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Nan Goldin







user39791
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inviato il 21 Luglio 2016 ore 12:44

Nan (o Nancy) Goldin (Washington, 12 settembre 1953) è una fotografa statunitense contemporanea.

Nan Goldin nasce a Washington DC nel 1953 ma cresce a Boston, dove frequenta la School of the Museum of Fine Arts. Vive a New York dal 1978, dove si è affermata come una delle maggiori esponenti di un'arte a favore di una identificazione completa tra arte e vita.
Fino dall'età di diciotto anni usa la fotografia come un "diario in pubblico", per questo l'opera di Nan Goldin è inseparabile dalla sua vita. Segnata dal suicidio della sorella diciottenne Barbara Holly il 12 aprile 1965, è proprio fotografando la propria famiglia che inizia il suo lavoro fotografico. In seguito rimane molto vicina all'album di famiglia sia per la tecnica sia per i soggetti scelti.
Nel 1979, iniziando dal Mudd Club di New York, l'artista comincia a presentare le sue immagini con una proiezione di diapositive accompagnate da una colonna sonora punk: Ballata della dipendenze sessuale diffuso nei musei in più versioni.Le foto, anche se danno l'impressione di essere state rubate, non sono mai scattate con il soggetto troppo vicino all'obiettivo per risultarne sorpreso.
Vi si vede il suo entourage subire il travaglio della vita: vecchiaia, amore, morte, infanzia si succedono nei pochi secondi della proiezione prima dell'immagine successiva. Questo gruppo di persone a lei vicine di cui molte sono scomparse risulta ghermito in una congiura orchestrata dalla morte.
Nan Goldin osserva la parte trasgressiva e nascosta della vita della città con un approccio intimo e personale. I ricordi privati divengono opere d'arte solo dopo la decisione di esporli. Ritrae amici e conoscenti, ma anche se stessa come nel celebre Autoritratto un mese dopo essere stata picchiata. Il suo stile diventa un'icona della sua generazione difficile ed esso assume un'ulteriore svolta dopo la diffusione dell'AIDS che mette in discussione la sua fiducia nel potere delle immagini rendendole chiaro che esse le mostravano solo coloro che aveva perso. La Goldin intende le foto che documentavano la vita quotidiana dei suoi amici sieropositivi in funzione di valenza sociale e politica, e come attivista di Act Up organizza la prima grande mostra sull'AIDS a New York nell'89.
Nan Goldin fa parte del gruppo detto dei cinque di Boston (Five of Boston) e il suo lavoro è considerato rilevante nell'ambito della fotografia contemporanea, come Terry Richardson e Wolfgang Tillmans.

it.wikipedia.org/wiki/Nan_Goldin

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avatarjunior
inviato il 15 Maggio 2018 ore 8:50

Sto leggendo "Fotografia come arte contemporanea" di C. Cotton ed è sorprendente apprendere, confermato dalla visione delle sue fotografie, come la Goldin (e pochi altri artisti) abbiano rivoluzionato a loro insaputa il mondo della fotografia di moda.

"In particolare l'ascesa della fotografia dell'intimità (Goldin) fu da stimolo per un'iniezione di crudo realismo nelle immagini di moda. [...] Ispirati da libri come "the ballad of sexual dependency" di N. Goldin o "Tulsa" di Clark, i fotografi di moda emergenti degli anni Novanta e i loro sostenitori cercarono di privare il loro mezzo della finzione e del glamour degli scatti di alta moda che aveva prevalso alla metà degli anni Ottanta e invece rappresentarono la moda nel modo in cui personalizzata e utilizzata dai giovani. Venivano scelte modelle più magre e giovani, venivano abbandonati i trucchi pesanti e le pettinature elaborate, e le ambientazioni esotiche erano rimpiazzate da studi disordinati e interni banali e ordinari [...] suscitando una crescente critica da parte dei media che accusavano il mondo della moda di promuovere gli abusi su minori, disordini alimentari e l'assunzione di droghe."

Non si può non ammettere che ancora oggi, la fotografia di moda (e non solo), sia stata influenzata da questo genere autobiografico.
Sembrerebbe un altro esempio di come "l'industria" cavalchi l'onda di un "successo personale" per sfruttarne la potenzialità comunicativa, a discapito del massaggio di fondo che ne risulta stravolto.

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2019 ore 19:32

Nan Goldin troppo intimista per avere un grosso pubblico eppure è tra le/i migliori fotografe/i attuali.
Fantastico il suo Giardino del Diavolo

user86925
avatar
inviato il 17 Febbraio 2019 ore 9:36


Sembrerebbe un altro esempio di come "l'industria" cavalchi l'onda di un "successo personale" per sfruttarne la potenzialità comunicativa, a discapito del massaggio di fondo che ne risulta stravolto.


triste ma vero...

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