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Quello che mi ha convinto che in B&N la soluzione Pellicola è la scelta migliore è la grande disponibilità di diverse emulsioni. Paradossalmente ce ne sono di più ora che quando ho iniziato (nel 1993 con una Yashica FX2000 Super).
Per il momento uso HP5plus, Tri-X e RPX400 ogni una con la sua personalità.
Ho trovato anche due rulli di Ferrania P30 "Alpha", preso anche la Retro80S che è ×ssima e facilmente chiude sulle ombre. In una giornata di sole pieno le userò a 50 ASA mentre con luce diffusa credo si possa esporre a 80 ASA.
Devo decidere quale mi piace di più, poi inizio a fare pratica nello sviluppo in casa. Non avendo un locale completamente oscurato userò la sacca oscurante.
preso anche la Retro80S che è ×ssima e facilmente chiude sulle ombre.
Splendida pellicola, insieme con la RPX 25 è la mia preferita quando voglio delle diapositive in Bianco & Nero da utilizzare nelle mie proiezioni in dissolvenza incrociata.
Enrico sono qui a disposizione se posso esserti utile molto volentieri „
Grazie Ivan !. Fine settimana prendo una Tank piu' un rullino scaduto e inizio a fare pratica di caricamento della spirale al buio, quello sarà il primo passo.
Un consiglio, la pellicola prima di inserirla nella Thank e dopo aver tagliato la coda spunta/arrotonda gli angoli vivi scorrerà molto meglio nella spirale.
Grazie per i link, anche se come al solito andrebbe poi vista con le varie chimiche di sviluppo
Aggiungo un'altro consiglio: quando carichi la pellicola sulla spirale, assicurati che entrambe (e le tue mani) siano PERFETTAMENTE asciutte. Basta una goccia d'acqua tra i canalini della spirale, la pellicola si inumidisce poco, l'emulsione diventa appiccicosa e non riesci più a caricarla, nè ad estrarla (se non con moooolta difficoltà e rischi di far danni). E inizi a bestemmiare in tutte le lingue conosciute.
Non è un problema per la prima pellicola del giorno, ma se ne devi sviluppare più di una... sì. io asciugo la spirale con il phon prima di caricarci la pellicola, che poi scivola che è una bellezza .
L'alternativa, che a me non piace, per quanto possa sembrare assurdo, è bagnare, tanto, la spirale. In questo modo l'acqua fa da lubrificante e si riesce a caricare la pellicola. Può essere una via d'uscita quando la pellicola è bloccata: una pucciata della spirale per 3-4 mm da una parte e dall'altra e poi riprovare.
“ L'alternativa, che a me non piace, per quanto possa sembrare assurdo, è bagnare, tanto, la spirale. In questo modo l'acqua fa da lubrificante e si riesce a caricare la pellicola. Può essere una via d'uscita quando la pellicola è bloccata: una pucciata della spirale per 3-4 mm da una parte e dall'altra e poi riprovare. „
Non piace neanche a me, anche perché fai un prebagno alla pellicola solo in alcune zone ed il risultato potrebbe non essere costante su tutto il fotogramma
“ nè ad estrarla „
Per estrarla sarebbe sempre bene aprire la spirale e non sfilarla, l'emulsione bagnata è delicata e rischi di rovinarla
“ Dipende dalla spirale. Con alcune non riesci neanche ad aprirla quando la pellicola è bloccata, a meno di forzare e rischiare danni. „
Ovviamente, ne ho avute anche di fisse in metallo (un vero delirio per caricarla .....ma era circa 40 anni fa), mi riferisco alla normale Paterson che in genere si apre sempre
Ho preso una Leica III anteguerra (1935) con l'Elmar del 1939. Meccanicamente è perfetta, esteticamente qualche segno del tempo. Non farò alcun restauro cosmetico perchè i segni fanno parte del vissuto della Camera, la Vulcanite è intatta e ben tenuta.
Ora il primo problema è il caricamento della pellicola. E' corretta questa procedura ?:
Cosa ci metto ?: 24 o 36 pose (non ci sono controindicazioni) ?
Sì, anche se in commercio ci sono attrezzi che semplificano l'operazione di taglio, fare molta attenzione ad un taglio omogeneo e che non rimangano angoli vivi sopratutto al centro per non rovinare la tendina mentre si carica
“ Cosa ci metto ?: 24 o 36 pose (non ci sono controindicazioni) ? „
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