RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Seconde storie di Pierfranco Fornasieri


  1. Forum
  2. »
  3. Tecnica, Composizione e altri temi
  4. » Seconde storie di Pierfranco Fornasieri





user46920
avatar
inviato il 23 Novembre 2015 ore 8:21

Per quelle sempre...

visto il tuo cuore impavido, vado ad incominciare Cool

Premetto che ritengo le critiche un buon mezzo per fare due chiacchiere e per vedere se possibile, attraverso lo sguardo degli altri, anche se a volte si vorrebbe/potrebbe farne a meno MrGreen ... ma sarò "franco" anch'io, come già detto da qualcuno.

Sono contento del tuo lavoro, della mia copia e in generale penso che tu abbia fatto un ottimo lavoro (certamente un buon apripista, spero).

In genere tendo a portare alla luce le parti che mi hanno colpito maggiormente, ma so che prediligo quelle negative, che stonano o che ritengo come parte più "utile" della critica (spero di riuscire a mettere anche la parte positiva, ma quella sono certo uscirà durante la discussione).

Il Libro, la grafica, l'impaginazione sono meritevoli e sufficientemente "professionali" ... mentre la qualità della rilegatura un po' meno.

Avrei messo contorni bianchi alle foto doppia pagina e a quelle a pagina intera, soprattutto per evitare di confonderle. In alcune c'è in altre no, sicuramente uno schema costruito su una grafica elementare, spartana, forse moderna, ma a mio giudizio un po' troppo "sottile", senza "contorni" senza "spessore" (tridimensionale).

Il bianco e soprattutto il nero, sono presenti come sfondo in maniera "piacevole" (forse un po' disordinata o non ho capito l'eventuale ordine) e nell'insieme, le due pagine rosse mi riportano vagamente all'attrezzatura fotografica ;-) ... anche se avrei creduto che le immagini contenute, potessero avere un altro significato: intimo, speciale, particolare.

Le introduzioni mi sembrano forse un po' troppo distaccate (poco intime) risultando quasi e soltanto descrittive ... e direi "poco appassionanti" (forse di più la seconda - magari perché femminile).
Non che si possa fare molto ... anche perchè in molti casi la scelta diplomatica e formale, risulta spesso la più semplice ed utilizzata (per evitare le esagerazioni), ma avrei preferito più colori, più particolari, più ritratti intimi dell'autore ... scritte così, invece, potrebbero essere "girate" su qualsiasi altro autore.

Un altro punto che mi dispiace è l'assenza di titoli e/o delle didascalie.
Questo è un particolare che non mi aspettavo in un libro, anzi. Ma che non ho trovato e mi ha stupito non poco. Ci saranno sicuramente dei buoni motivi, ma le opere hanno sempre un titolo o almeno un numero.

Venticinque circa, è poi il numero delle foto che posso considerare buone o meritevoli, secondo il mio gusto. Quindi avrei messo solo quelle.

E' un errore secondo me abbondare nella quantità, come spesso accade anche a molti autori musicali alle prime esperienze, che ai concerti o nei dischi, vogliano portare più di quello che sarebbe sufficiente e anche in questo caso, personalmente ti avrei consigliato per la qualità.

Quelle 25 sono veramente belle e forti ... forse alcune con qualche difetto qua e là, ma piccolezze giustificabili.

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2015 ore 9:16

Ciao.
Innanzitutto grazie davvero per aver comperato il libro, averlo letto e riportato le tue opinioni.
Ho apprezzato moltissimo.

Passo a dirti la mia su alcune cose, legate a certi spunti da te riportati

Il bianco e soprattutto il nero, sono presenti come sfondo in maniera "piacevole" (forse un po' disordinata o non ho capito l'eventuale ordine)


L'ordine non c'è, infatti. Né per queste cose a mio avviso ci deve essere. Lo sfondo è stato scelto con altri criteri.

Le introduzioni mi sembrano forse un po' troppo distaccate (poco intime) risultando quasi e soltanto descrittive ... e direi "poco appassionanti" (forse di più la seconda - magari perché femminile).
Non che si possa fare molto ... anche perchè in molti casi la scelta diplomatica e formale, risulta spesso la più semplice ed utilizzata (per evitare le esagerazioni), ma avrei preferito più colori, più particolari, più ritratti intimi dell'autore ... scritte così, invece, potrebbero essere "girate" su qualsiasi altro autore.


Carlo Riggi, oltre ad essere redattore e critico fotografico, è un appassionato fotografo molto conosciuto.
L'introduzione che ha voluto regalare al mio lavoro, dopo un'inizio in chiave psicologica (lui è psicoterapeuta e ha scritto diversi saggi sul rapporto fra il fotografo e l'immagine), a mio parere descrive molto bene il tema delle Seconde Storie e l'intenzione del lavoro e fornisce la chiave di lettura giusta per il libro. Quella (la chiave di lettura) serve dare in una introduzione, secondo me. Una cosa un po' più personale, ammesso che sia necessaria, la trovi forse nel mio commento finale.

Il Libro, la grafica, l'impaginazione sono meritevoli e sufficientemente "professionali" ... mentre la qualità della rilegatura un po' meno.


Sulla qualità della rilegatura mi trovi d'accordo. Non è "filo refe" e quindi non agevola un'apertura completa. E' uno di quei punti dove uno fa esperienza e la volta successiva saprà meglio come affrontare alcune proposte alternative fatte dall'editore.

Un altro punto che mi dispiace è l'assenza di titoli e/o delle didascalie.
Questo è un particolare che non mi aspettavo in un libro, anzi. Ma che non ho trovato e mi ha stupito non poco. Ci saranno sicuramente dei buoni motivi, ma le opere hanno sempre un titolo o almeno un numero.


Questa è una cosa da me fortemente voluta. Nessuna fotografia in questo libro vive di vita propria, tutte esistono come parte di un lavoro complessivo. Sono ognuna una bozza dalla quale far partire le Seconde Storie. Infatti non ci sono numeri di pagina né titoli: chi vuole parlare di una particolare immagine è "obbligato" a descriverla.

Sulla qualità delle immagini non entro in merito. E' talmente soggettiva...
Di quella magari ne parliamo alla prima occasione, col libro davanti, un calice di vino, pane e una toma di Lanzo stagionata ad accompagnare.

Grazie per i tuoi graditissimi commenti.
Ciao

user46920
avatar
inviato il 23 Novembre 2015 ore 12:16

Carlo Riggi, oltre ad essere redattore e critico fotografico, è un ...

ecco, quindi evitiamo di fargli leggere il mio commento alla sua intro MrGreen


Questa è una cosa da me fortemente voluta. Nessuna fotografia in questo libro vive di vita propria, tutte esistono come parte di un lavoro complessivo. Sono ognuna una bozza dalla quale far partire le Seconde Storie.

quindi sono un inizio su cui lavorare in futuro?

Infatti non ci sono numeri di pagina né titoli: chi vuole parlare di una particolare immagine è "obbligato" a descriverla.

mi piace l'idea che si debba per forza descriverla per parlarne, forse è proprio quello lo scopo ;-) ... però, può andar bene se ne parliamo e ci sei anche tu, altrimenti non so ...

Sulla qualità delle immagini non entro in merito....

vada per il calice di vino e toma ;-)

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2015 ore 15:16

" Infatti non ci sono numeri di pagina né titoli: chi vuole parlare di una particolare immagine è "obbligato" a descriverla."
mi piace l'idea che si debba per forza descriverla per parlarne, forse è proprio quello lo scopo ;-) ...


Senza forse

user46920
avatar
inviato il 23 Novembre 2015 ore 18:38

Mi piace molto quella del bambino accovacciato ...

Sono ognuna una bozza dalla quale far partire le Seconde Storie.

ognuna è quindi un inizio su cui vuoi lavorare in futuro?

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2015 ore 19:10

No no.

Visto che non ti va l'introduzione del Riggi... ;-) Il mio intervento del 14 novembre in questo topic spiega un po' meglio dove sono le Seconde Storie...a partire dalla immagine.

Così trovi la risposta alla domanda che mi hai fatto.

user46920
avatar
inviato il 24 Novembre 2015 ore 8:05

Avevo già letto, ma mi sembrava anche di aver già capito questa cosa*, però non collegavo bene il disorso
Nessuna fotografia in questo libro vive di vita propria, tutte esistono come parte di un lavoro complessivo. Sono ognuna una bozza dalla quale far partire le Seconde Storie.

il lavoro complessivo, è in definitiva la fotografia e in questo caso mirata a rendere l'immagine più immaginifica possibile, in modo che porti stimolo (alla Riggi: enzima), che faccia "partire" le Seconde Storie .. OK, ma perché "bozza" se la foto è già fatta, finita e vive già di vita propria?
Nel senso: perché hai utilizzato quel termine? (che è poi quello che mi ha dato lo stimolo a farti la domanda:
ognuna è quindi un inizio su cui vuoi lavorare in futuro?
).

La fotografia o è descrittiva o è immaginifica e molto spesso queste due caratteristiche convivono, ma anche la letteratura ha queste proprietà.

Nel testo introduttivo del Riggi, devo ammettere che ci sono scritti alcuni concetti che trovo incomprensibili o comunque piuttosto interpretabili:

[...] Pierfranco si infila nelle vite altrui fecondandole del proprio sogno visionario, coinvolgendoci in un percorso ri-generativo creativo e caratteristico, dove poter illimpidire il nostro sguardo sollevandolo dal peso di un voyeurismo sterile, e avviandoci verso nuovi e inediti scenari. [...]

Lasciando perdere l'ambiguità "semplice" ;-) dell'infilarsi nelle vite altrui e fecondarle (e dell'uso di altri termini ad essa collegabili), il percorso creativo e soprattutto caratteristico, a cosa farebbe riferimento? caratteristico di cosa? ... e l'avviamento verso nuovi e inediti scenari, a cosa è riferito? a nuove fotografie o a un nuovo modo di guardarle? e a quale?

Certe fotografie non c'è bisogno di spiegarle, queste raccontano, sono chiare e comprensibili, ma essendo immaginifiche, nella loro impossibilità di descrivere quello che non si vede, lasciano spazio alla fantasia dell'osservatore.

Allo stesso modo le frasi di un discorso possono essere immaginifiche, metaforiche, ecc ... ma se non spiegano, chiariscono, espongono semplicemente, o sono "poetiche astratte" o sono incomprensibili.

Visto che non ti va l'introduzione del Riggi...

non è tanto l'intento della stesura, quanto la difficoltà di comprensione della sua forma (in vari passaggi).

Il testo (sempre del Riggi) nella copertina posteriore (che non riporto per pigrizia), come altri passaggi delle introduzioni, lo trovo invece facile, chiaro, non ambiguo e anche descrittivamente "centrato" nel tema.

Purtroppo in questo caso i testi introduttivi fanno anche le veci di presentazione-descrizione dell'autore, per cui dovrebbero far emergere in maniera facile e chiara, le sue vere caratteristiche, raccogliendone almeno l'essenza (cosa che purtroppo non son stato in grado di cogliere).

Quello che volevo dire prima, è che non essendo ben descrittiva dell'autore e delle sue caratteristiche peculiari ed inopinabili (in quanto strettamente personali), mi rimane un "testo" poco intimo, poco personale, leggero, sottile, volatile, senza corpo, astratto, ecc ... mentre alcune foto (almeno 25, per me) di questo primo step dell'autore, sempre secondo me hanno invece un corpo robusto, pesante, ingombrante, personale, profondo, intimo, ecc ... ed è forse lì che si doveva calcare la mano o cmq centrare la mira.

però sono solo pensieri personali, che lasciano il tempo che trovano ;-)

quando qualcuno diceva che le fotografie devono essere intime, credo si riferisse al fatto che il fotografo prima o poi dovrà denudarsi di fronte agli altri e il pubblicare un libro svela questo intento, che se non viene esaudito, rimarrà secondo me solo come raccolta ... impersonale.



* che trovo da sempre sia presente in quasi tutte le fotografie di genere autorale, street/reportage, ecc... intendo che ognuna cmq ti porta nelle Seconde Storie in base alla propria immaginazione, in base ai ricordi, ecc ... e dove l'immagine è solo un attivatore visivo.

avatarsenior
inviato il 24 Novembre 2015 ore 11:02

Pierfranco ..non ho ancora comprato il tuo libro(ma lo faro'!!;-))e ieri "per caso"MrGreen..ho spulciato alcune tue foto..Mi e'piaciuta una in particolare perche'mi sono immaginato il tuo movimento rapido da 007..La foto e'quella di una signora che ascolta la musica con degli auricolari,seduta in un bar..e fino a qui nulla di male..Mi ha divertito vedere che in basso alla foto si vedesse una parte di siepe..Cool..Hai fatto proprio una bella imboscata..e nessuno ti ha notato..Street aggressiva..!!;-) E'stato uno scatto studiato o improvvisato..?Te lo chiedo ..perche'magari quella signora ogni mattina/pomeriggio ascoltava musica..;-)

avatarsenior
inviato il 24 Novembre 2015 ore 13:52

E'stato uno scatto studiato o improvvisato..?


Ciao.
E' stato uno scatto di quelli che fai in pochi secondi, quindi improvvisato nella sua esecuzione (l'imboscata). Ma è arrivato in maniera meditata.

Mi spiego meglio: durante una di quelle sessioni di editing che devi fare per non perdere il filo del lavoro, dove metti sul tavolone i provini da 10x15 (io faccio così) e cerchi di capire dove stai andando, cosa tenere, cosa togliere, cosa ancora ti manca e quanto materiale hai, mi ero accorto che all'interno del lavoro complessivo abbondavano fotografie di un determinato tipo, ma ne avevo poche da scegliere di due tipologie: persone che interagissero direttamente fra loro, guardandosi negli occhi, discorrendo, litigando...e anche persone che si trovassero in un contesto ma "isolate" in un mondo tutto loro, che dormissero, ascoltassero musica, fumassero guardando altrove...

E quindi sono andato a cercarmi questa gente in questi momenti. Per diverso tempo (qualche mese) ho fatto solo quel tipo di fotografia.
Fra le altre, la donna con le cuffie era una di quelle; i pittori che incrociano gli sguardi fra loro (e con il ritratto sul quadro) pure; la fumatrice dietro al palo, le due donne in giostra che ridono inseguendosi con gli sguardi, l'uomo che dorme sull'erba...

avatarsenior
inviato il 24 Novembre 2015 ore 15:42

Ho osservato molte tue foto con calma e devo ammettere che molte le trovo di eccelsa qualita',di un b/n invidiabile..e molte sono veramente "buone"..fatte esclusivamente dal fotografo!!Alcune sembrano fatte addirittura a pellicola..E quelle che hai citato nel tuo ultimo commento,come quella dei pittori.. la trovo di forte impatto.Trovare gli sguardi in uno scatto, e'questione di decimi di secondo..,di una difficolta'estrema e anche se lo scatto fosse in parte studiato o atteso,non si puo'negare la difficolta'proprio nel cogliere quel determinato attimo.E poi dicono che il telemetro e'lento..ed e'difficile mettere a fuoco in poco tempo..MrGreen!! Buona seratata Ivan!!;-)

avatarsenior
inviato il 24 Novembre 2015 ore 20:45

il percorso creativo e soprattutto caratteristico, a cosa farebbe riferimento? caratteristico di cosa?


Hai ragione a nutrire dubbi, Infatti il Riggi non usa il termine "caratteristico" ma "catartico"

[...] Pierfranco si infila nelle vite altrui fecondandole del proprio sogno visionario, coinvolgendoci in un percorso ri-generativo creativo e catartico [...]

;-)

Buona serata, amico mio. Grazie per il tuo prezioso contributo.

user46920
avatar
inviato il 24 Novembre 2015 ore 21:41

Catartico , si ho sbagliato a ricopiare ... Sorry in questo caso ha più senso.

buona serata ;-) ... continuo a seguire.

avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2015 ore 12:08




avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2015 ore 12:12




avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2015 ore 12:14




Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.




RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me