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E poi scoppiò l'imposizione digitale


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avatarsenior
inviato il 26 Maggio 2015 ore 19:08

Roby, ma che stai a dì? MrGreen ;-)

Nella pellicola, il formato 6x4,5 in realtà, al netto della cornice è circa un 53x40 come dimensione fotosensibile.

Difatti i Credo 80/60 hanno dinemsione 53,7x40,4 e sono considerati i Full Frame del medio formato.

Il formato 48x36 NON è la metà ma ha un rapporto di moltiplicazione di 1,17x che è ben poca differenza.

Questo se prendiamo in considerazione il formato 6x4,5, ovviamente se andiamo sul 6x7 le cose cambiano.


Si, in effetti ho sbarellato: ho scritto e pensato 6x4,5 ma calcolato 6x7 Eeeek!!! Confuso .

Sorry Triste

P.S. mediamente un fotogramma 645 è 56mm x 42mm, millimetro più, millimetro meno in base alla macchina usata.

avatarsenior
inviato il 26 Maggio 2015 ore 22:49

usare 400 cavalli per spostare un asino ... sia commercialmente vantaggioso per le lobbi del Petrolio ed affini (indotto).


Molto carina... MrGreenMrGreen

user46920
avatar
inviato il 27 Maggio 2015 ore 3:19

Molto carina...

Grazie, ma non è proprio "mia" ;-) l'avevo sentita tanti anni fa dal Beppe Grillo ... però rende bene l'idea ;-)

Imposizione digitale, è un termine secondo me "corretto" e/o "ideale" per esprimere questo concetto di cambiamento. Qualunque sistema numerico è "riassumibile" nel sistema binario utilizzato dal sistema digitale (tipo il nostro sistema decimale, ma anche tutti gli altri). Sembra però che questo tipo di "tecnologia" sia stata implementata soprattutto in una "certa" parte del mondo, con la costruzione dei calcolatori; poi venduta/imposta al resto del mondo, tanto che oggi sembrerebbe imprescindibile dalla realtà (o almeno da una certa realtà "sociale").
Ma anche obbligare l'uso del casco o delle cinture, è e rimane una imposizione (secondo me utile) ... quella digitale avvenuta nel settore professionale fotografico, così come spiegata nell'articolo, secondo me non è lontana dalla realtà degli avvenimenti; però sul giudizio della "cosa", ognuno saprà ragionarci sopra, con la propria testa.
Ovvero, posso tranquillamente credere che sia successo precisamente quello di cui parla l'articolo (siccome ne succedono anche di peggio) e quindi oggi siamo tutti sotto l'imposizione digitale , nel bene o nel male.

avatarsenior
inviato il 28 Maggio 2015 ore 19:52

Secondo me non si può parlare di imposizione sul digitale; se non avesse avuto successo sul mercato, avremmo ancora tutti le macchine a pellicola; oggi se si vuole si può continuare a scattare con la pellicola, ma se il numero degli utenti continua a ridursi, è chiaro che sparirà... il mercato lo fanno i clienti, o meglio la maggioranza dei clienti.

avatarjunior
inviato il 12 Dicembre 2015 ore 18:24

Ho 60 anni provengo dalla fotografia analogica con annessa camera oscura amatoriale...il digitale ha sicuramente dei vantaggi sui costi, ma ci ha abituato a scatti inutili... a mio avviso Le attrezzature si potevano anche parzialmente riciclare....La Canon è il maggior esempio dell'articolo di Repubblica...ha cambiato per ben 3 volte gli innesti dell'obbiettivoSorry....Nikon dimostra che erano possibili strade diverseMrGreen....Mai più Canon a casa mia....:-P:-P

avatarjunior
inviato il 15 Dicembre 2015 ore 17:11

Lo trovo un po' complottistico MrGreen
È la naturale evoluzione delle cose, chiaro che all'inizio il gioco non valeva la candela in termini di qualità, ma era inevitabile.
Scommetto che pure i primi telefoni facevano schifo e le lettere erano meglio.

user39791
avatar
inviato il 15 Dicembre 2015 ore 17:28

La rivoluzione più grande la trovo nel fatto che per stare al passo con il progresso devi cambiare macchine, ottiche e pc/schermi ogni 10 anni al massimo. Per i pc anche la metà, come per i programmi. Con l'analogico nel 2000 facevi le stesse foto (più o meno) che facevi con un'attrezzatura del 1960.

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2015 ore 18:15

La rivoluzione più grande la trovo nel fatto che per stare al passo con il progresso devi cambiare macchine, ottiche e pc/schermi ogni 10 anni al massimo. Per i pc anche la metà, come per i programmi. Con l'analogico nel 2000 facevi le stesse foto (più o meno) che facevi con un'attrezzatura del 1960.


Tutto nasce da questa esigenza... "stare al passo con il progresso".
Perchè?
Basterebbe realizzare che:
1) Non è mica obbligatorio
2) Se una fotocamera del 2007 al lancio ha una qualità da sbavo... la stessa qualità la avrà anche nel 2015. Certo, ci sarà di meglio, ma non per questo la qualità oggettiva delle foto sfornate da quella fotocamera diminuisce. Idem dicasi per le ottiche.

Riguardo il pc, oramai l'hardware ha raggiunto una potenza tale da non rendere necessari cambi di piattaforma addirittura ogni 5 anni. Tanto per dire, 5 anni fa uscivano i sandy bridge di intel.... e non venitemi a dire che al giorno d'oggi hanno potenza insufficiente.

user39791
avatar
inviato il 15 Dicembre 2015 ore 19:26

Roby non è così semplice basta avere un PC a 32bit e non carichi più i programmi che ti permettono di usare i raw, ad esempio.

Se vogliamo fare un'analisi sociologica sul rapporto fotografo professionista e tecnologia a mio avviso va rimarcato il fatto che la tecnologia ha fatto praticamente sparire una tipologia di fotografo pro, quello che lavora sulla notizia di attualità. Oramai il mondo è pieno dì gente con il cellulare e il tablet collegati a internet che fotografano ogni metro del suolo terrestre 24/24. Ogni evento di attualità arriva ai media prima che un fotografo professionista abbia avuto il tempo solo di pensare di andare a fare una foto. Si sta avverando il progetto di un grande fratello dove le vittime diventano anche i carnefici di se stesse................

avatarjunior
inviato il 15 Dicembre 2015 ore 19:50

Ammesso che sia così, fa sempre parte del l'avanzare della tecnologia secondo me. Anche i telegrafisti persero il lavoro 100 anni fa. O quelli che accendevano i lampioni a gas la sera.
E poi la spinta a cambiare c'è in tutti i campi della tecnologia. Non cambiamo auto ogni 5 anni perché costa troppo, chi può lo fa. Idem per il resto. Però nessuno ti obbliga,non è imposta, siamo noi che vogliamo l'ultimo gingillo perché fa cose meravigliose. Quello che avevi prima se andava bene lo puoi anche tenere così com'è. Nell'analogico non si comperava l'ultima macchina perché non aveva senso, si comperava l'ultima pellicola miracolosa.

avatarsupporter
inviato il 16 Dicembre 2015 ore 0:09

Non sono d'accordo che il digitale ha ridotto i costi, li ha mediamente aumentati se si pensa alla stampa! Le macchine fotografiche costano molto di piu' e durano molto meno. Computer, schermi, calibratori, software, stampanti o service costano molto piu' di prima. La verita' a mio avviso l'ha scritta Stile70, e' cambiato il modo di fruire della fotografia e il sistema digitale rende tutto piu' comodo ed immediato.

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2015 ore 0:39

Questo articolo sarebbe stato perfetto se condito da punti esclamativi e 1!!!1!11!!!
Togliendo un attimino il romanticismo della pellicola, a 15 anni dall'inizio della "costrizione digitale" possiamo serenamente dire di aver avuto solo vantaggi a lungo termine. Le menate sulle foto meno ragionate sono vere ma non è colpa del digitale quanto di chi lo usa.
Mio padre lavorava su pellicola, quando sono uscite le prime digitali è rimasto su pellicola, quando si è reso conto che il digitale aveva ormai qualità professionale è migrato a D200 senza grossi traumi e con gran beneficio.

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2015 ore 9:05

Roby non è così semplice basta avere un PC a 32bit e non carichi più i programmi che ti permettono di usare i raw, ad esempio.


I pc solo a 32 bit sono anticaglie, che cambi prima di tutto per le prestazioni oggigiorno insufficienti, prima ancora di pensare al supporto 64 bit.
Vorrei far notare che già alcuni pentium 4 prescott (metà 2005) avevano estensioni 64 bit e già i pentium D avevano tutti i 64bit.
AMD si è mossa anche prima, con i suoi mitici Athlon 64 che già nel 2003 avevano i 64bit.
Quindi, avere una cpu solo 32 bit, significa avere a che fare con un pentium 4 prescott single core nella più rosea delle ipotesi. E un P4 prescott, oggi, è buono solo per navigare in internet, e anche su questo avrei qualche riserva, specie se si incappa in qualche sito "pesante".

Ma a quei tempi l'evoluzione delle cpu andava velocissima. È negli ultimi hanno che ha notevolmente rallentato, quindi anche una cpu di 2-3-4-5 anni fa... oggi è ancora validissima ed utilizzabilissima, ed è proprio questo che volevo sottolineare.

Guardate la differenza prestazionale che c'era tra il top di gamma del 2005 (Pentium D 955 EE) e un top di gamma presentato 5 anni dopo (i7 980X westmere). Ora guardate la differenza tra quest'ultimo e un attuale top di gamma tipo i7 5960X, separati, sempre temporalmente, da 5 anni. OK, la differenza è comunque notevole... ma non c'è l'abisso che c'era tra il pentium D di cui sopra e il 980X.

Se vogliamo considerare il "voto" passmark per semplicità e per non diventare matti... ecco i punteggi:
pentium D 955: 915 punti
i7 980X: 8953 punti
i7 5960X: 15991 punti

Ora, nel primo step, in 5 anni, le prestazioni sono decuplicate (ok, quasi, il fattore è 9,7x).
Nel secondo step, sempre separato temporalmente di 5 anni dal precedente, le prestazioni non sono nemmeno raddoppiate, ma "ferme" ad un misero 1,78x.

E aggiungo, per dare un'idea di quanto vadano le cpu "a prezzo umano" vendute oggigiorno e che molti di noi hanno nel case, un i7 4770k ha un punteggio di circa 10000 punti, praticamente allineato alla top di gamma di 5 anni fa.

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2015 ore 9:21

Però se ipotizziamo che il corredo analogico sia in regalo ... ne fai di rullini e di stampe con le migliaia di Euro necessari per comprare un corredo di qualità.

Non ho letto tutto, ma vorrei confutare quanto scritto sopra.

A me piace fotografare gli uccelli, ma anche l'architettura durante i viaggi e lavoro con lo sport: 50.000 scatti vanno via che è un piacere. 50.000 scatti in diapositiva a 0,50 euro a scatto (costo medio di una diapositiva) fanno 25.000 euro, cifra con la quale mi faccio un discreto (MrGreen) corredo di ottiche.

Avendo cominciato a fotografare in analogico molti anni fa, ho un archivio di 30.000 diapositive, che mi sono costate circa 30 milioni di vecchie lire. Se le foto non mi fossero costate nulla, avrei potuto investire i 30 milioni nella migliore attrezzatura esistente.

user61069
avatar
inviato il 16 Dicembre 2015 ore 9:34

che ci fu "una manovra politica" era evidente, che ci fu un periodo in cui si usava il digitale contro la pellicola che dava ancora all'epoca risultati migliori anche, ma i vantaggi ora sono evidenti. all'epoca della pellicola erano kodak, fuji e altri a fare i soldi, e le fotocamere erano solo accessori, la nikon e la canon avevano fatturati minimi rispetto a quelli attuali, ed erano semplici comprimari nel panorama fotografico e non i colossi di oggi. hanno semplicemente spostato i guadagni tra tante aziende specialistiche verso poche generaliste... "ma a noi che ci frega?"

io poi farei una grossa differenza tra il "supporto digitale" e "l'elettronica degli strumenti".. il primo lo vedo come un normale processo di progresso implicito dell'era in cui viviamo, e restituisce ai clienti numerosi vantaggi, non solo economici, ma anche pratici e qualitativi (penso alla possibilità di seguire l'intero processo di produzione della foto, che prima era complicato e limitato)
l'altro, è secondo me uno strumento negativo che non aiuta noi utilizzatori ma è tutto a vantaggio dei produttori, che producono a minor prezzo, minor affidabilità, materiali di dubbia provenienza, e inutilità di funzioni che servono solo a vendere fumo negli occhi dei clienti meno "sgamati"...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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