| inviato il 05 Aprile 2016 ore 20:21
"Voglio fare foto B/N" oppure "questa non mi convince...la faccio B/N" ? |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 0:08
Oppure "questa starebbe bene in b/n (per vari motivi che non sto ad elencare), la scatto in b/n in macchina e la ripeto a colori, da convertire poi a casa con calma" |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 8:20
Elenca, elenca! E' gratuito Voglio sapere cosa ne pensate, in tutta franchezza pero'. |
user28347 | inviato il 06 Aprile 2016 ore 11:48
mi pare che quelle molto limpide e belle a colori ci stan molto bene in bn ,quelle con brutta luce no ,è solo una mia impressione |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 12:04
Tendenzialmente la penso come te, Sapf... ma per nella mia categoria -ripiego- rientrano delle foto insospettabili fino al momento prima di processarle (mezze bruciacchiate, o cupe, o ipersature, o candeggiate in termini di contrasto...). Io personalmente, e in tutta sincerita', fotografo per i due terzi (anche quattro quinti) del tempo, con l'intenzione di fare foto a colori. Quando mi concedo il B/N, lo faccio nella maggior parte dei casi per curiosita', ovvero "vediamo un po' come verrebbe in biancoenero..." Il B/N e' una materia per abili cultori del genere, non e' semplicemente il 'togliere la saturazione' ai colori. |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 12:28
“ Il B/N e' una materia per abili cultori del genere, non e' semplicemente il 'togliere la saturazione' ai colori. „ I cultori del genere possono anche non essere particolarmente abili , ma sostanzialmente il discorso è vero. Comunque credo che chi non ha un passato nella vecchia camera oscura, anche solo come fotoamatore e magari di basso livello, faccia più fatica ad avvicinarsi al BN oggi; proprio per una questione di "praticantato". Qualche decennio fa si lavorava in BN anche per questioni economiche (pochi potevano permettersi di sviluppare "fai da te" il colore), quindi si imparava per forza di cose quali fossero le situazioni e i soggetti più idonei, come andassero gestite le luci ecc. Questa esperienza si rivela preziosa anche oggi col digitale (ma con un po' di costanza nulla vieta di percorrere un cammino simile anche con i moderni sensori) |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 12:32
dipende molto da come abitui l'occhio (ok cosi sembra che ne sappia a pacchi! ) diciamo che da quando ho iniziato a scattare a pellicola, a sviluppare e stampare in camera oscura (perchè io vado indietro invece di andare avanti) ho abituato l'occhio in un certo modo, quindi ora mi resta più facile ancora prima di scattare vedere quella luce in quel determinato momento se è più da bn o più per colore ad oggi il bn è diventata anche una scelta "artistica", concedetemi il termine, uno strumento di comunicazione, quindi in determinati momenti è opportuno valutare prima se quella fotografia è destinata al bn, prendendo piccoli accorgimenti, accorgimenti che possono anche essere presi successivamente in post produzione (luminosità contrasto ombre ecc) ma che in alcuni casi sono molto differenti. diciamo che il colore tollera maggiormente la sottoesposizione mentre il bn tollera meglio la sovraesposizione, quindi a volte in post ci si ritrova a sovraesporre (anche di molto) per far uscire "i bianchi" poi sono sicuro, ed anche io l'ho fatto, che spesso in post si punta un pò alla casualità e quello che viene viene |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 12:38
Daniele, mi rendo conto che nella foto 'colorata' l'attenzione di chi la osserva si concentri su aspetti e caratteristiche che il B/N non presenta (cromie, profondita' colore...). Ma in un certo senso, anche la foto senza colori ha una sua profondita' di colore: il cervello la processa come fosse un secondo sensore, attribuendole una diversa codifica del cosiddetto 'colore'. Mi accorgo quanto siano importanti le luci, le ombre, le digradazioni e le progressioni da un grigio all'altro (inosservati sulle foto a colori)... il contrasto. La scala dei grigi e' come il sintetizzatore Moog per la musica. Per abilita' nel saper trattare il B/N, intendevo questo. Pura consapevolezza, nessun 'tentativo'. |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 12:41
Lesfe: siamo in buona misura sulla stessa linea (sebbene io non abbia un bagaglio culturale analogico). |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 13:09
Io non sono un Cultore, ma adotto il b/n in certi casi.. visto che è gratis faccio un elenco di esempi in cui mi viene in mente di usarlo: Forti contrasti luci/ombre; Vecchi edifici, borghi antichi, per rendere l'idea di "passato"; Cieli nuvolosi e/o minacciosi, per enfatizzare le forme delle nubi scure; Pioggia battente/nebbia: il b/n si presta molto bene; Pattern o trame o motivi geometrici, il colore distrae (ma non sempre); Ritratti (quasi mai); Scene dove voglio enfatizzare la drammaticità della scena; ripiego quando la composizione è bella ma i colori fanno a caz.zotti o non sono fondamentali Probabilmente ho dimenticato qualcosa ah.. per gli alti iso.. non mi importa se si vede della grana, in stampa va via quasi tutta ripeto, non sono esperto di b/n, lo converto a mio gusto, molte volte applicando filtri |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 13:13
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| inviato il 06 Aprile 2016 ore 13:21
Faccio poco BN, solo se il soggetto mi da l'idea di rendere meglio in quel modo, ma mai per recuperare foto che a colori sarebbero di scarto. |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 13:28
volevo rispondere e illuminarti però con quell'avatar è impossibile !! se forse lo converti in b/n...  |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 13:36
Personalmente il bianco e nero lo concedo di più a foto dove, lo spettatore si concentri di più sull attimo catturato e che non venga distratto dal colore. cmq spesso giro con il bianco e nero impostato già in camera, quindi direi più una scelta pianificata |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 13:39
zentropa, il senso del messaggio resterebbe invariato |
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