| inviato il 22 Marzo 2016 ore 23:37
Ciao a tutti. Con l'avvento della Primavera le condizioni per praticare la Macro fotografia diventano ideali. È bellissimo riprendere gli animali nel loro ambiente, ma spesso questo comporta numerosi problemi pratici che di fatto limitano di molto le occasioni di scatto. Non a caso, bravi fotografi specializzati in questo genere (anche se spesso non lo ammettono) ricorrono a svariate tecniche per ovviare a questi limiti. Una delle più comuni e su cui mi piacerebbe sviluppare la discussione, è l'allestimento di un 'set' in cui poter operare in tranquillità. Un sistema che consente di controllare meglio luci, colori, composizione e tanto altro ancora. Voi come operate in tal senso? Ad esempio con i ragni salterini, come li prelevate dal loro ambiente? Una volta portati sul set, come è possibile farli sentire a proprio agio in modo da avere le giuste possibilità di scatto? Il discorso sarebbe bello ampliarlo anche ad altri insetti e animali in generale. Ovviamente una volta finito resta l'obbligo morale di rimettere in libertà i nostri simpatici amici :-) Grazie a chi darà il proprio contributo. |
| inviato il 23 Marzo 2016 ore 8:22
Nessuno? :-) Forse è un argomento un po' tabù, ma personalmente non ci vedo nulla di male a organizzare, quando necessario, un set (anche in loco):
 Sovente riscontro una certa ritrosia a parlare di queste tecniche, come se posare una o più lumache su delle foglie che galleggiano in un piccolo stagno sia uno scandalo o veicolare un po' di formiche in un determinato punto ritenuto fotogenico sia una pratica scorretta. Sono espedienti legittimi che aiutano a rendere più belle ed accattivanti le foto macro. È evidente che questa modalità operativa non deve diventare una costante, ma solo una tecnica da usare in determinate circostanze. Sono il primo a divertirmi quando riesco a riprendere gli animali nel loro ambiente senza interferire in alcun modo su quello che stanno facendo. Ora, non dico di arrivare a questo :-p
 ... ma è evidente che anche il bravissimo Shahan non si fa problemi a prendere il 'modello' di turno e fotografarlo in studio o a casa.

 Sempre rimanendo nel fantastico mondo dei ragni, ce ne sono alcuni che sono davvero disponibili a farsi riprendere, tipo il Ragno Napoleone (Synema globosum) che, soprattutto quando ha agganciato una preda, non bada troppo al fotografo:
 Invece il ragno salterino, che dovrebbe essere un soggetto ideale per questo genere di foto, io non l'ho MAI trovato disponibile a farsi fotografare. A prescindere che simili esemplari:

 ...non li ho mai visti dal vivo. Ho beccato solo salterini piccolissimi e per nulla collaborativi. Leggo che hanno un temperamento curioso e a volte 'aggressivo', ma nella realtà gli esemplari che ho avuto la fortuna di incontrare erano decisamente fifoni ;-) Vostre esperienze in merito? Soprattutto nel cercare di renderli collaborativi. |
| inviato il 23 Marzo 2016 ore 11:32
Seguo con Interesse! |
| inviato il 23 Marzo 2016 ore 11:41
Seguo interessato anche io |
| inviato il 23 Marzo 2016 ore 12:13
Ho provato solo una volta ad "alterare le condizioni" per riuscire a scattare... Questo inverno, quindi nessuna possibilità di macro in esterna, ho trovato un ragnetto in casa. Considerata la reazione degli insetti al freddo ho pensato di farlo camminare per un po' sul ghiaccio (non mi serviva che fosse del tutto immobile per fare focus staking o simili, giusto per riuscire a mettere a fuoco manualmente), risultato? Doveva essere un ragno polare, mi sono stufato molto prima io di lui. |
| inviato il 23 Marzo 2016 ore 12:28
“ Sovente riscontro una certa ritrosia a parlare di queste tecniche „ Hai proprio ragione, l'ho notato anche io. Per quanto mi riguarda non sposto mai niente, al massimo mi limito a tagliare qualche filo d'erba nel caso mi dia disturbo. |
| inviato il 23 Marzo 2016 ore 12:33
“ ... risultato? Doveva essere un ragno polare, mi sono stufato molto prima io di lui. „ Mi hai fatto ridere Non è facile, probabilmente sbagliamo l'approccio e bisogna conoscere bene le singole specie per riuscire a renderli meno diffidenti. Ho il sospetto che chi sa non verrà a dirci cosa fare Pazienza, sono abituato a rimboccarmi le maniche Se arriverò a qualche conclusione interessante vi terrò aggiornati. |
| inviato il 23 Marzo 2016 ore 12:42
Secondo me queste sono foto poco naturalistiche |
| inviato il 23 Marzo 2016 ore 12:59
A me invece non piace una certa "spettacolarizzazione" in alcuni generi di macro. Mi sembrano più circhi, teatri del colore e della postproduzione. Chiaramente liberissimi di farlo, parlo solo di preferenze. Non amo molto neanche il contrario, cioè quella fotografia macro davvero troppo scientifica...piuttosto freddina. Spero soprattutto comunque che qualunque tecnica si utilizzi, non preveda il maltrattamento o comunque l'uccisione del soggetto...mi sembra anzitutto crudele e poi anche antisportivo fotograficamente parlando. Mi piace molto il "viaggio" tra i colori e le forme della macro e quando posso e ho l'occasione sviluppo questo tipo di discorso. |
| inviato il 23 Marzo 2016 ore 13:19
“ Secondo me queste sono foto poco naturalistiche „ Ci sono vari tipi di macro, quella più stretta e prettamente descrittiva del soggetto e quella ambientata, dove si contestualizza meglio il soggetto e l'ambiente in cui vive. Dipende dal risultato che si vuole ottenere. Il problema di fondo resta: con alcune specie è davvero difficile trovare delle condizioni di scatto ideali (al di là del fattore di ingrandimento utilizzato); sul campo reale c'è spesso qualche impedimento che non ti consente di scattare la foto come vorresti. Ecco che avere l'esperienza giusta aiuta non poco. Nel caso dei ragni salterini, saperli maneggiare (con cura) e creargli un piccolo habitat ad hoc potrebbe essere una soluzione per un progetto fotografico. Vorrei sapere ad esempio, una volta prelevato un ragno e portato a casa dove si è allestito un 'set', quale sarebbe il modo giusto per farlo integrare nel nuovo ambiente e per non infastidirlo di modo che sia possibile fotografarlo. “ Spero soprattutto comunque che qualunque tecnica si utilizzi, non preveda il maltrattamento o comunque l'uccisione del soggetto...mi sembra anzitutto crudele e poi anche antisportivo fotograficamente parlando. „ Questo senza dubbio ed è la conditio ! Per questo avere pareri da chi è esperto aiuterebbe a non creare casini e a non stressare inutilmente gli animali. |
| inviato il 23 Marzo 2016 ore 13:40
In esterna non ho ancora provato, ma in casa ho avuto la possibilità di ritrarre dei Salticidae: corrono, corrono e corrono... Gli unici due modi che ho trovato per poterli ritrarre fermi sono stati quello di aspettare il termine della loro corsa e approfittare dei pochi secondi di sosta, oppure di avvicinarsi repentinamente con obiettivo e diffusore per flash poiché sembra rimangano "impietriti" per un attimo prima di capire cosa sta succedendo Comunque non li ho mai costretti su appoggi o foglie o in scatole. Non mi sembra divertente per l'esserino... |
| inviato il 23 Marzo 2016 ore 13:45
“ È bellissimo riprendere gli animali nel loro ambiente, ma spesso questo comporta numerosi problemi pratici che di fatto limitano di molto le occasioni di scatto. Non a caso, bravi fotografi specializzati in questo genere (anche se spesso non lo ammettono) ricorrono a svariate tecniche per ovviare a questi limiti „ in moltissimi casi il fotografo "naturalista" disturba, qualche volta poco qualche volta tanto è davvero necessario “ ovviare a questi limiti „ ? “ saperli maneggiare (con cura) „ chi può dire se li si sa maneggiare ? non so in quanti risponderanno ... in quanti parleranno dell'uso che fanno del frigorifero con diversi tipi di insetti ? perchè qualcuno crede ancora che certi bellissimi ritratti, spesso fatti a farfalle, sono stati fatti a soggetti che hanno scelto davvero quegli splendidi posatoi ? cioè le farfalle si sono posate veramente li ... |
| inviato il 23 Marzo 2016 ore 13:46
Le uniche volte che ho dovuto "prelevare" il ragno, sono state quelle in cui ho fotografato la "Lycosa Tarantula" e "Hogna radiaat". Ragni veramente poco socievole ed aggressivi, nonchè grossi e per nulla collaborativi Tutto il resto lo fotografo nell'ambiente naturale senza mai spostare il soggetto. |
| inviato il 23 Marzo 2016 ore 14:34
La specie che ho postato sopra (le ultime due foto) è Phidippus audax . Bellissima con quei colori sgargianti. Ora capisco perché non l'ho mai avvistato: è una specie diffusa solo nell'America del Nord (Canada meridionale, Stati Uniti), in America settentrionale e centrale ed Australia. E ti pareva “ oppure di avvicinarsi repentinamente con obiettivo e diffusore per flash poiché sembra rimangano "impietriti" per un attimo prima di capire cosa sta succedendo „ L'ho notato anche io questo comportamento, solo che bisogna essere fulminei per sfruttare quell'attimo di indecisione del ragno “ Comunque non li ho mai costretti su appoggi o foglie o in scatole. Non mi sembra divertente per l'esserino. „ L'ideale sarebbe attirarlo in qualche modo, vista la loro curiosità innata, verso un punto più idoneo alla fotografia. Intendo, se lo si trova su una ringhiera di casa non credo verranno foto particolarmente interessanti. Ma se si riuscisse a farlo spostare vicino un un ciuffo d'erba che si trova nelle vicinanze, sopra una foglia, ecc., allora la situazione sarebbe molto diversa. Mi sa che ci vuole un entomologo “ in moltissimi casi il fotografo "naturalista" disturba, qualche volta poco qualche volta tanto „ Guarda, mi ritengo un animalista e nutro profondo rispetto verso tutti gli esseri viventi ma gli eccessi, da una parte o dall'altra, li trovo fuori luogo. E' giusto rispettare gli stili di vita degli insetti e interferire il meno possibile, ma ritenere che possano soffrire una eventuale intromissione nel loro quotidiano come la potremmo concepire noi, da un punto di vista 'umano', forse è eccessivo. Ho preso in mano molti insetti, li ho accarezzati mentre facevano le loro cosine, li ho osservati da molto vicino e mai ho notato un 'malessere' evidente da parte loro. Non credo che un ragnetto avrà problemi esistenziali o si farà venire la depressione se ci 'gioco' alcuni minuti. Anche il trasporto temporaneo in un'altra location non credo gli crei eccessivi problemi. Tutto sta nel come si fanno queste cose, ecco perché in realtà bisogna conoscere come operare e perché mi farebbe piacere avere qualche consiglio da chi ha esperienza in materia. “ ...chi può dire se li si sa maneggiare ? „ Un esperto. “ in quanti parleranno dell'uso che fanno del frigorifero con diversi tipi di insetti ? „ Non stiamo parlando di questo e credo che si sia capito “ Tutto il resto lo fotografo nell'ambiente naturale senza mai spostare il soggetto. „ Anche io



 Sto chiedendo solo per quelle specie più 'socievoli' con cui è possibili fare tali prove, in particolare modo i ragni salterini. |
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