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"Fotografi famosi e/o importanti per la storia della fotografia" recita il titolo di questa sezione. Tano D'Amico è un fotografo importante per un certo genere di fotografia, spesso sconosciuto, spesso denigrato perchè militante.
La realtà è che per il fotogiornalismo italiano è più che importante, a prescindere dalla militanza. Gli scontri di piazza degli anni 70 visti "da dentro", e temi scomodi come le carceri, i rom, i manicomi ecc ecc ecc. A me, appassionato delle vicende degli anni 70, è sempre apparso come una fonte inesauribile di "sensazioni" vivibili come se fossi stato lì in quel momento.
Libri parole fotografie, un solo percorso di ricerca che si snoda dal 1970 a oggi. Dalle manifestazioni studentesche alla emancipazione delle donne, alla lotta per la casa, agli scioperi e alle occupazioni dove furono protagonisti donne, operai, disoccupati, studenti, sottoproletari e i loro antagonisti - quante volte loro malgrado - carabinieri, infiltrati, agenti di PS, esattori e funzionari. Tutto quello che non poteva interessare i mezzi di comunicazione di massa è rimasto nelle foto di Tano. E' l'altra storia, l'altra faccia.
Dalla parte dei senza nome, dei senza voce e senza volto: i produttori e l'esercito industriale di riserva, quelli che fanno la storia e la storia li scarica ai bordi dei suoi libri. Belli, mai miseri e meschini anche quando la miseria li inchioda alle strade e alle case, alla follia e alla violenza. L'urlo, il pugno, il lacrimogeno, la smorfia il sorriso, la dolcezza la rabbia, tutto questo e il resto concorre a ricordare e a restituire all'uomo una parte della sua bellezza.
I primi soldi che Tano prese per le sue fotografie gli furono offerti dagli occupanti abusivi di case a Roma, nel mezzo della loro lotta disperata. Glieli portarono in una busta chiusa sotto una tazza di caffè adagiata su un centrino. Non avevano voluto altri fotografi che lui. Perché lui li guardava stupendi com'erano e loro senza quasi conoscerlo gli volevano bene.
Assieme a Letizia Battaglia rappresenta, a mio avviso, la punta di diamante del fotogiornalismo di denuncia italiano. Mentre per la Battaglia è stata contro la mafia la sua "guerra" personale, per D'Amico è stata quella contro la repressione dei diritti delle persone, in particolare contro quello di manifestare pubblicamente le proprie idee. Suggerisco un'occhiata a questo post che riporta alcune delle sue foto più rappresentative. www.ilpost.it/2012/11/23/di-cosa-sono-fatti-i-ricordi-il-libro-di-tano Davvero due ottime segnalazioni!!
Tra l'altro, "Di cosa sono fatti i ricordi. Tempo e luce di un fotografo di strada" l'ho anche comprato. (Fil, quel link l'avevo postato anch'io ehehehe)
Oltre alle foto ci sono anche i suoi scritti. Alcune frasi sarebbero da scrivere sulle tavole sacre. Se me ne ricordo, a casa provo a trascriverne qualcuna.
Poi ci sarebbe anche questo documentario, ma non l'ho mai trovato in giro...
user39791
inviato il 25 Febbraio 2016 ore 16:13
“ (Fil, quel link l'avevo postato anch'io ehehehe) „
Grazie. Queste annotazioni, i filmati ed i link vanno direttamente tra i segnalibri. Un saluto.
user67391
inviato il 25 Febbraio 2016 ore 16:35
Grazie Shambola, per il ritorno al passato. L'avevo dimenticato Tano D'amico. Bellissima la foto del blocco della ferrovia, e tante altri. Il filmato di Rai storia, è fatto molto bene, grazie ancora
Un gigante. Grazie Shambola, il fotogiornalismo/reportage è in assoluto il mio genere preferito, se di denuncia ancora di più. Trovo i suoi scatti meravigliosi, quanto di più vicino alla storia, alla cronaca alla realtà ( dell'epoca in questo caso... Mi rendo anche conto di quanto sia ignorante in storia della fotografia. ..
No ragazzi qui viene fuori palesemente tutta la mia ignoranza in materia fotografica...stupende queste fotografie, ogni immagine è come se parlasse!! Non lo conoscevo, grazie shambola per la segnalazione, sono rimasto veramente sorpreso!
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