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Ho visto la puntata con Monteleone,interessante,non ho capito perchè gli studenti vadano in giro tutti con lo zainetto e quel treppiede...un workshop per pochi... è parso un filo fiction in alcune parti.
Lo zainetto per tenere la macchina/lenti e averi, il treppiede per sicurezza nel caso fosse servito scattare dentro gli edifici crollati in condizioni di poca luce :) almeno io farei così. Si bello anche l'episodio con Monteleone
Comunque ancora una volta mi ha colpito il diverso approccio di ognuno ad un genere fotografico specifico e come la fotografia sia soggettiva/personale. Nel primo episodio Toni insiste particolarmente sul fatto che il ritratto sia un dare e avere, creare in poco tempo una relazione con il soggetto dove ognuna delle due parti si mette in gioco. Alla fine crei un ricordo, un attimo di vita immortalato che per te é speciale. Lo scatto viene alla fine di tutto e può anche non esserci.. Penso invece ad Avedon dall'altra parte dove il suo assistente preparava la scena, la macchina e si relazionava con il soggetto da ritrarre, mentre lui poi arrivava e senza dialogare o esprimere emozioni scattava la foto e se ne andava (per farla corta). Faceva il suo lavoro certosino, ma non voleva influenzare o distrarre il soggetto. Così mi é stato detto riguardo Avedon e questo esercizio mi é anche stato fatto fare tempo fa..
Ancora una volta, nel secondo episodio ho visto Monteleone che dice di interessarsi ad una storia, viverla, conoscere il più possibile, fare la "lista della spesa".. più ti piace meglio é per fare reportage. Anche se non troppo paragonabili invece, ho sentito in un'affermazione di Majoli dire che meno un argomento ti coinvolge e ti trascina, più sei oggettivo nel rappresentare quella cosa.. E magari hai un punto di vista interessante è diverso da tutti gli altri.
“ "meno un argomento ti coinvolge e ti trascina, più sei oggettivo nel rappresentare quella cosa.. E magari hai un punto di vista interessante è diverso da tutti gli altri." „
bhè il bello secondo me riguarda entrambe le situazioni. Essere oggettivi aiuta ad esprimere un certo messaggio, essere soggettivi (quindi immersi nella situazione e rappresentarla empaticamente) esprime un altro messaggio. Proprio come quando si vive o si parla. D'altronde fotografare è comunicare
Vista la prima puntata, non mi è piaciuto molto, troppo "classico documentario di sky" sembra che lo facciano con lo stampino. Le lacrime ed i pianti poi mi hanno causato molto vomito. Sono allergico a queste finte cazzate.
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