| inviato il 08 Aprile 2016 ore 17:58
MattewX, non ti preoccupare; io rispetto totalmente ciò che è rispettabile. |
| inviato il 08 Aprile 2016 ore 17:59
Quindi la mia opinione non lo è? Non capisco se sia sarcasmo o cosa... |
user39791 | inviato il 08 Aprile 2016 ore 18:02
“ Grazie Fil, ora hai capito ciò che intendevo, anzi, mi sono spiegato meglio io... „  |
| inviato il 08 Aprile 2016 ore 18:12
“ Gidi, quindi? Siccome uno è nato prima diventa automaticamente il migliore della storia ed inarrivabile? Non potrà mai essere avvicinato od accostato da/a nessun altro? „
No, ma se sei nato prima, hai inventato un linguaggio (perchè di questo si parla, come di Sartore per gli animali e di Yamashita per la cultura giapponese) e poi gli altri copiano...bhe |
| inviato il 08 Aprile 2016 ore 18:19
Certo, ovviamente. Ma magari fanno anche meglio no? O comunque a me piacciono di più, o magari interpretano una strada già tracciata con un loro stile più personale. Potrebbe anche essere che il buon Mccurry non sia stato il primo in assoluto ma il più famoso, magari... Oh ragazzi, non sto dicendo che sia uno scarso, ci mancherebbe altro! |
| inviato il 08 Aprile 2016 ore 18:20
Ho l'impressione che non si sia colto il senso di fondo dell'articolo. Non credo che l'autore voglia discutere McCurry da un punto di vista tecnico o criticarne il ruolo nella storia della fotografia. Teju Cole ci parla di come McCurry rappresenta l'India, ovvero, più in generale, del modo in cui un artista occidentale rappresenta l'oriente, il diverso da noi. Secondo un' interpretazione storiografica molto in voga dalla fine degli anni settanta e forte ancora oggi, negli ultimi quattro secoli l'occidente avrebbe dominato il resto del mondo non solo con le armi e lo sfruttamento economico ma con un certo approccio culturale. Uno dei mezzi che ha preferito è stato quello di ridurre le civiltà diverse dalla sua, ma altrettanto complesse, sfaccettate e profonde, a una serie di stereotipi, con lo scopo ultimo di dominarle. Esistono una valanga di volumi che trattano di questo approccio storiografico o lo adottano esplicitamente ma è la prima volta che lo vedo applicato alla fotografia e di certo non mi stupisce che l'autore dell'articolo provenga, almeno in origine, da aree che sono state colonizzate da paesi occidentali e che quindi sia sensibile alla questione. Ha ragione? Forse sì. Nessuno, nemmeno Cole, mette in discussione l'arte fotografica di McCurry. Quello che ci sta dicendo è che ha usato questa sua arte per trasmettere un'immagine dell'India (santoni, incensi,colori, pathos religioso, traffico incontrollabile e continuate voi) che è molto parziale. L'India, da quando McCurry ha iniziato a fotografarla fino al 2014, è cambiata tanto. Guardando le sue immagini spesso non lo si nota. |
| inviato il 08 Aprile 2016 ore 18:24
Come già detto da altri sembra tanto l'articolo scritto dal solito vorrei ma non sono in grado. Personaggio passato anche da Torino alla fondazione Sandretto e poi lasciato andare.
La mostra appena aperta alla Venaria Reale Di Mr. Mccurry comunque consta di 250 scatti in un contesto (Reggia e Orangerie) che varrebbe già da solo |
| inviato il 08 Aprile 2016 ore 18:24
Freejazz, Concordo pienamente |
user39791 | inviato il 08 Aprile 2016 ore 18:26
“ L'India, da quando McCurry ha iniziato a fotografarla fino al 2014, è cambiata tanto. Guardando le sue immagini spesso non lo si nota. „ Infatti avevamo già detto che il suo limite è quello di avere copiato se stesso, cioè di non avere sviluppato in modo appropriato (Volutamente? Secondo me si!) il modo di rappresentare un modello che stava evolvendosi velocemente. Fino al punto di avere creato una schiera di fotografi che copiano (si inspirano, se vogliamo essere politicamente corretti) uno che si copia........ Ciò non offusca il suo valore iniziale, che è un grande valore secondo me. |
| inviato il 08 Aprile 2016 ore 18:31
la fotocopia della carta carbone quindi |
| inviato il 08 Aprile 2016 ore 18:48
“ la fotocopia della carta carbone „
chi ha meno di 30 anni credo non sappia neppure cosa sia la carta carbone.... ma credo sappia chi è McCurry anche se non è appassionato di fotografia.
E' un fotografo che ha saputo essere trasversale nel sistema di proporsi e questo, per me, è un grande merito. |
| inviato il 08 Aprile 2016 ore 18:50
io ho tutto di Mc Curry...per me un grande in quello che ha fatto...avrei preferito che gli ultimi 10-15 anni avesse cambiato leggermente...ma tant'è...son scelte anche quelle |
| inviato il 08 Aprile 2016 ore 19:19
@MattewX
Ottimo, bravissimo, ma caspita, non mi dire che non è "ispirato" a McCurry!!
Non dico sia plagio, di certo però l'occhio se l'è fatto con McCurry, il che lo rende (mi si scusi l'antipatico termine) derivativo.
Chiunque, in una sua qualunque mostra personale in giro per il mondo (e gli auguro di farne e farne tante) penserà "Steve McCurry".
|
| inviato il 08 Aprile 2016 ore 19:27
“ La colpa principale di McCurry, secondo Cole, è quella di perpetrare la diffusione dell'immagine di una paese (l'India) che in realtà non esiste da molti decenni o non esiste più affatto. (....) le foto di McCurry riportano sempre e solo l'immagine di una terra mitica (...) alimentando lo stereotipo. „
Non sono sicuro che valga per tutte le sue foto sull'India; in particolare per quelle di qualche decennio fa.
Ma di sicuro la critica vale per le "fatiche" più recenti, anche su altri paesi. Ve la ricordate la recente serie italiana, che sembrava uscita da una fiera di luoghi comuni degli anni cinquanta? |
| inviato il 08 Aprile 2016 ore 19:52
Credo anch'io che l'autore dell'articolo, di fondo, volesse semplicemente sostenere che le foto di McCurry non sono al passo con i tempi e mostrano una situazione più "ideale" che "reale"...su questo posso anche concordare.
Quello che invece non apprezzo è la critica alla popolarità del fotografo...chiaramente non è dovuta solo alla maestria tecnica, ma non vedo perché la "facile fruibilità" dell'immagine debba essere vista come un'aspetto negativo...mi sembra quasi che l'autore dell'articolo sia, più o meno velatamente, un fan della "cultura per i colti", come se avere successo tra le masse equivalesse ad essere marchiati come fotografi di serie B o cose del genere...
Secondo me, oltre che una giusta osservazione, Cole ha dimostrato solo molta invidia... |
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