user81257 | inviato il 07 Giugno 2016 ore 14:04
Ecco perchè le stampe costano poco  |
| inviato il 13 Novembre 2016 ore 16:39
dopo avere letto i post di Raamiel ho cominciato a capire qualcosa. Dovrò rileggerli con attenzione. Almeno penso di avere capito che per stampare le foto e fare una corretta post produzione mi serve più che un monitor 4k o 5k un monitor che abbia un ampio gamut colore. Per non buttare i soldi per l'acquisto di un monitor, che è quello che debbo fare ora. Grazie a tutti per i post chiarificatori |
| inviato il 13 Novembre 2016 ore 19:47
Raamiel io ho provato a leggere le varie discussioni sui profili colore, non ho capito tutto ma le cose più importanti si, ma il mio dubbio ora è come sia possibile inviare file in stampa salvati in formato tiff con profilo prophoto a 16 bit. Sono enormi una foto ho guardato e pesava 115 mega. Se devo inviare 10/15 foto online supero il giga, e non so neanche quanti laboratori accettino file così grossi....
Domanda: come capisco se il mio Aoc i2757fm è decente, puoi dare un occhio al volo a questi grafici che per me sono arabo?
www.tftcentral.co.uk/reviews/aoc_i2757fm.htm |
| inviato il 13 Novembre 2016 ore 19:52
Per stampare a 16bit non hai molta scelta se non avere pazienza  . E anche il service deve averne.... ma non c'è altra scelta.
Se ti limiti agli 8bit allora è meglio non usare ProPhoto, meglio uno spazio colore più limitato. Io uso il mio RaamielRGB, che è un wide-gamut, ma compatibile con gli 8bit senza problemi. |
user102065 | inviato il 03 Dicembre 2016 ore 10:39
Il 2016 sta per finire e ancora la gestione digitale del colore è un mistero.
Peccato!
Quanto tempo sprecato sui forum a litigare per immagini che ciascuno vede su un suo monitor, con un suo profilo colore, più o meno consapevole, in un ambiente illuminato in maniera diversa, a partire da files più o meno compressi.
Davvero peccato, che non si riesca a trovare un decente punto d'accordo.
Molte grazie a Raamiel per la sua disponibilità e anche a Marco Olivotto che mi ha dedicato il suo tempo.
Posso soltanto portare una mia esperienza che risale a circa otto anni fa. Sì ho impiegato tanto per capire che non è colpa dei tanti, ma soltanto dei pochi, che evidentemente non riescono a trovare punti di riferimento.
Circa otto anni fa decisi di partecipare ad un laboratorio pratico di gestione colore in fotografia. Ho anche conseguito uno splendido, quanto inutile, attestato.
Quello che ho capito è semplice. Se sai stampare e stampi bene una fotografia che merita, allora la fotografia piace. Ma non guardare che cosa mostra il monitor. Appena guardi il monitor e soprattutto appena metti accanto la stampa e i monitor, allora sei perduto.
Ore e ore, giorni e giorni con uno stampatore straordinario. Ma la differenza tra la gestione teorica del colore e la pratica fotografica rimane incolmabile. Forse oggi è più facile la gestione industriale del colore. Dove macchinari costosissimi sono in grado di replicare colori certificati. Ma nel campo fotografico la questione è molto più variabile.
Quando usavo la pellicola, scattavo, sviluppavo (eventualmente con qualche accorgimento se necessario) e alla fine stampavo il bianco e nero e portavo in laboratorio il colore. Se tenevo particolarmente a qualche immagine dopo la prima stampa parlavo con lo stampatore e gli comunicavo come desideravo che fosse stampata. Due minuti al massimo e andavo a ritirare la stampa così come concordato.
Niente monitor supercostosi, niente colorimetri, niente spettrofotometri, niente profili stampante realizzati a pagamento, uno per ogni accoppiata stampante inchiostri carta. Ninete di tutto questo. Peraltro, nonostante tutto questo i risultati sono spesso scadenti. Io l'ho fatto: monitor, colorimetro, Stylus Pro 3800 con inchiostri pigmentati originali e anche diversi profili realizzati da Photoactivity. Risultato? Deludente. |
| inviato il 03 Dicembre 2016 ore 11:00
Concordo con Te, EmiLask. Da giovane mi stampavo il BN. Un mio amico fotografo poi, da pazzo, acquistò delle attrezzature computerizzate del costo di centinaia di milioni, per stampare in modo computerizzato. si stampavano le foto assieme e venivano come volevi. Col digitale non è facile riuscire ad avere quello che vuoi, almeno da me, nel profondo sud. Trasformano le foto in jpeg da 7/8 giga in srgb, non ti danno i parametri della carta e così via. |
user102065 | inviato il 03 Dicembre 2016 ore 11:31
Carmelo e quindi? Anche io sono un vecchio del profondo sud.
Anche se il corso a cui facevo riferimento si è svolto in Toscana. E leggendo qua e la non mi pare che sia un problema collegato alla collocazione geografica.
Proviamo a percorrere vie sensate, chiare e che oltrepassino le logiche puramente di mercato. |
| inviato il 03 Dicembre 2016 ore 12:28
sto cercando qualcuno che in provincia di SR o CT stampi in maniera professionale quelle foto che meritano di essere stampate. |
user102065 | inviato il 03 Dicembre 2016 ore 12:34
Qualcuno forse c'è. Ma il problema rimane.
Stampa FineArt, così ora viene chiamata la buona stampa che dovrebbe essere uno standard, significa costi molto alti.
Giustificati per mostre.
Ma il piacere di stampare per il proprio album dei ricordi o per qualche condivisione con amici non può approdare alla FineArt perché i costi sarebbero ingiustificati. |
| inviato il 03 Dicembre 2016 ore 14:02
“ Il 2016 sta per finire e ancora la gestione digitale del colore è un mistero. „
Ma no... non è un mistero; è solo che (paradossalmente) nel modo della fotografia l'argomento non è ben introdotto.
La gestione numerica del colore, se fatta in modo ortodosso, è una sicurezza, un risparmio di tempi e costi.
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user102065 | inviato il 03 Dicembre 2016 ore 14:36
Sarà.
Ma io non avrei avuto perplessità a spendere la stessa cifra che ho speso tra corso, profili personalizzati, carta sprecata (anche di qualità e costosa) per un "esperto" pronto a venire a casa mia e mettermi a posto tutto.
Molti organizzano corsi e vendono di tutto. Ma se poi gli proponi di offrirti un servizio personalizzato, allora si tirano indietro.
Considera che io ho speso 450 euro per il corso full immersion di 3 giorni, 200 euro per la profilazione da Photoactivity.
almeno 200 euro tra carte fineart di grande formato.
Insomma, avrei anche pagato 1000 euro per avere un servizio personalizzato con il mio monitor, il mio colorimetro, la mia stampante e le mie carte.
Ma niente da fare.
PS Ovviamente con la formula soddisfatto o non ti pago.
Avrei dovuto già fare così con il corso. |
| inviato il 03 Dicembre 2016 ore 15:33
Sì, capisco perfettamente quello che intendi.
É proprio questa frammentazione che rende difficile la gestione colore nell'ambito della fotografia.
La soluzione "chiavi in mano" è una cosa che mi piacerebbe proporre nei miei servizi. |
user102065 | inviato il 03 Dicembre 2016 ore 15:57
Se ti trovi a passare da Catania io sono disponibile. |
| inviato il 03 Dicembre 2016 ore 16:00
Siamo lontani purtroppo; io sto in toscana . |
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