| inviato il 20 Maggio 2016 ore 13:43
ma Caneca, io non saprei, ma prova tu a rifletterci, che mi dici? è possibile che una lente frontale grande quanto il dado che riprende in macro, possa restituire la stessa prospettiva di una lente frontale grande il doppio del dado, premesso che tutti gli altri parametri restino fermi? e se fosse 10 volte grande del dado? li si usano o non li si usano i bordi della lente? questi "vedono" qualcosa o non vedono nulla? e da che punto fanno entrare la luce riflessa dal dado? certo non dalla stessa angolazione della lente piccola, no? su questo ne converrai... |
| inviato il 20 Maggio 2016 ore 13:52
Riguardo alla fotografia macro sono d'accordo: parliamo di giganture, quindi di artefatti scenici non valutabili ad occhio nudo, esattamente come nel caso di un microscopio. Chi saprebbe dire se una cavalletta in foto abbia o meno gli occhi deformati? Quali sono i nostri riferimenti locustiaci per poter fare un raffronto? Nel caso di forme familiari (es: volti umani, oggetti di uso comune) invece riusciamo ad accorgerci dei difetti. Ma a questo punto mi hai messo il dubbio in testa: nella fotografia non macro, vale lo stesso parametro fisico-geometrico? E comunque, nel caso del gigante: io scatterei una foto 'normale' e lui una macro! |
| inviato il 20 Maggio 2016 ore 13:58
“ E comunque, nel caso del gigante: io scatterei una foto 'normale' e lui una macro! „ esatto, è proprio questo il punto. e potrei anche dire che il suo obiettivo sarebbe più tele del tuo, nonostante il suo pdr e la sua inquadratura sarebbero gli stessi tuoi. se si fotografasse la Terra con una lente frontale grande quanto il Sole faremmo quindi una macro... e nel caso degli insetti? stiamo sempre fotografando con dei mega tele. se gli insetti di fotografassero tra loro con fotocamere della loro dimensione userebbero microcamere con angoli di ripresa ben più ampi... hai mai visto un insetto fotografato con questa prospettiva? io mai. www.photographymad.com/files/images/wide-angle-goat.jpg |
| inviato il 20 Maggio 2016 ore 14:03
Io penso che il diametro della lente frontale incide sulla luminosità e sull'angolo di campo coperto. I grandangoli a parità di luminosità con i tele hanno lenti più piccole e di molto. Prendi un 300 f2,8 ed un 14 f2,8. Se parliamo di fisica questa non cambia con le misure del fotografo. Ho giusto un paio di lenti ingrandenti 3x e non vedo differenze di prospettiva, solo di RR. |
| inviato il 20 Maggio 2016 ore 14:31
“ ah ah! risultato simile, ma non è proprio la stessa cosa. MrGreen „ E sì che lo è. Si tratta solo di avere un punto di ripresa posto a una distanza dal soggetto sufficientemente piccola rispetto alle dimensioni di quest'ultimo e un angolo di ripresa abbastanza ampio per inquadrare almeno tutto il soggetto. Naturalmente tanto più piccoli sono i soggetti e tanto più complesso (o impossibile) è poter ottenere queste condizioni. |
| inviato il 20 Maggio 2016 ore 14:41
Non ho letto tutti i post e non so niente di fotoritocco ma credo che scattando con una Lytro che acquisisce anche l'angolo con cui la luce raggiunge il sensore la prospettiva si possa anche cambiare un pochino... Probabilmente non abbastanza per avere una "vera utilità". Il mio vuol essere solo uno spunto. |
| inviato il 20 Maggio 2016 ore 14:46
La Lytro è stata citata quasi subito nella discussione, ma poi del tutto ignorata... |
| inviato il 20 Maggio 2016 ore 16:28
Una prospettiva tamarra molto utilizzata per disegnare le automobili, o per fotografarle rendendole più aggressive nelle riviste specializzate, è proprio quella da 'formica', che riprende l'auto da quasi rasoterra, dal basso verso l'alto. È anche la scelta del pdr che alcuni fotografi operano per slanciare soggetti non particolarmente alti o slanciati. |
| inviato il 20 Maggio 2016 ore 16:33
Credo che l'ipotesi di Ooo potrebbe essere corretta, ovviamente (come anche lui ha sottolineato) solo in macro, perché è l'unico caso in cui la distanza dall'oggetto focalizzato è di un ordine di grandezza paragonabile al diametro delle due lenti (a ndistanze maggiori l'effetto scomparirebbe o comunque sarebbe talmente minimo da non essere rilevabile) e sempre che il diametro delle due lenti sia molto differente, del tipo: obiettivo della compattina che usavo fino a sei anni fa vs il 60 mm Macro che uso ora, cioè 1-1,5 cm contro 3,5 circa. |
| inviato il 20 Maggio 2016 ore 18:09
“ " E comunque, nel caso del gigante: io scatterei una foto 'normale' e lui una macro! " „ “ esatto, è proprio questo il punto. e potrei anche dire che il suo obiettivo sarebbe più tele del tuo, nonostante il suo pdr e la sua inquadratura sarebbero gli stessi tuoi. „ Scusate ma il sensore non c'entra nulla? Io sapevo che gli obiettivi si misurano in mm di focale e cerchio di copertura non di diametro della lente frontale. |
user46920 | inviato il 21 Maggio 2016 ore 0:20
“ Scusate ma il sensore non c'entra nulla? Io sapevo che gli obiettivi si misurano in mm di focale e cerchio di copertura non di diametro della lente frontale. „ chi di spada ferisce, di spada perisce occhio alle Opinioni Personali vestite da Informazioni ... perché su quello si gioca tutta la partita |
| inviato il 22 Maggio 2016 ore 17:25
“ Scusate ma il sensore non c'entra nulla? Io sapevo che gli obiettivi si misurano in mm di focale e cerchio di copertura non di diametro della lente frontale. „ la misura non ha limiti, notoriamente tutto può essere misurato, anche gli attributi volendo. no, il sensore non centra proprio nulla. neanche nella pdc non centra assolutamente nulla. se hai un 25 con lente frontale 50mm su micro43 o un 50mm con lente frontale 50mm su ff, avendo nel primo f 0,7 e nel secondo f1,4 avrai anche identica pdc oltre ad avere identico angolo di campo, a parità di dimensioni di stampa. conta invece il diametro della lente frontale e il diametro oggettivo del diaframma, che nell'esempio fatto è identico tra i 2 (non quello relativo). |
| inviato il 23 Maggio 2016 ore 0:36
Solo per precisazione: non è il diametro della lente frontale la grandezza coinvolta, ma quello della pupilla di entrata. Ad ogni modo anche il formato del sensore c'entra con la profondità di campo, almeno per come è di solito calcolata (trattandosi di un criterio arbitrario, nulla vieta di usarne uno diverso), in quanto influisce sulla scelta del circolo di confusione. |
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