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Il fotografo e l'apparecchio. Chi è il padrone?


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user39791
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inviato il 27 Febbraio 2015 ore 18:35

E' normale, parlando qui, circoscrivere il senso della fotografia ad aspetti che, al 90% del mondo, non interessano minimamente Sorriso


Urca che tasto hai toccato.............. Il Fotografo spesso vive (anche) di aspetti che non hanno nulla a che a spartire con chi si rapporta ad una fotografia con lo spirito di colui che fotografa con il cellulare per tenersi stretto qualche ricordo. Vale anche per i miei amici appassionati di jazz, il loro rapporto con un amplificatore a valvole non ha nulla a che vedere con quello che io con lo stereo dell'automobile. Interessante considerazione vista nell'ottica di "Chi è padrone?" Si potrebbe tradurre così: colui che ha una passione che comprende l'uso di un mezzo può evitare di non appassionarsi anche a quel mezzo? L'evitare o il non evitare di appassionarsi al mezzo come possono influenzare la sua passione?

user46920
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inviato il 27 Febbraio 2015 ore 18:38

Nell'antichità, prima della scrittura, era l'immagine.

certo i disegni e poi la scrittura rappresentata (sempre immagine, ma codificata)

Solo stimolo di emozioni quindi (paura, gioia ecc), e poco discernimento critico.

direi molta descrittiva e documentaristica, poco emozionale (serviva come linguaggio di trasmissione dei fatti, come racconti di storia [tipo i reportage] e insegnamenti, dell'indispensabile)

Poi i filosofi greci, o giù di li, e la nascita della scrittura con tanto di ragionamento

forse tra la nascita della scrittura e Talete, c'è stato un tantinello di storia in mezzo ;-) (3-4000 anni Eeeek!!!) ... magari qualche Sumero, Egiziano e qualche Cinese ... e non penso che evitassero di ragionare ;-) (... forse oggi è peggio Triste)

...perchè la forza di un'immagine (fotografica o cinematografica poco importa) ha un ruolo tutto suo ... e dimmi se, secondo te, raccontare la cosa verbalmente avrebbe avuto gli stessi devastanti effetti).


... ed è per quello che dico che la fotografia è sempre un documento (e se non lo è, è un'altra cosa = non è più una fotografia !!!)

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 18:46

Caro Occhiodelcigno, come ho detto ho tagliato un pò con l'accetta: credo che, volendo non indulgere alla polemica, il senso sia chiaro, diversamente, altrettanto chiaro è che non è particolarmente utile approfondire ;-)

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 18:48

Filiberto, che vuoi farci.... non è cosa nuova: già negli anni '60 Feininger riteneva che i fotografi se la suonassero e cantassero un pò troppo tra di loro, no?!? E ragionevolmente manco è stato il primo Sorriso

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 20:55

Un forum da un'immagine un pò sfalsata della realtà, perchè "rappresenta" un campione ben specifico di utenti mediamente informatizzati. Sono pronto a scommettere che sociologicamente e statisticamente questo campione è più tendente alla GAS (Gear Acquisition Syndrome) rispetto al panorama dei fotografi in senso più ampio.


Hai ragione Shambola, sono d'accordo.... e ci aggiungerei, per fortuna! ;-)

Cmq forse in tutto questo, senza scomodare i Sumeri (perchè a volte mi sembra che ci parliamo troppo addosso con spirali che ci portano verso la tangente), evidenzierei anche un aspetto che forse non è stato toccato.

Personalmente, credo che si instauri anche un rapporto affettivo tra fotocamera e fotografo e devo ammettere che ai tempi della pellicola era più forte e duraturo....

Il digitale ha velocizzato il tutto, invece di rapporti stabili ed intensi, predilige i colpi di fulmine che durano il tempo di una "vacanza"....

Sorriso

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 21:52

Il digitale ha velocizzato il tutto, invece di rapporti stabili ed intensi, predilige i colpi di fulmine che durano il tempo di una "vacanza"....

Vero; però questo è proprio l'indicatore della deriva tecnologico-consumistica. Una volta arrivavi a conoscere vita, morte e miracoli della tua attrezzatura, adesso quasi tutti l'hanno già sostituita prima ancora di aver letto il libretto d'istruzioni (è anche vero che, quanto a volume, tali libretti, che un tempo erano poco più di un pieghevole, adesso assomigliano sempre di più alla trilogia del Signore degli Anelli MrGreen)

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 21:55

Daniele.... La storia si ripete Sorriso

"Il fatto è che ci sono pochi fotografi capaci di padroneggiare il proprio strumento. Al contrario, si fanno padroneggiare dal mezzo e si infilano in un interminabile inseguimento alla nuova lente, alla nuova carta, al nuovo gadget. Non stanno mai con un solo equipaggiamento abbastanza a lungo da impararne tutte le potenzialità"

E siamo all'inizio del '900.... Sorriso (E. Weston)

user39791
avatar
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 21:56

Conosco fotografi che fanno cose da paura con una 5d old, il problema non è il digitale ma la spinta al consumismo bulimico che acchiappa quasi tutti.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 22:33

Aprire ed esplorare un file prodotto da una D800E con la lente giusta rappresenta un piacere dei sensi. In questo caso è la macchina a farla da padrone. La capacità di fare belle foto dipende invece dal fotografo. Se uno riesce a fare belle foto con l'ultimo ritrovato della tecnica allora si crea la sintesi ottimale, naturalmente fino a quando non spunta il salto tecnologico successivo. In generale, come la tecnica e la scienza ormai vivono in simbiosi e nessuna delle 2 può fare a meno dell'altra, anche il fotografo, la sua fotocamera e gli strumenti di sviluppo digitale rappresentano un tutt'uno.
Il fotografo somiglia parecchio ad un musicista e come quest'ultimo è sempre alla ricerca dello strumento migliore per avere il massimo della fedeltà acustica ed ottica.Cool

avatarjunior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 23:57

Penso che il paragone con un musicista ci stia benissimo. È vero che uno strumento più è buono più costa, ma è anche vero che più che si va in alto più basso è lo scarto, e la differenza la fa chi usa lo strumento. Non so se sia migliore uno Stradivari o un Guarnieri, so solo che un buon violinista li fa suonare bene tutti e due. Un buon fotografo si esprimerà bene anche se non possiede il top dell'attrezzatura...figuriamoci col top!

avatarsenior
inviato il 28 Febbraio 2015 ore 0:31

Paganini avrebbe suonato bene anche con un violino di plastica e Hendrix con una chitarra di cartone.
Spendere migliaia di euro pensando di fare foto migliori é secondo me una sciocchezza (parlo si fotografia amatoriale).
Se hai un progetto ,un idea puoi fare grandi cose anche con una Polaroid

user46920
avatar
inviato il 28 Febbraio 2015 ore 3:52

Caro Occhiodelcigno, come ho detto ho tagliato un pò con l'accetta: credo che, volendo non indulgere alla polemica, il senso sia chiaro, diversamente, altrettanto chiaro è che non è particolarmente utile approfondire

mi sembrava carino specificare, ma sono arrivato tardi, tanto che è già diventato inutile approfondire Triste

... era interessante il perché la forza di un'immagine ha un ruolo tutto suo ... forse è proprio quello di raccontare in maniera diversa dai versi, per cui il legame del mezzo diventa estensione per un fine, come sottolinea Pierfranco, concentrato sul messaggio.

avatarsenior
inviato il 28 Febbraio 2015 ore 6:48

Ringrazio davvero tutti quelli che hanno avuto voglia di intervenire qui.
Molti spunti, spesso deviando un pò dal tema, ma credo che il mezzo renda questa cosa inevitabile.
E poi, del resto, non è detto che anche questo non possa costituire ricchezza il più! Sorriso

Voglio ricordare che il punto di partenza è un testo scritto agli inizi degli anni '80, quindi in era precedente al digitale, e l'approccio alla relazione tra il fotografo e l'apparecchio (osservato da un punto di vista molto differente da quello, che so, di un Cartier-Bresson), è solo la base di considerazioni su come poi si sviluppano dimensione estetica e comunicazione per immagini. E e sul modo in cui queste si diffondono, influenzando poi in vari modi la realtà.

Caterina introduce un elemento fondamentale. Ovvero, parlando della rete, la modalità di diffusione delle immagini...

Ecco, pensiamo alla rete, ai social in particolare. Poi pensiamo all'avvento del telefonino come frontiera massimamente popolare di evoluzione della fotografia, e infine pensiamo al "selfie" (non chiamiamolo autoritratto, le parole contano! Sorriso Sorriso Sorriso) e ai programmini dedicati per gestirlo. E per ultimo, leghiamo questo alla discussione aperta da Jeronim sul kitsh....
Credo che, a pensarci su un attimo, tutto ciò dica che la "Filosofia della fotografia" di Flusser, oggi sia davvero più d'attualità che mai Sorriso

PS: al di la di tutto, per chi abbia voglia di accostarsi alla fotografia non solo in chiave tecnica, ma privilegiando magari le idee, è un libro che, se ancora non lo si è incontrato, assolutamente è da non perdere.



avatarsenior
inviato il 28 Febbraio 2015 ore 15:03

Soft.... è vero: qui, viviamo un'epoca di grandi crisi di identità! MrGreen

Rettifico.... molti post, mi era saltato all'occhio il suo, effettivamente successivo, su un argomento che avete poi condiviso Sorriso

avatarsenior
inviato il 28 Febbraio 2015 ore 15:36

Che discussione interessante appena avrò un attimo per leggere tutto!!!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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