| inviato il 25 Febbraio 2016 ore 20:56
André Kertész (Budapest, 2 luglio 1894 ? New York, 28 settembre 1985) è stato un fotografo ungherese. Ha però svolto la maggior parte della propria carriera artistica negli Stati Uniti d'America. Tra i maggiori fotografi del XX secolo, per il suo lavoro ricevette notevoli riconoscimenti e fu di ispirazione per importanti artisti e fotografi suoi contemporanei. Dimostrò come qualsiasi aspetto del mondo, dal più banale al più importante, meriti di essere fotografato. Di carattere introverso, guidato principalmente dall'intuito, la sua opera è difficilmente classificabile. Nonostante la strada sia stata il soggetto principale e più stimolante delle sue fotografie, non era interessato alla cronaca o agli importanti eventi mondani, quanto alla possibilità di mostrare attraverso i grafismi delle moderne metropoli la felicità silenziosa di un istante. « Tutto quello che abbiamo fatto, Kertész l'ha fatto prima. » (Henri Cartier-Bresson) "Fotografo il quotidiano della vita, quello che poteva sembrar banale prima di avergli donato nuova vita, grazie ad uno sguardo nuovo. Amo scattare quel che merita di essere fotografato, il mondo quindi, anche nei suoi squarci di umile monotonia. Sono nato chiuso, ma un chiuso aperto alla strada, ed ho cercato la felicità nel silenzio di un istante. Batteva intanto il cuore al tempo di un click. Ho cercato gli occhi innocenti, di cui ogni sguardo sembra il primo, le menzogne dietro la superbia ed i sorrisi fatui, fantasmi seduti al sole su delle vecchie sedie. Senza trucchi ho cercato di vedere, ho cercato di capire. Ho cercato di vedere, e quando ho capito, ho lasciato gli occhiali su un tavolo insieme alla pipa". (M.Thompson Nati, Around, 2015. Around André Kertész). Budapest Nato in una famiglia della media borghesia ebraica, ebbe tre fratelli, Imre (1890 - 1957), Jen?, (1897 - fine degli anni '70) e Andor. Perse il padre, Lipót Kertész, a soli 15 anni. Nel 1912 si diploma all'Accademia commerciale di Budapest e compera la sua prima fotocamera, scegliendo la ICA 4.5x6, un apparecchio maneggevole che utilizza senza stativo e che gli permette di realizzare la fotografia Ragazzo dormiente, data come la sua prima immagine in cui un giovane addormentato è ripreso sullo sfondo della drogheria di famiglia. Si arruola nel 1915 nell'esercito austro-ungarico e parte volontario per il fronte russo-polacco. Porta con sé una piccola Goerz Tenax con obiettivo da 75mm, con la quale documenta la vita di trincea e le lunghe marce, evitando gli aspetti più crudi della guerra. Venne ferito alla mano sinistra rimanendo inabile per un anno. Trascorse la sua convalescenza prima a Budapest poi a Esztergom. Continua a fotografare e tra i suoi soggetti preferiti compaiono spesso il fratello Jen? e la madre. A causa della Rivoluzione ungherese del 1918, perde gran parte delle fotografie realizzate al fronte. Nel 1919 conobbe Erzsébet Salamon (Elisabeth Sali, 1904 - 1977), che diverrà poi sua moglie. Parigi Nel settembre del 1925, a causa della depressione post bellica dell'Ungheria si trasferisce a Parigi, dove, del resto, stavano convergendo altri importanti personaggi dell'arte d'avanguardia come Germaine Krull, Robert Capa, Man Ray e Berenice Abbott. Intrecciò una profonda amicizia con Gyula Halász, conosciuto come Brassaï. Gli prestò la fotocamera insegnandogli le basi della fotografia e della ripresa notturna. Nel primo periodo mantenne il contatto con Elisabeth rimasta in Ungheria attraverso lettere, poi, sempre più immerso nel suo lavoro, smette di scriverle. Il 2 ottobre 1928 sposò Rószi Klein (1900-1970) che introduce alla fotografia, pubblicando sotto lo pseudonimo di Rogi André. La coppia si separerà due anni dopo e il loro rapporto si concluderà con il divorzio nel 1932. Durante un viaggio in Ungheria, Kertész scoprì che Elisabeth non aveva interrotto la corrispondenza, ma Rószi aveva intercettato e nascosto le lettere. Si riavvicinarono e nel 1931 Elisabeth lo raggiunse a Parigi, sposandosi infine nel 1933. Nel 1927 nella galleria Au sacre du printemps fu organizzata una delle prime mostre fotografiche di Kertész. Il catalogo è introdotto da una poesia del teorico dadaista Paul Dermée: « Kertész, occhi innocenti di cui ogni sguardo sembra il primo, che vede il grande re nudo quando è vestito di menzogne che freme per i fantasmi che bazzicano i Quai de la Sein che ci meraviglia a ogni nuova immagine che crea tre sedie nel sole ai Giardini del Lussemburgo la porta di Mondrian aperta sulla scala, gli occhiali su un tavolo insieme alla pipa nessun arrangiamento, nessun trucco, nessun inganno e nessuna manipolazione la tua è tecnica onesta, incorruttibile come la visione, nel nostro ospizio di ciechi, Kertész è il fratello che vede per noi. » (Paul Dermeé) Acquistò una Leica nel 1928 e insieme a Henri Cartier-Bresson iniziò a lavorare per la rivista Vu, il cui stile influenzò anche l'americana Life. Nel 1929 Kertész partecipò alla prima mostra indipendente di fotografia, conosciuta come il Salon de l'escalier, insieme a Berenice Abbott, Laure Albin-Guillot, George Hoyningen-Huene, Germaine Krull, Man Ray, Nadar e Eugène Atget. Nel 1933 si presentò per Kertész una buona occasione per dimostrare il proprio lavoro quando la rivista Le sourire gli offrì cinque pagine da riempire in piena libertà. Riprendendo il tema delle distorsioni che utilizzò già nel 1917 per delle immagini di un nuotatore, Kertész affittò uno specchio deformante da un circo e nel suo studio realizzò una serie di fotografie di due modelle, Hajinskaya Verackhatz e Nadia Kasine. Nasce la serie delle Distorsioni in cui Kertész cerca di applicare non tanto un surrealismo fine a se stesso, quanto una ricerca sulle possibilità di deformare il corpo umano, utilizzando la luce come solo lui sapeva fare. New York Interessato alle nuove correnti artistiche americane, decise di accettare l'offerta di Erney Prince dell'agenzia Keystone, trasferendosi insieme alla moglie Elisabeth a New York, nell'ottobre del 1936. All'epoca voleva rimanere solo per un anno di contatto, ma poi prolungò la permanenza fino al termine dei suoi giorni. Il lavoro alla Keystone durò solo un anno, poi tornò ad essere un fotografo freelance. Le sue immagini non erano ben accette nel panorama fotogiornalistico statunitense, il quale richiedeva uno stile più rigoroso e prettamente didascalico. Proponendo il suo lavoro alla rivista Life, Kertész ottenne come risposta che "le sue immagini dicevano troppo". Suo malgrado si adattò al nuovo stile e lavorò come collaboratore per molte riviste, tra cui Harper's Bazaar, Vogue, Town and Country, The American House, Coller's, Coronet, Look. Nel 1944 ottiene la cittadinanza statunitense. Nel 1936 anche la Francia gli aveva offerto la propria cittadinanza per meriti artistici. Seguirono molte mostre personali che gli fornirono prestigio a livello mondiale e pubblicazioni che continuarono a susseguirsi edite dalle principali agenzie fotografiche. Ottenne la laurea honoris causa del Bard College. Malato e confinato in casa, continuò a fotografare utilizzando un obiettivo zoom dalla finestra della sua casa affacciata sullo Washington Square Park. Raccolse le foto nel libro From my Window (1981), dedicandolo alla moglie Elisabeth morta di cancro nel 1977. Il 28 settembre 1985 André Kertész morì nella sua casa a New York lasciando più di 100.000 negativi. Nel 1997 ad un'asta di Christie's la stampa "Pipa e occhiali di Mondrian" (1926) fu aggiudicata per 376.500 dollari. Fonte Wikipedia i.imgur.com/Xan7yij.jpg i.imgur.com/cEyzT37.jpg i.imgur.com/zY1y11y.jpg


 Ho visto che mancava, spero di aver fatto cosa gradita. |
user39791 | inviato il 25 Febbraio 2016 ore 21:07
Mi fa molto piacere che hai proposto questo fotografo, Bresson lo ha definito il padre della fotografia contemporanea e detto da lui........... Un fotografo in un certo senso destabilizzante in quanto sperimentò un po di tutto, rimanendo però sempre su una linea fotografica "poetica" che costituisce il suo fil rouge. |
| inviato il 25 Febbraio 2016 ore 21:19
Grazie Filiberto, concordo con quanto da te scritto. Posseggo inoltre anche questo piccolo libricino:
 che costa relativamente poco, che sfoglio abbastanza spesso e che consiglio vivamente. |
user39791 | inviato il 25 Febbraio 2016 ore 21:20
Grazie per la segnalazione! |
| inviato il 25 Febbraio 2016 ore 21:31
Di niente |
| inviato il 25 Febbraio 2016 ore 22:36
Lupus in fabula! Mi è arrivato da un tre giorni il libriccino che ha segnalato Mrzippo87 qui sopra, acquistato presso Amazon: www.amazon.it/Andr%C3%A9-Kert%C3%A9sz-G-Boni/dp/886965091X/ref=sr_1_1? Anche io mi sento di consigliarlo. La definizione "uno dei più grandi fotografi di tutti i tempi" può suonare retorica, ma per Kertész ci sta tutta. “ Acquistò una Leica nel 1928 e insieme a Henri Cartier-Bresson iniziò a lavorare per la rivista Vu, il cui stile influenzò anche l'americana Life. „ “ Bresson lo ha definito il padre della fotografia contemporanea e detto da lui... „ Quasi un anno fa avevo postato, in un topic realizzato da Filiberto, queste due foto di H.C.B. e di Kertész, la cui analogia non mi era sembrata casuale: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=4&t=1275209#5705644 “ Malato e confinato in casa, continuò a fotografare utilizzando un obiettivo zoom dalla finestra della sua casa affacciata sullo Washington Square Park. Raccolse le foto nel libro From my Window (1981), dedicandolo alla moglie Elisabeth morta di cancro nel 1977. Il 28 settembre 1985 André Kertész morì nella sua casa a New York... „ Quella casa l'ho accidentalmente fotografata nel settembre del 1989: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1379867 Ho riconosciuto la posizione da questa fotografia dal libro "From my Window": moked.it/blog/2018/10/28/immagini-kertesz/ confrontandola con questa di McCurry: www.slideshare.net/guimera/in-memoriamseptember-11-2001-steve-mccurry- Chissà se è una combinazione il fatto che che in quell'edificio è andato ad abitare anche McCurry (non so se sta ancora lì) che dal terrazzo condominiale fotografò appunto il crollo delle torri il 9/11. Su André Kertész ho trovato queste due sintetiche schede dal blog di Marco Crupi e da quello di Giuseppe Santagata: marcocrupifoto.blogspot.it/2013/09/andre-kertesz-i-grandi-maestri-dell fotogartistica.blogspot.it/2011/01/andre-kertesz-fotografie-che.html Qui ci sono un paio di selezioni di sue foto: www.atgetphotography.com/The-Photographers/Andre-Kertesz.html anthonylukephotography.blogspot.it/2011/04/photographer-profile-andre- E questi sullo specifico delle sue "deformazioni": www.lanciatrendvisions.com/it/article/all-origine-della-deformazione www.designplayground.it/2011/12/distortions-andre-kertesz/ Qui Eric Kim, nel suo blog, elenca e descrive i dieci punti fondamentali che ha imparato da Kertész: erickimphotography.com/blog/2013/09/16/10-lessons-andre-kertesz-has-ta |
| inviato il 25 Febbraio 2016 ore 22:42
Grazie Roberto! Molto interessante questa serie di combinazione ed anche i link da te condivisi! Un saluto. Pietro |
user39791 | inviato il 25 Febbraio 2016 ore 22:51
Ottimo! |
| inviato il 25 Febbraio 2016 ore 22:54
@ Mrzippo87 Figurati... grazie a te per aver aperto questo 3D! Per me è un grande piacere trattare di un grandissimo artista come Kertész. Un saluto anche a te e a Filiberto. Roberto |
| inviato il 25 Febbraio 2016 ore 22:58
Applausi a scena aperta. Stiamo parlando di una pseudo divinità pagana! Grande contributo, grazie!! |
| inviato il 26 Febbraio 2016 ore 2:17
Uno dei miei preferiti, grazie per averlo proposto. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |