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Digitalizzare le diapositive


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avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 11:37

Il problema è che, per avere immagini nitide, occorre una luce "guidata" e possibilmente con lampada puntiforme.
Il problema era ben noto ai tempi in cui si stampava con gli ingranditori.
L'adattatore non fornirà mai una immagine nitida perché riceve luce diffusa, a meno di illuminarlo con un flash o, appunto, con un proiettore dia

avatarjunior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 11:50

Giancarlo, allora l'idea di mettere dietro un flash non è così malsana... :-D

Su Amazon USA, se vi interessa, ho trovato questo kit mooolto basico: www.amazon.com/Opteka-Copier-Lighting-Digital-Cameras/dp/B00LBH3VSO/re

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 14:47

Giancarlo, allora l'idea di mettere dietro un flash non è così malsana... :-D

credo proprio di no, un tempo si faceva per duplicare le dia, io però non ci ho mai provato

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 15:32

Il problema è che, per avere immagini nitide, occorre una luce "guidata" e possibilmente con lampada puntiforme.


La mia esperienza mi dice che la lampada puntiforme sarebbe un danno, bisogna assolutamente avere luce diffusa dietro la diapositiva, cio' per avere uniformità di illuminazione, se no avrei messo il flash dietro, invece ho messo la carta bianca che diffonde molto la luce, perchè il foglio bianco A4 è molto piu' grande della diapositiva. Basta fare una prova. Il risultato si vede subito.
Infatti tutti i visori per diapositive hanno un diffusore bianco dietro, se lo togliete vedete il filamento della lampada, non la diapositiva illuminata uniformemente.
Io ho tolto il diffusore bianco originale Polaroid perchè era troppo vicino alla dia e non garantiva una sufficiente diffusione.
P.S. : Se mi sbaglio correggetemi, ho ripensato alla "luce guidata", forse dall' obiettivo del proiettore...magari ci sono tecniche a me sconosciute, ma per ora la mia esperienza è quella che ho scritto sopra.
Aggiungo che il sistema da me usato è molto dispendioso di energia, perchè la maggior parte della luce va persa, riflessa sulla carta A4, solo una piccola parte della luce raggiunge la diapositiva, quindi bisogna usare un flash potente... per compensare la bassa efficienza della carta che serve solo a diffondere la luce.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 16:56

Credo che per "luce guidata" intendessero luce passata per un condensatore "prima" di arrivare sul diffusore bianco opalino. Il problema di omogeneità di illuminazione del diffusore è cruciale.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 17:07

Ah, scusate, avevo capito condensatore in senso elettronico, intendevate una lente che condensa la luce... va beh, ora ho capito, ma la tecnica del rendere la luce parallela forse serve solo ad aumentare l' efficienza luminosa in caso di stampa su carta. Come ho scritto sopra il sistema da me usato è molto dispendioso di energia, ma i risultati sono buoni ( avevo già fatto delle prove precedenti con una fotocamera piu' economica, ora che ho costruito il nuovo attrezzo non ho ancora fatto dei test definitivi su diapositive molto nitide ). Purtroppo in questo momento dovrei rimontare tutto l' attrezzo per fare almeno una foto buona, ma sono fuori casa per qualche giorno, in seguito postero' anche delle foto delle diapo riprodotte.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 17:11

ma la tecnica del rendere la luce parallela forse serve solo ad aumentare l' efficienza luminosa in caso di stampa su carta.


Non discuto la tua affermazione, ma mi sembrava di aver capito invece che ha importanza anche sulla nitidezza ottenibile nel duplicare la diapo. Ma ho bisogno di conferma da chi lo ha sostenuto.

La nitidezza di alcune digitalizzazioni mi ha colpito e credo che la luce parallela abbia qualche responsabilità.

Il controllo del contrasto invece lo riconosco come "il" problema in questo tipo di tecnica: i miei tentativi di duplicare diapo all'epoca dell'analogico pur utilizzando pellicola a basso contrasto prodotta proprio per quello scopo (con la necessità di compensare la taratura lotto per lotto con i filtri appositi CC) soffrivano invariabilmente di questo difetto quando illuminavo il diffusore con una lampada alogena.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 17:15

Proprio questo vorrei capire, la mia esperienza mi dice che con luce diffusa si ottengono ottimi risultati in nitidezza, ed assenza di vignettatura.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 17:25

Sarebbe interessante vedere un raffronto (vedendo anche dei crop al 100%) tra questi metodi e scansioni tradizionali con scanner di vario tipo, però deve essere il medesimo fotogramma e assolutamente nitido. Inoltre sarebbe interessante vedere anche come di comporta un fotogramma 6x6 o 6x7 acquisito con questi metodi e cioè come reagisce al passaggio da un formato grande a uno molto più piccolo, soprattutto per quanto riguarda la gamma tonale che andrà sicuramente a ridursi.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 17:38

Io mi sono costruito l' attrezzo che ho descritto perchè lo scanner usato in precedenza (Epson scan Perfection 3170) non mi bastava, sopratutto non permetteva la messa a fuoco manuale, nei punti da me scelti, cosa che ora posso fare con la fotocamera. Purtroppo molte diapositive non sono piane, sono un po' bombate, quindi scelgo il diaframma F 1/8 , che è un buon compromesso fra profondità di campo e nitidezza, ( con diaframmi piu' piccoli incomincia a farsi sentire la diffrazione ).

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 17:52

Penso che chi ha delle dia o negativi 6x6 o 6x7 cm., possa ottenere dei risultati molto validi sia con fotocamere ed obiettivo macro, sia con scanner dedicati, penso che si possano ottenere risoluzioni intorno ai 100-200 Mpixel effettivi.
Io ho solo diapositive 24x36 mm. ma già cosi' ottengo risultati molto validi.
Nel caso fotocamere ed obiettivo macro si puo' sempre fare delle composizioni suddividendo la foto in 4 o in 6 fotogrammi per ogni pellicola 6x6, comunque sarebbe un lavoro ricomporre la foto originale, uno scanner dedicato forse è piu' comodo.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 18:06

Se la luce arriva alla negativa o diapositiva un po' da tutte le parti toglie nitidezza e i dettagli spariscono.
Per questa semplice ragione i proiettori dia ma anche quelli cine avevano una lampada alogena (quasi puntiforme) e gruppi di condensatori che guidavano il più possibile i raggi verso la pellicola.
Gli ingranditori invece si dividevano in due categorie:
- quelli con lampada opale e gruppi di condensatori, erano la maggioranza
- quelli a luce puntiforme con lampada alogena, tipo i proiettori dia, erano quelli che davano maggiore dettaglio e nitidezza.
Il fatto poi che la illuminazione debba essere uniforme è un altro discorso, dipende da come sono "guidati" i raggi tramite i condensatori (che sono delle lenti)

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 18:10

Allora come mai le mie foto alle dia sono nitide? ( in effetti la prova ve la daro' fra qualche giorno, ora sono fuori casa ).

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 18:14

Allora come mai le mie foto alle dia sono nitide? ( in effetti la prova ve la daro' fra qualche giorno, ora sono fuori casa ).

Non ho ben capito quale sistema hai usato

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 18:28

Io con lo scanner Hasselblad dedicato arrivo a una risoluzione sul 6x6 di 61megapixel, sul 6x4,5 di 90megapixel. No, non è un errore, la risoluzione di scansione aumenta al diminuire del formato (basta vedere le specifiche, infatti sul 35mm arriva a 6300dpi) quindi il 6x4,5 da come risultato un maggior numero di pixel complessivi. Siccome questo parametro è influenzato dalla larghezza del fotogramma (inserito in orientamento "ritratto") invece un fotogramma 6x7 da una risoluzione complessiva superiore al 6x6, un 6x9 ancora superiore e così via fino ad arrivare ai circa 180 mpixel di un 6x17.

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