| inviato il 23 Maggio 2016 ore 11:08
sinceramente (senza umorismo) non pensavo potesse esistere un simile problema.
ma, toccare con la lingua i 2 poli (come si faceva da bambini con le pile quadrate) dite che non è un'idea proficua?  |
| inviato il 23 Maggio 2016 ore 11:26
La trovo una questione per nulla peregrina.
Per una Casa così attenta ai dettagli - per altri aspetti - come Olympus è strano non aver avuto cura di trovare un sistema non solo per permettere il riconoscimento delle batterie cariche da quelle scariche (quello di Canon già citato è tanto semplice quanto geniale), ma anche e soprattutto per evitare involontari corto dei terminali, nel caso questi vengano in contatto con quelli di altre batterie o con oggetti metallici (monetine, graffette o quant'altro) eventualmente presenti in tasche e taschine in cui capita di riporle, magari in velocità.
Non è un'evenienza facile da verificarsi, ma per nulla impossibile, e vi assicuro che nel caso avrebbe conseguenze molto poco piacevoli.
Personalmente uso per ogni batteria un sacchettino di plastica con chiusura veloce (quello della confezione originale va benissimo) e tasche diverse per distinguere quelle usate da quelle no, ma è facile che succedano pasticci (magari cambiando borsa o zaino) e in ogni caso tocca sempre prestarci attenzione...  |
| inviato il 23 Maggio 2016 ore 11:29
Io urlo e piango e torno a casa senza nemmeno cercare di trovare quella carica in mezzo alle scariche |
user16612 | inviato il 23 Maggio 2016 ore 11:34
“ non pensavo potesse esistere un simile problema „
Se si fa la gita domenicale il problema non si pone (forse), ma c'è anche chi si muove con due fotocamere e con diverse batterie di scorta (per non parlare delle schede...) e se si ha necessità di fare cambi il più veloci possibili è fondamentale avere un metodo consolidato e sempre uguale.
Nel caso io uso pantaloni con tasconi: a destra batterie cariche e schede vuote (quello che va caricato in macchina), a sinistra batterie scariche e schede piene (quello che non si usa più). Poi nello zaino lo stesso: tasca destra per batterie cariche e sinistra per batterie scariche.
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| inviato il 23 Maggio 2016 ore 11:50
ti porti dietro un tester |
| inviato il 23 Maggio 2016 ore 11:55
Grazie per l'idea dell'elastico...non ci avevo mai pensato. Clipper dice bene....quelle cariche con elastico.
Quelle che a fine giornata sono nello zaino senza elastico vanno ricaricate :-)
Non avevo neanche mai pensato alla possibilità del corto-circuito con monetine varie  |
| inviato il 23 Maggio 2016 ore 12:16
Le metto una ad una nella macchina.. ma nel mio caso è semplice.. ne ho due nikon e due fuji.. |
| inviato il 23 Maggio 2016 ore 12:25
altissimi livelli di esaurimento...
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| inviato il 23 Maggio 2016 ore 12:42
Batterie cariche a portata di mano, magari in un contenitore da cintura.
Batterie scariche nello zaino.
Io però faccio diversamente. Sulla reflex uso il BG con due pile, così mi scarico prima io delle batterie. |
| inviato il 23 Maggio 2016 ore 12:43
Nonnograppa: “ Se si fa la gita domenicale il problema non si pone (forse), ma c'è anche chi si muove con due fotocamere e con diverse batterie di scorta (per non parlare delle schede...) e se si ha necessità di fare cambi il più veloci possibili è fondamentale avere un metodo consolidato e sempre uguale. „
il discorso che fai è giusto. ma nel post iniziale avevo letto questo  :
“ Sai sei sul campo....cambi al volo la batteria e quella scarica la butti nella borsa insieme ad altre batterie che sono però cariche. Poi torni a casa ...apri lo zaino e non ti ricordi più qual è la batteria da ricaricare. „
quindi il problema si presenterebbe a casa, dove, probabilmente, c'è tutta la calma per verificare lo stato delle batterie. secondo me basta metterla nel caricabatterie e si vede subito se è una scarica o se è già belle che pronta. poi, certamente, organizzarsi in qualche modo, male non fa di sicuro. |
| inviato il 25 Maggio 2016 ore 19:50
io le stilo le carico e le lego con elastico a 4...quelle scariche le lascio sciolte...mentre per quelle della fotocamera quando scariche tasca a parte, per le schede invece uso portaschede quando sono vuote, quando le tolgo dalla fotocamera coi file in una tasca nella borsa gelosamente conservate, |
| inviato il 25 Maggio 2016 ore 20:21
Canon non usa il metodo della placca di plastica con tutte le batterie, quelle della 100D erano in un banale sacchettino.
Comunque anche io uso qualche semplice metodo per utilizzare le batterie in sequenza, ma quella dei numeri mi sembra la più furba.
“ quindi il problema si presenterebbe a casa, dove, probabilmente, c'è tutta la calma per verificare lo stato delle batterie. secondo me basta metterla nel caricabatterie e si vede subito se è una scarica o se è già belle che pronta. poi, certamente, organizzarsi in qualche modo, male non fa di sicuro. „
Io la metto in macchina e ne verifico a menù la carica residua, mai sul caricabatterie.
Le batterie al litio, dopo qualche tempo si scaricano un po', quindi se la rimetto nel caricabatterie dopo un paio di settimane viene nuovamente ricaricata per breve tempo.
E' vero che le batterie al litio non soffrono dell'effetto memoria, ma soffrono delle sollecitazioni di ricarica che ne accorcia la vita, ecco perché le batterie al litio (sia quelle della reflex, sia quelle dei cellulari, portatili, tablet, ecc.) aspetto sempre che siano al 20-25% di carica residua prima di metterla in ricarica.
Solo nel caso temo di rimanere a secco il giorno dopo ricarico le batterie della reflex anche se sono ancora al 60%.
Giorgio B. |
| inviato il 25 Maggio 2016 ore 20:37
La domanda iniziale - francamente - mi mette in imbarazzo ... |
| inviato il 25 Maggio 2016 ore 21:02
Io le ho numerate. |
| inviato il 25 Maggio 2016 ore 21:23
ho le batterie numerate e un tester ,più che altro per le miriadi di batterie per i flash |
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