| inviato il 14 Maggio 2016 ore 21:25
quella che vedi dietro al basso è un'altra mia foto.
sopra la scatola non c'è una foto ma un'altra scatola scura. |
| inviato il 14 Maggio 2016 ore 22:20
Una scatola scura, che contiene? |
| inviato il 14 Maggio 2016 ore 22:22
ma come, non mi chiedi di che marca sono le corde del basso? |
| inviato il 14 Maggio 2016 ore 22:24
la scatola scura la devo ricreare...furbo! |
| inviato il 14 Maggio 2016 ore 22:30
ecco perchè devi sapere cosa c'è dentro, che scemo che sono. comunque è la scatola di un portatile acer, che non so nemmeno come ci sia in casa dal momento che non ho un portatile acer. ma in quale fantomatica elaborazione ti stai inoltrando? nooooooooooooooooooo |
| inviato il 15 Maggio 2016 ore 9:31
Volendo si può fare. Bisogna conoscere però i limiti. Dalla geometria differenziale vien fuori che si può fare solo con superfici piane, altrimenti viene introdotta una deformazione, come si volesse rendere piana una mezza sfera. Quindi, si va dal si per i piani al no per le sfere, con differenti gradi di distorsione nel mezzo. Augh.. |
| inviato il 15 Maggio 2016 ore 9:48
Aggiungere o rimuovere la terza dimensione (profondità) è possibile con l'ausilio dei pennelli e delle campiture, per creare o rimuovere le ombre, che insieme alle luci ci danno informazioni sulle geometrie degli oggetti nello spazio. Molti ritrattisti ritoccano i loro ritratti ingenuamente, appiattendone i volti, spianando ed eliminandone i difetti e irradiandoli di luce innaturale, che però ahimè, non -gira- sui lati meno esposti, non creando così le ombre che conferiscono profondità (effetto Novella2000, Gente, Chi...). |
user46920 | inviato il 15 Maggio 2016 ore 12:14
Sarebbe interessante aprire un paio di topic dal titolo: - Fotografando una fotografia "inclinata" e - Disegnando una fotografia "col PC" ... chissà, magari emergerebbero dei "segreti oscuri" Naturalmente scherzo un po', la questione del “ Quindi, si va dal si per i piani al no per le sfere, con differenti gradi di distorsione nel mezzo. „ è per lo più una visione analitica, che funziona però perfettamente solo col disegno, molto molto meno invece con la fotografia, se non praticamente mai. La "curvatura piatta" in fotografia la si "tratta" esclusivamente in riproduzione e la ripresa segue sostanzialmente la procedura e le leggi identiche all'ingrandimento di stampa. Poi, volendo trovare il pelo nell'uovo, ma nemmeno tanto (visto che la maf e la pdc, non scherzano), anche in questo caso, quel minimo di profondità d'immagine nella fotografia, verrà comunque distorto semplicemente, come ogni "sfera". Quindi credo che il grado di distorsione non dipenda dalla "profondità ripresa", ma solo dall'inclinazione assiale e quindi dallo spostamento della prospettiva (o pdr). |
| inviato il 16 Maggio 2016 ore 7:09
Certo, tralasciavo ovviamente la PDC. Già non si fa a PDC infinita, se c'è la mettiamo dentro proprio non si riesce. Ad essere del tutto sinceri però se fossero disponibili per la fotografia alcuni strumenti che si sviluppano per i CAD la situazione cambierebbe. Uno bravo, che sa esattamente quello che vuole ottenere sarebbe in grado di ricostruirsi mentalmente la scena e agire localmente per fissare la distorsione prospettica. Ma è solo un'idea, visto che i tool di deformazione controllata non ci sono per la fotografia, purtroppo... |
user76622 | inviato il 16 Maggio 2016 ore 9:53
Mi sono perso tra regole, concetti e opinioni di persone mooolto esperte qui dentro. |
user46920 | inviato il 16 Maggio 2016 ore 13:33
Ottimo contributo Leopizzo, sono certo che con la grafica tutto si possa, soprattutto con la grafica digitale ... La ricostruzione d'immagine "curvando e deformando la Luce", è una pratica per ora solo per disegnatori e pittori .. non so se ci arriveremo mai a farlo con una Nikon |
| inviato il 17 Maggio 2016 ore 9:40
Ma dai ... su "Blade Runner" Harrison Ford queste cose le faceva: vi ricordate quando ingrandiva le foto al computer, ruotandole in modo da vedere cosa c'era dietro gli angoli? |
user46920 | inviato il 17 Maggio 2016 ore 13:30
Ecco, quello si che è cambiare la prospettiva, dopo lo scatto! La prima volta che lo vidi, dissi: "nooooooo, dai ... bellissimo !! " penso sia rimasto nella mente di molti questa scena e oggi vedere che c'è qualcuno che ci crede (in un qualche modo) o che ci può credere (sicuramente non completamente per colpa sua), mi fa sentire in un mondo un po' "fantasy" |
| inviato il 17 Maggio 2016 ore 15:06
Secondo me, come al solito, c'è un problema di linguaggio, ed il solito equivoco. Nessuno dice che sia possibile modificare una foto già scattata, fotograficamente parlando (intervenendo su dati di ripresa, punto di ripresa ecc...), sia chiaro una volta per tutte. Si sta solo dicendo che partendo da una foto, si possono applicare degli interventi correttivi, e anche creativi, di tipo grafico, volti a stravolgere quella foto, introducendo elementi precedentemente inesistenti o talmente manipolati che risultino essere praticamente nuovi. Quindi un lavoro di grafica fotografica o fotorealistica, se si preferisce. Continuare a ruotare la testa a dx e sx ed arricciare il naso, significa citare films dei quali s'è fatto poco (o per nulla) tesoro. Come se a girare i films fossero gli alieni, e non esseri umani come noi Ripeto: bisogna esserne capaci, altrimenti facciamo come gli allocchi che ridono ancora dinnanzi ai motori raffreddati ad aria. Questo è un esempio di fotorealismo riprodotto a pennelli: www.muycomputer.com/2013/12/06/pintura-digital-morgan-freeman-fotoreal e come questo ce ne sono a migliaia. Ora: chi se ne frega se una foto è stata scattata in un solo modo (punto di ripresa, prospettiva, elementi presenti in essa), soltanto quello e basta. Semplicemente, è utile sapere che oltre che rimuovere degli elementi di disturbo è possibile anche aggiungerli, creandoli dal nulla, o ricreando addirittura praticamente tutta la foto! |
| inviato il 17 Maggio 2016 ore 18:34
Caneca, quello che scrivi è indubbiamente vero, però a quel punto non c'è differenza tra quello che ottieni dalla foto e un quadro interamente dipinto con la tecnica iperrealista; se l'intento è quello di ottenere un'opera grafica non c'è nessun problema; e tanto di cappello se è pure ben fatta. Però così si va ben al di là dei consueti interventi (comunque già stigmatizzati da molti) di raddrizzamento delle linee cadenti sugli edifici, o di clonazione del filo d'erba disturbatore, o ancora delle tecniche multiscatto per recuperare luci e ombre o per aumentare la pdc: a quel punto la foto verrebbe talmente stravolta che il fatto di continuare a chiamarla foto sarebbe solamente un "pretesto lessicale" per ingannare l'osservatore (un po' eccessivo persino per un possibilista come il sottoscritto). Di fatto sarebbe un dipinto a tutti gli effetti, sia pure a "tecnica mista" con anche l'uso dello strumento fotografico. |
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