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In fotografia è tutto soggettivo! O no?







avatarsenior
inviato il 31 Luglio 2015 ore 20:03

Da sempre spuntano dovunque nel forum richiami come : "i gusti sono gusti e non si discutono", "quello che non piace a te, piace a me", "in fotografia è tutto soggettivo" etc.
La frequenza con la quale leggo interventi simili va aumentando al punto da convincermi che sia quanto mai necessario fare un po' di chiarezza ed affrontare il tema della soggettività più in profondità (leggermente eh!) perché arroccarsi su posizioni superficiali porta solo ad un percorso senza uscita.
Vi chiedo perciò di liberarvi per un attimo dai preconcetti dei luoghi comuni e, se vi va', di continuare nella lettura.

La critica, il "mi piace" o non "mi piace" soggettivi nascono da un fattore di sensibilità e gusto individuale. È una cosa istintiva e del tutto naturale. Sarebbe però ridicolo pretendere che il nostro giudizio abbia valore per tutti.
Capirete perciò facilmente che un'interpretazione della critica così semplicistica, direi "talebana" che si esaurisce nella nostra opinione personale, non potrà che portare a tanti giudizi diversi quante sono le teste che li esprimono.
Dunque, il trionfo della soggettività tout court?
Purtroppo c'è chi si accontenta, si ferma qui e non si pone altre domande. Ce ne sono molti nel forum.
Mi dispiace sinceramente, perché è il passo successivo che potrebbe consentire loro di crescere e cominciare a comprendere di che stiamo parlando quando si discute di critica fotografica. E non mi riferisco chissà a che critica colta, penso anche ai semplici commenti, ai "mi piace" che tanta importanza hanno nel forum.

Le domande dovrebbero, viceversa, sorgere spontanee: Come decidere che una poesia di Montale è arte mentre una mia filastrocca no? Perché Caravaggio, Dante, Bach, sono considerati dei grandi mentre di altri non si ricorda nemmeno il nome? Chi l'ha deciso, se il gusto individuale vale sempre 1?

Come uscirne allora?
La soggettività, il nostro gusto, dovrebbero essere solo il terreno fertile sul quale piantare quei germogli che ci potranno indicare la strada per costruire il nostro mondo estetico/espressivo, e consentirci di porre dei paletti, dei punti fermi, alla nostra soggettività. Germogli che prendono il nome di sensibilità, autenticità, studio, pratica, conoscenza, cultura.
Il gusto, il nostro, si confronterà con tutti gli altri, alla ricerca di quei "paletti" oggettivi che ci consentiranno di riconoscere Michelangelo, universalmente, come un grande.
Se vogliamo uscire dall'impasse della soggettività talebana non c'è altra possibilità che quella dell'individuazione, della ricerca e dello studio di valori estetici ed espressivi condivisi o da condividere.
Ed è proprio la condivisione dei valori riconosciuti che crea la cultura, anche in campo artistico e, per stare a noi, fotografico. Se poi il singolo preferirà sempre il pittore sotto casa a Picasso, nulla di male, basta avere la consapevolezza che quel giudizio avrà lo stesso peso della sua, praticamente inesistente, possibilità di essere condiviso.

Dunque la ricerca individuale (anche) di una base di oggettività è la via maestra per acquisire strumenti critici? La risposta è si, tenendo presente che all'oggettività, in materie artistiche, ci si può avvicinare senza però mai raggiungere la meta.
E allora, mi direte, perché tanta fatica? Perché se l'arte, la creatività espressiva, sono un mistero, non esiste modo più esaltante per cominciare a comprendere qualcosa e tentare di avvicinarsi il più possibile alla sua soluzione.
L'alternativa è percorrere i sentieri del nulla proclamando: "a me Van Gogh non piace" e rispondere a critiche e domande con una spruzzata di aria fritta condita da "ma a me piace così!". Ma perché? Perché "mi piace!"
Un saluto a tutti.
Franco

avatarsenior
inviato il 31 Luglio 2015 ore 21:37

Eh, Jeronim, io sarei anche d'accordo con te.
Consentimi però di aggiungere che, di fronte a certi quadri di arte moderna, dopo aver cercato di comprendere il loro retroterra culturale ed essermi quasi convinto del loro elevato significato, mi rimane comunque una sensazione che mi fa dire "non mi piace comunque !
La mia non è una critica al tuo discorso, che trovo fondato e giusto, ma personalmente trovo che l'oggettività di cui parli sia più' facilmente rintracciabile in altre espressioni artistiche (come la letteratura ad esempio), che alle arti visive. Insomma trovo che anche l'occhio vuole la sua parte ! MrGreen
Grazie

avatarsenior
inviato il 31 Luglio 2015 ore 21:55

Non c'è dubbio Runner che le arti visive contemporanee lascino spesso perlomeno perplessi. Il giudizio finale lo darà il tempo che spesso sgombra il campo da ogni impostura artistica.
Concordo con te anche sul giudizio individuale: è naturale che alcuni autori piacciano di più di altri. È anche naturale che alcuni non piacciano affatto. Ma altro è esprimere, senza alcuna conoscenza, un vuoto "non mi piace". Più dignitoso dire "non so, non capisco".

avatarsenior
inviato il 31 Luglio 2015 ore 23:44

i cessi aumentano al cubo, tra chi ha l'hobby della fotografia ma anche tra i nuovi pro,una bella disamina jeronim.

avatarsenior
inviato il 31 Luglio 2015 ore 23:56

Uno dei più rivoluzionari artisti del '900. David Bowie. Ha unito il punk con il glam rock proveniente dalla east coast. Gettato le basi per la new wave, rinnovandosi con contaminazioni dance '80. Pensa, uno dei più grandi e riconosciuti compositori moderni. Pensa, a me non piace... Soggettivo, no?

user46130
avatar
inviato il 01 Agosto 2015 ore 0:30

Questo è un argomento molto interessante e altrettanto ostico. Interessante perché permette un dibattito su quelli che sono universalmente i concetti di bellezza, grazia ed estetica che sono riconosciuti da sempre e unanimemente condivisi dalla critica. Ostico perché si scontra con quello che si definisce come il "de gustibus". A seconda della persona che osserva/legge/ascolta un'opera, questa può passare dal capolavoro alla "cagata pazzesca". Cosi come David Bowie non piace a tutti, ci sono molti che preferiscono i Take That ai Beatles. Così come io reputo geniale Morgan altri preferiscono Flea, per stare in tema di musica. Per parlare di fotografia io credo che Lunch stop a skyscraper sia un'opera assoluta (per tutto quello che penso ogni volta che vedo quella foto, anche solo per il gesto impavido di Ebbets), altri invece non lo degnano di uno sguardo.
Questo perché l'emozione che si prova davanti a qualcosa non è sempre uguale per tutti e si entra nel fattore personale/culturale.
Penso però che la bellezza assoluta (quella unanimemente riconosciuta) abbia un valore decisamente più forte e saldo di quella oggettiva; e che anche il più arroccato sostenitore della teoria del "non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che (mi) piace" non possa far altro che ammettere che il suo scarabocchio, per quanto "bello", non possa di certo competere con un'opera del Caravaggio.
È anche vero che ogni scarrafone è bello a mamma sua.
Purtroppo Jeronim è un argomento molto delicato e non privo di insidie...
Luca

avatarsenior
inviato il 01 Agosto 2015 ore 0:58

Di tutto quel che ho letto, l' unica cosa che condivido è che "i gusti sono gusti e non si discutono".
Poi chiaramente bisogna fare una distinzione sulla finalità delle nostre fotografie, se devono accontentare dei clienti paganti, se le esponiamo in attesa dell' approvazione degli altri o se le facciamo per nostro gusto personale.
Pensa che non ho ancora capito perchè molti dei mostri sacri della fotografia siano diventati tali.
Così come molto spesso mi succede di non capire nelle mostre d' arte perchè abbiano esposto certa "roba" e soprattutto perchè alcuni la comprino.

condivisione dei valori riconosciuti che crea la cultura

Quindi massificare il modo di vedere le cose in modo che tutti pensiamo alla stessa maniera.... No, non fa proprio parte della mia natura.

In ogni caso, quelle pochissime volte che ho fatto qualche critica in qualche foto, l' ho fatta dicendo che "secondo me sarebbe stata meglio se".... e non che "hai sbagliato a fare così o cosà".
Ma la quasi totalità delle volte, quando vedo delle foto, o uno stile di fotografare che non mi gusta, passo semplicemente ad altre foto, perchè non sento di aver il diritto di criticare lo stile degli altri.






avatarsenior
inviato il 01 Agosto 2015 ore 2:13

Io vengo da un mondo più attaccato alla realtà (Architettura) dove ogni linea o gesto va a scolpire o/e alterare i paesaggi. Ogni linea va motivato perché si avrà un riscontro reale, sia nel lavoro finito che nella costruzione ma soprattutto con i soldi del committente ;)
Mi è già capitato nei miei pensieri di paragonare questi due mondi molto differenti tra loro. L'architettura dove un disegno forma la realtà e la fotografia dove invece la realtà forma un disegno.

Credo quindi, come nell'architettura, una foto deve essere composta seguendo delle delle composizioni, tecniche, ecc. per ottenere il risultato prefissato. Il non rispettare certi aspetti o/e regole di composizione nella foto ne indebolisce l'idea; se poi l'idea è debole già di partenza rimarrà sempre uno scatto anonimo.

L'aspetto del gusto personale esiste sempre, ma non si sentirà mai un architetto (serio) spiegare il proprio progetto con frasi del tipo: "Ho fatto così perché mi piace"
Gli piacerà sicuramente! altrimenti lo faceva con un'altra forma ma passa in secondo piano perché il progetto non è per se ma per terzi (committente).

Non so, magari sono due mondi che non centrano (sicuramente) niente l'uno con l'altro; ma volevo comunque aggiungere queste similitudini-contrasti nati dai miei pensieri.
Loris

avatarsenior
inviato il 01 Agosto 2015 ore 6:16

Mettere dei limiti al gusto o regolare la bellezza è la via maestra per uccidere la libertà di espressione. Tutto ciò che viene fatto o detto ha un senso, ma come disse Newton, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. ;-)
Quindi in fotografia è tutto soggettivo fino a quando ognuno si tiene le proprie fotografie nel cassetto, altrimenti bisogna fare i conti con la critica e la critica della critica. MrGreen

user61069
avatar
inviato il 01 Agosto 2015 ore 8:05

secondo me, "L'ARTE è DI TUTTI", motto che spopola fin dagli anni 70, è un motto che è stato frainteso.

io penso che il significato di questo motto sia che ogni opera d'arte sia, o meglio debba essere, fruibile e accessibile a tutti. quindi dovrebbe spronare tutti ad interessarsi all'arte, e pretendere che chiunque possa essere raggiunta da essa, e non sia un settore per una nicchia snob, e rinchiusa chissà in quali salotti bene...

molti lo hanno inteso come: ogni pincopallo si alza la mattina, non solo parla di arte, non si limita a insegnare arte, ma è esso stesso arte, e la sua libertà di fare arte non deve essere minimamente osteggiata da nessun eretico nostalgico, il quale ama le cose vecchie perchè non vede nelle sue opere il futuro dell'arte!

in poche parole, arroganza, presunzione, ignoranza.

è vero che è giusto garantire la libertà di espressione, ma se ti esprimi male...è giusto che tu venga riconosciuto come uno che si esprime male e non come un artista.

tutti imitano fontana tagliando tele, polloch spennellando e spruzzando colori a "caso".... nessuno che imiti caravaggio, nessuno che imiti rembrandt, turner, raffaello, picasso.... chissà come mai?

forse perchè richiedono anni e anni di fatiche? di studi, sia delle tecniche manuali, che di tecniche di composizione? perchè forse artisti è vero che si nasce ma senza "allenamento" il talento si spreca e basta? (balotelli vi dice qualcosa).

quanti "street photographer" c'erano al tempo di bresson in giro? quanti ce ne sono oggi? come mai le foto di bresson sono più belle? colpa della reflex? si forse se sguiamo i rumors del nuovo modello che esce l'anno prossimo lo battiamo a questo raccomandato di bresson....

l'arte è di tutti, ma non per tutti...

angelo.

avatarsenior
inviato il 01 Agosto 2015 ore 8:15

Ciao jeronim vedo che ciclicamente offri questi interessanti spunti di riflessione, sei uno dei pochi che lo fa, chi ti conosce sul forum ormai sa bene come la pensi.. Io personalmente tu ritengo una persona molto seria, non so se tu ricordi qualche volta sul tema proposto ci siamo mandati anche qualche mp di chiarimento, io a volte mi trovo dall 'altra sponda riguardo il tuo pensiero, non sempre eh! Quindi ribadisco che per poter giudicare serve prima anche "conoscere" ciò che si va a giudicare, quindi ok alla cultura... Purché possa continuare ad esistere.. Il gusto personale.

user2290
avatar
inviato il 01 Agosto 2015 ore 8:27

E come la mettiamo con mi piace perchè se lo dicono in 101 allora tutti.

E davanti ad un capolavoro nn blasonato, nn publicizzato, nn caricato di altri inutili dettagli si passa oltre.

Poi quando sei morto dicono che grande artista??

avatarjunior
inviato il 01 Agosto 2015 ore 8:55

Non rimanere ancorati all'ovvio, alla semplice osservazione, alle prime impressioni. Partecipazione attiva all'interno dello spazio in cui il soggetto o l'oggetto sono stati rappresentati in una fotografia, immergendosi nella scena. Per me questo è il presupposto imprescindibile per ovviare alla superficialità dei "mi piace" e delle frasette di circostanza.
Saluti

user46920
avatar
inviato il 01 Agosto 2015 ore 9:01

... e se la libertà fosse solo una potentissima "parola vuota", un mero concetto psico-subdolo, inventato e usato appositamente per veicolare nella massa, l'ignoranza, l'egoismo, il pregiudizio, l'egocentrismo, ecc ... con tutte le conseguenze del caso ??

Es: per farci credere di essere privi e immuni da qualsiasi condizionamento, per fare in modo di mettere sempre uno contro l'altro, per darci una scusa a procedere anche in maniera illogica, per pilotarci meglio, ecc ...

Attaccarsi in maniera esagerata alla sola soggettività, potrebbe seriamente essere pericoloso (per noi e per gli altri) ed è e rimane sempre una pratica che in una società civile produce anche danni irreparabili. Adesso, riportandola al solo punto della fotografia, della cultura e del giudizio-critica-valutazione di un'opera (più o meno artistica), la controparte "oggettività", diventa secondo me indispensabile per bilanciare la situazione "odierna" ... ed ha bisogno di essere trovata o ritrovata.

user70462
avatar
inviato il 01 Agosto 2015 ore 9:06

Un raggioniere può essere obbiettivo !

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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