperie online , mi dicono che non servono a nulla.
Cominciano ad essere indispensabili quando hai almeno 2 monitor da gestire con ps/lt e sfruttando con una percentuale superiore al 40% il vero potenziale dei programmi usati, ma noi piccoli amatori che ne sfruttiamo al massimo dal 5 al 8% , e sono già molte, sarebbero soldi buttati.
Comunque attendiamo anche altre risposte.
saluti.


No... purtroppo no.
I monitor che sono già calibrati bene di fabbrica sono una leggenda; per due ragioni :
Primo- la calibrazione di fabbrica non è quasi mai fatta sui parametri adatti all'uso che faremo poi del monitor.
Secondo- qualsiasi calibrazione deriva nel tempo perché il monitor subisce uno scostamento naturale per temperatura, umidità, usura... una calibrazione dura circa un mese su di un monitor di fascia buona, passato questo termine il monitor necessita di essere ricalibrato.

Altra cosa non meno importante: la calibrazione è solo il primo passo per inserire il monitor nella catena del colore. Un monitor calibrato alla perfezione, ma non caratterizzato e non profilato, è perfettamente inutile.

L'unico modo per usare in modo ortodosso qualsiasi monitor è dotarsi di uno strumento, colorimetro o spettrofotometro, e relativo software. Ogni altro approccio è futile.

avatarjunior
inviato il 04 Ottobre 2016 ore 14:44

Quanto mi piacerebbe capirci di più su questa cosa !

Seguo .....

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2016 ore 19:56

Approfitto della presenza di Raamiel per chiedere se c'è un modo/software per verificare se il colorimetro è da cambiare perché non "legge" più bene o se comunque dopo un certo numero di anni non c'è più da fidarsi.
Perché mi dispiacerebbe spendere più di 200 Euro per accorgermi poi che la profilatura è più o meno smile.

Il mio è un X-Rite Eye-One Display Lite del 2009 che uso con BasICColor (perché non mi fido molto del suo software, non più aggiornato dal 2011, ovvero da OSX Lion) su un monitor LaCie 324 wide gamut. Lo uso una volta ogni 3/4 mesi e poi lo ripongo nella sua confezione con il sensore coperto dal cartoncino originale.

Finora non ho mai avuto problemi o contestazioni, le immagini che fornisco vengono stampate bene e le piastrelle corrispondono agli originali. Ho dovuto discutere di recente con un solo cliente, che però guarda le mie immagini su monitor Apple calibrati con il semplice software di sistema, quindi a occhio, e dice spesso che gli sembrano "un po' rosse".
Ecco, non vorrei che fosse un primo sintomo di qualcosa che non va.

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2016 ore 20:34

L'unico modo per fare una verifica casereccia del colorimetro è fargli ripetere più volte la lettura sullo stesso campione; di norma uno strumento in buono stato restituisce sempre lo stesso risultato al netto dell'errore strumentale che deve ricadere nella percentuale prevista.

Tuttavia il test non dice nulla se la deriva dello strumento è stabile. L'unico test che può certificare la bontà del colorimetro è confrontare delle misurazioni campione con uno strumento di riferimento, come uno spettrofotometro o uno spettroradiometro.

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2016 ore 21:49

@Raamiel
Grazie, temevo che non fosse facile. Non conosco nessuno che sia così esperto da avere spettrofotometro o spettroradiometro. Proverò a cercare tra qualche fotografo o studio grafico conosciuto se qualcuno ha una sonda recente per fare un test prima di acquistare un nuovo X-Rite, Pro questa volta.

avatarjunior
inviato il 05 Ottobre 2016 ore 16:30

beh possiamo arrivare ad una prima conclusione che è sempre meglio averlo che no. Potrei anche acquistare X-Rite pro perchè condivido il paragone di makmatti sugli obiettivi, ma vorrei capire la differenza con il colormunki o il datacolor sta nella possibilità di impostare parametri personali, quindi di profilare come diceva Raamiel? ...sinceramente la frase che la calibrazione è inutile se non seguono gli altri passi mi ha lasciato un pò sorpreso. Ricordo che io non andrò in stampa a breve...

avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2016 ore 18:38

Il discorso di Raamiel é molto articolato.
Bisogma mettere in ballo ció che serve e risultati desiderati.

Esigenza, poter vedere a entrambi i monitor una resa colore abbastanza conforme in srgb.
Li serve una sonda.
Vedrai identico nei due monitor ?
No, sono due pannelli con tecnologia diversa.
Ci saranno differenze anche di precisione dettate anche dall'angolo di visione ma saranno decisamente piú simili di ora.

Stampa: Se dovessi stampare a casa sarebbe un altro discorso, ma anche a stampare fuori,in un buon laboratorio che permette di avere i profili di colore freschi di una stampante, ti permetterá di non avere sorprese troppo brutte, sai da punto parti che parti.

Che sonda prendere.
Un colorimetro, non per il solo costo ma é più sensibile e preciso sugli schermi nei toni scuri, rispetto agli spettrofotometri commerciali.

Tra i1 ed colormunki cambia la velocitá dello strumento, la precisione di misurazione é la stessa.
Il grosso delle differenze lo fa il software, per colormunki é più semplice e intuitivo (mancano opzioni che si recuperano con software terzi).
L i1 ha molte piú opzioni, é estremamente completo permette l'integrazione con la gestione Nec ed Eizo.

Per il tuo uso io prenderei il colormunki display, per ora sarebbe un uso basilare, che si puó estendere imparando l'uso dello strumento, un domani puoi usare altri software piú completi o cambiare prodotto con un pacchetto più evoluto.

avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2016 ore 19:47

...sinceramente la frase che la calibrazione è inutile se non seguono gli altri passi mi ha lasciato un pò sorpreso


La calibrazione pone il monitor in uno stato noto; stato che viene scelto in base all'uso che se ne fa. Una volta scelti i parametri e calibrato il monitor, devi poi informare il sistema sullo stato e le capacità della periferica.

Se ad esempio calibri a D65 110cd/m2 e gamma 2.2, il profilo ICC del monitor deve dare queste informazioni al CMS.
Se non c'è il profilo il computer non può sapere in che stato si trova il monitor.

Quindi per inserire il monitor nella catena del colore servono tre fasi:

1) Calibrazione : per porre il monitor nello stato noto utile al nostro scopo
2) Caratterizzazione : una serie di misure per sapere di cosa è capace la periferica
3) Profilazione : la creazione del profilo ICC a partire dalle informazioni su calibrazione e caratterizzazione

Senza arrivare alla fine della catena è tutto inutile. Calibrare il monitor senza che poi il sistema sia a conoscenza del suo stato rischia solo di incasinare di più le cose.

Le fasi che ho descritto sono distinte e indipendenti; possono essere eseguire con strumenti e software diversi. Ad esempio puoi usare un software per la caratterizzazione e poi usare le misurazioni per creare il profilo con un software diverso.
Negli schermi professionali è frequente distinguere la fase di calibrazione dalle fasi di caratterizzazione e profilazione.
In pratica si esegue la calibrazione seguita da una caratterizzazione molto accurata (e lunga), il risultato è un profilo molto preciso.
Per evitare di ripetere la lunga (e tediosa) fase di caratterizzazione, viene eseguita periodicamente solo la calibrazione, in modo da riallineare la periferica alla sua mappa creata in precedenza.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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