| inviato il 18 Agosto 2015 ore 20:21
Sempre di più si vedono immagini, prevalentemente nella sezione paesaggio, a cui viene applicato un leggero effetto flou, o nel caso di autori particolarmente bravi nella PP l'effetto Orton. Queste immagini alcune volte sono veramente belle e ottengono degli ottimi giudizi da parte nostra. I precursori sul Web di questo tipo di foto sono stati, per citarne alcuni, Marc Adamus, Ryan Dyar, Chip Phillips. Questi fotografi con questo tipo di immagini ci campano. Naturalmente non è merito dell'effetto Orton, ma della bravura di queste persone. L'effetto è un qualcosa in più che li contraddistingue. Se si guardano bene queste foto non hanno una risoluzione altissima, infatti l'effetto Orton si mangia le linee al millimetro dei migliori obiettivi come un affamato si divora un panino. C'è anche il vantaggio che è un ottimo filtro antirumore. Se poi si leggono le biografie di questi personaggi, si scopre che portano in giro per i posti più sperduti della terra le attrezzature più costose e pesanti che si trovano in commercio. La domanda viene da sè: ma non varrebbe la pena spendere un decimo, o forse meno, e andare in giro con un piccolo cavalletto e una "superzoom"? (magari è proprio così, ma visto che sono pagati dalle grandi case fotografiche ci devono raccontare un'altra verità) |
| inviato il 19 Agosto 2015 ore 7:28
Trovo interessante la tua riflessione....purtroppo non sapremo mai la verità, a meno di incontrarli personalmente in giro e magari scoprire che usano una mirroless mini con ottica fissa che tengono nel taschino:)...e se gli chiederemo spiegazioni...immagino diranno....che non sono in servizio;) |
| inviato il 19 Agosto 2015 ore 8:16
Paolo, in effetti ormai da anni la 'scuola americana' ha preso piede nella fotografia paesaggistica. Se da un lato le foto diventano decisamente più accattivanti e in molti casi non sono affatto contrario a quel tipo di post produzione, dall'altro c'è un abuso eccessivo di tale tecnica a mio avviso. Come notavi, ormai in molti cercano di replicare sempre quei risultati con la conseguenza che le gallerie sono infestate da foto davvero poco probabili. Molti non sanno che quelle foto vanno studiate e pensate appositamente per quel tipo di elaborazione. Se non si padroneggia bene la tecnica è meglio lasciar perdere perché si rischia di produrre caricature, non fotografie. Altro elemento fondamentale riguarda le location dove scattano: facci caso, tutti paesaggi maestosi e selvaggi. Oregon, Nevada, Alaska, Patagonia, Islanda, ecc. È evidente che se ti puoi permettere simili viaggi le probabilità di portare a casa foto d'effetto aumentano a dismisura. Vorrei vedere questi signorini a fotografare in zone fortemente antropizzate...avrebbero il loro bel da fare per produrre scatti d'impatto ;-) Tralasciando questa piccola premessa e venendo alla domanda che hai posto, in realtà l'effetto Orton che introducono in genere non è così aggressivo (parlo di chi post produce davvero bene, e sono pochi) e comunque viene applicato prevalentemente solo in certe aree, preservando il dettaglio dove serve. Di sicuro alcuni saranno sponsorizzati, visto che ormai hanno raggiunto anche una certa notorietà, almeno nel Web. È evidente e fa parte del gioco, che vuoi fare. Concludo dicendo che la tua constatazione è condivisibile e cioè: anche con attrezzature meno pregiate è possibile ottenere risultati eccezionali. Grazie anche alla forte concorrenza, oggi tutti i sistemi fotografici offrono una qualità di immagine molto alta. Spetta solo al fotografo saperla sfruttare. Quindi tecnica e post produzione, soprattutto per questo genere di foto, possono davvero fare la differenza, più di quanto faccia la qualità generale del sistema fotografico utilizzato. La 'verità' faremmo bene a ricercarla in noi stessi e non negli altri ;-) Affidarci alle nostre reali esigenze e sfruttare al meglio la nostra attrezzatura. Ci accorgeremmo che per molti di noi basterebbe molto meno di quel che possediamo per divertirci e deliziare la nostra vista ;-D |
| inviato il 19 Agosto 2015 ore 8:49
@nicophoto. Concordo pienamente con il tuo intervento. Un po' di orton lo applico sempre nelle foto, ovviamente non così bene come fanno gli specialisti della pp, sia per attenuare lievemente il rumore, sia per aggiungere profondità allo scatto levigando gli eccessi di nitidezza sggiunti ( dragan) |
| inviato il 19 Agosto 2015 ore 9:09
D |
| inviato il 19 Agosto 2015 ore 9:24
“ ...//... Se poi si leggono le biografie di questi personaggi, si scopre che portano in giro per i posti più sperduti della terra le attrezzature più costose e pesanti che si trovano in commercio. ...//... „ Secondo me si deve tener conto della destinazione ultima della foto. Uscire mentalmente dal "provincialismo" tutto italiano del mercato delle immagini, e rendersi conto che in altre parti del mondo, più che in Italia, la fotografia non è relegata solo ad un passionevole hobby o alle esigenze di una committenza "sfigata". Se ci devo vivere con la fotografia ho molte piu opportunità di accontentare la richiesta lavorando con attrezzatura altamente professionale (pesante ed ingombrante) di quante ne avrei lavorando con una compattina. La domanda è quanti professionisti in Italia hanno una committenza che consente investimenti di centinaia di mila euro e rapidi ammortamenti dei capitali investiti? a me sembra di contarne pochi, direi che può essere utilizzata una sola mano ... ed avanzano diverse dita :) |
| inviato il 19 Agosto 2015 ore 9:35
Partendo dal presupposto che è sempre meglio spendere un po' meno in attrezzatura e un po' più in viaggi fotografici... non capisco cosa intendi per "...portano in giro per i posti più sperduti della terra le attrezzature più costose e pesanti che si trovano in commercio..." banchi ottici? Grande formato? In paesaggistica non credo... anzi, chi lavora molto di pp solitamente si affida a ottime reflex e ottime lenti ma non oltre. |
| inviato il 19 Agosto 2015 ore 9:46
“ Un po' di Orton lo applico sempre nelle foto...sia per attenuare lievemente il rumore, sia per aggiungere profondità allo scatto levigando gli eccessi di nitidezza aggiunti (Dragan) „ E' un buon sistema, bravo ;-) “ Uscire mentalmente dal "provincialismo" tutto italiano del mercato delle immagini, e rendersi conto che in altre parti del mondo, più che in Italia, la fotografia non è relegata solo ad un passionevole hobby o alle esigenze di una committenza "sfigata". „ Pienamente d'accordo Baldassarre. “ La domanda è quanti professionisti in Italia hanno una committenza che consente investimenti di centinaia di mila euro e rapidi ammortamenti dei capitali investiti? a me sembra di contarne pochi, direi che può essere utilizzata una sola mano ... ed avanzano diverse dita :) „ E anche qui hai ragione ;-) Dove girano i soldi e c'è una mentalità diversa, avere attrezzature professionali al top non è affatto un'utopia. C'è da dire che per il genere di foto di cui parliamo non bisogna avere neanche un arsenale al completo, basta una buona FF, un grandangolo zoom f/2.8 professionale, un tele (non necessariamente f/2.8) e se proprio si vuole essere pignoli un obiettivo macro. Con questa configurazione il paesaggista fa di tutto. Quel che dico io e che per molti di noi avere quel di più, giustificato prevalentemente se lo facciamo di professione e/o abbiamo committenti esigenti che richiedono delle specifiche molto stringenti (quanti in Italia?), risulta quasi superfluo all'atto pratico. Badate bene, non giudico o emetto sentenze nei confronti di chi per pura e semplice passione si dota di materiale top di gamma, ci mancherebbe. Fanno benissimo se ciò gli porta soddisfazione. Io stesso in passato ho avuto la fortuna di dotarmi di ottimo materiale. Poi però, facendo alcune considerazioni, ho capito che stavo esagerando e ho realizzato che potevo ottenere bene o male gli stessi risultati con attrezzatura 'meno prestante' ;-) |
| inviato il 19 Agosto 2015 ore 9:51
Ogni tanto scopro una novità che non conoscevo. L'effetto Orton è per me una novità e poco fa ho fatto una ricerca sul web dove ho letto che l'effetto Orton è ottenuto sovrapponendo due diapositive: una nitida e l'altra con delle parti sfocate. Ho poi proseguito la lettura dove si parla di simulazione dell'effetto Orton ottenuto con un software di post-produzione. In poche parole, da quello che ho capito il vero effetto Orton consiste in due scatti di cui uno con l'immagine nitida. Detto questo, visto che mi interessano tutte le novità appena possibile sperimenterò anche questa. ovviamente non con il software di fotoritocco ma con due scatti e la reflex sul cavalletto. In una doppia esposizione Riassumendo probabilmente con la procedura originale di due scatti è giustificata l'attrezzatura costosa di cui si parlava all'inizio. Cosa che se metto tutto nel frullatore della post-produzione non ha più senso :-) |
| inviato il 19 Agosto 2015 ore 9:53
Phsystem, ti consiglierei di sperimentare l'effetto usando la post produzione. Ci sono molti tutorial on-line a riguardo. Non abusarne. Come per tutti gli effetti, va usato con moderazione. |
| inviato il 19 Agosto 2015 ore 9:55
Bisogna anche considerare che un professionista (qui e all'estero) moda o non moda deve star dietro al mercato in cui deve vendere i suoi scatti. Se può probabilmente è meglio partire da immagini iperdefinite e scattate con le attrezzature migliori che può permettersi per poi elaborarle secondo il gusto del momento piuttosto che il contrario, perdere definizione è magari una "stupidaggine" per qualcuno ma sicuramente è fattibile, aggiungere definizione dopo invece no... |
| inviato il 19 Agosto 2015 ore 9:57
“ Bisogna anche considerare che un professionista (qui e all'estero) moda o non moda deve star dietro al mercato in cui deve vendere i suoi scatti. Se può probabilmente è meglio partire da immagini iperdefinite e scattate con le attrezzature migliori che può permettersi per poi elaborarle secondo il gusto del momento... „ Ma sicuramente. Se parliamo di gente che ci campa con questo mestiere il discorso non fa una piega. |
| inviato il 19 Agosto 2015 ore 9:58
Penso che avere la migliore attrezzatura (relativamente alle loro esigenze) li renda liberi di scattare come preferiscono e in totale sicurezza. L'affidabilità dei prodotti top end la vedi in situazioni ambientali a volte critiche come la forte umidità, gelate, pioggie improvvise, fango etc che possono davvero rovinarti la festa e lasciarti a piedi. Le foto sul web vengono ridimensionate e caricate di nitidezza selettiva ma si perde sempre qualcosa, scommetto che una volta stampate saranno molto "wow".. poi i gusti son gusti no? :) |
| inviato il 19 Agosto 2015 ore 9:58
“ consiglierei di sperimentare l'effetto usando la post produzione. Ci sono molti tutorial on-line a riguardo. Non abusarne. Come per tutti gli effetti, va usato con moderazione. „ Ti ringrazio del suggerimento, ma io sono una testa dura e voglio prima sbattercela. Un paio d'anni fa ho partecipato ad un concorso fotografico con la foto di un orologio ottenuta da cinque scatti diversi allo stesso soggetto e ho ottenuto una foto così particolare che mi sono classificato secondo nel concorso. Quindi prima di mettere mano alla post-produzione volevo provare con la doppia esposizione :-) |
| inviato il 19 Agosto 2015 ore 9:59
Beh tanto per cominciare Ryan Dyar usa una mirrorless sony ;) Ho guardato tutti i video che fin ora ha pubblicato sul suo sito e ti posso garantire che quando applica l'effetto orton difficilmente va oltre il 15% di opacità e che nella foto si nota appena. Quello che invece è piuttosto marcato è ciò che viene chiamato "light bleeding" che si ottiene dipingendo col pennello su un livello impostato su "luce soffusa". A parte questo trovo che nel caso di chi usa queste tecniche con parsimonia (vedi i già citati autori americani) migliore è l'attrezzatura meglio è. Infatti per reggere tutte quelle lavorazioni ci vuole un bel sensore per bel sensore intendo full frame (già la mia canon 5d old se la cava benissimo). Se invece l'effetto lo spingi al massimo allora sono d'accordo che l'attrezzatura non fa una gran differenza. infatti se guardi nel forum molti lo fanno bene con attrezzature di medio livello. Per quanto riguarda il medio formato, da quanto ne so lo usa con soddisfazione Peter Eastway che gira il mondo con un bel po' di soldi nello zaino. Però lui non usa né orton né light bleading. Lo usa per poter fare stampe di grandi dimensioni. Se poi parliamo di lenti, secondo me avere una lente top è sempre meglio anche se lavori molto il file e gli applichi mille opacizzazioni. Buona giornata a tutti! |
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