| inviato il 12 Settembre 2016 ore 17:50
Ciao a tutti, quando fate stampare le fotografie in grande formato usate carta lucida od opaca ? Avete qualche sito da consigliare per la stampa ? Grazie |
| inviato il 12 Settembre 2016 ore 18:21
Dipende dall'intensità dell'illuminante; se è forte meglio evitare le carte opache i cui neri, molto meno densi, appariranno come grigi scuri. In secondo luogo dipende anche dalla precisione e qualità dell'illuminazione (in caso di riflessi si sceglie la carta opaca). Ottimale sarebbe conoscere le caratteristiche della sala d'esposizione e della luce e stampare di conseguenza (gli stampatori più bravi si informano anche sui valori luce di ciascun spazio destinato ad ospitare ogni singola foto). |
user94858 | inviato il 12 Settembre 2016 ore 19:09
E' sempre meglio satinata a mio parere i motivi sono quelli citati come il riflesso aggiungo il fatto che si rovinano di meno non perdono colore e non si incollano ale dita o agli album. Comunque basta guardare una mostra di McCurry (o una qualsiasi fotografo degno di nota) e noterai che sono tutte satinate. |
| inviato il 12 Settembre 2016 ore 21:33
Grazie, ma satinata quindi non è ne lucida e ne opaca ? |
user94858 | inviato il 13 Settembre 2016 ore 20:00
Scusa, una volta si diceva così, è un altro modo per dire opaca |
| inviato il 13 Settembre 2016 ore 20:11
Se non hai particolare conoscenza di carte, cerca di vederne "dal vivo". Magari non è il tuo caso, ma molti confondono l'idea di "lucido" con quella di "plasticoso" Carte come, per fare un esempio, la Baryta della Canson, che è una glossy (lucida) potrebbero essere una sorpresa. Comunque, come già hanno detto, in funzione dell'uso (luci, in caso di esposizione) può non essere la scelta migliore. Ma resta valido il suggerimento di vederne: anche parlando di satinate o di matte, a parità di ciò le differenze possono essere vistose, tra carta e carta... Saluti F |
| inviato il 13 Settembre 2016 ore 20:16
no, la satinata è una semilucida esempio Canson Platine Rag Photograpyque l'opaca è ad esempio la hahnemuele PhotoRag 308 lucida è la carta tipo Canson Photogloss Premium RC per informazione McCurry le foto che stampa lui personalmente sono fatte su stampante Epson styluspro 7900 e usa carte Fujiflex cristal archivie che è una carta lucida su base di poliestere quindi non certficata ISO 9706 quindi pur se bellissime non siamo in ambiente Fine Art ... www.fujifilmusa.com/products/photofinishing/paper_lab_products/color_p |
| inviato il 13 Settembre 2016 ore 20:17
Corretto Bive, ma ricordiamo che non sono lucide solo le RC |
user94858 | inviato il 13 Settembre 2016 ore 20:25
La carta lucida del laboratorio solitamente fa schifo, quindi consiglio quella opaca che loro chiamano anche satinata (bo) se uno può prendersi la stampante e la carta superfiga allora meglio |
| inviato il 13 Settembre 2016 ore 20:28
dimenticavo, ovviamente la fuji flex la usa per le stampe analogiche che fa fare in laboratorio ( C-Print) ... con la 7900 in digitale lui usa notoriamente carte Epson ... per Francesco ... ho fatto solo un esempio ... |
| inviato il 13 Settembre 2016 ore 20:28
io, in genere, amo le semilucide, perla, satinate e uso spesso le Canson Photosatin, le Ilford perla da 310 gr e anche la Canson Baryta che non ha una finitura lucidissima |
| inviato il 13 Settembre 2016 ore 20:39
Paul, il problema delle carte a cui fai riferimento non è tanto il fatto che siano lucide, quanto quello che sono politenate. Se il laboratorio è serio, ti sottopone una certa scelta e, a quel punto, puoi muoverti liberamente se hai un po' di conoscenza o farti aiutare da loro. Ma credimi, una lucida baritata non ha nulla a che vedere con le politenate da battaglia Bive... si, era chiarissimo L'ho ricordato perchè, per esperienza sin dall'età preistorica, molti tendono a confondere lucido con RC, e come ben sai è un grosso errore. Non è un caso che molti considerino impraticabile la carta lucida per esposizioni, laddove Adams la pensava al contrario (e qualcosina la capiva...) |
| inviato il 13 Settembre 2016 ore 20:44
Io uso la Canon glossy. |
| inviato il 14 Settembre 2016 ore 12:36
Solo per non ingenerare equivoci e confusione: Adams esponeva foto stampate da lui stesso su carta chimica baritata con fondo lucido, per fare risaltare i neri più profondi. Peraltro non smaltava le carte (per chi non lo sapesse per ragioni di età, era molto diffuso, soprattutto tra i fotoamatori, il procedimento di smaltatura delle carte lucide baritate, con cui la superficie veniva tirata a specchio (effetto che poi le carte chimiche politenate di tipo extralucido hanno tentato di riprodurre). Ciò detto, ribadisco che assai spesso la scelta della carta per foto da esposizione è in pratica fortemente condizionata dall'ambiente di cui dispone il gallerista (vedi intensità e disposizione dei punti luce). Quindi, sempre parlando di foto destinate all'esposizione in sala mostra, non è che si possa tanto dare retta alle proprie preferenze di carattere generale (preferisco questo o quello...). Mi è capitato di vedere esposizioni in cui le foto ci rimettevano tantissimo pur essendo state stampate su pregiate carte fine art per via del fatto di non avere tenuto conto del fattore illuminanti. delle foto stampate su una splendida carta baritata fine art, ad es., illuminate con lampade con insufficiente intensità, tendono inevitabilmente a chiudere le ombre (mentre con illuminazione adeguata si distinguono bene le varie sfumature di grigi intensi e neri profondi). Al contrario, usando le carte opache, si noterà che con luci intense i neri appariranno solo come dei grigi scuri e la foto ne soffrirà molto. Non bisogna mai scordale che il valore L (luminosità) del nero su carte lucide o baritate digitali si avvicina molto al nero (L=0), essendo pari a L= 2/4), là dove con carte opache il nero in genere misura L=16/17. Spero di essere stato chiaro Fabio |
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