RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

la PdC varia al variare della focale?


  1. Forum
  2. »
  3. Tecnica, Composizione e altri temi
  4. » la PdC varia al variare della focale?





avatarsenior
inviato il 19 Gennaio 2016 ore 15:56

Ovviamente mettiamoci d'accordo sulla parità di inquadratura. La profondità di campo non cambia a parità di ingrandimento del soggetto ; che è una cosa diversa dalla parità di angolo di campo .

Monti su un cavalletto con collare un obiettivo macro 1:1, che inquadra un'ape alla distanza di messa a fuoco minima. Lasciando fissa la lente sul cavalletto, cambi solo il corpo. Su APS-C, la riduzione del sensore ridurrà l'angolo di campo. Ma il rapporto RR (come le dimensioni in mm della proiezione dell'ape sul sensore) restano uguali, con RR =1.


Esatto ;-)

avatarjunior
inviato il 19 Gennaio 2016 ore 16:04

Ooo, dalla formula che ho riportato è possibile ricavare il limite inferiore e superiore della profondità di campo, dato un certo diametro (S) del disco di confusione, scelto secondo le proprie esigenze, in funzione della distanza di messa a fuoco (D) e dell'apertura fisica del diaframma (d):

limite inferiore: X1 = D * (1 - S/d)

limite superiore: X2 = D * (1 + S/d)

NB queste formule hanno senso se si sceglie un disco di confusione minore o uguale all'apertura fisica del diaframma. Quando si focheggia all'infinito il disco di confusione è uguale all'apertura del diaframma per qualsiasi distanza (ovvero il limite inferiore è 0 e il limite superiore non ha più significato, perche sarebbe il doppio dell'infinito), e quindi, in un certo senso, è tutto sufficientemente a fuoco . Ovviamente il significato di profondità di campo con questo criterio è ben diverso da quello tradizionale.

avatarsenior
inviato il 19 Gennaio 2016 ore 16:06

allora temo che ci sia qualche equivoco.
Se per disco di confusione si intende l'area sfocata attorno ad un albero questo disco può anche misurare 3 metri di diametro, ben oltre il diametro fisico di qualsiasi diaframma.

avatarjunior
inviato il 19 Gennaio 2016 ore 16:10

In realtà, penso che nella pratica sia più utile utilizzare le formule del disco di confusione per individuare a quale diaframma chiudere un obiettivo di una certa focale, per es.
- dato un soggetto a fuoco 10 metri, a quale diaframma devo chiudere per risolvere particolari di 1 cm entro 5 metri davanti e 5 metri dietro?
- dato un soggetto a 3 metri, quanto devo aprire il diaframma per fare in modo che una scritta dietro il soggetto, con lettere alte 5 cm, risulti illeggibile?

avatarjunior
inviato il 19 Gennaio 2016 ore 16:12

allora temo che ci sia qualche equivoco.
Se per disco di confusione si intende l'area sfocata attorno ad un albero questo disco può anche misurare 3 metri di diametro, ben oltre il diametro fisico di qualsiasi diaframma.


Sì, hai ragione, in effetti è solo la formula del limite inferiore che richiede che il disco di confusione sia inferiore al diaframma fisico. Se è superiore al diaframma, tutti i dischi di confusione dalla lente fino alla distanza di messa a fuoco sono più piccoli del margine richiesto.

avatarsenior
inviato il 19 Gennaio 2016 ore 16:13

ok, ma ai appena detto
NB queste formule hanno senso se si sceglie un disco di confusione minore o uguale all'apertura fisica del diaframma.

mentre i dischi di confusione possono misurare decine di metri...

avatarjunior
inviato il 19 Gennaio 2016 ore 16:17

Sì, possono diventare grandi indefinitamente, ma solo oltre la distanza di messa a fuoco esatta .

avatarsenior
inviato il 19 Gennaio 2016 ore 16:18

ma sono quelli che quasi sempre interessano di più, quelli più distanti, oltre la MaF.

avatarjunior
inviato il 19 Gennaio 2016 ore 16:25

Se è così, devi mettere a fuoco all'infinito, o quasi MrGreen

In effetti è proprio il consiglio che dà Merklinger, che sembra interessato soprattutto alle foto di paesaggio.

avatarsenior
inviato il 19 Gennaio 2016 ore 16:33





ove:
D = diaframma
F = lunghezza focale dell'obiettivo
c = cerchio di confusione
d = distanza del soggetto

Così tanto per gradire dipende da tutti questi fattori. Se varia uno solo dei parametri di cui sopra la pdc varia di conseguenza. Perché rimanga costante al variare delle condizioni di lavoro (es cambio obiettivo quindi focale diversa) è necessario giostrare con gli altri parametri.
Credo di aver scoperto l'acqua calda MrGreen

avatarsenior
inviato il 19 Gennaio 2016 ore 16:34

In tutte le formulazioni che ho trovato sul web e sui testi sacri c'è una certa approssimazione, in quanto è utilizzata la fisica ottica relativa alle lenti sottili. Nella realtà assimilare i nostri obiettivi a lenti sottili può portare a risultati non del tutto coerenti con la realtà.

Raffaele

avatarsenior
inviato il 19 Gennaio 2016 ore 16:36

Se è così, devi mettere a fuoco all'infinito, o quasi

esattamente il contrario.
se voglio dischi di confusione oltre la maf in un ritratto, li ottengo con una maf a pochi metri, alberi distanti sfocati.

avatarsenior
inviato il 19 Gennaio 2016 ore 16:38

Vangogh, non mi interessano i CdC, solo i Dischi di Confusione.
i cdc riguardano la stampa e si misurano in millimentri i ddc riguardano il campo reale (es. un prato) e si possono misurare anche con il decametro.

avatarjunior
inviato il 19 Gennaio 2016 ore 16:39

Non è il contrario, è lo stesso principio, applicato ad un'esigenza opposta, quella di sfuocare lo sfondo MrGreen
Io pensavo ti interessasse massimizzare la risoluzione degli elementi fuori fuoco.

avatarsenior
inviato il 19 Gennaio 2016 ore 16:43

se sono stato poco chiaro provo a rettificare e ti ringrazio per il distinguo che hai portato tra cdc e ddc .
allora. quello che mi preme capire è se è vero, come si deduce dalle foto, che puoi usare qualsiasi focale per riprendere lo stesso soggetto a fuoco e con lo stesso taglio, ma usando sempre medesimo diaframma relativo.
ovviamente certo che si può, ma cosa accade agli oggetti posizionati dietro questo soggetto? posseggono identico DISCO di confusione oppure questo varia?

Le foto ci dicono che il ddc rimane identico, esiste la possibilità di riferirlo anche matematicamente?

RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)



Questa discussione ha raggiunto il limite di 15 pagine: non è possibile inviare nuove risposte.

La discussione NON deve essere riaperta A MENO CHE non ci sia ancora modo di discutere STRETTAMENTE sul tema originale.

Lo scopo della chiusura automatica è rendere il forum più leggibile, soprattutto ai nuovi utenti, evitando i "topic serpentone": un topic oltre le 15 pagine risulta spesso caotico e le informazioni utili vengono "diluite" dal grande numero di messaggi.In ogni caso, i topic non devono diventare un "forum nel forum": se avete un messaggio che non è strettamente legato col tema della discussione, aprite una nuova discussione!





 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me