| inviato il 24 Agosto 2016 ore 15:04
Pienamente d'accordo sul primo articolo; su quello di Tozzi ci andrei con i piedi di piombo, un po' perché Tozzi (almeno negli ultimi anni) è diventato più un polemista che un geologo, ma soprattutto per il fatto che si fa presto a citare Giappone e California senza rendersi conto che nel primo caso i centri abitati sono molto più recenti dei nostri centri storici perché le loro vecchie case in legno sono andate in cenere da anni, spesso come conseguenza secondaria di terremoti a cui, paradossalmente, avevano resistito mentre i focolari si ribaltavano a terra appiccando incendi colossali; nel secondo caso, basterebbe andarsi a rivedere le foto del terremoto di S. Francisco del 1906 per rendersi conto che in California (ma praticamente in tutti gli Stati Uniti) gli edifici "storici" oggi sono praticamente inesistenti (anche per la giovane età di quella nazione, non dimentichiamolo). Sono paesi che non devono affrontare i nostri stessi problemi; non hanno una quantità così impressionante di centri abitati realmente antichi, con le case addossate l'una all'altra in un grumo unico e impossibile da mettere in sicurezza in modo unitario, spesso costruiti in luoghi impervi per via di antichi problemi difensivi, ma inadatti a sopportare eventi sismici di questa portata. Mettere in sicurezza anche uno solo dei nostri centri storici (intendo nella sua globalità, non quell'unico edificio isolato e risanabile con tranquillità da tutti i lati) sarebbe un'impresa immane anche per giapponesi o americani, figurarsi l'intero Centro Italia. La verità è che, tra tutti i punti maggiormente a rischio del mondo, l'Italia è quello col maggior numero di insediamenti antichi; li avessimo persi tra il XVII e il XVIII secolo, come è accaduto al Giappone, probabilmente nemmeno noi dovremmo oggi sobbarcarci l'ennesima, dolorosa, conta delle vittime (e anche i costi d'intervento sarebbero molto, ma molto inferiori). Con questo non voglio minimizzare i problemi legati all'italico malcostume (mazzette, ritardi pilotati ecc.) che purtroppo si impadronirà della ricostruzione anche questa volta, ma il nostro problema più grande rimane, paradossalmente, la nostra principale ricchezza: avere ancora una Storia tangibile sui muri delle nostre case (almeno finché i terremoti non le abbatteranno tutte obbligandoci a cambiare radicalmente stile di vita, come in Giappone, appunto) |
| inviato il 24 Agosto 2016 ore 15:10
Premessa la piena solidarietà a quelle sventurate persone,in questo momento,e L'Aquila lo insegna,il mio pensiero va anche a quella schiera di sciacalli schifosi che gia si fregano le mani pensando ai soldi che potranno rubare,alle spalle dei poveri terremotati,sapendo che rimarranno impunuti. |
| inviato il 24 Agosto 2016 ore 18:16
personaggi che aspettano impazienti cose del genere solo per fare un po' di notizia |
user14286 | inviato il 24 Agosto 2016 ore 19:00
...e ci voleva il "buon" tozzi per insegnarci che una struttura antisismica avrebbe (probabilmente) resistito e che invece le casupole di sabbia e pietra di duecento anni fa sono pericolose...un genio, una mente di un acume incalcolabile... così come puntualmente spunta il solito "preveditore" di terremoti, che vorrebbe salvare il mondo, ma poverino, è osteggiato dalle lobby delle ricostruzioni che non vogliono perdere l' occasione di fare soldi a palate... Vergogna sì, ma per davvero... |
| inviato il 24 Agosto 2016 ore 20:25
Io abito a Fabriano la scossa di stanotte é stata forte , e appena ho costatato il disastro a ad amatrice mi é venuto il ricordo amaro del 97 nei nostri territori e so cosa di prova. Va tutta la mia solidarietà e il conforto. |
| inviato il 24 Agosto 2016 ore 21:17
E' il nuovo argomento su cui parlare in TV.... della serie, a fine TG che vedo per caso (non vedo mai la tv ma oggi sono dai miei), sentire Bruno Vespa chidersi nella copertina perchè Ci sono ancora terremoti.... magari semplicemente l'Italia intera è zona sismica? C'è molto da chiedersi? Chiedersi anche perchè cadono le case? E' necessario instaurare nuovi processi mediatici? E' inutile, a parte l'informazione che si fa solidarietà, siamo sempre in Italia.... l'informazione è talk show, anche nel disastro. |
user14286 | inviato il 24 Agosto 2016 ore 21:31
Lo sciacallaggio mediatico è piaga ancora più temibile di quello materiale... |
user86191 | inviato il 24 Agosto 2016 ore 22:35
Piena solidarietà alle vittime. Mi auguro che non ci sia un altro processo farsa, dove si accusano scienziati per non avere previsto il terremoto. |
| inviato il 25 Agosto 2016 ore 9:53
Ogni commento è delicato, in questa occasione : morti e distruzione ci debbono - prima di fare i fondisti da tastiera - indurre a collaborare e donare a chi ha bisogno là. Sul disastrato stato geologico-strutturale del nostro povero Paese c'è troppo da dire e recriminare, ma facciamolo dopo. |
| inviato il 25 Agosto 2016 ore 11:14
“ C'era la speranza che l'evento si verificasse in mezzo alle montagne producendo danni molto minori rispetto a quanto poi effettivamente successo. „ Nando, questo è un passaggio dell'intervista del tuo ultimo link e credo dimostri quanto sia ancora falso che i terremoti "si possano" prevedere, ma, soprattutto, che si possa programmare quali zone allertare. Valutando il passaggio di cui sopra sarebbe stato da allertare ed evacuare un'area di sicurezza grande come mezza regione; e se poi il terremoto disastroso non si fosse verificato (come per fortuna avviene nel caso di molti altri sciami di scosse strumentali)? La volta dopo non ci avrebbe creduto nessuno e nessuno si sarebbe mosso. Lo stesso Giuliani parla del suo lavoro come "sperimentale"; significa che l'attendibilità del metodo non è ancora sufficientemente provata |
| inviato il 25 Agosto 2016 ore 11:48
Si avete ragione, lungi da me dall'avviare topic stile processo mediatico etc. segnalavo i link solo per parlarne un po fra noi, uno scambio di opinioni, mirato prima di tutto a solidarietà per chi vive in quei posti, e poi per capire insieme (ai limiti della nostra competenza) se effettivamente ci sarebbe qualcosa da fare al fine quantomeno di ridurre in futuro eventuali tragedie di questo tipo. E le seguenti cose però, se vere, non devono succedere: www.ilgiornale.it/news/cronache/terremoto-scandalo-fondi-i-soldi-ceran Si dice sempre che non c'è lavoro per i disoccupati e poi .... |
| inviato il 25 Agosto 2016 ore 12:17
Comunque una nota di speranza per il futuro c'è: l'esempio della ricostruzione di Norcia dopo il terremoto degli anni '70. Anche questa volta è stata interessata al sisma, ma ha retto! Hai visto mai che possa diventare la "pietra di paragone" per gli interventi futuri in quell'area? |
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