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Interpolazione file per stampa


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avatarjunior
inviato il 12 Settembre 2016 ore 17:31

Gr8wings, ma sei sicuro che la trovi la stampante che stampa a 110 dpi?


Credo solo che "circa 110 dpi" arrivi da un calcolo fatto usando la distanza di 120 cm. Pertanto immagino sia solo un esempio numerico senza stare lì a preoccuparsi del fatto che le stampanti hanno un numero fisso a cui operano....Gr8wings, confermi? Sorriso

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2016 ore 19:26

Si, il calcolo è teorico ed è incentrato sul potere risolutivo dell'occhio. Partendo dal formato desiderato e dalla distanza di osservazione, ti dice più o meno la densità di stampa che ti occorre e da quella si ricavano i MPx minimo necessari.
Come hanno scritto, se sei in quei parametri, tu fornisci il file preparato in TIFF e sarà poi il software della stampante a gestire il resto.
Se parti da un TIFF di risoluzione più bassa del necessario, il software farà lui le interpolazioni per arrivare a quel formato finale. Così partire da un Tiff già predisposto e con la maschera di nitidezza di solito garantisce un risultato migliore.


avatarsenior
inviato il 14 Luglio 2017 ore 22:31

leggo

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2017 ore 7:28

@Giano80
@Gr8wings

Occhi che state facendo della confusione tra DPI (Dot Per Inch) e PPI (Pixel Per Inch) e non sapete chi fa che cosa nella gestione della risoluzione delle immagini.

I programmi di fotoritocco, tipo Lightroom o Photoshop lavorano su files immagine che sono dipendenti dalla risoluzione in pixel, cioè permettono la realizzazione di immagini con risoluzioni lineari definite e selezionabili a piacere in PPI semplicemente perché manipolano immagini e NON fanno la stampa di quelle immagini, che è fatta dalla stampante.

I programmi di fotoritocco NON permettono la gestione dei DPI, con Lightroom o Photoshop tu NON puoi scegliere i DPI di stampa semplicemente perché la stampa non la fa fisicamente un software ma un hardware.

Tu in fotoritocco imposti la risoluzione in PPI della tua immagine da stampare ed è poi il driver della stampante che, tramite un processo suo (ditering) e con parametri di conversione suoi, dipendenti dal tipo di hardware della stampante, converte i PPI in DPI ed anche nel driver della stampante NON è possibile selezionare a piacimento la risoluzione in DPI del file da stampare, nella grandissima maggioranza delle stampanti, puoi impostare solo un paio di valori di risoluzioni, valori fissi, con le quali la stampante poi stampa (risoluzione nativa di stampa).

Selezionando opportunamente i PPI in fotoritocco, in funzione della dimensione geometrica dell'immagine da stampare e della distanza di osservazione della stampa, tu permetti poi alla stampante di stampare, in DPI, valore di solito fisso, la tua immagine con la qualità che vuoi: in fotoritocco, selezionando la risoluzione in PPI, decidi quale qualità avere poi in stampa.

In una parola:
- la risoluzione del file immagine da stampare è in PPI, mentre la risoluzione di stampa della stampante è in DPI

- sulla risoluzione del file immagine da stampare in PPI, ci intervieni in fotoritocco, mentre sui DPI non ci puoi intervenire in fotoritocco, ci interviene lo stampatore, non tu, e solo con pochi valori fissi (risoluzione nativa di stampa) nel caso delle migliori stampanti.

Per immagini di elevata qualità, fine art, nella preparazione del file in fotoritocco, è bene non scendere sotto i 360 PPI, al limite 300 PPI, mentre per immagini di qualità più bassa, si può scendere sotto quel valore.

Sempre per fine art, sarebbe bene NON interpolare il file immagine, non ingrandirlo: da qui la necessità di fotocamere a tanti Mpx per fare stampe buone grandi.

La D 800/810 copre il formato A2 a 300 PPI come risoluzione nativa, permette dunque un A2 in fine art (al limite!) senza interpolare.


@ Gr8wings
"....e comunque una 100x70 da guardare a 120 cm bastano circa 110 dpi in stampa, quindi bastano ca. 13 MPx

una 100x70 da guardare a 100 cm bastano circa 130 dpi in stampa, quindi bastano ca. 19 MPx"

Questa è la confusione che stai facendo: ti sei sbagliato tra DPI e PPI,, al posto dei DPI dovevi scrivere PPI.

1) Il fattore di conversione tra PPI e DPI (fattore di ditering) tu non lo conosci, non hai modo di conoscerlo, e dunque dai DPI NON puoi risalire ai Mpx necessari per ottenerlo.

2) una stampa a 110 DPI sarebbe un cesso fenomenale, non si scende mai sotto i 740 DPI in stampa, la stampante non ti stampa nemmeno a quel valore.

Se volete approfondire, c'è un bellissimo articolo della NITAL, su Nikon School, articoli ottimi come al solito, su risoluzione di stampa e formati

www.nikonschool.it/experience/stampa-epson-p600-3.php

avatarsenior
inviato il 21 Luglio 2017 ore 17:09

@Alessandro
grazie dei tuoi chiarimento.
Solo ti faccio presente che il termine PPI riguarda i Display, non riguarda la risoluzione dell'immagine (che va in MPx) nè la risoluzione di stampa (che va sempre in DPI).
Una cosa sono i DPI della stampante (di solito si indica il valore massimo di cui la stampante è capace, es: 1440) e un'altra solo i DPI scelti per la stampa effettiva.

Per quanto mi riguarda in questa tua frase sono al 100% d'accordo, solo che si opera sui DPI impostando i quali, in funzione della risoluzione dell'immagine che ho, viene fuori la dimensione fisica di stampa, sempre che la stampante accetti quel valore di DPI che ho ipotizzato. Il termine Pixel (quindi PPI) ha senso solo per i display. Per la stampa si parla sempre di DOT (punti) per pollice.

QUOTO "Selezionando opportunamente i PPI in fotoritocco, in funzione della dimensione geometrica dell'immagine da stampare e della distanza di osservazione della stampa, tu permetti poi alla stampante di stampare, in DPI, valore di solito fisso, la tua immagine con la qualità che vuoi: in fotoritocco, selezionando la risoluzione in PPI, decidi quale qualità avere poi in stampa." END QUOTE.
---
Lo stesso articolo che tu richiami fa questo esempio:
- dpi stampante = 1440
- pixel per pollice = 180
- matrice sensore = 6016 x 4016
- 6016 : 180 = 33,4 e 4016 : 180 = 22,3
Questi sono i valori in pollici raggiungibili. Poiché un pollice vale 2,54 cm, moltiplicando i valori precedenti per 2,54 si ottiene:
33,4 x 2,5 cm = 84,8 cm
22,3 x 2,5 cm = 56,6 cm
Quindi la Nikon D750 sarà in grado di coprire con il suo fotogramma un area delle dimensioni di circa 56 x 84 cm (formato A1), mantenendo un valore di risoluzione doppio rispetto a quello sufficiente per una stampa di queste dimensioni. Volendo aumentare le dimensioni della stampa, per una visione a distanza maggiore, sarà possibile scendere a 90 pixel per pollice, coprendo un area di dimensioni pari a 113 x 169 cm, sempre mantenendo una quantità di informazione più che sufficiente per non far vedere i pixel che compongono l'immagine.
---
Ecco, io ho inteso indicare con "dpi" quelli che l'articolo chiama "pixel per pollice = 180" e questi mi determinano le dimensioni fisiche della stampa finale. L'articolo afferma anche che a 90 "dpi" (che vengono chiamati dall'articolo "pixel per pollice" in stampa) si ottengono risultati accettabili.

Sarà poi il software della stampante ad utilizzare al meglio, con vari algoritmi di cui è capace, la risoluzione di cui è capace la stampante, per dare il risultato su carta, ma le dimensioni finali della stampa saranno quelle ricavate dividendo i MPx di risoluzione dell'immagine digitale (pixel di cui è capace il sensore, "matrice sensore") per i dpi di stampa (se vi piace chiamarli "pixel per pollice" va bene lo stesso).

Qui si parla del dithering:
www.nikonschool.it/experience/nitidezza7.php





avatarsenior
inviato il 21 Luglio 2017 ore 17:18

@Gr8wings
"...per i dpi di stampa (se vi piace chiamarli "pixel per pollice" va bene lo stesso). "

Non hai capito nulla e continui a fare confusione.

I DPI ed i PPI sono due cose completamente diverse.

I DPI sono punti d'inchiostro per pollice, i PPI sono pixel (grandezza adimensionale) per pollici, uno è inchiostro, l'altro è software.

avatarsenior
inviato il 22 Luglio 2017 ore 10:01

Si Alesssandro, l'ho capito, sei tu che continui a dire che non l'ho capito ...
Tanto per essere chiari, i PPI riguardano i monitor, i display ! Non sono "adimensionali" nessuno dei due ... ma al denominatore hanno una "lunghezza", sono pollici elevato alla meno 1

dimensione fisica della stampa (un lato, quindi lineare) = risoluzione in pixel (questa si non ha dimensione fisica, ma è un numero puro) DIVISO punti per pollice (dimensione fisica lunghezza alla (-1)) = una lunghezza in pollici
esempio 6016 : 180 = 33,4 pollici
dimensione fisica della stampa sul lato dei 6016 pixel di partenza

Tanto per chiarirti una cosa, visto che insisti.
Un monitor LCD attuale riproduce circa 96 pixel per pollice. Un display "retina" dell'aifon o chicchessia anche più di 300.
display retina dell'aifon 7 ha 1334x750 pixel a 326 ppi
se dividi 1334 e 750 per 326ppi trovi le dimensioni "fisiche" in pollici del display stesso, la cui diagonale col teorema di pitagora risulterà 4,7" ... guarda caso !
quindi anche i ppi hanno una dimensione, sono pollici(-1), non c'entra il software ... è hardware anche questo

Tornando al display LCD del computer, che ha 96 ppi, qualunque immagine (in pixel RGB) sarà riprodotta 1:1 sul display stesso con una dimensione "fisica" reale e misurabile col righello sullo schermo stesso che si ottiene dividendo la risoluzione in pixel di ciascun lato dell'immagine (questa si, adimensionale) per i PPI del display.
Quindi, su un monitor che sia come i vecchi 1280x1024 o come i fullhd 1920x1080 o come i nuovi ad altissima risoluzione, un'immagine bitmap RGB da supponiamo 640x480 pixel avrà sempre la stessa esatta risoluzione, 640x480, solo che la differente densità ppi dei monitor (da 72 ppi a 96 ppi ed oltre) ne determineranno una diversa dimensione "fisica".

Quindi scusami se non ho capito nulla, e buona giornata.











avatarsenior
inviato il 22 Luglio 2017 ore 10:22

"Non sono "adimensionali" nessuno dei due.."

Bellina questa, proprio bellina!


Oltre a tutta la confusione che hai in testa, come se non bastasse, NON sai che cosa è una grandezza adimensionale.

E che tu NON sai che cosa è una grandezza adimensionale lo si capisce semplicemente perché hai parlato di PPI, ossia Pixel Per Inch, parlando di risoluzione e poi dici che non è adimensionale: questo è un controsenso matematico.

Citando i PPI, Pixel Per Inch, per dare un valore di risoluzione lineare, visto che "Inch" è una misura di lunghezza lineare (= 24,5 mm), matematicamente, il Pixel DEVE essere adimensionale, altrimenti non avresti più una risoluzione lineare, ma qualcosa di diverso, non avresti più una risoluzione lineare se il pixel avesse una qualsiasi dimensione, di qualsiasi tipo, lineare, di superficie o altro.

Se tu di matematica non ne capisci nulla, non c'è niente di male, non è affatto obbligatorio, ma dovresti almeno fidarti di Wikipedia:

Qui

en.wikipedia.org/wiki/List_of_dimensionless_quantities

hai la lista, lunga, delle più comuni grandezze ADIMENSIONALI usate in tecnica.


E guarda caso, ....c'è anche il Pixel digitale!

avatarjunior
inviato il 24 Luglio 2017 ore 8:20

è sempre utile gironzolare per il forum!
grazie a tutti! ottima dritta! MrGreen

avatarsenior
inviato il 24 Luglio 2017 ore 8:58

Alessandro, lascia perdere, anche io sono un ingegnere, so benissimo cosa sono le grandezze adimensionali.
Ti sei contraddetto da solo:
il PIXEL è ADIMENSIONALE (e infatti è nell'elenco di Wikipedia che hai linkato)
il PPI NON E' ADIMENSIONALE AFFATTO ! (e infatti nell'elenco infatti non c'è).
Se una grandezza adimensionale (in matematica e fisica si dice uno "scalare") viene rapportata a una lunghezza (in questo caso Inches, pollici) viene fuori una grandezza L(-1) (lunghezza alla meno uno).
Quando dividi il numero di pixel di un lato del sensore (numero scalare) per PPI (lunghezza alla meno 1) viene fuori, guarda caso, una LUNGHEZZA in pollici che è, guarda caso, la dimensione lineare in stampa.

Non leggi attentamente quello che scrivono gli altri, ma parti per la tangente e non rispetti il tuo interlocutore ...
io ho detto che PPI NON E' ADIMENSIONALE, e non lo è.
Tu continui a confondere le cose, attribuendomi cose che non ho detto, solo per rispondere, a vanvera, visto che non c'è nulla a cui rispondere.
Buona giornata.


avatarsenior
inviato il 24 Luglio 2017 ore 16:02

e se prendeste in considerazione grandezze estensive e intensive, non è più semplice?Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2017 ore 11:08

vabbè meglio stampare a4 e via MrGreen:-P

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2017 ore 11:49

meglio mandare tutto a SAAL MrGreen

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2017 ore 16:09

In attesa che Nikon ci sorprenda con qualche annuncio da Centenario, propongo un Gedankenexperiment nello spirito di Albert, che fino all'ultimo era convinto che "Gott wuerfelt nicht", Dio non gioca ai dadi.

Dunque ci giochiamo tutto sul filo delle equivalenze e accettiamo lievi scostamenti numerici, astenersi i cacaminuzzoli.

Abbiamo la fortuna di possedere una Nikon D5 e una Nikon D500. Facciamo l'assunzione che il crop 1.5 sia esatto (in realtà è più 1.52...). Seguiamo le linee di equivalenza ben descritte da Butler in due famosi articoli su DPReview.

Fingiamo per un attimo che il numero dei Mpx attivi delle due macchine sia ESATTAMENTE uguale, intorno ai 20 Mpx.

Muniamoci di due obiettivi le cui focali siano nel rapporto 1.5. L'obiettivo della D500 deve essere per forza di cose più grandangolo e con un MTF tale che la frequenza spaziale della DX non sia perdente nei confronti della FX. Questo è necessario per stroncare sul nascere l'idea che una FF si comporta meglio di una DX in stampa, perché a parità di dimensioni è meno ingrandita. E' un'idea corretta per i formati pellicola e in maniera molto indiretta quando si pretende di montare LO STESSO OBIETTIVO su una DX e una FX variando la distanza dal soggetto.

Cavalletto, stessa distanza dalla scena statica ritratta, ottemperanza ai precetti di equivalenza, che significa aprire di 1.2 stop l'obiettivo sulla DX (è la stessa cosa che dividere per 1.5 l'f/ della FX) per assicurare la stessa pdc e, forse la cosa più decisiva ai fini della diversità, sovraesporre a dx la DX di 2.25 volte nel tempo di esposizione per avere lo stesso SNR.

A meno di variazioni del secondo ordine che mi sono sfuggite per insipienza, la domanda è questa:

se presento i due file ottenuti, supponendo che siano grandi uguali in JPG e che la correzione della ETTR sia stata fatta ad hoc, ad una "inconsapevole" stampante/plotter di vaglia, come saranno le stampe? Saranno distinguibili a livello del primo ordine? Oppure stampatore e stampante capiranno che un file è DX e l'altro FX?

IMO no e le stampe saranno virtualmente indistinguibili in qualsiasi dimensione. Voi cosa ne pensate?

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2017 ore 16:15

BlowUp 3 della alienskin

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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