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Il fotografo e l'apparecchio. Chi è il padrone?


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user39791
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inviato il 16 Maggio 2019 ore 9:03

Oltre al conformismo sempre di più alla ricerca spasmodica di consenso.

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2019 ore 9:17

E' la contraddizione di sempre e di tutti, in tutti i campi:

Si cerca di uniformarsi agli standard del luogo e del tempo, per non sentirsi esclusi, per non sentirsi inferiori, e poi si vuole a tutti i costi differenziarsi, emergere, essere unici. Così però è un po' difficile... Confuso

Cerchiamo di essere noi stessi e di usare la nostra testa e la nostra sensibilità. Sarebbe già un buon inizio.

Mia opinione, ovviamente!!! ;-)

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2019 ore 11:00

Sono dell'opinione che per essere "originali" (parolone...MrGreen) o perlomeno essere "padroni" di ciò che stiamo facendo, dobbiamo cercare di trovare le soluzione con i nostri mezzi, con il nostro lavoro di sperimentazione.
Lo so anch'io che è più comodo e veloce usare impostazioni e funzioni preconfezionate, ma così si seguiranno inevitabilmente binari prefissati (seppur veloci come un TGV) e non si saprà nemmeno come fare per uscirne, pena il deragliamento.

Preferisco la mia umile mulattiera... MrGreen
mi diverte di più ;-)

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2019 ore 11:20

Oltre al conformismo sempre di più alla ricerca spasmodica di consenso....


Sono dell'opinione che per essere "originali" (parolone...MrGreen) o perlomeno essere "padroni" di ciò che stiamo facendo, dobbiamo cercare di trovare le soluzione con i nostri mezzi, con il nostro lavoro di sperimentazione....


Filiberto, Roberto...

Trovo corrette le vostre considerazioni, anche se (secondo me) si tratta di fenomeni comunque distinti.
Che cioè possono certamente sovrapporsi, ma anche no...
In generale mi pare che, a prescindere, un potente livello di conformismo (al di la di ogni eccezione che certamente c'è) caratterizzi la produzione di fotografia. E le sue "liturgie" in rete e nel mondo reale.

A livello personale, non credo che la questione "originalità" (per come la si intende di solito perlomeno) sia così strettamente necessaria o "buona" a prescindere.
Spesso si ha la convinzione che il "famola strana" (in nome dell'originalità) abbia valore in sé, ma personalmente credo di no.
Penso, per esempio, che sia più importante avere "personalità": cosa che, seppure non determinerà originalità assolute, probabilmente finirà per contenere quantomeno un minimo di "elemento di originalità".
Cosa che, dopo milioni di immagini realizzate, non sarebbe poco ;-)

La voglia di emergere credo viva in parallelo a tutto ciò, e possa caratterizzare sia chi è totalmente conformato sia chi lo è meno.
Oppure, al contrario, essere moderatamente indifferente ad appartenenti a entrambe le categorie.

Diciamo che in un'epoca come questa, tanto competitiva quanto spersonalizzante, il bisogno di una qualche forma di riconoscimento (grande o piccolo) è diffuso ed evidente come probabilmente mai prima....


user39791
avatar
inviato il 16 Maggio 2019 ore 11:28

Il conformismo è il lato oscuro del consenso.

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2019 ore 11:48

Il conformismo è il lato oscuro del consenso.


Cool

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2019 ore 11:52

Per "originale" non intendo "diverso" o peggio ancora "strano", ma semplicemente autonomo, slegato da auto-costrizioni, o da binari pre-tracciati da qualcun altro o peggio ancora da molti altri. Ogni automatismo, ogni preset, ogni moda, ogni aspettativa "standardizzata" del gruppo di riferimento ci guida, ci porta volenti o nolenti verso certi risultati, apparentemente ottimi, ma alla fin dei conti poco o per nulla personali.
Non necessariamente seguendo la mia "mulattiera" otterrò "buoni" risultati, ma almeno saranno i "miei".

Buon appetito a tutti! Sorriso
Roberto

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2019 ore 12:01

Per "originale" non intendo....


Tutto vero Roberto, ma con un'attenzione.
Ovvero quella a non schematizzare poi alla rovescia, ovvero automatismi=conformismo (e opposto soprattutto)

In concreto, come esempio:
- se uso la fotocamera in "M", ma poi seguo semplicemente le indicazioni dell'esposimetro, e magari non ho scelto specificamente un modo di lettura...
- se uso la fotocamenra a priorità dei diaframmi (automatismo quindi), ma curo con acume la scelta del modo di lettura e intervengo con qualche correzione...

Quale dei due è il modo più autonomo di operare? ;-)

E questo vale per molti ambiti, anche rispetto ai preset a ogni livello, e a cosa ne facciamo: si può partire da quelli e trovare buona personalità, ma anche fare tutto autonomamente per poi arrivare alla "solita minestra".

Insomma.... mente aperta, prima di tutto, e poca visione manichea: questa mi pare sempre una buona ricetta Cool

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2019 ore 12:08

Beh certo Francesco! ;-)
E' buona cosa sapere cosa sta facendo la fotocamera, anche se si usa un automatismo.
Anch'io li uso, ci mancherebbe. Imposto gli ISO che voglio, e agisco sul diaframma. Questo sempre!

Chiaro che arrivo alla mia solita minestra... ma questo è dato dai miei limiti. Se l'alternativa è seguire la solita minestra di qualcun altro, allora preferisco la mia. Anzi, oggi pasta al sugo!!!

Ciaoooo! MrGreenMrGreenMrGreen
Roberto

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2019 ore 15:15

Secondo me però più che una questione tecnica di automatismi preset ecc, mi pare sia una questione di "modelli".
Davanti a noi si presentano dei modelli di successo al cui livello tutti vorrebbero arrivare. Qui sta l'inghippo: si scambia il livello puramente tecnico, al quale quasi tutti ormai possono arrivare, con il livello chiamiamolo "artistico", al quale solo pochi hanno la fortuna di arrivare.
Il secondo inghippo è che diventano "modelli" tutti coloro che raggiungono il livello tecnico originario, indipendentemente dal fatto che siano "contenutisticamente" validi o meno.
Quindi invece che cercare di capire ed emulare i veri artisti, si seguono delle copie più o meno valide, per ottenere le copie delle copie.

A mio parere non bisognerebbe emulare nessuno, né i veri, né i finti.
Osserviamo bene quelli veri, e cerchiamo di capire perché hanno qualcosa in più, cos'è quel qualcosa in più. Arricchiamo grazie a loro il nostro vocabolario fotografico, e poi... tiriamo fuori la farina dal nostro sacco.
Non saremo alla loro altezza, ma questo è normale. Siamo gente comune, di grandi ne nascono uno ogni 10-20 anni.
Le fotocopie non servono a nessuno... ;-)

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2019 ore 15:44

mente aperta, prima di tutto, e poca visione manichea : questa mi pare sempre una buona ricetta


dal lat. tardo Manichaeus...
MrGreen

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2019 ore 15:57

Se conformismo e consenso sono effetti collaterali del progresso tecnologico, questo si autoalimenta in prima battuta con il consumismo.
Il tutto in fotografia amatoriale si potrebbe tradurre con un cambio troppo frequente del proprio mezzo, in una sorta di competizione verso la migliore "qualità di immagine" che viene continuamente aggiornata sulla base di dati di performance..

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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