| inviato il 02 Dicembre 2015 ore 4:17
Mi rivolgo a chiunque, professionisti e non. La fretta è cattiva consigliera ma se non lavori in studio non puoi perdere la vita a scegliere le inquadrature. Sbaglio? La domanda è semplice. O forse no, dipende dai punti di vista: cos'è che sta dietro al "cogliere l'attimo"? Quanto c'è di personale, quanto di derivato da allenamento pedissequo e quanto di tecnico/pratico? Sbaglierò ma non credo nel fatto di avere la macchina fotografica superficchia, tanto quanto so per certo che possedere un violino del Guarnieri del Gesù non ti renda un musicista migliore. Indubbiamente aiuta. Ad ogni modo spesso vedo fotografie di presunti "attimi", magari con titolo "Un'attimo rubato" e consimili che di rubato non hanno un bel niente e al di là della post produzione più o meno carica, sembrano assolutamente composizioni ad-hoc della serie "Scusi signor pescivendolo, mi piaceva l'inquadratura; continui a lanciare le platesse come ha fatto un attimo fa che la fotografo, grazie sa. Poi mi fa anche un chilo di seppie?" ciao :) |
| inviato il 02 Dicembre 2015 ore 8:43
Molto semplice, per fare un vero cogli l'attimo serve allenamento indubbiamente e posto giusto. Vedi un posto che è buono, in cui sai che potrebbe avvenire qualcosa o che sai che quello che cerchi avviene con una certa frequenza ti apposti e aspetti il tuo attimo. Non è secondo me questione di mettere in posa soggetti, ma di sapere che quel punto fotografico funziona e che il soggetto voluto con un'accettabile probabilità compirà l'azione desiderata o si troverà nel punto che si vuole. Io non sono bravo con queste foto, ma tutte le interviste che ho sentito e tutti i fotografi che documentano anche certi eventi dicono stessa cosa |
| inviato il 02 Dicembre 2015 ore 8:52
Argomento interessante..Molto spesso e dico moolto spesso ultimamente mi e'capitato di vedere scatti di street in varie dimostrazioni e mostre, che mi facevano dubitare sulla veridicita'dello scatto..,per poi aver conferma con qualche risata sarcastica..che di "rubato"non vi era proprio nulla..,ma molto costruito a tavolino ..con attori e comparse..pronte all'uso..E poi ti raccontano con quell'aria da fotografo intellettuale..che sono scatti ..frutto di un percorso...ma va la'..!!! |
| inviato il 02 Dicembre 2015 ore 9:11
"Cogliere l'attimo" è banale tanto quanto "fermare emozioni". Diciamo slogan farlocchi da matrimonialisti anni '80. Io mi sono fatto un'idea...la botta di fortuna c'è, per carità può capitare e capita, ma la maggior parte degli scatti cosìdetti "rubati" o presunti tali, da parte dei grandi fotografi sono pianificati, vuol dire magari non "costruiti" ad hoc, ma previsaulizzati, cioè capire cosa accadrà con buona approssimazione e agire di conseguenza, d'altronde, per me , questo fa grande un fotografo, non il girare senza sapere niente e scattare senza consapevolezza, altrimenti facciamo la scimmia di benedusi. In ogni genere la pianificazione è fondamentale. Poi veniamo, non me ne voglia nessuno, a chi non è capace affatto di previsualizzare e scatta come e cosa capita, personalemtne non lo ritengo un fotografo. l'inquadratura, l'esposizione corretta, fanno parte del bagaglio di un fotografo e tranne rarissimi casi, avvengono automaticamente in una frazione di secondo. Infine arriviamo al "costruito"... all'esempio del pescivendolo, non vedo niente di male in una cosa del genere, anzi una buona connessione tra fotografo e soggetto, anche questo fa parte del mestiere a tutto tondo del fotografo. Una foto deve essere contestualizzata, deve dire qualcosa, il fatto di come il fotografo ci sia arrivato non deve essere oggetto di discussione secondo me, tranne che questa risulti ingannevole a livello documentaristico, se porto un orso polare in Guatemala qualcosa non quadra se voglio fare "documentazione" Ciao LC |
| inviato il 02 Dicembre 2015 ore 9:16
Ma vuoi mettere la facilita'di fare uno scatto alla Bresson con attori e comparse in 5 minuti,.invece che aspettare giorni o settimane appostato.. prima che avvenga qualcosa..? |
| inviato il 02 Dicembre 2015 ore 9:49
Bresson girava tantissimo, trovava posto si appostava e attendeva che avvenisse quello che voleva. Certi scatti sono previsualizzati e pensati. Poi ci sta attimo come la famosa foto sul vaporetto di Gardin, anche se lui prendeva spesso il vaporetto perchè sapeva che si creavano situazioni interessanti. Anche Doisneau da intervista vedeva posti giusti e ci gironzolava come "un pazzo" usando suo termine. Non parlo ovviamente della foto del bacio |
| inviato il 02 Dicembre 2015 ore 9:52
Le tre C come al solito..............Cuore, C...lo e Capacità. Più che cogliere l'attimo è anche conoscere la situazione, anticipare l'azione. Se un ciclista prende una buca e sbanda, è probabile che faccia un ruzzolone. Se sei attento documenti l'azione. Poi con tutte queste dietrologie su tutto quello che si fà, rende il piacere di fotografare, un affare di stato. E' proprio un male italiano cercare il fine ultimo delle proprie ricerche. Un pò di respiro e libertà di espressione non ha mai fatto male a nessuno. |
| inviato il 02 Dicembre 2015 ore 10:10
Due sono gli approcci: Quello talebano (che un po' mi appartiene), si cammina, succede qualche cosa di interessante, grottesco ,... click. E tutto il resto : mi apposto nei pressi di uno scenario interessante, attendo che succeda ciò che spero....click. Oppure chiedo al pescivendolo di lanciare i tonni in aria. Oppure posiziono gli attori costruendo una scena che mi ero prefigurato. Paradossalmente questo è l' approccio meno facile. Perché richiede fantasia, capacità di gestire la scena perché la foto sia veritiera ed efficace, e non risulti costruita. Ma alla fine, è la foto che conta. Si vedono scatti che con la street hanno nulla a che vedere se non il fatto che sono stato realizzati per strada. Scatti a cui si tenta di dare un' identità con un titolo tirato per il collo e adattato alla bisogna. Il bacio o il legionario, beh, se lo scopo della foto non è esclusivamente reportage documentaristico, ci stanno assolutamente. |
| inviato il 02 Dicembre 2015 ore 10:27
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1597849&l=it Questa foto l'ho scattata l'altro ieri,è rubata,ma avevo già inquadrato i soggetti,2ragazzi che si guardavano intensamente e si scambiavano baci appassionati,ho aspettato e sperato che durante questo fantastico tramonto lo rifacessero e lo hanno rifatto,avrò scattato 20 fotografie tutte uguali allo stesso panorama per non dare troppo nell'occhio ma alla fine penso ne sia valsa la pena |
| inviato il 02 Dicembre 2015 ore 10:38
Il mio commento su Bresson e'stato mal interpretato,non ho detto che Bresson usasse comparse,ma ho voluto far intendere che qualcuno per mostrare scatti dal sapore"rubato"come faceva il grande maestro,usasse qualsiasi mezzo.. |
| inviato il 02 Dicembre 2015 ore 17:30
Domenico..sono ritratti.. |
| inviato il 02 Dicembre 2015 ore 17:56
Ritratti rubati. |
| inviato il 02 Dicembre 2015 ore 18:03
sul cogliere l'attimo la discussione può farsi certo più lunga di un attimo credo che in realtà in diverse situazioni ci siano non solo un attimo ma diversi attimi buoni. io amo la fotografia del cogli l'attimo, ma non saprei se ho colto proprio quello giusto. qui qualche esempio: sequenza, per lo + a raffica www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1537581&l=it sforzo e sguardo in camera www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1520525&l=it affossamento della testa www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1522876&l=it movimenti paralleli www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1528012&l=it tocco del baffo www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1539581&l=it sono tutte immagini che una volta si usava definire come "istantanee", nel senso o la fai in quel preciso momento oppure la perdi. Non so se intendete questi esempi come cogliere l'attimo. Io ci provo, e lo esaurisco con quello che definisco lo stress dello scatto in cui tutta la fatica si esaurisce in un attimo. Queste immagini sarebbe tutte state impossibili se avessi l'abitudine di tenere la camera in uno zaino. la camera non sta neanche appesa al collo, si trova in un marsupio ad apertura a ribalta in modo da essere estratta come un pistolero estrae il revolver dal fodero, altre volte avevo già la camera in mano. |
| inviato il 02 Dicembre 2015 ore 18:03
Rubati!!!!!!!!!!!!!!! Direi cogli l'attimo! Scatti effettuati nel contesto del Monza Rally tra decine di persone con i telefonini a scattare immagini. |
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