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Per guardare il passato (Leica analogica)


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avatarjunior
inviato il 25 Maggio 2016 ore 12:52

Grazie delle dritte! Sorriso

Ad essere sincero non so ancora se utilizzare questa macchina nel modo più scarno possibile (un solo obiettivo e pellicola B&N) o considerare qualche ulteriore lente.
Avere più opzioni è sempre interessante, ma per altri motivi lo è anche ridursi.
Probabilmente lo capirò meglio più avanti.

Saluti!
SP

avatarjunior
inviato il 05 Agosto 2017 ore 19:14

Accidenti... un bellissimo post dall'inizio alla fine. Nihilist dovresti scrivere anche libri!
Seguo questo post perché stai descrivendo esattamente quella fase di un fotografo, che prima o poi arriva...(e che sto affrontando anch'io da 10 mesi ad oggi).

Complimenti per la M6. Pensa che io sto provando una Ricoh 500rf e le prime stampe le ritiro in settimana.

avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2017 ore 15:28

Vabbè, Nihilist, mi hai convinto:

andrò in vacanza oltre che con alcune delle mie digitali FF anche con la M6 ...

Però se ancora non sviluppi in casa, prova il monobagno della ars-lab: efficace davvero!

Io oramai per diletto scatto in analogico (FP4 e HP5+) e sviluppo con quello che essendo un monobagno rende davvero semplice la nobile arte dello sviluppo.

Poi passi tutto sotto lo scanner e risolto il problema!

avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2017 ore 15:29

Ben altra cosa rispetto ai miei tempi ...

SorrisoSorrisoSorriso

avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2017 ore 16:03

Complimenti anche da me, mi piace questo approccio alla fotografia, ora mi leggo tutto con calma che sicuramente avrò qualcosa da imparare.

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 16:55

Io nella mia ricerca minimalista ed un approccio essenziale questa estate oltre la R5 ho portato ed usato essenzialmente una Leica IIIf che era stata di mio padre, mi piace molto questo approccio delle Leica a vite

avatarjunior
inviato il 09 Ottobre 2017 ore 19:35

Che bel post !, buona sera a tutti.

Sono tornato a fotografare con macchine a pellicola, essendone sprovvisto a Settembre ho realizzato il mio sogno acquistando una M2 in perfetto stato, per le ottiche in attesa di accantonare fondi a sufficienza per il Summarit 35mm utilizzo i Voigtlander la cui resa non mi dispiace.

Pensavo che con la M2 avrei dovuto "sudare" per domarla ma a sorpresa ho trovato subito feeling, oggi ho ritirato i provini del primo rullino e, eccetto i primi dieci scatti, tutti gli altri sono risultati correttamente esposti (ho usato la regola del "Sunny 16"). I tagli invece erano come li volevo, il telemetro l'ho trovato comodissimo.

Mi piace molto questo approccio alla fotografia "meditata" tipica della Leica anche se durante i viaggi porto con me la Fuji con tre fissi (equivalenti 28, 35 e 50) che sta dentro una piccola borsa che facilmente la imbarco con me in aereo.

Enrico

avatarsenior
inviato il 09 Ottobre 2017 ore 21:39

ho realizzato il mio sogno acquistando una M2 in perfetto stato,


Complimenti ....gran macchina ....io sono andato ancora più indietro con la IIIf che certamente non lascio a casa nei viaggi ....anzi è l'unica che mi assicura con assoluta certezza di riportare a casa immagini ....poi gli affianco altro in caso

oggi ho ritirato i provini del primo rullino


Ora il prossimo passo è sviluppare da te

avatarjunior
inviato il 09 Ottobre 2017 ore 22:01

@Ivan

Procedo per gradi (nel periodo 1993-1996 mi ero attrezzato in casa con il Durst e quanto necessario per sviluppare i rullini).

Finchè non sistemo la cantina e trovo un ingranditore messo OK devo procedere a passi:

Scannerizzo i negativi e stampo con la R3000, il vantaggio è che ho sia il supporto Argentico che il file digitale. Poi la Epson fa un ottimo lavoro ma vedere un'immagine che si crea nella bacinella non ha prezzo !.

Poi mi iscrivo al circolo fotografico della mia città che ha la camera oscura a disposizione dei soci così faccio pratica.

Solo allora passo al vero B&N, le scansioni tornano buone per condividere le foto in rete.

Per lo sviluppo dei negativi mi affido a un professionista, è vero che interrompo il flusso creativo ma perdere una bella immagine per un errore di inesperienza lascerebbe l'amaro.

Enrico

avatarjunior
inviato il 09 Ottobre 2017 ore 22:08

Complimenti per la IIIf !, le Leica a Vite hanno un fascino particolare.

Per l'esposizione ti affidi alla "Regola del 16" ?. Sulla mia M2 ho usato un Sekonic 208 che dava riscontri diversi da quello che io valutavo ad occhio. Poi ho trovato un LeicaMeter MR4 che invece concorda con le mie valutazioni "occhiometriche". Sulla "Sunny 16" sto facendo pratica, spero di abbandonare in futuro l'uso dell'esposimetro cosi' da fotografare come si faceva cinquanta anni fa (pratica masochista a detta di molti).

Enrico

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2017 ore 7:47

Allora Enrico ti rispondo per gradi, ti capisco perfettamente per la CO, io ho reiniziato con l'analogico riprendendo in mano la mia amata M6 e affidavo tutto fuori, sperimentato rullini, la mia mano ecc sono tornato al solo sviluppo casalingo e scansione ed è solo da qualche mese che ho attrezzato la cantina.
Quindi mi permetto di suggerirti, fatto ancora qualche rullo di prove, di passare al solo sviluppo negativo in proprio che non necessita di una CO mantenendo lo scanner (io tutt'ora scansiono sempre i miei rulli mantenendo il doppio archivio), quando poi riuscirai attezzerai la CO per la stampa argentica.

Per la IIIf si ad un certo mi è stata stretta anche la M6 così dopo oltre 20 anni sono uscito dalla mia “area di comfort” e l'ho venduta, ho prima provato la pur eccellente CL che però non mi ha dato il feeling giusto, e che tu ben capisci maneggiando la tua M2, e poi sempre al sistema M faceva riferimento e quindi non avevo realmente cambiato. Così di recente ho venduto anche lei (ultime lenti con attacco M sono sul mercatino) e da prima dell'estate ho riabbracciato la IIIf numeri Rossi del 1954 che è stata di mio padre, oltre ad una Leica II Black Paint del 1932 e mi trovo benissimo.....a dire il vero ho anche un'ecce Leica R5 con il corredo completo R che però uso solo di rado.

Per l'esposizIone uso si la regola del 16, ma in tasca tengo un esposimetro Sekonic L328 con aggiuntivo spot che mi aiuta moltissimo in situazioni critiche e dubbie, in particolare con le DIA, inoltre usando lo spot mi abituo (o meglio mi riabituo) a leggere la luce esattamente dove voglio per la corretta esposizione. Seppur il mio funziona benissimo, probabilmente ne compro un'altro esclusivamente Spot. Quindi ti consiglio di averlo sempre, ma se il tuo non funziona bene o legge un angolo di campo diverso dal tuo occhio e dal Leica Meter (quindi vedi bene dove lo punti) o potrebbe avere la batteria un poco scarica e falsare i dati di lettura, a volte con una batteria nuova migliorano la lettura.
Comunque anche io voglio arrivare a togliere completamente l'esposimetro, ma non rinunciare ad averne uno in tasca, meglio se spot!!!

Comunque si la mia IIIf ha un fascino unico ed una meccanica raffinatissima, oltre a farmi accedere ad un parco ottiche enorme a costi accettabili e tutto da esplorare

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2017 ore 9:46

Comunque scansionando il negativo si prende il peggio dell'analogico e del digitale insieme, tuttavia io lo faccio con un Reflecta RPS10M per moltipleci motivi, primo fra tutti la condivisione in rete, ma anche perché a volte serve proprio per alcune situazioni. A solo titolo di esempio dopo aver partecipato al Brescia Foto Festival con due mie foto, una è stata selezionata per la pubblicazione sulla rivista Image Mag e mi è stata chiesta in formato digitale di qualità.

Quindi l'opportunità di una scansione anche di qualità non può esimerti dalla filiera analogica e la stampa con ingranditore naturale evoluzione dello scatto a rullino ed al di là del fascino dell'immagine che compare a luci rossi, la qualità è proprio diversa, ne peggio ne meglio, è solo diversa .....per questo ti sprono ad attrezzarti rapidamente per lo sviluppo del negativo che non richiede una CO, nè particolare spazio, al limite affidando fuori le stampe da negativo, poi penserai alla CO

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2017 ore 10:22

A mio modesto avviso ha ben poco senso fotografare a pellicola, al limite sviluppandola da sé, e poi scansionare il negativo per riaverne delle stampe digitali... in bianco & nero per giunta.
La fotografia chimica in negativo B/N o la si fa in completa autarchia o non la si fa affatto.

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2017 ore 10:46

A mio modesto avviso ha ben poco senso fotografare a pellicola, al limite sviluppandola da sé, e poi scansionare il negativo per riaverne delle stampe digitali... in bianco & nero per giunta.


Certamente concordo con te, ma posso dirti che in primis è bene arrivarci per gradi per trovare la giusta combinazione volta per volta, ad esempio scatto ed affido fuori tutto, mi consente di scegliere la pellicola, riprendere la mano con macchine molto diverse dalle moderne digitali, ecc e se qualcosa non viene bene so che il problema è in ripresa.
Quando il processo di ripresa è consolidato passo allo sviluppo del negativo e se qualcosa non torna so di dover cercare il problema nel metodo di sviluppo, nella chimica utilizzata, ecc.
Solo in ultimo arrivo alla stampa in casa necessitando anche di spazio ed investimenti economici, infatti io gli ho consigliato di sviluppare in proprio, scansionare e poi al limite affidare fuori la stampa tradizionale, ovvero di non affidar fuori lo sviluppo e comunque non mi sembra che il nostro amico abbia parlato di stampa digitale.

Comunque una cosa è scansionare un negativo per tenere un doppio archivio ed altra cosa è stampare in digitale quel negativo, seppur il fascino di scattare con una macchina esclusivamente meccanica e senza esposimetro ti da l'esatta percezione della luce e di domare la fotografia in momento totalmente diverso, quindi non demonizzerei a priori qualsiasi procedimento, c'è anche chi stampa con ingranditore e bacinelle file digitali, come io ho fato stampare alcune foto da file per motivazioni particolari.

Insomma ad ognuno la propria dimensione senza schemi mentali definiti e obbligatori

avatarjunior
inviato il 10 Ottobre 2017 ore 19:23

A mio modesto avviso ha ben poco senso fotografare a pellicola, al limite sviluppandola da sé, e poi scansionare il negativo per riaverne delle stampe digitali... in bianco & nero per giunta.
La fotografia chimica in negativo B/N o la si fa in completa autarchia o non la si fa affatto.


Per il mio carattere cerco non non essere mai perentorio, concordo che il processo chimico è la strada migliore ma metti che uno non ha spazio, ci deve rinunciare ?. Nel mio caso ho spazio abbondante in cantina e nell'immediato futuro la CO è in preventivo.

Nel frattempo, siccome sono curioso e ho quanto necessario, sperimento. Magari escono stampe gradevoli:



Ciao
Enrico

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