user39791 | inviato il 17 Gennaio 2016 ore 13:14
Dato che questa sezione dedicata alla cultura è un po agonizzante e allo stesso tempo mi sta molto a cuore ho deciso che, tempo permettendo, aprirò periodicamente un post dedicato a un importante fotografo . Alcuni saranno molti famosi e altri un po meno, ma spero tutti interessanti. Userò l'ordine alfabetico. Metterò i suoi dati essenziali e qualche foto, l'arricchimento del post sarà lasciato al vostro buon cuore. Sono molto gradite segnalazioni di eventuali imprecisioni e/o spunti e consigli per il miglioramento di quanto da me postato. Come espressamente richiestomi: Riferimento al/ai sito/i da dove ho preso ciò che ho postato nel profilo dell'artista in questione: www.cultframe.com/2001/11/atget/ Eugène Atget (Libourne, 12 febbraio 1857 - Parigi, 4 agosto 1927). Noto come "il fotografo di Parigi", colui che con un'enorme quantità di riprese (oltre 10.000) lungo l'intero arco della sua oscura carriera, aveva instancabilmente registrato nei minimi dettagli gli aspetti più quotidiani di una metropoli che stava mutando, Eugène Atget è in realtà ben altro che il documentatore di insoliti e pittoreschi angoli della sua città; egli è il primo fotografo a liberarsi totalmente dalle convenzioni del Pittorialismo, per dare alla sua professione una nuova dignità: diventa il primo fotografo nell'accezione moderna del termine, oltre che un reporter sociale ante litteram. Egli rimane, certamente per scelta, fedele fino alla fine al suo pesante apparecchio fotografico 18 x 24 a soffietto ed a un sistema di lenti, il cui assemblaggio modificabile consentiva di cambiare lunghezza focale, ma non di evitare tempi di posa molto lunghi e vignettature. E proprio tali tempi d'esposizione gli consentono di creare quel suo particolare vuoto, quasi metafisico, intorno ai suoi soggetti: "curiosamente quasi tutte queste immagini sono vuote...". Il merito più grande di Atget consiste ad ogni modo nell'aver coniugato una consumata maestria tecnica, col tempo raffinata e celata dietro la semplice naturalezza delle sue immagini, con la tenace determinazione di "collezionare" soggetti fino ad allora trascurati per affidarli alla memoria storica. "Per più di vent'anni, per mezzo della mia iniziativa personale e del mio lavoro, ho raccolto da tutte le vecchie strade della vecchia Parigi immagini fotografiche di belle architetture secolari dal sedicesimo al diciannovesimo secolo: vecchi alberghi, case storiche o curiose, belle facciate. Posso dire di possedere tutto della vecchia Parigi", scrive Atget, senza esagerazioni, nel proporre il suo imponente lavoro sulla "Vieux Paris" al Service Photographique des Monuments Historiques. La sua raccolta è meticolosa, ma selettiva. Il suo tentativo, perfettamente riuscito, è quello di ricostruire il passato: l'atmosfera di questa città, quand'era ancora priva d'elettricità, d'acqua corrente, e dei segni dell'industrializzazione. Nelle sue foto non vi è traccia di queste cose, come sono ignorate le due maggiori esposizioni internazionali in essa tenutesi nel 1889 e nel 1900. Le vedute celebrative e le manifestazioni grandiose sono state del tutto trascurate a favore di aspetti più dimessi e realistici della vita quotidiana: la descrizione di parchi, alberi, negozi, oggetti umili, particolari di facciate erose dal tempo, angoli di caratteristiche viuzze e, più di rado, uomini, i cui mestieri erano anch'essi emblematici di un passato che andava sparendo. Per questo immenso lavoro solo poche volte esistette una specifica committenza, in genere da parte di istituzioni interessate alla documentazione (un'eccezione appare la richiesta da parte di André Dignimont di una serie di immagini sui bordelli per un mai realizzato libro); Atget appare motivato in questa sua "epica impresa" di preservazione della memoria più da una sorta di "autocommittenza", che dal suo presunto impegno a rifornire d'immagini pittori (anche di un certo spicco) ed illustratori. Incompreso dai suoi contemporanei, ad eccezione dei Surrealisti, che colgono tuttavia solo alcuni aspetti della sua opera, Eugène Atget muore in miseria, lasciando un vero e proprio "monumento" a Parigi, unico per quantità e complessità d'immagini; ma soprattutto un nuovo linguaggio fotografico. mevsphotography.com/wp-content/uploads/2013/09/eugene-atget-3.jpg www.filmsnotdead.com/wp-content/uploads/2015/02/La_cour_du_Dragon_Pari s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/d3/ab/2a/d3ab2a771e32d455f685cefe3b0 artblart.files.wordpress.com/2012/07/5-web.jpg www.parisphoto.com/content/events_images/4219/file/slideshow/547340e6a www.nga.gov/feature/atget/images/fullscreen/2002_73_23.jpg www.thecultureconcept.com/circle/wp-content/uploads/2012/08/Atget-Cafe www.fotodautorecosentino.it/wp-content/uploads/2014/08/atget.jpg |
| inviato il 17 Gennaio 2016 ore 13:19
A differenza di Adams, non lo conoscevo. Scatti particolari e personaggio altrettanto particolare. Mi piace! Davvero interessantissimo, grazie per la condivisione e soprattutto per la bellissima iniziativa!! Continua così! |
user12181 | inviato il 17 Gennaio 2016 ore 13:54
La seconda (emigranti italiani all'arrivo in America, Ellis Island) mi pare proprio che non c' entri nulla con Atget. In ogni caso da queste foto Atget esce fortemente distorto, sembra un fotografo di persone, nulla di più falso, fotografava soprattutto la vecchia Parigi di prima mattina, in gran parte delle sue foto non ci sono persone o non sono il soggetto principale. |
| inviato il 17 Gennaio 2016 ore 13:59
Anch'io lo conosco poco.Cmq,lodevole la tua iniziativa |
user39791 | inviato il 17 Gennaio 2016 ore 14:04
Murmunto, grazie per la segnalazione. Tengo a precisare che non voglio fare il professorino ma solo stimolare "l'argomento cultura fotografica" per cui ben vengano segnalazioni di mie imprecisioni, sarebbe interessante per tutti che tu proponessi immagini che lo rappresentano meglio se ne conosci qualcuna. Intanto ne ho aggiunta qualcuna sul tema da te suggerito e ne ho tolte altre meno significative e una probabilmente non sua. Credo che "il costruire" sia sempre più significativo "del distruggere". |
| inviato il 17 Gennaio 2016 ore 15:08
Bellissima iniziativa, soprattutto per chi, come me, si è affacciato da poco al mondo della fotografia e ancora non conosce molti fotografi del passato e del presente! Grazie Filiberto per questo tuo impegno! |
| inviato il 17 Gennaio 2016 ore 15:10
Anche io non conoscevo questo artista. Grazie Filiberto per questa iniziativa e ti esorto a continuare su questa strada. Credo che sia fondamentale conoscere i personaggi che ci hanno preceduto e che hanno fatto la storia della fotografia, soltanto cosi possiamo capire, crescere e sperimentare. Grazie ancora Un saluto Giancarlo |
user39791 | inviato il 17 Gennaio 2016 ore 15:14
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user39791 | inviato il 17 Gennaio 2016 ore 17:18
Bel documento dell'epoca e d'epoca! |
user39791 | inviato il 17 Gennaio 2016 ore 19:40
Ottime le foto che hai postato! |
| inviato il 17 Gennaio 2016 ore 19:46
Grazie Filiberto per questa bella idea, se posso aggiungere un mio contributo su questo talento, all'epoca incompreso anche a se stesso. L'opera di Atget venne scoperta dalla fotografa americana Berenice Abbott, in quel periodo assistente di Man Ray (altro grande), la quale la valorizzò soprattutto in America. Alla prosssima...Gianni. |
| inviato il 17 Gennaio 2016 ore 20:28
Si... Purtroppo per lui il suo fu un successo postumo. In vita dovette fare i conti con la miseria. Al termine di questo articolo il suo insuccesso in vita e la rivalutazione successiva vengono messi in relazione alla sua distanza dai paradigmi del "pittorialismo": venus.unive.it/matdid.php?utente=zipoli&base=%2Flezione+10+la+straight |
user53566 | inviato il 17 Gennaio 2016 ore 20:31
A quando il post su di me? Scherzo, ovviamente. Bella iniziativa! |
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