| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 8:44
Secondo me se non si ha attrezzatura ma soprattutto esperienza, la ricerca del primo piano a tutti costi può condurre sovente a delusioni. Magari ambientando di più la difficoltà diminuisce molto, e vengono comunque scatti gradevoli e apprezzati.
postimg.org/image/6u4rrhi7z/full/ |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 9:00
“ Guardate che il 100 f2 nella messa a fuoco è anche più veloce di un 300 2.8 is...io li possiedo entrambi. „
Manda a mettere a posto il 300 per favore! Anche io li ho usati entrambi, il 100 lo possiedo, af molto veloce ma il 300 mette a fuoco prima che tu prema il pulsante  |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 9:45
Cerca di seguire e anticipare il gioco, sfrutta al massimo la tua attrezzatura seguendo i giusti consigli di Ooo (scelta del momento) e Otto72 (inquadratura non stretta)
Scendi coi tempi anche sino al limite del leggermente mosso della palla e della mano che schiaccia, a volte dà un senso di dinamicità all'azione che non guasta.
Dopotutto queste foto si facevano anche prima dell'invenzione dell'autofocus |
user46920 | inviato il 25 Gennaio 2016 ore 10:58
“ Dopotutto queste foto si facevano anche prima dell'invenzione dell'autofocus „
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user47590 | inviato il 25 Gennaio 2016 ore 11:01
Bravo @occhio, un buon trucco potrebbe essere il b/n, lì un pò di grana ci sta anche bene e gli iso alti influenzano meno la resa finale.
Per la supernitidezza, serve la super...spesa!!! |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 11:11
Quoto in toto regolus. Quando si cerca lo scatto tecnicamente perfetto si buttano via altre opportunità di scatti semplicemente belli.
L'azione non è solo nel primo piano di chi ha la palla, ma c'è anche la panchina, i tifosi, i piccoli dettagli.
Uno scatto ambientato può essere molto più piacevole e tecnicamente più facile. |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 11:18
Leggo tanti consigli di chi non ha mai fotografato in una palestra normale
A partire dall'uso del flash, al fatto che palla e giocatori mossi danno dinamicità all'azione 
Ci sono gesti tecnici che sono più facili da catturare perchè più "statici" (es: battuta, palleggio dell'alzatore) e più facilmente prevedibili, altri come attacco e difesa, più difficili proprio per la velocità dell'azione.
Si può anche fare a meno dell'autofocus se ad esempio mettiamo a fuoco una particolare zona del campo e attendiamo che l'azione si svolga esattamente in quella porzione di campo (ad esempio mettere a fuoco un'astina e aspettare il giocatore che vada ad attaccare proprio lì), ma tenete conto che a f2, f2.8 la profondità di campo è piccola e la possibilità che la foto sia sfocata è cmq alta.
Foto di pallavolo senza palla vicino al corpo secondo me non sono significative
Altro discorso se fotografo l'esultanza di un giocatore 
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| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 11:30
Concordo con Alexd,
ottimi consigli, alcuni dei quali uso anche io ad esempio mettere a fuoco l'asta per beccarre lo schiacciatore!! ma occchio alla profondità di campo in base all'apertura usata.
Io disolito blocco i tempi a 1/500, alzo gli iso, AI servo e se posso uso il monopiede.
Molto dipende poi dalla illuminazione, una cosa è un palasport un'altra una palestra scolastica! |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 11:32
“ In questi casi con un cavalletto (spazio permettendo) i tempi possono essere molto più lunghi (1/50??) e la messa a fuoco molto più agevole. „
“ E provare anche usando un monopiede? Forse un po aiuta „
Quoto! |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 11:46
Dico la mia.
Come alcuni hanno già detto, NO al flash. Disturba gli atleti e non poco.
Lo stabilizzatore non serve. Se c'è potrebbe essere utilizzato nei momenti statici, ma non è necessario.
Durante il gioco, a prescindere dalla luce, i tempi rapidi sono fondamentali. Come qualcuno ha giustamente detto è importante conoscere un pochino il gioco per capire il momento in cui scattare. La raffica non serve (sto scrivendo pensando alla configurazione della nostra amica. Con la 1100D la raffica è inutile).
Meglio aspettare il momento giusto e scattare (anticipare in ricezione, aspettare il culmine del salto in attacco).
Sulle ottiche mi sento di dire che il 100 è un po' corto (anche se effettivamente diventa 160) a meno di non stare proprio bordocampo (dove ci sono le panchine più o meno).
Trattandosi di ragazzine di 12 anni non aspettatevi salti con il busto sopra la rete, cosa invece più facile in serie B.
Assurdo consigliare di rivolgersi ad un professionista.
Purtroppo le palestre amatoriali sono buie, e l'ottica luminosa necessita di una gestione non semplice (la PdC ridotta non è semplice da dominare). Io ti consiglio di lavorare in manuale e di sottoesporre anche uno stop e mezzo. Questo ridurrà i tempi (o abbasserà gli ISO), poi in postproduzione recuperi la sottoesposizione.
buon divertimento!
Carlo
PS non ricordo chi ha scritto di aver fotografato a Trento... quel palazzetto è magnifico ed uno dei più luminosi d'Italia (volley).
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| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 12:16
@Carlopi
giuste osservazioni.
Io faccio foto di pallavolo a mio figlio e alla fine se necessario alzo gli iso, meglio avere delle foto con un pò di grana che mosse, tanto non le devo vendere, ma sono ricordi!
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| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 12:21
Non posso che confermare la differente difficoltà nello riprendere le diverse fasi del gioco, scattare ad un'atleta in battuta piuttosto che durante l'alzata porterà, una volta preso un minimo la mano, ad una buona percentuale di scatti buoni.
Tuttavia, spesso le ragazzine battono da sotto, quindi il "gesto tecnico" è meno accattivante, e fatta una foto a ciascuno/a, lascio perdere perché alla fine si assomigliano un po' tutte.
Trovo invece difficile assai gestire la fase della ricezione e dell'attacco, anche utilizzando attrezzatura al top come nel mio caso (1DX+70-200ISII, ho provato anche il 135L ma capito subito che non era cosa...per me, almeno) credo che senza la necessaria esperienza ed il colpo d'occhio maturato sul campo come fotografo (non basta aver fatto lo spettatore e conoscere a menadito la tecnica) difficilmente si otterrà lo scatto "wow".
Tra l'altro, come già ricordato, le ragazzine non superano praticamente mai la rete, quindi la ripresa frontale, magari da fondocampo con un tele lungo focheggiato sul nastro, è praticamente sempre preclusa, ho visto che ci si limita a quella da dietro o laterale, e quest'ultima è molto critica per la messa a fuoco, la pdc alle aperture maggiori non perdona e anche l'af di una fotocamera dedicata non è che possa sempre fare miracoli, soprattutto qualora magari durante l'azione si frappongano una o più atlete/i tra il soggetto ed il fotografo.
Per la ricezione forse mi trovo anche peggio, ho visto che la disciplina in campo di ragazzi di 11-12-13 anni è tutt'altro che ferrea , e spesso su una palla vanno in tre (oppure nessuno  ) e vattelapesca chi alla fine la riceverà.
Se poi si cerca il primo piano, io quasi sempre perdo d'occhio lo schiacciatore e non riesco a capire in quale parte ha indirizzato la palla...insomma presumo e quasi sempre male.
Insomma, per fare una foto così
mi deve andare tutto bene, e allora ho deciso che anche così
è accettabile, e come si diceva, includere altri elementi rende a mio avviso la foto spesso anche diversamente interessante. |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 12:30
1600 asa, 1/400 f4.0 con una eos 30D. Anno 2009.
Nonostante il tempo veloce la palla e la mano sono mosse (è altresì vero che a 12 anni si è meno veloci. Forse)
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| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 12:39
Con che focale è fatta? Credo abbastanza corta... |
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