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Piccola guida alla domanda "quanti Mp servono per una buona stampa"


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avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2016 ore 23:54

Giusto una cosa veloce, e per forza non esaustiva, ad una annosa questione; appunto : quanti Mp devo avere a disposizione per fare una stampa ottima?

I test di laboratorio possono darci una linea guida piuttosto attendibile; il parametro che ci interessa è il LW/PH MTF50.
LW/PH significa Line Widths/Picture Height, e deve essere riferito al noto MTF50, la curva di trasferimento del contrasto principale nel contesto digitale. 1 LW equivale a 0,5 cicli e PH è l'altezza dell'area sensibile su cui è proiettata l'immagine, nel nostro caso l'altezza del sensore.

Photozone usa la suite di test Imatest e nelle loro prove riportano appunto il valore LW/PH dell'MTF50; questo è il risultato dell'ottimo Sony/Zeiss 55 1,8 su A7r2 :




Vediamo che il fondo scala è di circa 5000 LW/PH, che corrisponde alla condizione di raggiunta o superata soglia Nyquist; la A7r2 ha precisamente 5304 pixel distribuiti sui 24mm di altezza del sensore.

Ora prendiamo un valore mediano dal test di Photozone, facciamo 4000 LW/PH e dividiamo questo valore per la lunghezza del lato corto della stampa espresso in pollici; mettiamo di voler stampare un A2, quindi 16,5 pollici:

4000/16,5 = 242,4

Per un A1 :

4000/23,4 = 171

Per un A0 :

4000/33,11 = 120,8

Ma questi numeri cosa ci dicono? Empiricamente è stata stabilita questa scala di valori:

inferiore a 60 = stampa di scarsa qualità, buona per manifesti, non assimilabile a stampa fotografica

da 60 a 80 = stampa accettabile, qualità solo discreta

da 80 a 110 = stampa eccellente, ma non fine art

da 110 a 150 = stampa fine art

da 150 a salire = stampa fine art, massimo dettaglio anche a distanza ravvicinata

Ora possiamo stabilire, con discreta approssimazione, di che sensore ed ottica abbiamo bisogno per ottenere una certa qualità in relazione ad una data dimensione di stampa.

Esempio....: poniamo di avere la D810, e supponiamo di fare un panorama in cui l'ottica molto buona satura il sensore; in tal caso avremmo il valore LW/PH pari al numero di pixel in altezza del sensore 36Mp: 4912 LW/PH. Quale stampa massima possiamo ottenere per una qualità fine art?

4912/x=150 x=4912/150=32,74 pollici di altezza massima teorica

E per la D4s ? (3280 pixel lato corto)

3280/150=21,8 pollici

Quindi con la D810 possiamo arrivare a un formato circa A0 e con la D4s si arriva a a poco meno dell'A1; valori teorici però.... nella pratica dipende dall'ottica, da cosa abbiamo scattato e come.

user46920
avatar
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 4:54

Ma questi numeri cosa ci dicono? Empiricamente è stata stabilita questa scala di valori: ....

Mi sono perso un passaggio: chi e perché, ma soprattutto come, ha stabilito questi valori?

... e immagino si possa equivalere quei "150", come 150dpi di stampa (!?)

user86191
avatar
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 7:00

Ma questi numeri cosa ci dicono? Empiricamente è stata stabilita questa scala di valori:

inferiore a 60 = stampa di scarsa qualità, buona per manifesti, non assimilabile a stampa fotografica

da 60 a 80 = stampa accettabile, qualità solo discreta

da 80 a 110 = stampa eccellente, ma non fine art

da 110 a 150 = stampa fine art

da 150 a salire = stampa fine art, massimo dettaglio anche a distanza ravvicinata


Se ho capito vuol dire che i valori pixel di un sensore sono sempre teorici, nella realtà possono variare con l'ottica, maggiore e la qualità, maggiore sarà la possibilità di saturarli e quindi di avere un dettaglio che ti permette di stampare in maniera ottimale.

Se ci riferisce ai DPI i valori ottimali per una stampa fine art non erano 250/300 ?

avatarsenior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 22:13

I valori sono stabiliti su misurazioni percettive dell'acutanza; Imatest, uno dei più autorevoli in materia, concorda con questi valori.

Non vanno confusi i dpi con i ppi, sono due cose completamente diverse.

ppi Pixel Per Inch è il parametro che indica quanti pixel dell'immagine saranno usati per coprire un pollice lineare di stampa.

dpi Dots Per Inch è un parametro di esclusiva competenza del driver o del rip di stampa e indica quante gocce di inchiostro sono distribuite per un pollice lineare di carta.

Per una stampa fine art propriamente detta serve avere almeno 150 pixel di dettaglio per ogni pollice lineare.
Siccome non sempre l'ottica riesce a saturare le capacità del sensore, si fa riferimento al parametro LW/PH MTF50 ricavato da un test analitico.

Quando si procede materialmente alla stampa il valore ppi ideale dovrebbe essere un sottomultiplo esatto del dpi.
Se ad esempio voglio stampare fine art su di una Epson con dpi a 1440 allora i valori di ppi possibili sono 360 (1440/4), 288 (1440/5), 240 (1440/6), 180 (1440/8), e così via... fino ad arrivare al valore soglia minimo in cui non si può più considerare fine art.

user46920
avatar
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 5:18

I valori sono stabiliti su misurazioni percettive dell'acutanza; Imatest, uno dei più autorevoli in materia, concorda con questi valori.

Non vanno confusi i dpi con i ppi, sono due cose completamente diverse.

In effetti l'acutanza, che misura la definizione o la nitidezza e che per certi versi permette una valutazione "migliore" rispetto ad una semplice misura di risolvenza (l/mm), è "completamente" o meglio, tecnicamente differente, ma da qualche parte però bisogna poter "tradurli" in valori ...

... anche perché questo
..Dots Per Inch...indica quante gocce di inchiostro sono distribuite per un pollice lineare di carta
non è propriamente "corretto" in tutti i casi, in quanto il punto (dot) di stampa viene considerato come l'insieme dei colori già formato, per creare quello specifico colore voluto, in quel particolare spazio (dato dal raster): ovvero come i quattro sub-pixel RGGB di un sensore, che stabiliscono il colore di quella zona, e che poi vengono interpolati per ri-assegnare un colore ad ogni singolo pixel (soprattutto per raddoppiare la risolvenza dell'immagine). Allo stesso modo, anche i "DPI" di un Monitor a colori tipo tubo Catodico (CRT) e non solo, vengono calcolati come la somma delle tre luci RGB (3:1).

Siccome non sempre l'ottica riesce a saturare le capacità del sensore, si fa riferimento al parametro LW/PH MTF50 ricavato da un test analitico.

Si, però questa è una misura del sistema ottica-sensore e non della stampa risultante. I valori della scala stabilita, come faccio io a controllarli sulla mia stampa?

Possiamo ragionare su questo o è ininfluente col tema?

avatarsupporter
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 5:25

Ho il mal di testa....

Non ci ho capito nulla....

Insomma con 18 megapixel della 1Dx e una buona lente fino a quanto posso stampare?

user46920
avatar
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 5:54

Ho il mal di testa....

MrGreen

Insomma con 18 megapixel della 1Dx e una buona lente fino a quanto posso stampare?

se intendi fino a che grandezza di stampa, in teoria non c'è nessun limite!
L'importante è che, in base alle condizioni del caso, si tenga in considerazione la distanza di osservazione ... ad esempio:
se per i tuoi occhi è accettabile o addirittura "perfetta" una stampa 20x15cm osservata da 25cm di distanza, allo stesso modo lo sarà anche una stampa di 20x15 metri osservata da 25 metri, oppure 200x150cm osservata da 250cm ... ecc.

E' un po' lo stesso principio del Cinema o delle Diapositive: posso guardare un film proiettato largo 30 metri, ma se lo osservo da 30 metri di distanza lo vedo perfetto come se lo guardassi largo 3 metri da 3 metri di distanza, in casa ... l'unica differenza è la Luce, ovvero per proiettare una diapositiva larga 30 metri ci vuole un proiettore con una lampada la cui energia sia proporzionale a quella del proiettore di casa (e questo vale anche per la luce che illumina una fotografia/stampa)

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 7:35

Se scrive Raamiel.........
altrimenti e' tutto nebuloso;-);-);-)

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 8:34

Maaa... non sarebbe da tenere in conto anche la distanza di visione? Confuso

Mi spiego: una stampa A2 vista da 2 metri oppure vista da 4m ha una soglia di "accettabile" ben diversa.

Oppure si considera una distanza di visione corretta "di default" in base al formato di stampa? Se sì, qual'è/come si calcola?

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 9:01

@Raamiel

Quindi con una A7s riesco tranquillamente a stampare in A2?

user46920
avatar
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 9:18

Maaa... non sarebbe da tenere in conto anche la distanza di visione?

Maaaa... scrivo così male, e nebuloso ??? Confuso ... ;-)MrGreen

Oppure si considera una distanza di visione corretta "di default" in base al formato di stampa?

Non c'è una distanza di default, più che altro c'è un rapporto tra la diagonale dell'immagine osservata e la distanza di osservazione.

C'è un rapporto standard o di riferimento, utilizzato da vari "enti" e per vari scopi, che vale 1:1

Poi c'è una distanza di ossevazione utilizzata in Ottica e in Oculistica e in settori "indotti", che è 25 cm e che coincide anche con la distanza prossima di focalizzazione, oltre la quale un occhio emmetrope diventa presbite.

Se sì, qual'è/come si calcola?

spero quindi di aver risposto in maniera non nebulosa anche a questa domanda ;-)




avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 9:19

Oppure si considera una distanza di visione corretta "di default" in base al formato di stampa? Se sì, qual'è/come si calcola?


Tempo fa girava la storia della diagonale * 1.5, immagino sia sempre valida :)

user15476
avatar
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 9:20

La distanza "corretta" era 1,5 volte la diagonale della stampa.

Si usava comunque la formula "magica":

ppi = 3438 / 150% della diagonale di stampa (in pollici)

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 15:23

Ramiel io ho un dubbio sulla stampa inkjet.
Nella stampa da laboratorio uno mi richiede file a 254 dpi un altro a 300 dpi e non ci sono dubbi.
ma con una stampante inkjet come la epson l300, esiste una risoluzione ottimale a cui stampare?
Mi conviene usare le frazioni di 1440 di cui parli?
Grazie.

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 17:15

Nella stampa da laboratorio uno mi richiede file a 254 dpi un altro a 300 dpi e non ci sono dubbi.


Fai male a non avere dubbi MrGreen; un file non può avere l'attributo dpi. Chiedere un file a tot dpi non ha alcun senso.
In un file immagine puoi incorporare il parametro ppi, che in pratica dice quanti pixel infilare per ogni pollice lineare di carta.

Usare ppi che sono sottomultipli esatti del dpi della stampante aiuta il driver o il rip perché evita gli spareggi.
Se stampo su epson con dpi a 1440 e scelgo un ppi di 360 allora ogni pixel trasferito su carta è linearmente definito da 4 punti di inchiostro; se invece scelgo un ppi di... tipo 254 allora viene 1440/254=5,66929, questa divisione si porta dietro degli inevitabili spareggi che possono influire negativamente.

La cosa migliore sarebbe scegliere un ppi sottomultiplo e poi regolare la dimensione del file da Photoshop in relazione alla dimensione finale di stampa.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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