| inviato il 06 Luglio 2017 ore 18:14
Le hai avute tutte ma senza saperle usare, perché ciò che sostieni è oggettivamente falso. Se hai riscontrato questo, significa che non sei capace di sfruttare tecnologie di gran lunga superiori a quella della d200 ed è quest'ultima la fotocamera adatta a te |
| inviato il 06 Luglio 2017 ore 18:17
Io sostengo quello che ho visto con i miei occhi, che non le sappia usare è un tantino opinabile, ma mettere una fotocamera su cavalletto ad f8 e riprendere la stessa scena, credo siano capaci tutti |
| inviato il 06 Luglio 2017 ore 18:22
I tuoi pseudo test non hanno senso |
| inviato il 06 Luglio 2017 ore 18:22
I miei no le tue opinioni si, viva l'Italia |
user118485 | inviato il 06 Luglio 2017 ore 18:26
Ciao, seguo con interesse. Ringrazio tutti per il tempo dedicato. Non vi scaldate, siete tutti straordinari e la passione che ci mettete è da lasciare a bocca aperta.
Ciao  |
| inviato il 06 Luglio 2017 ore 18:58
“
Hbd
Esattamente! la mia ipotetica FF con sensore CCD sarebbe irrealizzabile per gli standard di economia di mercato.
„
Oltre a questo, sarebbe da valutare quali effettiva migliorie si otterrebbero, in termini di qualità d'immagine. Sul medio formato una quantizzazione a 16 bit può effettivamente portare dei benefici, dato che il sensore ha una superficie relativamente ampia, e la gamma dinamica è conseguentemente elevata. Sul formato 24x36, però, a parte aumentare considerevolmente i costi, non so se tali differenze sarebbero così visibili. |
| inviato il 06 Luglio 2017 ore 19:27
Comunque anche nel medio formato il CCD non viene più sviluppato da un bel po'.
L'ultimo CCD "nuovo" usato per il mercato consumer é stato il Dalsa 80MP, che ha debuttato nel 2011 con l'IQ180. Ma già per certi versi fornisce prestazioni solo leggermente migliori rispetto al 60MP del 2007/2008 e per altri peggiora (ma ok, c'é l'aumento di risoluzione con fotositi più piccoli).
Sono stati usati i CCD finché la produzione di CMOS é divenuta economicamente sostenibile anche sulle dimensioni più grandi del 24x36 e ai piccoli volumi da medio formato. Poi é arrivato il piccolo "medioformato" Sony da 44x33 che si trova ovunque, e recentemente il 54x41 (arrotontando per eccesso) da 100MP.
Ah, la faccenda dei 16bit ho notato che ha cominciato ad essere parecchio usata, al primo posto nelle brochure, quando ha sostituito la "maggior gamma dinamica del MF", che non poteva essere più usata visto che le DSLR Cmos avevano sensibilmente più DR dei medio formato CCD  (e l'ho sperimentato con mano avendo avuto prima un dorso da 22MP e poi uno da 80MP, e anche quest'ultimo era triturato in quanto a DR dalla mia umile D600).
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| inviato il 06 Luglio 2017 ore 22:32
Quindi Tiamat, c'è il sospetto che anche nelle MF il CCD venga gradualmente soppiantato dai Cmos arrembanti? e in definitiva il CCD resterà solo per le applicazioni scientifiche ed astronomiche. |
| inviato il 06 Luglio 2017 ore 23:50
@Cirillo Donelli
Beh, alla fine direi di sì, e nemmeno tanto gradualmente. Ci son veramente parecchi vantaggi in termini operativi e di possibilità.
I dorsi CCD, rispetto ai CMOS attuali, mantengono comunque il vantaggio di essere più tolleranti ai movimenti su corpi tecnici, soprattutto se abbinate a ottiche non molto retrofocus e che proiettano raggi inclinati.
Ma parlando con ingegneri Leaf, quanto avevo il Credo 80 (che peraltro era un CCD) mi avevan candidamente detto che la variabile CCD / CMOS non conta quasi nulla nella resa finale rispetto ad altre quali il profilo usato per interpretare il raw (e in Leaf erano MANIACALI su questo) e pure, ma in misura ben minore, il Color Filter Array davanti al sensore. |
| inviato il 06 Luglio 2017 ore 23:56
Strano perchè in phase one, scrivono sul sito,esattamente il contrario, alti iso, live view cmos, resa cromatica ccd |
| inviato il 07 Luglio 2017 ore 0:20
@Tiamat, Vincenzo non vorrei essere accusato di "name dropping", ma penso di essere stato l'unico di questo Forum ad aver avuto Erik Hakansson come grande capo. Erik è attualmente CEO di Phase One. E' un ingegnere di formazione, è anche un marchettaro di prima (nel senso di marketing, cosa avete capito?).
Sulla Danimarca due notazioni:
- evitare di lavorare in Danimarca perché è vero che un italiano ci vive benissimo (clima a parte... ), ma soldi non ne risparmia proprio. Nulla sfugge al fisco danese. Quando mi portavano a mangiare fuori, qualche volta un'auto civetta del fisco ci seguiva, per controllare che il dirigente danese dichiarasse il pranzo pagato dalla ditta nella IRPEF locale, da non credere per noi italiani maestri dell'evasione (scanso equivoci: ho anche il passaporto canadese)
- hanno eccellenze nella ingegneria, con un problema per il resto del mondo loro clienti: si fanno pagare salatissimo.
Il caso più noto è Bang&Olufsen. Per anni ha venduto TV con onesti CRT Philips a prezzi triplicati o anche decuplicati.
Andate a comprare un B&O e poi mi dite dei prezzi.
Chiarito il concetto, Phase One è una ditta danese, a buon intenditore poche parole... |
| inviato il 07 Luglio 2017 ore 0:39
Anche hasselblad fa qualcosa del genere, ma i prodotti di punta, non sono rimarchiati, che son cari è sotto gli occhi di tutti. Ho avuti più di un amico trasferitosi in Danimarca, tutti mi parlavano delle tasse da pagare a fine anno e parecchi non vogliono o non possono più andare |
| inviato il 07 Luglio 2017 ore 7:25
Spero che quest'ultima parte della discussione abbia finalmente messo fine alle favole sui ccd e fatto un po' di chiarezza |
| inviato il 07 Luglio 2017 ore 8:34
A mio modesto parere la resa cromatica di un ccd ( per quello che ho potuto vedere)è migliore di quella di un cmos. |
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