| inviato il 21 Agosto 2015 ore 17:34
Buongiorno a tutti. Sono un felice possessore di una Canon 6d che uso soprattutto durante viaggi ed escursioni per fotografare street e panorami. La situazione che riesco a gestire ma con difficoltà è la classica fotografia dove metà scena è al sole e l'altra metà è all'ombra, con l'inevitabile deludente risultato di avere metà foto esposta correttamente ma l'altra metà sovra o sotto esposta. Canon 6d ha una gamma dinamica di 12,1 EV. So che l'inconveniente è sanabile con l'utilizzo dei filtri ND, con l'utilizzo della funzione HDR (per quel che vale) oppure con esposizioni multiple da lavorare in post produzione, ma mi chiedevo se l'utilizzo di una reflex con maggiore gamma dinamica potrebbe almeno in parte ridurre l'inconveniente. Pensavo ad esempio al sensore della Nikon D750, che ha una gamma dinamica di 14,5 EV. La differenza tra le due gamme dinamiche (14,5 EV contro 12,1 EV) è determinante secondo voi per ridurre la differenza tra la parte esposta correttamente e quella sovra o sotto esposta, oppure è solo una differenza di parametri squisitamente tecnici ma poi alla fine tra le due gamme dinamiche non ci sono differenze apprezzabili nel risultato finale? Forse sarà un quesito banale o una riflessione inutile (e lungi da me innescare la solita discussione tra canonisti e nikonisti) ma ringrazio in anticipo chi vorrà esprimere il proprio pensiero o la propria esperienza. |
| inviato il 21 Agosto 2015 ore 17:47
Detta in breve e avendole usate entrambe, per paesaggistica a bassi ISO: il guadagno in gamma dinamica è visibile, ma non risolutivo. L'utilizzo dei filtri GND e/o del bracketing è ancora spesso l'unica soluzione e comunque quella che consente i migliori risultati anche sulla macchina con maggiore gamma dinamica. P.S.: ovviamente si presuppone che scatti in raw con tutti i guadagni del caso nel recupero ombre/luci. Se scatti in jpeg la differenza in gamma dinamica tra le due macchine la noti poco o nulla. |
| inviato il 21 Agosto 2015 ore 19:30
Doppia esposizione tutta la vita. La capacità di recupero la vedo bene per contesti dinamici dove é impossibile sfruttare lo scatto multiplo. |
| inviato il 21 Agosto 2015 ore 20:12
D'accordo sia con Macusque che con Ermoro... |
| inviato il 21 Agosto 2015 ore 22:43
Grazie a tutti per le vostre risposte. In effetti sospettavo che una gamma dinamica anche di 14,5 EV fosse migliorativa ma non risolutiva (in Raw e a bassi Iso ovviamente). E qui si apre una doverosa riflessione: sono piuttosto deluso di questa tecnologia digitale, che ancora non è in grado di restituire delle immagini così come le vede l'occhio umano. Siamo andati tante volte sulla Luna e ritornati, stiamo andando su Marte, i satelliti arrivano ai confini del nostro sistema solare raccogliendo immagini ed informazioni, abbiamo orologi atomici che spaccano il milionesimo di secondo, abbiamo individuato nientemeno che il bosone di Higgs, la particella di Dio, e non siamo capaci di realizzare sensori che restituiscano immagini realistiche senza bisogno di ricorrere a trucchi, artifici vari, pc e software di supporto. Lo sviluppo della tecnologia dovrebbe semplificare le cose e migliorare i risultati, invece le cose si sono complicate (pur se è aumentato il panorama delle possibilità) e i risultati sono oggettivamente scadenti. Non lato macchine fotografiche, che ormai hanno comandi, automatismi e programmi per soddisfare ogni necessità, anche le più inutili, ma sicuramente lato sensori che francamente sono del tutto inadeguati. In pratica, quindi, per fare una banale foto alle cime delle Odle che si stagliano sul cielo blu con ai piedi il bosco di abeti bisogna scattare tre immagini con diverse esposizioni, meglio usare il cavalletto e l'autoscatto, sedersi al pc, avviare un qualche programma evoluto di fotoritocco (ovviamente sarà stato indispensabile prima studiarlo ed impratichirsi) e trafficare un bel po' prima di ottenere una foto dignitosa che perlomeno si avvicini a quello che il nostro occhio vedeva. Diversamente avremo montagne e cielo abbastanza realistici ma il bosco sarà una emblematica, inutile e scoraggiante striscia nera, dove invece il nostro occhio vedeva benissimo gli abeti, i rami, le sfumature, i dettagli, pur continuando a vedere montagne e cielo. Mi sbaglierò ma mi sembra che questa tecnologia sia zoppicante, tanto chiacchierata ma inadeguata nella sostanza del risultato. Buona serata a tutti e grazie ancora. |
| inviato il 21 Agosto 2015 ore 22:56
Con la gamma dinamica dell'occhio umano non ci sarebbero tre quarti di fotografie su juza....tutti i controluce, le siluette, i vari effetti di forte contrasto non sarebbero realizzabili (guarda gli effetti di luce di caterina bruzzone o le macro in controluce o con sfondo nero di sergio levorato per citare due grandi) |
| inviato il 21 Agosto 2015 ore 23:16
Se vuoi ancora più gamma dinamica devi salire di formato, andare su una Medio formato però i prezzi salgono vertiginosamente.. Ricorda: bigger is better e quindi più grande è il sensore, meglio è ;) |
| inviato il 21 Agosto 2015 ore 23:22
“ Se vuoi ancora più gamma dinamica devi salire di formato, andare su una Medio formato però i prezzi salgono vertiginosamente.. Ricorda: bigger is better e quindi più grande è il sensore, meglio è ;) „ Ma anche no, non è affatto detto che una MF abbia più gamma dinamica. Per esempio il dorso IQ380 (il meglio della PhaseOne) ha meno gamma dinamica della D810. La gamma dinamica non dipende dal formato, ma dalla tecnologia del sensore. |
| inviato il 21 Agosto 2015 ore 23:48
Infatti se non sbaglio l'occhio umano scatta diverse foto della scena e la compone nella memoria a breve termine, di fatto adattando focale e gamma a bisogno all'interno della memoria. Per cui prima cosa togliersi il mito che gli occhi scattino foto. La fotografia non riproduce il processo visivo ma anzi ha lo scopo di stimolarlo in un modo diverso da come funziona offrendo la sintesi di quanto composto dal processo visivo e dalla creatività del fotografo. Sintesi che per natura stessa del medium non può essere cprrispondente alla realtà, prime cose tra tutte la bidimensionalità e la scala deglio oggetti. La foto è un po' come una poesia che sa farti sentire le emozioni anche se in quel momento non le proveresti perché non appartengono a quel tuo momento e capisci che è un processo al contempo empatico e filologico. |
user46920 | inviato il 22 Agosto 2015 ore 6:27
“ Infatti se non sbaglio l'occhio umano scatta diverse foto della scena e la compone nella memoria a breve termine, di fatto adattando focale e gamma a bisogno all'interno della memoria. Per cui prima cosa togliersi il mito che gli occhi scattino foto. „ com'è ? ... scattano foto o non scattano foto ??? |
| inviato il 22 Agosto 2015 ore 6:53
Luigi: tutto ciò che scrivi è purtroppo vero. Quando comprai la prima Canon digitale( ds mk2) me ne accorsi subito.Dopo 2 anni la vendetti in favore della ben più modesta Fuji s5 pro. Le cose andarono nettamente meglio.Oggi possiedo una 6d e 2 Fuji. La gamma dinamica della Fuji è veramente ottima e la differenza con Canon e Nikon la vedi subito anche se scatti in jpg ( con la Fuji scatto solo in Jpg). Purtroppo non è più prodotta dal 2007...... |
| inviato il 22 Agosto 2015 ore 7:30
"...: sono piuttosto deluso di questa tecnologia digitale, che ancora non è in grado di restituire delle immagini così come le vede l'occhio umano...." Datti all'ippica, cambia hobby. Oggi non ci sono sensori buoni, non ci sono motori a curvatura, non c'è il controllo della gravità, non c'è un fusore nucleare controllabile e portatile, non ci sono un mucchio di cose che ci vorrebbero: la tecnologia oggi è così è stop, è inutile berciare. |
| inviato il 22 Agosto 2015 ore 9:16
Il miglior modo che ho trovato io per scattare in situazioni ad alto contrasto è alzare gli ISO a 400 e esporre su grigio al 18%, ne sulle luci ne sulle ombre. E' il miglior compromesso per avere una situazione di luce lavorabile in post con scatto singolo e senza filtri ND. |
| inviato il 22 Agosto 2015 ore 9:20
@L'Occhiodelcigno, scusa mi sono spiegato male. Diciamo che quello che in ogni istante il nostro cervello ci rappresenta non è frutto di una singola immagine per cui non è assimilabile alla tecnologia fotografica a singolo scatto ma a una serie di scatti sommati.Anche davanti ad una foto l'occhio ispeziona elemento per elemento e poi ricompone è difficile isolare il singolo frame andato al cervello. |
| inviato il 22 Agosto 2015 ore 10:38
"Oggi non ci sono sensori buoni, non ci sono motori a curvatura . . ." Il controllo della gravità, la fusione nucleare ci servirebbero molto di più che un sensore con 22 stop di DR, ma si possono fare ugualmente ottime fotografie semplicemente impegnandosi un poco di più e le tecniche con le attrezzature fotografiche abbondano alla grande. |
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