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Foto nei musei.







avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2017 ore 20:48

Si, il diritto di proibire le foto con la 7100 e permettere le foto con le compattine ed i telefonini con i flash automatici.... Ma per favore!!!!!
Le REGOLE del Kaiser!!!

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2017 ore 21:08

Riprendo un vecchio post di "davidthegray", in cui citava l'esempio del museo d'arte contemporanea di Tokio il quale, all'ingresso incoraggiava i visitatori a scattare foto ed a diffonderle....il museo di cui parlo io è un museo di provincia quasi sconosciuto, ma con buone cose da mostrare. Mettiamo il caso che io fossi stato un ottimo professionista magari anche piuttosto apprezzato in giro per il mondo e che qualche scatto fosse finito in qualche importante sito e/o rivista o qualsiasi altra forma di informazioni....

P.S. proprio qualche giorno fa il " direttorio di cervelloni" che guida questo museo ha fatto fare un'articolo di giornale, su " Il Quotidiano Nazionale la Nazione", in cui lamentava la poca affluenza di pubblico....
Andiamo avanti così....

avatarjunior
inviato il 18 Dicembre 2017 ore 21:30

Io ho sempre fotografato, e fino ad ora non mi ha mai detto nessuno nulla persino con d800 grip 24-70 e flash sulla slitta, ma le foto che faccio non sono quasi mai alle sole opere.. faccio ritratti ambientati con le opere, giro con una nutrita famiglia e ovviamente si capisce che scatto per loro!
Ps. non uso il flash se è espressamente vietato o se mi rendo conto che sono opere come antichi quadri che già son messi male!

avatarjunior
inviato il 18 Dicembre 2017 ore 22:30

Sarà che io sono fiorentino, ma secondo me non tenete in seria considerazione il livello (particolarmente alto) di inciviltà dei turisti. Si va da chi scrive con il pennarello sugli affreschi della cupola del Brunelleschi a chi monta su di una statua per fare una foto dall'alto. In un mondo perfetto tutto sarebbe più facile, ma se si considera che d'estate a Firenze deve passare la ditta della nettezza urbana ogni 5 minuti ad annaffiare gli scalini dei sagrati delle chiese perchè la gente non solo ci banchetta, ma ci lascia pure lo sporco sopra. Agli Uffizi e in altri musei si può fotografare. Ti perquisiscono, ma il cavalletto oltre a rompere molto le scatole per sua natura, non può essere visto di buon occhio in un museo. Non si può sapere mai come può essere usato. Già abbiamo chi si spoglia nudo davanti alla venere del Botticelli ...
firenze.repubblica.it/cronaca/2014/03/22/news/uffizi_nudo_davanti_alla

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2017 ore 22:43

È molto vero quelli che dici, ed è per ciò che vedo stupido impedire ad una persona di far foto con una 7100 quando poi quotidianamente vediamo scene di autentico vandalismo nelle nostre città....proibizioni per stupidate e permissivismo per cose serie...

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2017 ore 9:34

Quanti luoghi comuni e quanta poca educazione civica leggo...

"non si può ma lo fanno anche gli altri, quindi perchè io no?"


"il cavalletto si dovrebbe poter usare se c'è poca gente"

E chi decide quante persone sono la 'poca gente'?

"devono valere le regole del buon senso"

Il buon senso non esiste in un codice giuridico.

Veramente di solito si monta distanti, e si porta tutto montato davanti all'opera per il tempo strettamente necessario. Comunque non è difficile prevedere l'uso dell'intelligenza, vietando il cavalletto in situazioni in cui è di intralcio. Ma come al solito, meglio vietare tutto così non si hanno rogne. Tanto gli amici degli amici poi possono fare quello che gli pare comunque.

Ma sei mai entrato in un museo con del pubblico? Me la immagino la fila di fotoamatori col cavalletto in fila indiana che sostano 10 secondi ciascuno per fare la foto, scattano e poi ringraziano per lasciare il posto al successivo...

E in ogni caso anche all'estero è pieno di luoghi dove fotografare è vietato. L'ultimo che ho visto in Giappone, al museo Ghibli. Non si può fotografare e NESSUNO fotografava senza chiedersi se la regola è giusta o meno, se c'è la si rispetta e basta. Tirare in giro le leggi razziali, "erano anche quelle leggi dello stato" mi sembra decisamente fuori luogo.

noi siamo e restiamo il paese dove ognuno vuole riscrivere le regole secondo i propri interessi. Dove ognuno usa il buonsenso e l'intelligenza, dove ognuno addita l'altro come incivile.


avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2017 ore 10:40

noi siamo e restiamo il paese dove ognuno vuole riscrivere le regole secondo i propri interessi. Dove ognuno usa il buonsenso e l'intelligenza, dove ognuno addita l'altro come incivile.


... purtroppo ...!Triste

avatarjunior
inviato il 19 Dicembre 2017 ore 10:58

Probabilmente attirerò qualche critica, ma vogliamo ogni tanto metterci dall'altro lato della barricata?
Bisogna considerare che i musei hanno spesso spazi angusti con compattine e cellulari si fa il classico punta e scatta e poi si va avanti "come viene viene" chi con una reflex si accontenterebbe di una foto ad es. 6400iso con la 7100 senza flash (non me ne voglia nessuno..mi riferisco alla 7100 perché discutevamo di essa) ..nessuno o quasi giustamente le foto sarebbero inguardabili o ci vorrebbero ore di pp; quindi si monta un bel treppiedi e si blocca la fila per 5 minuti di orologio...perché il primo scatto non è quasi mai quello buono..la gente si spazientisce e se va bene ci sono solo lamentele con la direzione o peggio scoppia la rissa!
Il buon senso deve essere prima di tutto nostro, ma purtroppo come giustamente dice CARLOPI il buon senso non esiste in un codice giuridico perché non tutti ne sono dotati...niente flash niente treppiede..se proprio si vuole portare a casa lo scatto alti iso e via..pagare il biglietto non autorizza nessuno a creare disagi agli altri, oppure sparare colpi di flash al buio come se non ci fosse un domani..se ci pensiamo bene ...le regole contro le foto ci sono perché probabilmente chi ci ha preceduto ha creato non pochi problemi o peggio danni a seguito di uscite di testa.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2017 ore 15:37

Vorrei chiedere, a chi ama fotografare le opere, la motivazione che spinge ad avere nel proprio archivio fotografico, delle fotoriproduzioni di opere già presenti in grandi quantità e qualità nei libri, nei cataloghi e nel web.
Grazie a chi vorrà rispondere.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2017 ore 16:00

ti rispondo io, come rispondo a quei musei che vietano fotografare e poi espongono in bella mostra un loro catalogo, generalmente a prezzo discreto, ovviamente non esaustivo di tutto il museo ma solo di una selezione da loro autonomamente operata.
Premetto che gli scaffali delle mie librerie non sono molto più capienti, quindi non avrei spazio per quei cataloghi, ma comunque questo è un non argomento, visto che comunque anche gli album fotografici potrebbero prendervi uno spazio quasi identico.
Quello che fotografo nei musei è quello che mi piace, stop; nessuno spazio per opere magari famose e celebrate, ma che a me non dicono nulla.
In più, tante opere non ci sono proprio nei cataloghi o pubblicazioni varie anche sul web, come dicevo sopra.
Ed ancora, spesso fotografo con riferimenti a fianco dell'opera per valutarne visivamente le dimensioni, che altrimenti in un libro non sono immediatamente percepibili, ma solo verificabili dalla lettura delle dimensioni in centimetri.
Ed infine, vuoi mettere la soddisfazione di immortalare un tuo ricordo dell'esperienza visiva, indipendentemente dalla qualità finale (auspicabilmente buona e perchè no, magari migliore della pagina del libro)? Cool
In definitiva le stesse ragioni per le quali fotografiamo i monumenti, le città, spesso anche gli animali e le persone, specie le modelle, visto che tante loro foto sono già visibili ovunque ...

avatarjunior
inviato il 19 Dicembre 2017 ore 16:16

Interessante da un argomento ne è scaturito un'altro...effettivamente scattare alle sole opere è quello che viene all'inizio, ma poi (per lo meno così è successo a me si pensa) che senso ha tenere nell'hd uno scatto che dice poco o nulla e che non utilizzerò neppure..tranne in rari casi..vero è che l'illuminazione è studiata per le opere e non per chi ci si pone vicino..e spesso sono problemini da risolvere per avere un'immagine decente..ma li si va dalla semplice riproduzione dell'immagine di un oggetto al ritratto ambientato un genere sicuramente più impegnativo!

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2017 ore 16:30

Tempo fa era vietato se non autorizzati. Oggi già che permettono di farti passare la fotocamera è una buona cosa...ma anche il cavalletto mi sembra esagerato. Prova a pensare se tutti entrassero con il cavalletto l' intralcio che potrebbe creare agli altri visitatori. C'é anche da dire che il cavalletto in effetti rappresenti un tipo di fotografia professionale e non possono sapere se il tuo scopo non sia commerciale...si pagano i diritti.;-)

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2017 ore 16:40

Marmor, è vero ci sono i cataloghi in vendita per cui la foto ricordo la puoi fare quella professionale no. Ci sono grossi investimenti nei gadget. Se vuoi foto di buon livello devi essere autorizzato seguendo una prassi che onestamente non conosco. Dico questo per logica non perché sia informato.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2017 ore 17:22

non ho letto tutti i post, ma la mia esperienza è di foto consentita a tutti, oppure di autorizzazione da me solo ottenuta previo contatto precedente, per es. via email, col curatore del museo o semplicemente col link apposito nei siti web (ad esempio al museo di arte contemporanea di Praga, a quello di Roma, a quello di Firenze).
Altre volte ancora la foto, sempre e rigorosamente senza treppiede e flash, viene autorizzata su compilazione di modulo (form) in cui si dichiara che non si farà uso commerciale e pubblico delle foto fatte, evidentemente quindi da usarsi solo per uso privato ed a fini di studio.
Quest'ultima è la soluzione che preferisco.
Sulla qualità della foto, specie in relazione alle luci presenti, la mia esperienza è che il risultato è comunque decente se non ottimo, almeno per l'uso anzidetto, ed io mi regolo facendo una lettura termocolorimetrica sulle luci delle opere, prima di scattare (generalmente ne basta una per l'intero museo, sempre che non cambi fonte di luce magari da un piano all'altro).
Macchina impostata su tonalità "clear" ossia neutra con esaltazione del limpido, a prevalenza diaframma (facendo attenzione a che il tempo e gli ISO non diventino ingestibili) ed algoritmo apertura ombre su +1; correzione Ev in manuale solo sulle opere molto scure, a passi di 1/3 di stop in -

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2017 ore 20:12

La concessione o la negazione dell'autorizzazione a fotografare le opere dipende da vari fattori:

- sicurezza, legata all'integrità delle opere e delle persone stesse (quindi no a borse, ombrelli, giubbotti, cavalletti, ecc);
- ordine pubblico, inteso come intralcio al flusso dei visitatori che incide sui tempi di permanenza in museo e quindi sulla quantità di visitatori possibili per unità di tempo (gli altri aspettano fuori, in attesa dell'uscita di chi è dentro);
- copyright: spesso i musei "ospitano" opere che provengono da collezioni di tutto il mondo, di singoli o più privati, società, fondazioni o altri musei. E' lecito da parte dei proprietari di queste opere, esigerne la massima cura per preservarne lo stato fisico e "giuridico", ovvero che, oltre a richiederne altissime garanzie sulla conservazione, ne richiedano il rispetto dei diritti di immagine acquisiti, che il museo paga.
- l'autorizzazione o meno a fotografare è concessa non solo dal museo, ma anche dal privato che ha prestato l'opera.
- i musei organizzano delle Preview stampa per garantire la corretta e civile documentazione delle opere.

I divieti spesso, oltre ad essere giustificati da esigenze operative e stabiliti in accordi legali, sono necessari per arginare l'inciviltà delle persone.

-Si può ben immaginare che, un qualunque visitatore, pur avendo dichiarato di farne un uso privato, possa pubblicare la foto dell'opera e trarne pure del profitto senza che alcuno se ne accorga, visto l'impossibile compito di controllare tutte le foto presenti in rete.
-Se fosse possibile ovunque fotografare con cavalletto e flash con tanto di preparativi con esposimetro, sarebbe difficile il godimento dell'opera da parte dei visitatori non fotografanti, per questioni di spazi e di tempi.

Credo che questi divieti siano un argine necessario per garantire maggiore "libertà" di fruizione dell'opera da parte dei visitatori, così come in un forum esistono delle regole di moderazione per garantire la libertà di fruizione dei naviganti.

Al mondo ci sono tante regole e tante persone che non le osservano: ciò vale per i film, i videogiochi, la musica, i software ed in genere il mondo dell'arte e della creatività, settori ove il diritto d'autore è considerato un ostacolo al "libero" consumo di beni.

Credo che queste regole siano non solo giuste, ma necessarie e credo anche che i singoli interessi, seppure onorabili ed educativi, debbano lasciare il posto ad esigenze collettive.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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