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sono riflessivo nel momento dello scatto anche se si tratta di un'istantanea e siccome questo si svolge in una frazione di secondo parlo di stress dello scatto .
Sono due componenti che ci sono sempre quando si fotografa. Il rapporto tra una e l'altra dipende molto dal tipo di foto che si fa e da come vive il momento dello scatto chi fotografa. Una cosa che della riflessione è sempre presente è nel momento in cui si prepara l'attrezzatura e si pensa al tipo di scatto che si deve fare. Diciamo che la riflessione è sempre presente ma in tono più tranquillo l'istinto è meno razionale e più vicino alla punta di stress durante gli scatti. Saper gestire le due cose, non è impresa facile, ma ogni volta si vuole fare meglio ed è una cosa naturale per chi si vuole sempre migliorare. Aggiungerei anche una terza componente: "la previsione" ovvero la gestione del soggetto da fotografare o il conoscere oppure gestire la situazione nei momenti dello scatto. Cosa necessaria sia nei ritratti quando si deve anticipare lo scatto altrimenti è matematico che perdi l'attimo buono. Cerco di spiegarmi meglio, se vedi nel mirino l'attimo buono, sei in ritardo e non lo beccherai mai, difatti il tempo di reazione nel vedere e poi nel razionalizzare che è buono e scattare, sei già oltre come tempo e quindi hai perso l'attimo. Così come negli scatti di sport si deve anticipare l'azione altrimenti sei in ritardo ad esempio un colpo di testa nel calcio, una schiacciata in pallavolo eccetera. Per le foto di paesaggio tutto va al rallentatore, tranne se vuoi fare un servizio all'ora blu e li hai poco tempo perchè il nero della notte arriva ad ogni attimo che passa e cambia anche la situazione di luce andando sempre più nel nero. Credo che una componente che racchiuda queste tre cose si chiama esperienza.
Entrambi. Quando visito un luogo, inizialmente è l istinto a far da padrone, ma poi subentra la riflessione e torno con i piedi per terra. Secondo me non bisogna lasciarsi guidare solo dall'istinto o dalla tecnica.. Bisogna sfruttare entrambi
Dalle considerazioni fatte si parla anche di stress dello scatto. È possibile che possa essere legata ad una sorta di ansia da prestazione nel cercare di cogliere qualcosa che possa veramente piacere o sorprendere e non cadere sempre nel già visto o nel banale? Alcune volte mi ritrovo in queste condizioni prima di scattare.
non per me. ti spiego il mio stess dello scatto. quando disegno, guardo e riguardo, modifico. quando scrivo posso rileggere e correggere. ecc... quando scatto non posso tornare sui miei passi. tutto l'impegno razionale e non, tutta la fatica si deve concludere in quell'istante. è un momento in cui il tempo si vorrebbe dilatato a dismisura ma non è possibile. Quindi sono io che devo concentrare tutto in un istante, il taglio, l'inquadratura e tutto il resto. da cui lo stress dello scatto, che peraltro è uno stress piacevole.
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