| inviato il 24 Luglio 2016 ore 21:04
...ancora piuttosto valido. Ecco un esempio di foto scattata in accoppiata ad una 1d mark IV, a 200 mm, f2.8, 1/400s, iso 100. File elaborato con dpp 4 e stile immagine standard, nitidezza 3, e un recupero di esposizione di circa mezzo stop. i.imgbox.com/mFJfBzso.jpg?download=true Rispetto al modello successivo, attualmente in commercio, la principale differenza esterna è la presenza di un paraluce integrato. Sarà forse meno efficace, rispetto a quello smontabile della versione II, tuttavia consente di risparmiare non poco spazio in uno zaino, ed è anche pratico da rimuovere, in quanto basta spostarlo. A livello di componentistica interna, rispetto alla versione II, la parte ottica è identica: cambiano alcune parti elettroniche, ma a partire da un certo anno, già sulla prima versione hanno aggiornato alcuni circuiti, che poi sono stati utilizzati anche per la versione II. E' tuttavia diverso il codice del ricambio relativo al pulsante af/mf, quindi qualora dovesse danneggiarsi il flessibile, la cosa potrebbe essere un problema. L'esemplare in mio possesso, recentemente acquisito, risale al luglio 1992, quindi non so se monti l'elettronica aggiornata o meno. Detto ciò, velocità, accuratezza e precisione della messa a fuoco sono superiori a quanto mi aspettassi, considerata l'anzianità dell'obiettivo. |
| inviato il 25 Luglio 2016 ore 1:18
Hbd Complimenti per l'acquisto. Io ho la versione II e se sono otticamente simili come dicono ti assicuro che potrai toglierti più di uno sfizio È il mio obiettivo preferito: tele luminoso, af veloce e preciso, bel bokeh, ottima nitidezza, regge il x2 e pesa e ingombra poco. |
| inviato il 25 Luglio 2016 ore 2:26
La parte ottica è identica: i codici dei ricambi per le lenti sono i medesimi. Infatti i grafici mtf pubblicati da canon per le due ottiche sono sovrapponibili: il punto debole principale è la resa in controluce, ma è un difetto comune a molte delle ottiche sviluppate in quell'epoca. Quanto alla resa con gli extender, con l'ef 1.4x III il calo è relativamente ridotto (ma più marcato rispetto a quanto si abbia, ad esempio, con il 70-200 f4 L is usm, che possiedo), mentre con il 2x la differenza è molto più evidente. Vi è anche da dire che io possiedo l'ef 2x prima serie, e infatti i grafici mtf pubblicati da canon per tale accoppiata mostravano risultati non proprio eccezionali: i grafici mtf del 200 2.8 II ed extender 2x III sono decisamente migliori. Detto ciò, sono rimasto impressionato dal livello di miglioramento che si ottiene con il dlo di digital photo professional 4 (tra l'altro, per gli ef 200 2.8 L usm e 200 2.8 L II usm vi è un solo profilo, come era prevedibile), anche in accoppiata al vetusto extender 2x. Attivandolo, in accoppiata all'extender 1.4x III si ottiene una resa del tutto comparabile all'ottica priva di extender: in compenso, se si attiva il dlo per foto scattate con il 200 2.8 L usm senza l'aggiunta di extender, le differenze sono minime, cosa che conferma come non vi siano molti difetti da "correggere" (almeno in termini di aberrazione sferica o altri problemi che riducano la nitidezza, dato che mi è sembrato di notare qualche cenno di purple fringing, in alcune condizioni). |
| inviato il 25 Luglio 2016 ore 3:19
hbd, nessuno mette in dubbio l'eccellenza del 200 2.8, vecchia o nuova versione che sia. ad esempio è oltre 2 anni che l'ho nell'armadio e non mi è capitato di usarlo, ma lungi da me separarmene. sarebbe follia. ripeto, il 200 2.8 merita senza dubbio un posto nell'olimpo assieme al trittico 35, 50, 85. ho detto tutto !! ora... goditelo |
| inviato il 25 Luglio 2016 ore 7:51
...e ora affiancagli un 135! |
| inviato il 25 Luglio 2016 ore 12:54
Possiedo già l'ef 135 2.8 soft focus, ottica che non cambierei nemmeno per il 135 f2 L usm, considerati gli effetti che consente di ottenere (anche se è di non semplice gestione, e infatti sul manuale di istruzioni canon specificava diverse accortezze d'uso, a livello di esposizione e distanza di messa a fuoco, nonché condizioni di illuminazione).
 |
| inviato il 25 Luglio 2016 ore 22:20
Potresti spiegare questi effetti del 135? Scusa l'ot ma ormai hai acceso la mia curiosità |
| inviato il 25 Luglio 2016 ore 22:26
Ciao Daniele, dai un'occhiata qui www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=canon_135sf E' una lente datata la cui specifica più interessante risiede nella opzione c.d. soft focus (SF). Questa interviene con un selettore (2 possibili modalità di SF) a livello ottico sull'aberrazione sferica e consente di ottenere un effetto molto particolare, un "effetto morbidezza". I risultati dipendono in gran parte da due fattori: diaframma selezionato e distanza dal soggetto. Per esaltarne il risultato finale quel che occorrerebbe cercare con questa lente è un backlight o un'altra fonte luminosa nel fotogramma in modo tale da accentuare i risultati del SF. Per intenderci il selettore su 0 lo "trasforma" in un "convenzionale" 135 (ovviamente non si avvicina per resa al 135 L). Il motore della lente (non USM) è estremamente rumoroso e questo in un'ottica del 1987 ci può stare. Dalla sua ha un peso molto contenuto. E' un'ottica a mio avviso superata perché molti dei risultati che garantisce sono ottenibili in PP. Io mi tengo stretto il mio 135L. Tra questo e il tuo 100 f2 io non avrei dubbi. Vince il 100 f2. |
| inviato il 25 Luglio 2016 ore 22:56
Riccardo ciao, Grazie della spiegazione, molto interessante |
| inviato il 25 Luglio 2016 ore 23:00
Ma è lo stesso funzionamento dei 105 e 135 defocus di nikon? |
| inviato il 25 Luglio 2016 ore 23:28
Il 200/2.8L USM II è incredibile. Lo stavo quasi per vendere, ma poi mi è preso lo sfizio di fare un confronto del 200 col Tamron 150-600 nel range 200-400. A f/5.6 vince sempre il 200/2.8L, non solo liscio, ma anche moltiplicato 1.4x (Sigma 1.4x EX DG) e 2x (Extender 2x II). A f/8 se la giocano nel 2x, ma il 200/2.8 è un pelo più nitido. Se poi al 200/2.8 ci applico il DLO al 50% il confronto è pietoso, a favore del 200/2.8L. Ormai, per andare a fare caccia itinerante intorno a casa e tenermi leggero uso solo ed esclusivamente il 200/2.8 moltiplicato 2x. Quando la luminosità è scarsa, allora tolgo il molti. Sarei quasi tentato di sostituire l'Extender 2x II col III, ma non so se effettivamente ci guadagna molto su APS-C. Giorgio B. |
| inviato il 25 Luglio 2016 ore 23:41
“ Lo stavo quasi per vendere „ ah ma allora sei recidivo ! tieni ferme quelle manine e non vendere ottiche di questo valore (che poi te ne penti). |
| inviato il 25 Luglio 2016 ore 23:57
Riccardo Le foto risultanti sembrano avere un effetto velato tipo calza davanti l'ottica, o tipo quegli effetti vecchio stampo da matrimonio .. Utile per nascondere i difetti della pelle Però se ci fai caso sembra essere meno sfocato al centro in alto e poi più sfocato ai bordi. Molto particolare. Giobol Grazie per il confronto .. Non sapevo la differenza col tamron .. Io prima di acquistare il 200L II invece ho studiato le differenze con gli zoom bianchi. Ebbene l'ho preso perché riuscivo ad avere una qualità simile al biancone 2.8 ma con pesi e ingombri da bianchino f/4 ottimo direi. Per quanto riguarda l'extender io per lui ho risparmiato ed ho acquistato usato un Canon x2 II, inquanto (secondo alcuni test che avevo visto tempo fa) le migliorie del III sul 200L non si notano essendo stato progettato per obiettivi più recenti. Io noto un'ottima qualità moltiplicato in pieno giorno, e l'af rimane reattivo. Come te ho notato un leggero decadimento al tramonto, anche dell'Af che con poca luce moltiplicato tende a rallentare. Ps segui il consiglio di zen “ tieni ferme quelle manine „ |
| inviato il 26 Luglio 2016 ore 1:35
“ Potresti spiegare questi effetti del 135? „ Si tratta di un'ottica specificamente progettata per ottenere il cosiddetto effetto flou o soft focus. La peculiarità di tale ottica è che l'effetto viene ottenuto tramite un preciso controllo dell'aberrazione sferica, per cui si ha un'immagine nitida, ma coperta da una velatura più o meno marcata, anche in base alla distanza di messa a fuoco, apertura del diaframma e posizione dei selettori. La gestione della luce è la parte più critica: in particolare se vi sono superfici riflettenti, inclusa l'acqua, si possono ottenere degli effetti molto particolari. Cito dal lens work canon: "The soft focus technique used to draw out a mysterious beauty in portraits of female models and flowers can be achieved several ways. The easiest is to use a soft focus filter. These filters have rough surfaces which disperse the light entering the lens (the photographic light), and the resulting photograph looks like a pale mist has enveloped the scene. In contrast, soft focus lenses are specifically designed to use spherical aberration, which normally decreases sharpness in a lens and can cause “seeping,” for its softening effect. Unlike soft filters, the image performance of soft focus lenses involves creating a unique and beautiful world which veils the subject in a soft fuzzy flare, while nevertheless maintaining the subject in sharp focus. The flare is controlled to round out the image. Soft focus lenses make taking this kind of photograph fun again." L'ottica è dotata di un selettore con tre posizioni: 0,1,2. Nella modalità 0, l'ottica agisce come un normale 135 f2.8, che però non puntava comunque a livelli elevatissimi di risoluzione e contrasto: trattandosi di un'ottica studiata per fotografia ritrattistica, un basso contrasto non era nemmeno disprezzabile. Nelle modalità 1 e 2, invece, si attiva la modalità soft focus: dato che il principio di funzionamento è basato sull'aberrazione sferica, non appena si passa da una modalità all'altra si ha uno spostamento del piano focale, causa focus shift. Tuttavia l'ottica è specificamente progettata per compensare tale focus shift in base alla posizione del selettore (infatti canon raccomanda di mettere a fuoco dopo aver regolato il selettore). Cito ancora dal lens work canon: "This unique lens is the only telephoto lens equipped with a builtin soft focus function to achieve very soft images by harnessing the effect of spherical aberration. There are two levels of softness which can be chosen (1 - weak, 2 - strong), in addition to level 0 which is for photographs with normal sharpness. The softness of levels 1 and 2 can be further controlled by careful selection of the aperture, making it possible to achieve very precise levels of softness. Image quality with the soft focus effect is ideal for flattering portraits and pictorial scenes, with the subject in focus but softened with an appropriate degree of flare. Not only can the ideal softness be achieved by moving the internal aspherical lens element in accordance with the amount of softness desired, aberration fluctuation caused by changes in distance is also eliminated. And there is no need to worry about trying to determine the correct focus position ? the autofocusing system precisely focuses the subject for the optimum soft focus effect." L'ottica è stata introdotta sul mercato nel 1987 e, sebbene non vi siano parti che si estendono o ruotano, durante la messa a fuoco, fa ancora uso di un motore afd, che è abbastanza rapido, anche se rumoroso. Accuratezza e precisione della messa a fuoco non sono male, per un'ottica tanto datata. Usarla non è semplice, in quanto se si chiude il diaframma oltre f4, l'effetto soft focus praticamente si annulla, e la resa ottimale dell'ottica si ottiene a distanze di messa a fuoco tra i 3 e i 5 metri (come spiegato sul manuale di istruzioni). Specificamente, canon raccomanda quanto segue: "[Suggerimenti per fotografie flou] 1. Poiché il livello flou dell'immagine dipende anche dal diaframma, la modalità AE di priorità di diaframma è la migliore per fotografie flou. 2. L'effetto flou è al massimo tra f/2,8 e f/4. È quasi impercettibile con un diaframma inferiore a f/5,6. Per tale motivo, impostare l'indicatore flou a “2” e scegliere un diaframma di f/2,8 per il massimo livello flou. Far riferimento alla immagini per il confronto. 3. In generale, una luce dal retro o da un lato e un poco di sovraesposizione consentiranno le migliori foto. 4. Se il soggetto è fortemente illuminato dal retro, ridurre l'indicatore flou di un passo. Raccomandiamo vivamente l'uso di un paraluce per obiettivo per eliminare la luce in eccesso. 5. Scegliere degli sfondi più scuri del soggetto e privi di elementi di distrazione. Cercare di non posizionare oggetti in competizione in primo piano. Gli oggetti in primo piano risultano meno graditi alla vista rispetto agli sfondi. 6. Questo obiettivo è designato per ottenere prestazioni ottimali a distanze di scatto tra 3 e 5 m." Insomma, è un'ottica estremamente specialistica, che se ben usata può consentire di ottenere effetti difficilmente riproducibili in post produzione (e che comunque si possono già controllare in fase di scatto), mentre se si cercano risoluzione e contrasto elevati, è meglio orientarsi altrove (ad esempio l'ef 135 f2 L usm). Purtroppo non è più in commercio, dato che se dotata di stabilizzatore, motore di messa a fuoco nano usm e una rivisitazione della parte ottica per correggere alcuni difetti (come la resa non eccelsa in controluce), potrebbe essere un prodotto molto versatile. In particolare, si potrebbe utilizzare con risultati interessanti anche nei video... |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |