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Visione schematica della soggettività in fotografia


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user20639
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inviato il 19 Agosto 2015 ore 0:44

Interpretazione:

1)persona- 2)sensore- 3)realtà=produce immagine soggettiva.

Scatto inconscio= soggettività delle relazioni fra uomo e realtà=attrazione del soggetto inconscio.

Scatto pensato con progetto= soggettività in relazione alla realtà con intelletto cosciente.

Scatto con illusione visiva= deformazione della realtà, indipendente dalla volontà. Non è oggettivo, ne soggettivo.
____________________________________________________________________________

Per la critica, o per il gusto dell'epoca! Quando diventa oggettiva l'immagine?

Secondo la teoria... del consolidamento delle opinioni nella storia (opinione vincente?), si determina uno schema che stabilisce il canone di una immagine d'arte, che si distingue in quanto oggettiva, ma non per la sua realtà che rimane soggettiva, ma per la sua bellezza o bontà, valida per il determinato gusto della moda del secolorum.... o del momento. Non è poco, ma mi devono dire come si riesce a stabilire questo parametro extrasensoriale oggettivo. Ricerca della luce? ricerca del colore? fotografia dell'anima? fotografia romanzata? Stabilire che un certo gusto è oggettivo e imperante, rispetto alla banalità.

Banalità: quotidiano e ordinario: il senso comune.
Banalità: quando non c'è ragionamento.
Banalità: quando si copiano i vecchi stili.
Banalità: mancanza di idee e ricerca.
Eccetera.

A questo punto, oltre le orecchie lunghe, mi sta uscendo la coda. Sorriso

Ditemi la vostra interpretazione, in maniera schematizzata......così sarà semplice capirsi.

avatarjunior
inviato il 19 Agosto 2015 ore 17:36

Per far si che la cosa funzioni bisogna che la comunicazione avvenga nei due sensi: l'opera deve comunicare qualcosa ai fruitori e la società imporre temi ed urgenze comunicative all'artista. Ossia l'artista deve aver bisogno di dire qualcosa, o più banalmente testimoniare una sua visione ad un pubblico che ne recepisce il valore.
Il fotografo, o l'artista in generale, non è uno scienziato che somministra qualcosa a delle cavie dall'esterno, fa parte della società, del mondo dell'arte, ne recepisce le spinte e reagisce agli stimoli dell'ambiente in cui opera. Ci vuole sensibilità e cultura senza le quali non si è artisti.

Si incomincia pure a ragliare.MrGreen


avatarsenior
inviato il 19 Agosto 2015 ore 17:51

Secondo me c'è da fare una distinzione di fondo tra le varie categorie di foto. Mi spiego:
Un paesaggio può essere scattato e prodotto sia in modo artistico con l'intento di scaturire emozioni, pur magari essendo imperfetto in termini compositivi o tecnici, oppure scattato calcolando ogni aspetto e curando la pp per ottenere lo scatto scenico da copertina o alternativamente in modalità neutra cercando di riprodurre fedelmente la realtà magari semplicemente per ricordare il posto dove si è stati.
In macro o una foto naturalistica e si importante la composizione ma allo stesso tempo è un documento che secondo me dovrebbe rappresentare la realtà il più fedelmente possibile.
La street, il reportage e a volte anche il ritratto devono saper trasmettere emozioni o raccontare qualcosa.

Detto ciò non credo ci siano foto banali ma semplicemente foto più o meno riuscite a seconda del tipo di fotografia che si fa.

user20639
avatar
inviato il 19 Agosto 2015 ore 21:13

Mi comprenderete.....Non sono contro le teorie.....Sono contro i tecnodogmi.

avatarjunior
inviato il 19 Agosto 2015 ore 22:18

Come scrive Roland Barthes nella camera chiara ci sono 3 personaggi intorno ad una foto:
L'operator cioè chi scatta la foto
Lo spectator cioè chi osserva la foto
Lo spectrum cioè il soggetto della foto.
A parte il soggetto vittima dello scatto Lo spectator e L'operator sono influenzati da diversi fattori tutti personali e soggettivi che sono la conoscenza, l' esperienza, l' ambiente e società dove è cresciuto ecc.ecc.
Questo background unico fa valutare una foto su due cose chiamate sempre da Barthes
Lo studium cioè l' apporto razionale che comunica la foto tipo usi, costumi, tecnica, aspetti ecc.ecc.
Il punctum l' aspetto irrazionale un particolare un qualcosa che ci emoziona perchè va a toccare il proprio background ed è secondo quello più importante in una foto.

Per fare un esempio ultimamente ho vinto un concorso legato al prossimo Lucca Photo Lux Festival con una foto per me banale che avevo scattato anche in analogico eppure è piaciuta ai giudici ed in un commento un giudice ha scritto

"La fotografia di Michele Lattanzi è quella che più mi ha colpito sin dalla prima analisi delle fotografie in concorso. Il taglio è coraggioso, la composizione è rigorosa con quel convincente gioco di linee e geometrie. Una visione insolita ed efficace del paesaggio apuano"
Io non l' avrei scelta, lui non aveva mei visto i "ravaneti" così io avevo già visto foto simili e ne avevo gia scattate.

I miei 2 cent

user20639
avatar
inviato il 21 Agosto 2015 ore 9:16

Ciao Miky,
Condivido la tua visione,
siamo abituati a cercare di comprendere gli eventi della nostra storia personale e anche quella generale da semplici sintesi, anche se sono stati scritti intere biblioteche. Per me, si può dire che le cognizioni dell'uomo sono soltanto agli inizi , con ciò, voglio dire che le capacità di consapevolezza umana in gran parte non sono ancora state raggiunte. Possiamo solo dire di provare a comprendere quello che accade. Sono convinto che molta strada è ancora da percorrere nelle conoscenze dell'immagine, della sua realtà e di quello che ci è ancora incomprensibile.
Se andiamo a guardare quello che ha capito un artista alla fine della sua opera o esistenza, ci dirà sempre (ma può variare asseconda della propria soggettività), quello che era l'obbiettivo finale, il bersaglio grosso di una "identificazione", si è frantumato, è esploso in particelle di verità: disperdendosi nell'universo della mancanza di certezze.
La vera mission dell'interprete è la ricerca, consapevoli di questo, è già abbastanza per intravvedere piccoli sentieri che forse porteranno ad ottenere dei piccoli risultati.
Però, non bisogna perdere il senso di grande importanza che offre l'arte alla conoscenza, le intuizioni e il contributo dell'arte nella vita umana è capillare, concreto e indispensabile. Cosa rimarrebbe dello stato, dei codici, delle religioni, e della civiltà se non ci fosse la ricerca dell'arte.....Cose incomprensibili.
L'arte è nata come l'inizio della scienza, prima nell'identificazione dell'uomo in se stesso e poi nella comprensione dell'ambiente esterno, oggi tutto questo non basta e siamo in un piano dove tutto è in relazione. Siamo parte del tutto...?
Non abbiamo ancora distinto questioni basilari, ciò che è relativo da quello che non lo è, spesso non comprendiamo la soggettività dalla oggettività......Infatti, sempre più si comprende che questi confini saranno oltrepassati da altre percezioni dimensionali (vedi la teoria della relatività, la teoria delle stringhe, le dimensioni extra). Orizzonti che appena percepiamo.
Da questo possiamo solo dire: siamo all'inizio della ricerca e le certezze non esistono ancora.
La fotografia è un arte troppo giovane per poterla definire nella sua interezza, possiamo solo relazionarci con le nostre suggestioni e dire quello che ci piace e non ci piace, ma nell'essenza, se qualcuno pensasse che l'arte si formi da delle uniche regole, sarebbe già in una strada sbagliata e frustrante.Sorriso
Anche i miei 2 cent...

user20639
avatar
inviato il 22 Agosto 2015 ore 8:58

Un parere in generale sulla soggettività dell'uso del Web.
Trovo che i pareri personali e soggettivi, gli scritti e anche certe visoni fotografiche siano tutte legittime, quando sono presentate come personali; questo luogo è adatto a questa possibilità, una possibilità di libera espressione per tutti.
Dove avrebbe modo, il singolo, di esprimere le proprie esperienze, avendo un rapporto con una vasta visibilità e confronto? Questa è una nuova possibilità che va sfruttata nelle sue particolarità e ha un valore enorme se paragonato solo a pochi anni a dietro, proprio per il singolo.
Le biblioteche delle nostre case non mancano di testi storici, manuali di fotografia, biografie di eroi della fotografia, non sono queste visioni generalizzate che mancano. Alle domande semplici si può rispondere: rimandando a qualche buon testo di base. Questo luogo, invece, a mio parere, è adatto ai pareri personali, alle visoni singole, alle sfumature e alle esperienze quotidiane di chi è fotografo a tutti i livelli.
E' saggezza, umiltà e civiltà, mettersi in rapporto ad altri, per dare e per avere. Scambio di esperienze di visione e sensibilità fotografica. Non un rapporto dall'alto, pensando che la propria esperienza, il proprio bagaglio culturale ne sia superiore, quindi giustificare la propria presenza nel Web, come una mission didattica.
Per la didattica, per le teorie consolidate, ci sono molti luoghi di aggregazione: foto club, riviste, manuali, eccetera.
Ripeto, secondo me, questo è luogo di scambio di emozioni personali, esperienze singole, rapporti sinergici con qualsiasi persona e a tutti i livelli.
Se tu vuoi sentire il mio parere personale sulla "soggettività in fotografia", ma io, ti rispondo con le citazioni dei manuali, allora non sarà una mia idea personale, che sicuramente c'è: sarà un saggio parere di estrema generalità.
Mentre, se tu volevi un parere da manuale, uno dei tanti autorevoli, andavi in libreria e ti compravi un saggio.
Per me, questo luogo è adatto allo scambio di esperienze personali. Vorrei sentire il parere dell'interprete della fotografia, le sue ovvietà, ma anche le sue particolarità, potendole scambiare con le mie.
Da questo imparo cose e questioni che nei manuali non troverò mai.Sorriso
Un saluto




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